L'Odissea

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Testo

L’ Odissea
Il primo verso contiene la preghiera; solo nell’Iliade la musa era una dea in generale, mentre nell’Odissea c’è una dea ben precisa la musa che solo nel 24 libro viene specificato il loro numero, cioè una dea in generale che aiuta la memoria del poeta.
L’Odissea rispetto all’Iliade ha una narrazione più compatta:
1-4: telemachia τήλε + μαχομαι
5-8: feacide
9-12. Apologhi di Alcinoo
13-23: ritorno
24: epilogo
All’inizio c’è il verbo έννεπε moi: già nel proemio si afferma la figura del poeta, c’è una dimensione più narrativa, infatti l’Odissea da alcuni punti di vista può essere considerata il primo romanzo della storia. È la prima volta nella letteratura che si afferma la figura del poeta, anche se durante il corso del poema scomparirà. Il proemio inizia e finisce con la stessa richiesta, questo stile viene chiamato Ring Composizione ( ripresa dei concetti del primo verso nell’ultimo verso di una poesia). Questa tecnica fa comprendere che l’autore aveva una certa sapienza stilistica presente in tutta l’Odissea.
Nei libri 9-12 c’è Odisseo che narra in flashback, dopo la narrazione torna lineare quando il narratore torna a casa e medita l’uccisione dei pretendenti.
Proposizio: argomento dell’opera che di solito è una parola nell’Odissea è l’eroe. L’autore vuole recuperare la figura dell’eroe dell’Iliade ma con qualcosa d nuovo cioè che è polùtropos che vuol dire multiforme, capace di affrontare l’imprevisto, scaltro, che sa aggirare gli ostacoli), in primo piano viene masse però la versatilità di Odisseo. La caratteristica che nella parola polutropos è la sofferenza che è sinonimo di Pazienza. Egli non è infatti un eroe solitario ma lo diventa infatti lui fra i suoi uomini rappresenta il capo, il migliore, l’unico uomo pio della compagnia, pieno di pietas; gli dei infatti entrano in contatto solo ed esclusivamente con lui, Telemaco a Penelope. Inoltre l’eroe deve rimanere solo perché il suo ritorno è visto come una vera prova (eroe del nostos).
Il poema si apre con il Concilium deorum con una novità: gli dei che parlano sono di meno rispetto a quelli che intervenivano nell’Iliade, parla solo Zeus insieme ad Atena che si intromette nei suoi pensieri(Atena è infatti nata dalla mente di Zeus) dimensione intimistica, non c’è il caos che regnava nelle riunioni dell’Iliade.
Telemachia: romanzo di formazione di Telemaco:
• Confronto con l’altro sesso
• Mezzo di formazione ( viaggio)
• Si confronta con la società (assemblea e Menelao) e con la religiosità (Nestore), nei romanzi moderno v’è uno scontro.
• Confronto con la storia (guerra di troia), nei romanzi d formazione moderni è uno scontro.
• Confronto con il padre che nei romanzi di formazione moderni è uno scontro.
Telemaco alla fine dell’Odissea diventa un nuovo Odisseo e s’integra nella società.
Il romanzo di formazione antico è diverso da quello moderno perché serve come esempio per i nuovi cittadini.

Libro I
La cosa più importante del concilio degli dei è che Zeus è concentrato su di sé e pensa al ritorno funesto di Agamennone, Atene lo sprona quindi a pensare a Odisseo che sta ancora vagando per il mondo alla ricerca della propria patria, Atena sostiene che Odisseo sia un uomo pio, che non ha mai peccato di hubris e che è puro e solo vittima di un capriccio di Poseidone. Poi Atena s sofferma sui proci che sono impuri e tracotanti: essi saranno messi in guardia da Telemaco ma non lo ascolteranno, in questo modo la loro morte diventa necessaria.
Nel primo libro inizia anche il percorso di formazione di Telemaco, il quale inizialmente sogna il padre e fantastica di agire, ma non interviene nella situazione xke è ancora un ragazzino, la sua crescita lo porterà all’assimilazione della figura del padre. Differentemente dai romanzi di formazione moderni, Telemaco vuole assomigliare al padre e non opporsi a lui.
Odisseo è presente in tutti i primi 4 libri (anche se non fisicamente), viene ricordato per la sua duttilità, ha la possibilità di scegliere fra il bene e il male ma rimane sempre in una posizione di dubbio quasi sulla linea di distinzione.
Un’altra figura del primo libro è Penelope (sposa casta fedele paragonata ad un’anatra mandarina che è un animale da cortile), è saggia come suo marito, rappresenta l’Odisseo al femminile; il fatto che Telemaco la zittisca rappresenta ancora la rapida crescita che sta avvenendo nel ragazzo: egli si pone come padrone di casa e inoltre capisce che i proci bramano molto la madre e per questo egli la manda via, Telemaco dimostra intelligenza anche nell’episodio in cui i proci vogliono sapere la provenienza dell’ospite inatteso. L’ultima scena del libro è la balia Euriclea che era stata comprata da Laerte come concubina, ma non era mai stata toccata, xk Anticlea, moglie di Laerte si sarebbe enormemente adirata.
Libro II
Per bocca dei proci Penelope viene presentata come una donna astuta (doppia di Odisseo) a causa dell’inganno della tela. Odisseo infatti è presente nel II libro grazie alla propria moglie che rappresenta Odisseo lontano, rappresenta ciò che Odisseo sarebbe se ci fosse.
Per i greci di questo periodo l’oikos poteva essere presente solo se c’era l’ομοφρουσυνη (andare d’accordo). L’oikos di Odisseo e Penelope non può essere distrutto con un altro matrimonio tanto che anche Atena riconosce qst oikos come l’oikos puro e perfetto infatti ella si rivela sl ai componenti di qst’ultimo, Penelope rifiuta di tornare da padre xk distruggerebbe l’oikos.
Nella seconda parte del libro ci viene presentata la figura di Euriclea, Telemaco si reca da lei nella dispensa prima di partire, Telemaco infatti prima di partire deve entrare in un posto puro non intaccato dalla malvagità dei proci. Luogo simbolico dal quale Telemaco parte per il suo viaggio (proiezione dell’utero materno).
Libro III
Dominante il tema della religiosità grazie alla presenza di Nestore (Priamo dell’Odissea, re-sacerdote, re di pace e non di guerra). Telemaco impara da Nestore come un uomo deve comportarsi davanti agli dei, viene anche a sapere di come il padre si è comportato nella guerra di Troia, Odisseo era infatti dotato di dolos=inganno e metis=saggezza infatti nessuno poteva competere con Odisseo in saggezza e intelligenza. Telemaco nel 3 libro scopre come è fatto il padre e come quindi si dovrebbe essere.
Libro IV
Telemaco arriva mentre si sta celebrando un duplice matrimonio, il processo di maturazione non può però essere completo senza la conoscenza dell’altro sesso. Nel quarto libro dimina la figura di Elena che sta filando (il filare era una caratteristica dalle donne perfette) inoltre ella è presentata all’uditore come una donna completa sotto ogni punto di vista: è amante, moglie, madre, regina e strega. Elena nel passo è anche paragonata ad Artemide perché è una figura statuaria e irraggiungibile. L’opposto di Elena è Odisseo, che al contrario di lei riesce ad annientare se stesso e ad essere nessuno, mentre Elena è tutto.
Libro V
Si apre con un concilio degli dei, dove Atena ribadisce di dover inviare Ermes (Odisseo è pronipote di Ermes) da Calipso affinché questa liberi Odisseo, Si puntualizza la bravura di Odisseo nel governare come uomo giusto (rex iustus) mentre nel primo consiglio degli dei era sottolineata la sua pietas.
L’isola di Calipso è Ogigia, nell’ombelico del mondo, è il luogo fuori dal tempo e fuori dallo spazio (è una sorta di Limbo), uno spazio inesistente, ma è ovunque, è il centro di ogni cosa lo stesso nome di Calipso deriva da καλυπτω (nascondere).Odisseo piange perché prova dolore morale, non fisico, infatti egli capisce che non può amare perché è fuori dal tempo, per gli antichi piangere era come versare la vita rimanente.
In questo passo Odisseo esiste me non vive. Durante il dialogo, Calipso promette a Odisseo: l’immortalità, dice anche ad Odisseo che la donna che ama invecchierà e con lei il suo amore, Odisseo però è sicuro di potere e volere amare l’essenza di Penelope non l’aspetto fisico.
Odisseo vuole ritornare a “vivere” quindi deve rifiutare l’offerta di Calipso.
PAVESE: per Pavese l’isola ha un’importanza fortemente simbolica, rappresenta il luogo primigenio, fuori dal tempo quindi nel mito.
Il tempo è fatto di tanti attimi. Un attimo può diventare totalità se viene considerato solo quello, gli attimi sono tutti uguali.
Per la Calipso di Omero l’immortalità è la felicità assoluta, per quella di Pavese l’immortalità è scendere in un attimo e fermare il tempo, perché ogni attimo è uguale. Pavese partendo dall’opposizione temporale fra Odisseo e Calipso l’ha riletto secondo la sua filosofia.
Durante tutto il poema l’ulivo accompagna costantemente il ritorno di Odisseo: Odisseo utilizza legno di ulivo per costruire la zattera, per accecare il ciclope utilizza sempre legno di ulivo, si appoggia al bastone di ulivo quando si finge un mendicante e si addormenta sotto un ulivo quando arriva all’isola dei Feaci.
Similitudini: Odisseo è come i fiori cordo, come un vento disperde un mucchio di pula, così i tronchi che costituiscono la zattera di Odisseo si squarciano; come ai figlioli sembra cara la vita del padre dopo la malattia così gioisce Odisseo dopo che i numi lo guariscono; come quando un polipo si attacca allo scoglio e viene staccato dal risucchio dell’onda e restano attaccati i tentacoli, così Odisseo si scortica.
Libro VI
L’isola di Scheria è la camera di decompressione prima di entrare totalmente nella dimensione umana , è anche l’ultima grande tentazione che Odisseo deve sopportare prima del suo ritorno, gli viene offerta una vita senza dolori e felice inoltre, a differenza di quella offertagli da Calipso, è una vita mortale dove quindi scorre il tempo.
La protagonista del VI libro è Nausicaa
• Caratterizzata da una notevole profondità psicologica
La comparsa di Atena premette che qualcosa sta per accadere: è necessario iniziare a preparare la dote.
Nausicaa viene paragonata da Odisseo ad Artemide, il paragone dimostra il passaggio dall’età della fanciullezza all’età adulta e quindi dell’amore, Odisseo ha preparato Nausica all’amore e adesso lei sarà in grado di trovare, non l’amore, ma l’uomo da amare.
Libro VII
Dimensione fantastica: l’arredamento della reggia è fantastico, tutto il palazzo è cosparso d’oro, il giardino rappresenta il LOCUS AMOENUS ed è in contrapposizione e relazione con quello di Calipso. Sono entrambi caratterizzati dalla presenza di acqua, devono esserci piante ombrose e la presenza di rampicanti, sono quasi sempre presenti gli alberi da frutta, soprattutto la vigna che è simbolo di fertilità.
Il giardino di Alcinoo è l’hortus conclusus luogo chiuso. A differenza di quello di Calipso, in questo giardino il tempo scorre ma compie continuamente un circolo continuo, è l’esito dell’intervento umano sulla natura, quello di Calipso era praticamente un bosco (è una sauma, un luogo che ti lascia stupito).
Libro VIII
Pone 2 argomenti di riflessione:
-Demodoco:a) lite fra Achille e Odisseo
b)Amore fra Afrodite e Ares
c)Inganno del cavallo di Troia
a) il cavallo di Troia mette in risalto la metis di Odisseo
b) (fabula milesia) antenato della novella boccaccesca:
viene in mente ad Odisseo la possibilità di essere tradito
vittoria con l’astuzia.
I 3 canti sono tutti accomunati dall’esaltazione dell’astuzia ma Odisseo decide di svelarsi solo quando anche fosse stato descritto l’aspetto di guerriero.
Odisseo è stato uno dei grandi condottieri della distruzione di Troia, egli è stato anche causa di grandi mali che adesso sta subendo, Odisseo è vincitore e vinto.
Similitudine fra Odisseo e la donne che piangono sul cadavere del marito.
Si viene a rivalutare la fine della guerra di Troia. È caratterizzato dalla metis dell’eroe ed è stato causa di dolore, ora lui soffre. La Feacide ha avuto questa funzione.
Libri IX X XI
Sono tutti in analessi.
1. Ciconi
2. Lotofagi
3. Ciclope
4. Eolo
5. Lestrigoni
6. Circe
7. Ade
8. Sirene
9. Scilla e Cariddi
10. Le vacche del sole Iperone
I dispari sono immagine dell’ospitalità negata, i pari rappresentano l’ospitalità offerta.
L’ospitalità anche se offerta non è positiva, non si riesce a liberarsene e può diventare motivo di morte. Odisseo narrando tutto questo in prima persona aggiunge Pazos alla narrazione, il racconto in prima persona da la certezza che ciò che viene narrato è vero e che Odisseo è riuscito a scampare ai pericoli narrati.
Libro IX
L’avventura del ciclope è una vera e propria aristìa :
Odisseo si arma ancora prima di andare alla grotta(con il vino)
Primo scontro, il Ciclope mangia 2 compagni
Secondo scontro, il ciclope viene fatto ubriaCARE e poi accecato con il palo di ulivo.
Tutto l’episodio si svolge sotto 2 punti:
rovesciamento: la società dei Ciclopi è una società contraria alla società civile: non hanno leggi, non conoscono l’agricoltura, non conoscono la vita associata, non hanno neanche la casa, c’è anche il rovesciamento di quello che era il rito dell’ospitalità. C’è anche il rovesciamento del mito del cavallo di Troia, infatti qui Odisseo utilizza il montone per uscire dalla caverna e non per entrare.
Sia Poliremo che Odisseo mentono più volte.(occultamento).
Libro X
I lestrigoni
Circe: è una figura ambigua vuol dire uccello-rapace, è una maga, non è una dea ma essendo figli di un dio è immortale, ha 3 armi: la magia, l’incantesimo e la verga. Circe non ha vie di mezzo, o amore o odio. Spinge Odisseo ad andare all’Ade.
Libro XI
È divisibile in 3 blocchi:
1. Tiresia
Anticlea
Catalogo delle orinne
Spingono Odisseo al ritorno e danno la figura di Penelope come moglie
2. Agamennone, riprende le doti d Penelope la considera cm madre e nn cm moglie xk nn può tradire il figlio
Achille richiama la memoria del proprio figlio quindi anche di Telemaco
Aiace non dice nulla perché non ha discendenti
3. Minosse o Orione che sono dei re quindi hanno potere giudiziario (giustizia Attiva)
Tizio Tantalo Sisifo giustizia subita 3 grandi peccatori
Odisseo è spinto a ricordare che anche lui dovrà dare giudizio sui proci inevitabilmente negativo.
In questo libro si nota anche una traccia sciamanica durante i sacrifici.
Dopo essere stato nell’Ade Odisseo ritorna in superficie dove gli viene offerto pane e vino i cibi della vita.
Libro XII
Sirene: faccia d’uomo e corpo di uccello. Vivono su un’isola piena di teschi e ossa, gli uomini sentivano il canto e andavano in cerca di queste, poi si dimenticavano di mangiare e di ritornare a casa e morivano.
Le sirene colgono la psicologia di coloro che passano, cantano solo ciò che fa apparire l’uomo che ascolta speciale, lo valorizzano, ad Odisseo infatti narrano la guerra di Troia dove Odisseo ha avuto un ruolo fondamentale.
La poesia fa dimenticare all’uomo anche di mangiare.
Scilla e Cariddi rappresentano la prova con la quale il bravo comandante sceglie il male minore.
Nell’episodio della vacche del sole Iperione Odisseo appare come l’uomo pio.
XXIII- XVI
Rappresentano un unico blocco narrativo.
Il tema principale è il riconoscimento da parte di Telemaco e la riunificazione fra padre e figlio.
Le linee di narrazione convergono il nostos finisce mentre la Telemachia si conclude con la fine dell’efebia di Telemaco.
Non domina il tema favoloso delle precedenti narrazioni, si incomincia a vedere il mondo delle persone umili.
Inoltre la presenza di Atena in questi libri è costante e fino alla fine del libro non interverrà più così pesantemente sullo svolgimento come ha invece fatto negli altri libri.
XVII-XX
Qst libri rappresentano un blocco unitario perché cambia profondamente il tono, gli spazi aperti vengono sostituiti da spazi chiusi ma soprattutto il ritmo si fa lentissimo, qst rallentamento serve per porre in primo piano l’ira di Odisseo che aumenta esponenzialmente e che esploderà completamente sui proci nel momento del massacro finale.
Il tema della fedeltà è presente soprattutto nel XVII libro. La fedeltà negata da parte di Melanzio e quella manifestata da Argo che muove la coda riconoscendo Odisseo dalla voce poi spira. I cani erano considerati animali per nobili. Argo muore quando il suo compito di custodire la casa termina.
Odisseo racconta cose false che però sanno incantare perché verosimili, Odisseo quindi dimostra che il canto può non essere vero e che le muse suggeriscono anche cose false ma verosimili. La poesia non è più vera ma può distorcere il falso.

Esempio