L'amico ritrovato di Fred Uhlman

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Data:31.08.2006
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Testo

FREGONESE STEFANO 2° A
L’AMICO RITROVATO Fred Uhlman
1. Quali sono gli aspetti della Germania del ’32 che emergono dal testo?
La storia si svolge intorno agli inizi del 1930, quando la Germania inizia ad essere influenzata da una nuova corrente politica, il Nazismo, che mosse i primi passi ancor prima dell’ascesa al potere da parte di Hitler in un paese su cui si concentravano le prime avvisaglie d’odio e violenza che di lì a poco avrebbero sconvolto il mondo e la coscienza degli uomini. Nel testo, soprattutto quanto scritto nel finale, ci viene presentata una Germania occupata a gestire una situazione politica alquanto critica che portò ad un crescente disordine sociale.
2. Traccia il ritratto del protagonista, mettendo in rilievo le sue aspirazioni. Confrontalo con quello di Konradin e sottolinea anche le differenze che presentano le storie di famiglia dei due ragazzi.
Hans Schwartz è un ragazzo sedicenne proveniente da una famiglia benestante ebrea, che frequenta il liceo “Karl Alexander Gymnasium” di Stoccarda. Appare un ragazzo molto timido e riservato che a fatica socializza con i compagni di classe; infatti, all’inizio del romanzo, Hans è piuttosto solo, non ha un vero amico, perciò vive in modo più frivolo e disinteressato. Quando poi nella sua classe arriva Konradin, il protagonista decide di farsi notare da quel ragazzo così importante e comincia a partecipare attivamente alle lezioni e in questo modo riesce nel suo intento: poco tempo dopo, infatti, i due ragazzi diventano inseparabili e Konradin entra totalmente a far parte della vita del protagonista.
Grazie proprio al nuovo amico, Hans, trova la sicurezza che lo aiuta ad affrontare situazioni difficili nella sua vita adolescenziale. I due diventano amici per la pelle, parlano assieme dei loro segreti e discutono su argomenti che li coinvolgono nella vita d’ogni giorno. Hans ha un’innata passione per la poesia e per gli autori tedeschi e francesi: egli vorrebbe diventare poeta ma il padre glielo impedisce.
Konradin discende dall’illustrissima stirpe degli Hohenfels, stimata dall’aristocrazia tedesca; l’aria aristocratica e raffinata e l’eleganza nel vestire fanno di lui un ragazzo importante e particolarmente educato; in certe situazioni, al contrario di Hans, si dimostra sicuro di sé e dotato d’acuto ingegno. E’ un egregio studente con la passione per le collezioni e per la letteratura. Arrivato nella nuova scuola, dapprima se ne sta sulle sue, ma poi inizia a socializzare con il compagno, divenendo suo migliore amico. Credo che trai due amici si possa parlare di dualismo, infatti, il loro rapporto diventava piu' intimo, ogni giorno che passava: si confidavano segreti, parlavano di quello che succedeva, a fine lezione si aspettavano per poi percorrere le strada verso casa insieme e infine s’incontravano nelle loro case per mostrarsi le loro collezioni; per non parlare della sicurezza che Konradin infondeva a Hans. Penso che i due si completino vicendevolmente e quindi non possono fare a meno l’uno dell’altro.
Il padre di Hans è un famoso medico d’origine ebraica, orgoglioso del suo sangue tedesco e convinto che il nazismo fosse una malattia passeggera. Fu anche un ottimo soldato in quanto ricevette la Croce di Ferro e la spada da ufficiale. La madre invece era originaria di Norimberga. Si ritrovava spesso con le amiche e andava all’opera o a teatro una volta a settimana. Molto gentile con il figlio, si comporta altrettanto bene nei confronti di Konradin. La famiglia è molto libera con il figlio poiché lo rende padrone di se stesso, capace di prendere delle decisioni importanti.
FREGONESE STEFANO 2° A
La mamma di quest’ultimo era una donna che odiava gli ebrei ed evitava ogni contatto con loro. Il suo odio derivava sicuramente dal fatto che proveniva da una famiglia reale polacca che disprezzava da molto tempo quella gente. Secondo il padre invece non aveva importanza quale gente lo attorniava, ebrea o tedesca, povera o benestante; era di suo interesse sentire grande il nome della sua dinastia.Gli Hohenfels erano al contrario degli Schwartz più rigidi e opprimenti nei confronti del figlio.
3. Come cambia il comportamento di Hans dopo l’arrivo di Konradin?
Inizialmente Hans è solo, privo di un vero amico, perciò vive i primi mesi in modo molto futile e indifferente. L’arrivo di Konradin suscita in lui la voglia di cercarsi una persona con cui dialogare e confessare i propri segreti. Il protagonista inizia così a farsi notare partecipando operosamente alle lezioni e dopo poco tempo cattura le attenzioni del giovane aristocratico. Da quel momento i due diventano amici per la pelle e niente sembra riuscire a rompere il loro rapporto.
4. Su cosa è, soprattutto, basato il rapporto tra i due ragazzi? Metti in rilievo le diverse posizioni da cui affrontano i problemi e a quali tipi di conclusioni giungono.
Il rapporto trai due ragazzi è basato essenzialmente sullo scambio di pareri in riguardo ad alcuni argomenti e soprattutto sulle domande che i due si porgono l’un l’altro. Il romanzo, infatti, è pieno di curiose riflessioni e di intime osservazioni psichiche espresse tramite dialogo. Proprio la riflessione e il dialogo aiutano il protagonista a superare la piccola crisi avuta con il compagno. Hans e Konradin hanno una diversa posizione da cui affrontano i problemi: il primo, causa il suo carattere sensibile, si preoccupa tanto che a volte mette in gioco anche se stesso pur di venire a capo al suo problema; il secondo, forse perché d’origine nobile, fa di tutto per non “macchiare” la reputazione della sua illustre famiglia e fronteggia gli ostacoli da un altro punto di vista.
5. “…Eravamo prima di tutto svevi, poi tedeschi e infine ebrei…”. Commenta questa frase.
Con questa frase il protagonista voleva sostenere che lui si sentiva innanzi tutto svevo, perché apparteneva a tutti gli effetti a quella regione ed era abitante di tale territorio; tedesco perché la Germania rappresentava la sua patria e quella dei suoi avi; ebreo perché ereditava dal padre la fede religiosa con la quale è cresciuto. Egli dicendo ciò non rinnega d’essere ebreo, ma afferma di sentirsi prima di tutto abitante del suo paese e poi appartenente alla fede ebraica.
6. Cosa pensano i genitori sul nazismo? Qual è il rapporto del ragazzo con loro?
Il padre di Hans crede che il nazismo sia una specie di malattia passeggera che non stravolgerà il paese, e che la Germania sia capace di resistere a questa momentanea inversione di tendenza senza subire alcun danno. Purtroppo le supposizioni del sign. Schwartz sono errate e lui stesso se ne accorse: incapace di sopportare il clima d’odio che regnava imperterrito sul paese, pose tragicamente fine alla propria vita e a quella della moglie aprendo i rubinetti del gas.
Per quanto riguarda la madre, il protagonista narra che era troppo indaffarata per preoccuparsi dei nazisti, dei comunisti o di altra gente di quella risma. Lei poi non aveva nessun dubbio sulla sua germanicità: era nata a Norimberga, dove lì nacque anche suo padre, noto avvocato.
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I genitori di Hans sono molto legati al figlio e farebbero di tutto per il suo bene: infatti, visto il clima sempre piu’ pesante e l’intolleranza razziale ormai all’apice, decidono di farlo andare in
America, ospite di parenti, perché possa continuare serenamente suoi studi. Non s’interessano però della vita scolastica di Hans, che, secondo me, ne risente molto soprattutto nei momenti più difficili.
7. Descrivi la mamma di Konradin (cosa rappresenta).
La mamma di Konradin rappresenta l’odio antisemita che caratterizza il finale del romanzo. Forse perché di origine polacca, ritiene gli ebrei indegni di qualsiasi considerazione, inferiori ai servi, intoccabili pur non avendone mai conosciuto uno. Tuttalpiù è gelosa di Hans poiché è riuscito a conquistare l’affetto di suo figlio e teme che influenzi la fede religiosa di Konradin. Crede che se il figlio veda il piccolo ebreo, l’importantissimo stemma degli Hohenfels venga macchiato da un segno indelebile. Dimostra senza dubbio l’intolleranza verso gli ebrei che poi darà vita a crudeli stermini.
8. Analizza il comportamento dei compagni e dei professori di Hans di fronte al nuovo clima instauratosi in città.
Dopo le vacanze, il ritorno in città di Hans è piuttosto traumatico: il nascente Nazionalsocialismo sta producendo i primi effetti d’intolleranza attraverso manifesti contro gli ebrei apparsi sui muri e le svastiche. A scuola non si parla d’altro che di odio antisemitico e i compagni di classe e persino i professori onorano tale argomento. Hans viene insultato, deriso, inconsiderato e sembra che tutto il mondo gli cada sulla testa. Tutto quest’odio viene sfogato sul ragazzo che è sì di origine ebrea, ma appartiene alla Svevia più di chiunque altro. Si scontra fisicamente con un suo compagno dopo aver subito un’offesa ed il nuovo professore di storia invece di prendere le difese del protagonista, asseconda l’altro ragazzo invitando Hans a tornare in Palestina.
9. Molti sono i temi affrontati da questo breve romanzo, quali sono e quale ti ha coinvolto di più?
“L’amico ritrovato” è un romanzo che narra gli avvenimenti esistenziali più importanti che portano due giovani ad una patita maturazione psicologica, affettiva e intellettuale.
Il racconto è minuzioso, ricco di dettagli realistici, acute osservazioni e profonde analisi psicologiche. Si tratta di un rievocazione adolescenziale ed emozionale di due ragazzi di sedici anni con caratteristiche personali a familiari diverse. Le tematiche del libro hanno affinità con gli interessi dell’età adolescenziale e invitano a riflettere sul bisogno di amicizia e su come nasce l’amicizia. Un altro tema è la condanna del nazismo, dell’intolleranza razziale, e dell’olocausto.
Il tema che più mi ha colpito è quello di come nasce un’amicizia e come riesce a resistere nel tempo, minacciata da crisi, invidia e rispetto dei valori importanti.
10. L’autore dice: ”…Le mie ferite consono guarite e ogni volta che ripenso alla Germania, è come se venissero sfregate con del sale…”, tuttavia i suoi ricordi sono pieni di nostalgia, perché?
FREGONESE STEFANO 2° A
Ovviamente il ricordo di quei momenti non può essere che doloroso per il protagonista, che tuttavia rimpiange la sua patria, la sua città e quindi il suo passato. Nonostante avesse perso la fiducia nel suo amico, egli sente la sua mancanza e per questo è nostalgico quando ripensa ala Germania.
Sicuramente anche il suo “attaccamento” alla patria provoca dolore quando è a migliaia di chilometri dalla sua città, Stoccarda; ripensando poi ai suoi genitori che, sono rimasti in Europa aspettando che la situazione si calmasse, e hanno fatto andare in America il loro unico figlio affinché completasse serenamente i propri studi, il suo cuore è senza dubbio tormentato dalla malinconia.
11. Commenta il finale.
L’ultimo episodio narra che, trent’anni dopo la partenza di Hans in America, gli giunge una lettera in cui chiedevano fondi per il Karl Alexander Gymnasium, la scuola frequentata dal protagonista.
Alla lettera era allegato un opuscolo con tutti i nomi dei caduti della scuola.
Inizialmente deciso a gettare epistola, cambiò idea e cominciò a leggere i morti saltando quelli il cui nome iniziava per “h”; alla fin si arrese e cercando lesse con stupore: ”Von Hohenfels Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato”; in quel momento si accorse di aver ritrovato un amico che in realtà non aveva mai perso.
Infatti, l’amico del cuore morì lottando contro Hitler, che era stata la rovina del loro rapporto.

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