Italo Svevo: la vita e le opere

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano
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Testo

ITALO SVEVO

Italo Svevo è uno dei primi scrittori italiani ad avvicinarsi alla cultura letterale europea del Novecento.
Nasce a Trieste nel 1861 da un’agiata famiglia ebrea, avendo compiuto studi commerciali e in seguito a dissesti finanziari è costretto a lavorare in una banca triestina. Nonostante ciò scrive il suo primo romanzo, “Una vita”, nel 1892. Qualche anno dopo, ormai sposato scrive il suo secondo romanzo, “Senilità” dopo il quale decide di abbandonale la vita letteraria. Tale abbandono non risulterà definitivo in quanto nel 1923 pubblicherà il suo terzo e ultimo romanzo, “La coscienza di Zeno”.
Oltre ai tre famosi romanzi, Svevo scrive numerose novelle, commedie e saggi, un esempio è “Le confessioni del Vegliardo”, il quale contiene inizialmente delle riflessioni che riguardano la letteraturizzazione della vita, Svevo sostiene che la vita debba trasformarsi in letteratura, solo la vita non raccontata viene considerata morta. Attraverso la letteraturizzazione ci si può sottrarre dalla vita vera e dalla realtà e rileggendo la vita raccontata possiamo invece far emergere gli eventi del passato. Secondo il pensiero di Svevo ogni persona deve “raccontare” se stessa, solo in questo modo la vita in ogni uomo acquisterà un senso.
Nel suo primo romanzo, “Una Vita”, lo scrittore narra le vicende di Alfonso Nitti, uomo colto che si sente diverso e fuori luogo nella società in cui vive. Egli lavora presso una banca e seduce la figlia del suo capo, Annetta. Alla figura di Alfonso, che viene definito “inetto” (cioè incapace di compiere la scalata sociale e diventare finalmente qualcuno)si contrappone Macario, giovane bello e disinvolto, insomma esattamente l’opposto di Alfonso. Nel momento in cui ad Alfonso si presenta la possibilità di compiere la tanto attesta scalata sociale, cioè quando ha la possibilità di sposare la figlia del suo capo egli scappa e perciò viene definito da Svevo “inetto”. Alfonso scappa e scrive una lettera ad Annetta che viene mal interpretata dai familiari della ragazza (che si è ormai innamorata di Macario), soprattutto dal fratello che sfida a duello Alfonso, questi essendo inetto preferisce il suicidio al confronto. Il fallimento del protagonista,la sua inettitudine, è il carattere dominante del romanzo.
Nel secondo romanzo, “Senilità” il protagonista, Emilio Brentani, uomo anch’esso come Alfonso Nitti inetto e senile, grigio, cupo che nonostante la sua giovane età si presenta come un vecchio. Sono tre i personaggi che fanno da “cornice” a questo romanzo, Amalia, la sorella di Emilio, Angiolina, la donna della quale Emilio si innamora e Stefano, migliore amico del protagonista.
Il protagonista vive con la sorella Amalia che lo cura come un figlio. Emilio si innamora quindi di Angiolina la cui vita è caratterizzata da numerose esperienze sessuali, egli viene consigliato da Stefano, amico fidato che non si rivelerà tale in quanto verrà sorpreso da Emilio a corteggiare Angiolina. Amalia si innamora di Stefano che la rifiuta, di conseguenza questa si ammala e muore. Emilio rimane solo, la sorella muore, perde la sua amata (considerata non adatta a lui) e perdeanche il suo amico che viene accusato di “infedeltà”. Nella sua solitudine Emilio ritorna ad essere quell’uomo senile e vecchio che era all’inizio del romanzo.
Il terzo e più famoso romanzo di Svevo “La coscienza di Zeno” tratta le vicende di Zeno Cosini, protagonista che si sottopone a sedute di psicoanalisi. Lo scrittore nella sua lunga “pausa” dalla letteratura ha iniziato a interessarsi alle teorie della psicoanalisi sostenute da Freud.
Il romanzo tocca diversi argomenti: il fumo, il rapporto con il padre e la sua morte. Il matrimonio e l’inizio di un’attività commerciale.
Nel quarto capitolo “La storia del mio matrimonio” lo scrittore parla dell’improvvisa voglia che Zeno ha di sposarsi. Le “pretendenti” sono Ada, Augusta e Alberta, figlie di Giovanni Malfenti, un ricco commerciante che Zeno vede come buon sostituto del padre. Zeno infatti sembra essere “affetto” dal Complesso di Edipo, secondo il quale egli cerchi in qualcuno una figura paterna che possa sostituire il padre.
A Zeno non interessa chi sia la propria sposa, ad egli interessa solo sposarsi ed entrare a far parte della famiglia Malfenti e guadagnare la fiducia del vecchio Giovanni. Egli infatti sposa Augusta (dopo essere stato scartato dalle altre due sorelle), la meno interessante delle tre sorelle che è innamorata perdutamente di Zeno. Egli, completamente disinteressato ad Augusta le confessa di amare Ada. Augusta confessa a Zeno la sua voglia di essere sua moglie e di poterlo accudire come qualsiasi moglie farebbe. Inizia così il fidanzamento tra Zeno e Augusta e l’entrata tanto attesa di Zeno nella famiglia Malfenti.
Ormai un vero uomo Zeno inizia a pensare che le sedute di psicoanalisi siano una farsa e decide di sottrarsi ad esse in quanto si crede completamente guarito.
Svevo sostiene che solo colui che non accusa mai malanni è malato. Il solo fatto di essere consapevoli di essere malati fa sì che una persona sia sana.
Italo Svevo muore nel 1928 in seguito ad un incidente stradale.

Esempio



  


  1. Sara

    le ali del gabbiano di Italo Svevo