Italo Svevo: bigliettino

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Testo

Italo Svevo
Pseudonimo scelto per esprimere il suo sentirsi al confine: si sentiva italiano ma anche straniero, era in parte figlio di origine ebraica e anche tedesca. Non è uno scrittore di professione in quanto è un non-letterato. Nasce come impiegato di banca, poi comincia a scrivere ma comincia ad odiare il suo lavoro nel quale non si sente a suo agio. Le sue opere non vengono prese in considerazione quando vengono pubblicate: il suo successo arriva dopo la morte grazie a Montale. Con Italo Svevo nasce il romanzo moderno ( no nazionalismo, no letterato europeo). Comincia a scrivere per diletto: le prime due opere non ci sono grandi innovazioni, sono opere “tradizionaliste”. Dopo un matrimonio di interesse si ritrova a mandare avanti da solo una fabbrica di vernici del suocero. Lui odia questo lavoro che lo soffoca e lo costringe a lasciare la letteratura. Il mestiere del bancario rientra nella prima opera, quello dell’imprenditore nella terza ( la coscienza di Zeno). Capisce che il ruolo importante di ogni individuo è quello che ognuno vorrebbe essere dentro di se, e che però deve sempre scontrarsi con ciò che ognuno è costretto ad essere ( tematica che ritroviamo in Pirandello) → critica la società e la borghesia, vista come qualcosa che soffoca l’individuo togliendogli la libertà di essere ciò che si vuole veramente essere. Conflitto tra salute e malattia (malato è chi si libera del ruolo sociale). Conoscendo Joyce si riavvicina alla letteratura. Non aveva una cultura classica ma moderna ( no fonosimbolismo, no stile aulico ma medio).
I suoi modelli sono: Shopenauer ( concetto di volontà = c’è un'unica via di scampo al dolore, la rinuncia e la contemplazione) → Svevo dice che si tratta di VOLONTà MALATA = non riesce a realizzare i suoi proposti ( figura dell’inetto = colui che si arrende e fallisce e non sa vivere, ma anche colui che non si realizza a causa della sua malattia) la volontà non può nulla. Per scampare al dolore bisogna avere un atteggiamento di rinuncia. Nietzsche ( nichilismo e irrazionalismo che portano allo scardinamento di tutte le certezze). Non si hanno più dei punti di riferimento. L’incertezza deriva dal fatto che tutto è relativo. Darwin (leggi immutabili della vita = nessuna possibilità di scelta), l’inetto è costretto, non può scegliere. Esistono delle leggi naturali immodificabili per cui l’uomo non può niente. Ritorna la figura dell’inetto che è fermo nella sua posizione. L’unica via di uscita sarebbe il suicidio. Nonostante tutto, Svevo non accetta il suicidio affermando che è meglio vivere una vita da inetto che suicidarsi. Marx ( socialismo e lotta di classe)> critica alla società borghese e moderna. La società influenza la vita dell’uomo ( massificazione). Freud ( psicoanalisi) non come strumento terapeutico, ma conoscitivo; la psicanalisi non è una medicina che aiuta l’uomo a capire, ma come fosse una coscienza dell’inconscio. Flauber (soddisfazione del proprio stato della propria realtà)i personaggi si creano una realtà con l’immaginazione. Inoltre riprende il filosofo anche per il romanzo madame Bovarì ( donna che per vivere una nuova realtà tradisce il marito fuggendo dalla sua realtà presente e bloccandosi nella sua immaginazione). Questo concetto verrà chiamato Bovarismo. Zola (insoddisfazione del proprio stato della propria realtà) tenta di dimostrare il soffocamento legato alla piccola proprietà borghese. Inoltre descrive in modo minuzioso gli ambienti ( quest influenza si ha soprattutto in “una vita”). Dostoievskij ( psicologia dei personaggi) personaggi tormentati e pieni di contraddizioni. Joyce è una sorta di tutor che crede nelle sue possibilità e lo convince a scrivere. Lorence e Swift: per l’uso dell’ironia. Tutti i personaggi sveviani hanno un punto in comune: non riescono mai a trovare un a condizione sociale, e questo rispecchia la condizione di Svevo. Le certezze di Svevo cadono a causa del periodo storico tra le due guerre.

Una vita (1892 si doveva chiamare un inetto). Maller = antagonista, rappresenta il padre, come quello che esercita la propria volontà. Macario =rivale, rappresenta ciò che Alfonso ( il protagonista) vorrebbe essere, ma è anche aiutante perché è amico. Alfonso è il primo personaggio INETTO impotente di fronte alla vita, incapace in quanto vorrebbe vivere da letterato ma la società non glielo permette ed è costretto a rinunciare. Voce narrante in 3 persona → temi innovativi ma impianto tradizionale. Nonostante la focalizzazione sia interna il narratore interviene indirettamente ( struttura ottocentesca). Tenta di riprendere la tecnica dell’impersonalità come fluober e Zola, ma non ci riesce. È un romanzo di formazione in cui l’argomento principale è la scalata sociale. Alfonso incarna la figura dell’inetto la cui volontà malata non gli permette di raggiungere ciò che vuole. Il narratore non è impersonale in quanto giudica.
Senilità Secondo romanzo 1898. come il primo anche questo non ha inizialmente successo. Il titolo vuole essere un riferimento alla vecchiaia dell’anima del protagonista Emilio Brentani (personaggio giovane che però si sente vecchio e non riesce a mettere in atto la propria volontà). Questo provoca un blocco nel personaggio che non riesce a crescere ( non riesce a prendere delle decisioni, e come paralizzato in uno stato fanciullesco). Si sente escluso dalla società e non sa dove collocarsi, qual è il suo ruolo sociale. Crisi di D’Annunzio che vive in una società mutata. Senilità rappresenta l’assenza di energia vitale ( alienazione), solo il rapporto con Angiolina rappresenta la gioventù ( gioventù di angiolina contro senilità di Emilio). Gioventù = salute, senilità = malattia. Nella figura di Stefano balli ritroviamo come un piccolo superuomo = non si fa nessuno scrupolo ( rappresenta la negatività del piccolo mondo borghese). Nell’opera è presente l’ironia, e il narratore interviene a commentare. La coscienza di zeno 1923 Narrazione in prima persona del personaggio, vi è una frantumazione del tempo, non più lineare, ma soggettivo, filtrato dall’io del protagonista →non segue l’ordine cronologico ( il passato si mescola c0n il presente), è un narratore inattendibile perché è un bugiardo, l’opera si presenta a più chiavi di lettura, a più interpretazioni a partire dal titolo stesso: coscienza??? Come consapevolezza o come coscienza morale??. Nel libro, la coscienza è messa a nudo con tutte le sue bugie → non crede nel valore terapeutico della psicanalisi ma è solo uno strumento conoscitivo. Il vizio del fumo è il filo conduttore di tutto il romanzo ( ipocondriaco). Tutti i dolori che ha li attribuisce al vizio del fumo, ma in realtà sono solo dolori inventati. Ha un rapporto conflittuale di amore e odio nei confronti del padre. Alla morte il padre gli da uno schiaffo e lui per tutta la vita si chiede il perché. Giovanni malpenti è l’alterego del padre di Zeno. Zeno è in continua lotta tra il pensare e l’agire ( lotta contro se stesso).giovani è ignorante, ma si realizza, mentre Zeno che è intelligente ma è un fallito. Augusta , la più brutta di 4 sorelle ( lui ama Ada). Alla fine del romanzo se ne dedurrà che : l’inetto è l’unica persona autentica, vera, in quanto il sano è colui che accetta la sua istintività. Per Svevo infatti, la vera razionalità sta nell’irrazionalità. Il romanzo si chiude con una sorta di pessimismo leopardiano in quanto l’uomo non può sperare di essere veramente sano. L’inettitudine è perciò positiva in quanto ti permette di vivere.

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