Il Visconte Dimezzato

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Data:04.10.2006
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Testo

Italo Calvino, in un’intervista, disse di aver scritto “Il visconte dimezzato” con l’intento di divertire sé stesso e i suoi lettori. Nel libro, infatti, non mancano i momenti esilaranti (anche se certe volte si tratta di “umorismo nero”), inoltre il tema dell’uomo dimezzato, naturalmente a livello mentale, ha un significato tuttora contemporaneo nella nostra società.

ANALISI DELLA STRUTTURA NARRATIVA
La storia inizia nel bel mezzo di una guerra contro i turchi, alla quale partecipa anche il visconte Medardo di Terralba. Il nobile però, ancora inesperto, ha la sfortunata idea di lanciarsi all’attacco contro un cannone nemico che, colpendolo, lo divide in due parti. I medici del campo militare trovano e riescono a salvare solo la parte destra dell’uomo, mentre, come si scoprirà più avanti con la storia, la sinistra sarà curata in un tempo maggiore da dei monaci con degli unguenti speciali.
La prima parte del visconte a tornare a casa è, quindi, la destra; ma già da subito gli abitanti del castello si accorgono che c’è qualcosa che non va nel carattere dell’uomo. La divisione, infatti, non era stata solo fisica ma anche mentale e la parte destra del visconte risultava essere quella malvagia. Medardo, mosso da una cattiveria inumana, taglia a metà tutto quello che trova sul suo cammino, come i frutti degli alberi e gli ortaggi, si diverte a mutilare gli animali del bosco e tenta persino di uccidere la domestica e il suo nipotino! Un giorno, inoltre, decide di sposarsi e così sceglie come “preda” la giovane pastorella Pamela, figlia di due contadini della zona: i genitori, data la ricchezza del visconte, sono subito favorevoli al matrimonio, ma lei non ne vuole sapere, così scappa e si rifugia nel bosco con una capra e un’anatra, sue uniche amiche.
Intanto in giro per il feudo si cominciavano a vedere degli uccellini con le ali e le zampette fasciate e degli ortaggi, che prima erano stati spezzati in due da Medardo, anch’essi fasciati; fino a quando, una sera, il nipotino viene salvato dal morso di un ragno velenoso proprio dal visconte.
È a quel punto che la gente intuisce l’esistenza di un secondo Medardo, precisamente la sua parte sinistra, buona e gentile. All’inizio tutti sono entusiasti del nuovo visconte, ma dopo un po’ di tempo la sua bigotteria e la sua gentilezza nauseante finiscono per stufare gli abitanti del feudo, Pamela compresa, della quale si era innamorata anche la parte sinistra di Medardo.
Fu proprio il matrimonio con Pamela a risolvere la situazione: i due visconti si batterono in duello per decidere chi avesse dovuto sposare la giovane e si ferirono entrambi, così il medico di corte, il dottor Trelawney, li cucì insieme e dopo aver passato giorni e notti fra la vita e la morte, Medardo si risvegliò tutto intero, guarito anche nello spirito, sposò Pamela e governò impeccabilmente su Terralba sino alla fine dei suoi giorni.

In questa storia fabula e intreccio coincidono e possono essere divisi nelle seguenti macrosequenze: La guerra contro i turchi; Il ritorno della parte destra; Il ritorno della parte sinistra; Il duello e, infine, La guarigione di Medardo.

ANALISI DEI PERSONAGGI
I personaggi presenti nella storia sono cinque: il visconte Medardo (per la maggior parte della storia diviso in due parti), il suo nipotino, la domestica, la pastorella Pamela e il dottor Trelawney.
Il carattere del protagonista, quando è ancora tutto intero, non s’intuisce subito, ma emerge per gradi; in ogni caso si tratta sicuramente di una persona molto buona e altruista perché non ci pensa due volte a lanciarsi contro un cannone per salvare il suo scudiero dalle grinfie dei nemici turchi.
Medardo, inoltre, appare come un personaggio dinamico perché il suo carattere evolve molto esplicitamente nel corso della storia. L’autore per caratterizzare il protagonista si serve delle testimonianze di ciò che vede il nipote del visconte e quindi delle azioni compiute dal visconte stesso.
Un personaggio secondario molto importante, invece, è il nipote del visconte, perché è lui a raccontare la storia di suo zio e quindi, come personaggio, ha un’autonomia propria. È da ricordare anche il rapporto di amicizia che c’è tra il bambino e il dottor Trelawney, che però in seguito si affievolisce perché il medico si appassiona al caso del “doppio Medardo” e si isola a studiare libri di medicina.
Un antagonista, almeno fino all’arrivo del secondo Medardo, può essere la parte malvagia del visconte, che cerca addirittura di uccidere i suoi famigliari.

DIMENSIONI SPAZIO-TEMPORALI
La vicenda si svolge a Terralba, un luogo immaginario e non definito; la descrizione dei luoghi, inoltre, risulta essere soggettiva perché è il nipote del visconte a raccontare la storia, spesso, infatti, l’ambiente risulta corrispondere allo stato d’animo del protagonista, ovvero appare minaccioso fino all’unione dei due visconti.
I fatti si svolgono in un arco di tempo non facilmente intuibile, perché troppo prolungato e non indicato chiaramente.
Il ritmo della narrazione è lineare proprio perché fabula e intreccio coincidono.

POSIZIONE DEL NARRATORE
Il narratore è interno e prevale la focalizzazione interna fissa. In questo caso si può parlare di personaggio narratore, perché è lo zio del visconte a narrare gli avvenimenti a cui lui stesso partecipa.

TECNICHE NARRATIVE E STRUTTURE LINGUISTICHE
La struttura sintattica del testo è semplice: i periodi, infatti, sono formati in prevalenza ognuno da una singola proposizione, in caso contrario, le proposizioni sono collegate fra loro tramite paratassi.
A prevalere è il narrato, ma vi sono anche molti dialoghi.

Personalmente, ho apprezzato molto questo libro per la sua simpatia. Unico neo l’eccessiva tristezza che ogni tanto si avverte nella storia.

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