Il valore della tolleranza

Materie:Tema
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Testo

TEMA
Il valore della tolleranza è stato lentamente acquisito dalla nostra civiltà, ma può essere messo in discussione se non perduto nel sentimento comune; prendendo spunto dalla tua esperienza o dall’attualità, sviluppa questa tesi.

Quello della tolleranza è un tema molto attuale, nonostante si potesse credere che questo valore fosse già stato acquisito dalla società civile.
In realtà il razzismo e qualsiasi forma di intolleranza verso altre religioni, culture e modi di pensare, trovano ancora parecchi proseliti, soprattutto tra i giovani, almeno per quanto ho potuto sperimentare personalmente.
Non è infatti difficile sentire ragazzi e non che con ideali neofascisti (e in certi casi addirittura neo-nazisti) progettano di andare a “pestare” il tale albanese o marocchino per motivi esclusivamente di pregiudizio razziale.
Il problema si avverte sempre più in società, come quella italiana, che tendono a diventare multietniche.
E’ bene notare che spesso queste persone non ammettono nemmeno che qualcuno la pensi in modo differente e ciò si allaccia a un discorso più generale sulla tolleranza.
Questo sentimento deriva soprattutto da una diffusa ignoranza storica riguardo la multiculturalità delle radici europee: non si può infatti dimenticare che l’Europa di oggi è il frutto di incontri-scontri tra civiltà spesso molto lontane fra loro sia geograficamente che culturalmente.
Analisi superficiali e sbrigative suggerite persino da eminenti personalità politiche e l’alto tasso di criminalità presente tra gli immigrati che porta a “fare di tutta l’erba un fascio” apparentemente giustificano tali atteggiamenti xenofobi.
Ovviamente il discorso non si limita agli immigrati ma tange anche altre “categorie” quali tossicodipendenti, folli, omosessuali e malati di AIDS; essi vengono spesso considerati diversi e, di conseguenza, emarginati anche da quelle persone che su questi temi hanno spesso opinioni da benpensanti ma non altrettanto si comportano nei fatti. Forse è proprio questo diffuso atteggiamento sociale che, in fondo, porta all’intolleranza; perché, nella società attuale, finanche i valori non di rado vengono trasformati in business e ciò non può indurre ad altro che a perderli. A volte definitivamente.
Credo che la tolleranza sia qualcosa di molto importante. E voglio sottolineare che per essa non intendo la “sopportazione”, che, probabilmente, è peggio dell’intolleranza, almeno sul piano etico. La tolleranza è invece il saper capire idee e culture altrui e accogliere anche i “diversi”. Penso che questo non possa essere insegnato come si tenta di fare, in quanto i valori non possono essere trasmessi preconfezionati alle persone ma devono essere acquisiti dalle stesse nella vita, attraverso le esperienze e le conseguenti riflessioni che ognuno di noi matura sul campo.
La soluzione, io credo, consiste nella conoscenza delle nostre radici culturali, che questa sì deve essere insegnata, forse con più determinazione di quanta ne sia stata messa fino ad oggi nella nostra scuola, e nella graduale comprensione che la ragione, e non la violenza o il rifiuto, è l’unica “arma” vantaggiosa di integrazione tra diversi.

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