Il ritratto di Dorian Gray di O. Wilde

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Testo

Giovanni Bettoni IV A
Il ritratto di Dorian Gray
Oscar Wilde

Oscar Wilde nacque a Dublino nel 1854 e studiò al Trinity College della città subendo l’influsso dei pesatori contemporanei.
Fu schernito molto dal giornale satirico “Punch” per i suoi vezzi che portarono molti a credere fosse homo sessuale.
Nel 1881 pubblicò il suo primo libro di poesie e fece carriera dopo una serie di conferenze negli USA; tornò a Londra nel 1884 e sposò una ricca irlandese con la quale ebbe due figli.
Uno fra i suoi più importanti romanzi è “Il ritratto di Dorian Gray”.
I personaggi principali di questo libro sono Dorian Gray, il protagonista del libro, il quale subirà sulla sua mente l’influsso di un quadro quasi demoniaco che invecchia al posto suo.
Basil è l’autore di questo intrigante dipinto; l’uomo poi verrà ucciso dal caro amico Dorian, sotto la malefica influenza del quadro, che infonde nel protagonista un odio immenso verso l’artista.
Sibilla Vane, la bravissima attrice di cui Dorian si innamora; al loro primo incontro anche lei perde la testa per il protagonista tanto che smette di recitare bene per amore suo, ma quando l’amato saprà che Sibilla ha sprecato il suo talento la lascerà e l’attrice per la disperazione si suiciderà; infatti uno dei motivi per cui era nato l’amore nel signor Gray verso questa donna era proprio il suo modo splendido di recitare, anche se lavorava in un teatro di bassa lega.
La lunga vicenda si svolge nella Dublino dell’Ottocento, ricca di scetticismo verso la religione come si sente nei discorsi del nobile Lord Hanry, amico del protagonista.
È proprio in questo scenario che Dorian uccide l’amico Basil e, dopo avere commesso il delitto, chiede aiuto a un biologo per liberarsi del corpo; in seguito alla vicenda anche quest’uomo si suiciderà per la tragedia.
Pentito di quello che aveva fatto, il nostro protagonista, sprofonda nel duro cratere dell’oppio.
È proprio in questa dura realtà che incontra il fratello di Sibilla, morta diciotto anni prima, che vuole ucciderlo, e qui la sua bellezza gli serve per convincerlo che quando sua sorella è morta, egli era un giovinetto; ma l'incontro lo turba e lo spaventa, tanto che, quando un suo amico cacciatore uccide per sbaglio, senza colpa alcuna, un suo collega, si convince che debba succedergli qualcosa di simile. Scopre poi, rallegrandosene non poco, che l'uomo ucciso era Giacomo Vane, il fratello dell’amata.
Era salvo ed era deciso a cambiare, ma l’invecchiamento incredibile del quadro al posto suo lo sconvolgeva a tal punto che alla fine Dorian preferisce il suicidio.
Tutte queste tragedie hanno un colpevole, ma, al contrario degli altri romanzi, il colpevole è il quadro.
Leggendo il titolo mi aspettavo qualche cosa di noioso e melenso, insomma un romanzo da spiaggia che serve solo a stimolarti sonno; invece l’approccio con questo romanzo è stato entusiasmate e mi ha spinto a voler finire il più presto possibile la lettura per sapere come sarebbe finita la vicenda.
Sembra sciocco, ma questa sensazione solo i libri di Harry Potter erano riusciti a stimolarmi in maniera simile.
Per esempio mi ha incuriosito molto l’episodio in cui Dorian rimane deluso dalla rappresentazione dell’amata ma nonostante tutto rimane in quel teatro di seconda categoria, quasi sperando che la situazione migliori; oppure il dialogo fra il fratello di Sibilla e il protagonista è stato uno dei brani che più ha suscitato in me la voglia di proseguire la lettura e di “divorare” il libro.
Mi dispiace però che il libro, a mio parere, non sia scritto nel migliore dei modi: ci sono troppe descrizioni che appesantiscono la lettura; questo rischia di fare assomigliare il libro ad un testo di un bambino delle elementari che piazza le sue descrizioni ovunque. La tattica della descrizione ritengo che sia buona per rendere più piacevole la lettura, ma “imbottendone” il romanzo, Wilde, ha ottenuto l’effetto opposto.
Comunque sia la mia curiosità mi ha portato a terminare il libro, quando avrei potuto scaricarne il riassunto da internet.
Per quanto riguarda il linguaggio in alcuni punti è semplice, in altri, invece, è più complesso, ma ritengo che sia adatto comunque alla lettura di ragazzi del liceo.
Ritengo infine che la lettura di un romanzo del genere, ma più in generale di tutti i libri, non debba essere obbligatoria ma libera.
Se qualcuno volesse cimentarsi nella lettura di questo libro lo faccia perché merita, ma non si lasci scoraggiare dalle abbondanti e colorite descrizioni di Wilde.

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