Il quotidiano

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Testo

Il giornalismo è quell’attività che, soprattutto per mezzo dei giornali,diffonde fra il pubblico l’informazione, la cultura e anche argomenti di interesse vario. Appare chiaro che il giornalismo non si limita a diffondere l’informazione: tutti noi sul giornale possiamo leggere, oltre ad articoli di informazione vera e propria, articoli politici, di commento ai fatti del giorno, letterari, scientifici, economici, sportivi ecc.; ciascuno scritto da un giornalista competente in quella materia.
Quasi sempre sono dei professionisti che scrivono, o per essere più esatti, redigono i pezzi.
Il grande mezzo di cui si serve il giornalismo per svolgere la sua attività, naturalmente è il giornale. La parola giornale deriva dal latino “diurnalis”, cioè diurno, giornaliero, e infatti la grande maggioranza dei giornali esce ogni giorno: per questo il giornale viene anche chiamato quotidiano.
Per poter essere chiamata giornale, una pubblicazione deve avere quattro requisiti:
➢ essere stampata;
➢ apparire con una periodicità regolare;
➢ venire diffusa tra il pubblico;
➢ raccogliere anzitutto notizie e secondariamente fare commenti sui fatti del giorno.
Oltre al quotidiano d’informazione esistono altri tipi di quotidiani: sportivi, economici, letterari, artistici, teatrali ecc. Essi escono ogni giorno e perciò si possono considerare dei giornali; però sono giornali specializzati, e perciò si avvicinano di più ai periodici.
I periodici sono generalmente chiamate riviste o, poiché di solito escono ogni settimana, settimanali. Talvolta sono quindicinali o mensili. Le riviste, come i giornali, sono di diverso genere: sportive, economiche, di moda, letterarie, artistiche, tecniche, scolastiche, politiche, umoristiche, di informazione. I periodici sono molto più numerosi dei quotidiani, e quando sono indirizzati alle donne o ai bambini sono chiamati giornalini.
A questo punto può venire spontaneo chiedersi se la radio, il cinema e la televisione sono giornalismo. Ebbene sì: la parola detta anziché scritta (radio) e l’immagine (televisione, fotografia, cinema) sono diventate uno strumento importantissimo di informazione e di cultura, un mezzo molto diffuso per seguire l’attualità.

Il giornalista, ovviamente, è la persona che esercita il giornalismo. È una spiegazione semplicissima, eppure i “ricami” che si fanno con la fantasia sulla figura del giornalista sono semplicemente incredibili.
I ragazzi ad esempio, pensano che la vita del giornalista sia comoda e meravigliosa: girare il mondo, passare da un aereo a un albergo di lusso, conoscere tutti gli attori e, naturalmente, entrare gratis a teatro, al cinema e nei campi sportivi. La verità, s’intende, è un’altra. Oggi, nella loro enorme maggioranza, i giornalisti sono dei professionisti che svolgono con metodo e serietà un mestiere regolare come quello del medico o dell’ingegnere. Il grande inviato sempre in giro per il mondo è un’eccezione: e anche egli spesso è un martire che passa le notti in treno o si trascina stanco morto per i luoghi in cui è stato scaraventato.
Al giovane che vuole diventare giornalista per raggiungere subito la fama e la ricchezza, bisogna rammentare che il giornalista è colui che visita ogni notte, per anni, gli ospedali e i commissariati della polizia della sua città, cercando notizie sui crimini o sugli incidenti; è colui che legge centinaia di notizie telegrafate dalle agenzie per scegliere le dieci adatte alla pubblicazione; che attende dodici ore nell’anticamera di un ministro o nel corridoio del commissariato per raccogliere qualche dichiarazione; che se ne sta due o tre ore sotto la pioggia davanti a un albergo per attendere il famoso attore o il celebre scienziato…

Il direttore, naturalmente, è un ottimo, spesso un grande giornalista, e ha pieni poteri. Dà il “carattere” al giornale, sceglie, accetta e respinge i collaboratori e i redattori. È il responsabile davanti alla Legge di ciò che viene pubblicato; quindi egli risponde di qualsiasi cosa venga scritta, da qualsiasi redattore o collaboratore.
Il segretario di redazione costituisce il legame tra il direttore e il personale; mantiene i contatti con i corrispondenti, gli inviati speciali, gli articolisti; organizza i servizi; riceve un’enorme quantità di corrispondenza, la smista e prepara le risposte.
Il redattore capo è il comandante in seconda del giornale. È colui che organizza le pagine stampate della pubblicazione, la lunghezza dei vari pezzi, la sistemazione delle illustrazioni, la distribuzione del materiale nelle varie pagine (impaginazione) e prepara i titoli. Ai suoi ordini lavorano la redazione, la cronaca, il servizio sportivo, gli inviati e i vari servizi speciali.
La redazione è detta anche la “cucina del giornale”, perché veramente qui si… cucina il giornale, con gli ingredienti che si ricevono, cioè con il materiale fornito dalle agenzie di informazione e dai corrispondenti dall’interno e dall’estero. Tutti possiamo osservare che, in un giornale, gli articoli firmati sono pochissimi. Infatti il quotidiano è composto soprattutto di centinaia di notizie che devono essere scelte fra molte migliaia, impaginate, rivedute e fornite di un titolo adatto.
Sono il redattore capo e i vari redattori che compiono questo lavoro, che non dà certo la fama a un giornalista, eppure è di importanza fondamentale. La redazione è divisa in tre servizi: il servizio interni che si occupa della politica interna del paese; il servizio esteri per tutte le informazioni provenienti dall’estero; il servizio province che si occupa di tutti gli avvenimenti non politici –dal grande processo allo spettacolo teatrale all’incidente stradale- avvenuti nel paese.
La cronaca: ogni notte, una o due volte, un cronista si affaccia negli uffici dei Commissariati di polizia, alle Guardie mediche degli ospedali e chiede: -Niente di nuovo?
I cronisti vanno ininterrottamente a caccia di notizie, sono veri e propri “segugi” sempre all’erta per scoprire la notizia interessante, la novità, il fatto di cronaca “nera” (reato o delitto), “bianca” (qualsiasi altro avvenimento cittadino) o “rosa” (pettegolezzi). Le notizie vanno poi comunicate ai colleghi dell’ufficio cronaca, che le riscrivono e le preparano per la pubblicazione.
Al servizio sportivo sono addetti invece, alcuni giornalisti sportivi più un certo numero di collaboratori specializzati e di inviati.
Poi ci sono i corrispondenti dall’estero che sono dei collaboratori del giornale che risiedono di solito in una capitale di Stato estero e che trasmettono al proprio giornale le informazioni. Ogni giornale di una certa importanza ha almeno un corrispondente a Parigi, Londra, Berlino, Mosca e New York. Ma anche Berna, Vienna, Madrid, Stoccolma, Buenos Aires e Tokyo sono capitali importanti ed è bene che abbiano un corrispondente. Questi ultimi comunicano col giornale ogni sera a ore prestabilite; utilizzano per questo speciali telescriventi oppure hanno delle “fisse telefoniche”, cioè regolari appuntamenti telefonici, che sono stati concordati fra le società telefoniche e l’amministrazione del quotidiano. Nonostante tutto, però, nessun giornale riesce a conoscere tutti gli avvenimenti interessanti, avvenuti magari nello Zimbabwe o nello Yemen. Perciò i giornali sono abbonati a un altro formidabile mezzo di informazione giornalistica: le agenzie di informazione, di cui parlerò più avanti.
I corrispondenti dall’interno sono dei collaboratori, circa duecento o trecento, che vanno dai giornalisti professionisti o dai collaboratori esterni alla ricerca di notizie. Costoro risiedono nelle piccole città e non operano mai nelle capitali di Stato. Un giornale di media grandezza deve avere: un ufficio romano, che comunica gli avvenimenti della capitale; una rete di corrispondenti in tutte le città e in tutti i paesi della regione in cui si pubblica il quotidiano; corrispondenti in tutte le città delle regioni vicine; almeno un corrispondente per ognuna delle province più lontane.
Gli inviati speciali sono degli abili giornalisti che il direttore del quotidiano “sguinzaglia” in qualsiasi punto del mondo per seguire una rivoluzione, una catastrofe, un processo, una cerimonia, un congresso.
I collaboratori fissi sono delle persone specializzate in rubriche e articoli che riguardano geografia, scienze, tecnica, storia, pesca, caccia, filatelia, antiquariato, affari di Borsa ecc..
La redazione fotografica è una troupe del giornale composta da abili fotografi che sono impiegati per cogliere con grandissima rapidità certi aspetti interessanti o curiosi degli avvenimenti. Questi giornalisti si chiamano col termine inglese “fotoreporters”. Spesso per poter ottenere la fotografia interessante, sensazionale, sopportano disagi di ogni genere, affrontano pericoli incredibili e talvolta rischiano la vita.

In molti Stati, e anche in Italia, esistono scuole di giornalismo, che rilasciano una laurea. Però essa non è condizione indispensabile per fare il giornalista. Basta che un direttore di giornale o di periodico voglia assumere il futuro giornalista e dargli modo di lavorare. Dopo un periodo di prova, egli potrà essere iscritto a uno degli elenchi dell’Albo Professionale. Uno è l’elenco dei giornalisti professionisti, quelli cioè che svolgono un’attività continuativa presso un giornale, con un regolare contratto, prima del quale devono aver lavorato diciotto mesi come praticanti. I praticanti sono i giovani che cominciano con notiziole da riassumere in poche righe. Il secondo elenco è quello dei Pubblicisti, che collaborano a giornali e riviste con una certa continuità, ma senza fare del giornalismo la loro unica attività. Soltanto gli iscritti a uno dei due Albi sono riconosciuti dalle autorità e dispongono di una tessera di riconoscimento.

Nessun giornale può avere una rete di corrispondenti tale che gli permetta di sapere tutto ciò che accade nel mondo. Dovrebbe avere un corrispondente in ogni città e cittadina del mondo! Le Agenzie di informazione, poiché vendono le notizie a migliaia di giornali, possono aprire uffici in tutte le principali città del mondo (se sono agenzie internazionali); questi uffici a loro volta dispongono di informatori anche nelle cittadine di provincia. Tutte le notizie, telefonate o telegrafate, affluiscono al centro di raccolta che si trova quasi sempre nella capitale dello Stato. Di li vengono ritrasmesse alla sede principale, dove c’è un personale specializzato che per telescrivente le distribuisce a tutti gli abbonati. Tra le più famose Agenzie di informazione vanno ricordate: l’Ansa, la CNN, la Reuters, l’ADM Kronos, l’AP e la TV araba Al Jazeera.

In capo a poche decine di minuti, molte migliaia di copie sono già sul tavolo dell’ufficio spedizioni, dove gli impiegati rapidamente applicano i cartellini con gli indirizzi degli abbonati e dividono i giornali in tanti pacchi quante sono le destinazioni: edicole, stazioni ferroviarie, rivendite ecc. delle diverse località. I pacchi, al galoppo, vengono caricati sui furgoni che li porteranno alla stazione. Con i primi treni del mattino i giornali giungono alle più lontane località per portare a tutti notizie da ogni parte del mondo.

Alla redazione occorrono dalle quattro alle sei ore per preparare un numero normale, alla tipografia da tre a cinque ore per comporlo; alla stereotipia e alle rotative un’ora per stampare le prime copie. Esse vengono immediatamente messe in vendita. Quindi, in totale, occorrono dalle otto alle dodici ore. Per i quotidiani più importanti, che sono quelli del mattino, si inizia il lavoro verso le diciotto e si lavora per tutta la notte. Alle tre-quattro del mattino, si iniziano a trovare i giornali nelle edicole e, nelle grandi città, anche i nottambuli possono già leggere la prima edizione dei quotidiani mentre altre copie cominciano il loro viaggio sui treni.

Attualmente si pubblicano nel mondo circa quindicimila quotidiani; duecentocinquantamilioni di copie al giorno fra quotidiani, settimanali e periodici vari (di cui sessantamilioni nei soli U.S.A.).
In Italia si pubblicano centoventi quotidiani, per un totale di seimilioni di esemplari al giorno, e circa cinquemila periodici. Il giornale che ha la massima tiratura è l’inglese “News of the World” che tira intorno ai dieci milioni di copie; segue il “The People” con sette milioni.

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