Il neorealismo

Materie:Appunti
Categoria:Italiano

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Testo

Il Neorealismo

Per ben comprendere gli obiettivi del Neorealismo dobbiamo fare un passo indietro e riportarci all’ 800 quando il Manzoni con I Promessi Sposi, per la prima volta nella nostra letteratura ha come protagonisti gli umili, cioè le persone piccolo-borghesi. Questi protagonisti perseguitati dal destino hanno però il dono della fede, che li soccorre nei momenti di difficoltà. Lucia dirà all’Innominato: ”Dio non ci da un castigo se non per prepararci un premio più grande e più bello”.
Nella seconda metà dell’ 800 Giovanni Verga, caposcuola del verismo, ci parla dei vinti, cioè di quegli uomini che lottano contro il destino avverso, ma poi devono piegare il capo sotto il piede del vincitore. La barca dei Malavoglia si chiamerà “Provvidenza” ma affonderà con il carico dei lupini e spezzando vite umane, provocando ogni tipo di disgrazie per la famiglia Toscano.
Quando però i socialisti offrirono la tessera del Partito a Verga, questi la rifiutò dicendo che la sofferenza e il dolore sono componenti della vita umana dei poveri come dei ricchi, anche se questi la nascondono sotto gli orpelli della ricchezza. In realtà il Verga, grosso proprietario terriero, difendeva la proprietà privata e i latifondi.
Secondo questi scrittori la condizione di vita va accettata con virilità, non si possono cambiare le condizioni di vita.
Il Realismo invece afferma diversamente: “le condizioni di vita possono e devono cambiare, con l’impegno civile e politico”.
I “cafoni” di Fontamara di Silone scoprono il primo eroe popolare, colui che si oppone alle prepotenze fasciste.
Il Neorealismo vuole incidere sulle masse e si serve egregiamente del cinema: il cinema si avvale della letteratura e la letteratura del cinema. Bastano i nomi di De Sica, Rossellini, Fellini, Visconti.

Con la fine della II Guerra Mondiale e con le conseguenze che il riconquistato senso della libertà ebbe nel nostro Paese, si apre una fase nuova nella nostra storia letteraria. La nuova letteratura nasce in quel clima di rieducazione morale aperto durante la dittatura fascista dall’opera di Croce, dal commercio con la contemporanea letteratura europea, dalle indagini e dagli studi storico-politici e dalla lotta concreta dei movimenti anti-fascisti di ogni ispirazione per l’affiancamento della società italiana. Il progressivo interesse per l’uomo e per la società toccò anche scrittori che avevano iniziato la loro attività negli anni precedenti, ma solo nei più vivi e sensibili tale interesse ha prodotti risultati apprezzabili. Per questi scrittori il clima di libertà si è tradotto nella possibilità di esprimere finalmente vocazioni e aspirazioni prima taciute a o manifestate con simboli più o meno intellegibili.
La prima caratteristica della narrativa del dopoguerra è la tendenza a una rappresentazione realistica, problematica e impegnata della vita della società. Tale tendenza si manifestò innanzitutto nel cinema cosiddetto Neorealistico, espressione della stessa inquietudine culturale.
La ragione di questa esigenza realistica deriva dal bisogno di indagare la vita dell’uomo e della società e i relativi problemi in modo concreto, con piena e solidale partecipazione. Aveva largamente contribuito ad avviare quest’opera il rinnovamento culturale e morale ancora durante il fascismo e la traduzione di alcuni scrittori americani, primo fra tutti Hemingway, nelle cui opere i più attenti scrittori e gli intellettuali più sensibili scoprirono un nuovo senso della vita, la desolazione di sentirsi prigionieri nella civiltà industriale senza volto, disumana e spietata che soffoca e annienta l’uomo e l’esigenza di un aperto messaggio di giustizia sociale. Questa lezione spinse gli scrittori delle nuove generazioni a rifiutare la poesia pura e l’esercizio stilistico e a ritornare al romanzo tutto verità umana insegnato dal Verga: il verismo richiamò l’attenzione sulle condizioni concrete di vita degli strati sociali più umili e vitali della nostra società, e fece comprendere come solamente con un ritorno alla vita la letteratura potesse assolvere una funzione sociale e trovare materia di vera ispirazione.
Il Neorealismo del dopoguerra trae ispirazione spesso dalla cronaca, mirando sempre ad un approfondimento sociale e politico per un impegno umano ed essenziale. Il mondo operaio e contadino durante la dittatura fascista, la Resistenza degli intellettuali e dei partiti popolari durante la clandestinità, la guerra, la lotta sulle montagne e nelle città contro i tedeschi e fascisti sono stati oggetto di ripensamento critico e di neorealistica descrizione da parte degli scrittori più giovani tesi a restituire alla letteratura il compito di dare più immagine e un’interpretazione della realtà.
L’impegno sociale e politico sta al centro di questo nuovo tema anche se ogni autore da’ ad esso un taglio diverso a seconda delle sue esperienze vissute e della sua ideologia di appartenenza.

Esempio



  


  1. Veronica Mari

    Sto cercando appunti per la tesi di letteratura italiana contemporanea. Università degli studi di Perugia

  2. Veronica Mari

    sto cercando appunti su moravia per la tesi all'università degli studi di perugia