il giorno della civetta

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano

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Data:23.01.2006
Numero di pagine:3
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Testo

Scheda d’analisi del romanzo giallo/storico: il giorno della civetta
di Leonardo Sciascia
ambientazione
Luoghi:
la vicenda si svolge in tre principali città:
- Roma
- Palermo
- Parma
e in tre paesi siciliani nominati però solo con l’iniziale:
- B.
- C.
- S.
e si disloca in diversi luoghi tra cui p.za Garibaldi, Montecitorio, il commissariato e la fermata del pullman all’inizio.
Tempo: l’ autore non precisa gli anni precisi in cui si svolge la vicenda, ma si intuisce che il tutto si svolge dopo il 1955. Ci dice però che incomincia il 16 gennaio alle 6.30 e finisce nel 1972. Quindi la durata complessiva è di 17 anni.

Personaggi
Colasberna: vittima della mafia, importante perché tutto il racconto gira intorno al suo omicidio.
Il Capitano Bellodi (personaggio principale) è il protagonista della vicenda. E’ un giovane alto e di colorito chiaro. E’ determinato, intuitivo, coraggioso ad affrontare un inchiesta contro la mafia. Don Mariano Arena lo definisce un “uomo”, essendo che Don Mariano Arena suddivide gli uomini in: uomini; mezz’uomini; uominicchi; pigliainculo e quaquaraqua in una famosissima frase del libro. perché tratta dignitosamente gli investigati, senza insultarli o senza mancar loro di rispetto.
Don Mariano Arena (personaggio principale) è un anziano capo-mafia che svolge la funzione di antagonista. Potrebbe apparire a prima vista un galantuomo, una persona rispettabile, ma è il mandante dell’omicidio del Colasberna. Gode dell’appoggio della maggior parte della popolazione locale ed la sua vera arma è l’omertà.
Diego Marchica (personaggio secondario), è un oppositore. Viene riconosciuto come l’esecutore materiale del delitto del Colasberna. E’ soprannominato Zecchinetta, la zecchinetta è un famoso gioco d’azzardo siciliano, risulta quindi evidente che Diego Marchia è un abile ed abituale giocatore di questo gioco illegale che lo ha mandato diverse volte in carcere.
l Pizzuco (personaggio secondario) svolge la funzione di oppositore. E’ un capomafia anch’egli un mandante dell’omicidio di Colasberna, ma non lo vuole ammettere.
Calogero Dibella, soprannominato Parinieddu (personaggio secondario) è uno dei pochi aiutanti che compaiono nel racconto. Pur avendo paura della punizione che la mafia gli potrebbe infliggere, è un confidente delle Forze Armate. Trova la morte una sera, vicino a casa sua, probabilmente per mano del Pizzuco. Prima di morire, però aveva scritto i nomi dei due capimafia su un foglietto, permettendo a Bellodi di giungere ai responsabili del delitto.
Il panellaro (comparsa), è il tipico cittadino che ha paura della mafia. Si comporta in modo vile ed è diventato uno schiavo della mafia. La caratteristica fondamentale di questo è l’omertà, che protegge la criminalità e ostacola le indagini. Come l’autista, il bigliettaio e i passeggeri dell’autobus svolge la funzione di oppositore.

Personaggi marginali: il bigliettaio, l’ autista, il maresciallo, il tabaccaio, Scarantino, la moglie di Nicolosi, ministro Pella, Nenni, Fanfani, Brescianella.

Considerazioni
In quest'opera la tensione tra fiducia nella ragione e constatazione della sua continua sconfitta si fa più dolente. Tuttavia, non resta altro che credere, seppur disperatamente, nella ragione. È un romanzo sulla mafia, un'analisi chiara ed esauriente, un'indagine sulle sue cause sociali, storiche, politiche, morali. È l'opera principale di Sciascia.
Protagonista è un ufficiale dei carabinieri, settentrionale, di stanza in Sicilia, ma soprattutto un uomo che crede nei valori di una società democratica e moderna, contro l'immobilità d'un mondo di vecchi interessi costituiti. La narrazione si muove su due piani: quello dell'inchiesta che l'ufficiale conduce su una catena di delitti di mafia e quello delle complicità, più o meno forti, più o meno segrete, che scattano a fermarla o a vanificarne i risultati.
Subito viene rappresentato uno degli aspetti tipici della realtà meridionale: l'omertà.
Lo scrittore è scettico circa la possibilità di cambiare la situazione: vi è nei siciliani una sfiducia radicata nei confronti della giustizia. Il senso di estraneità nei confronti della legalità e dello Stato conosce cause storiche: dominazioni straniere che, avvicendandosi, hanno scavato un solco fra oppressi e oppressori.
Interessante il personaggio del mafioso ritratto in questo romanzo: don Mariano Arena.

Rapporto fabula intreccio
La fabula e l’intreccio in questo racconto coincidono eccezion fatta per alcuni sporadici flashback.

Posizione del narratore
Il narratore è esterno onnisciente, difatti si intuisce che sa già come andrà a finire la vicenda. Lo possiamo dedurre dal fatto che non è uno dei personaggi del racconto e narra alla terza persona singolare.

Analisi temporale
Ordine: cronologico.
Ritmo narrativo:
questo romanzo è caratterizzato dall’ avere alcuni sommari, durante i flashback, poche ellissi e molte digressioni (specie nelle descrizioni dei paesaggi). La tecnica più usata è la scena, nei vari dialoghi e interrogatori. Da ciò possiamo dedurre che il ritmo è molto lento, anche se qualche volta viene velocizzata da sommari ed ellissi.

Esempio