Il decadentismo

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Testo

IL DECADENTISMO

Il decadentismo fu in netta contrapposizione con il positivismo Francese. Questa corrente non nacque in Francia, ma fu acquisita dall’Italia, dove si sviluppò la scapigliatura. Sia i poeti decadenti, sia gli scapigliati condussero una vita irregolare, come denuncia di una società che non era riuscita a soddisfare le esigenze del proprio paese. Con la differenza che in Francia, come in altre nazioni, il decadentismo si sviluppò solamente come corrente letteraria. In Italia vi fece da contenitore per altri movimenti, perché era una nazione nata da solo pochi anni e voleva così esprimere il suo stato di arretratezza economica e sociale rispetto agli altri paesi. Nelle altre nazioni, infatti, si svilupparono in parallelo altre correnti. In Francia il decadentismo ebbe più considerazione della scapigliatura, perché sviluppò più opere a causa dell’alfabetizzazione obbligatoria che vigeva da oltre un secolo prima. L’Italia ebbe difficoltà con l’acculturazione della popolazione, perché era una nazione appena nata non ancora unita, e le uniche persone che si potevano permettere un istruzione erano quelle con un certo reddito.
Proprio per la sua completezza culturale la Francia sviluppò in contemporanea il positivismo e il decadentismo. Gli scienziati non studiarono più ciò che li circondava sotto l’aspetto positivista, ma alcuni di loro applicarono i loro studi sotto l’aspetto decadente. Così facendo la Francia ebbe la virtù di osservare l’insieme delle cose in maniera più completa. I decadenti degli aspetti del positivismo salvarono solamente l’osservazione dei caratteri naturali e non avrebbe potuto essere altrimenti perché anche loro ricercavano delle spiegazioni alle cause degli eventi; ma lo fecero rifiutando le spiegazioni meccanicistiche dei positivisti. La mente umana era ritenuta per i decadenti qualcosa di così vasto, complesso e involuto, da non poter essere spiegata da semplici regole matematiche. I poeti maledetti tentarono questa ricerca ricorrendo all’uso di alcool e droghe.
Al contrario, Freud cercò di dare delle risposte per mezzo di un criterio molto concreto. La psicoanalisi nacque per questo motivo. Questa però non offriva risposte certe perché la mente possiede così tante sfaccettature ed è così cangiante che per il Carducci non sarà un buon terreno da cui si deve partire per cercare delle risposte. Di fatto, condannerà questa incertezza, perché ciò fa diventare le persone insicure, e quindi fragili. Questo causa delle reazioni in parte rilevanti a seconda della personalità delle persone; se sono deboli di carattere non riescono ad accettare la realtà decadente e cercano così di isolarsi ricorrendo anche all’uso di droghe, I poeti maledetti risultano così deboli, perché, pur denunciando gli aspetti negativi della società o dell’uomo, non riescono ad accettarla, rifugiandosi così nel peggiore dei casi nella droga e nell’alcool. Il loro uso viene giustificato dal fatto che queste “vie di fuga” sono necessarie per ricercarla vera essenza della realtà.
Altre persone invece si rifugiano nella fede, perché vogliono aggirare la realtà.; ma possono anche riconoscerla come tale senza però riuscire a comprenderla nella sua interezza. La fede finisce per diventare un rifugio rassicurante, affidando la spiegazione di tutte le cose ad un essere superiore. Così facendo credono di non risultare dei vinti Verghiani, ma questa è solo un illusione, perché affidando la conoscenza globale della realtà a Dio, si riconosce indirettamente che l’uomo non ha la capacità di comprenderla, risultando così uno sconfitto.
I personaggi forti al contrario delle persone fragili accettano la realtà in tutta la sua interezza riuscendo a reagire a tutte le situazioni che gli vengono presentate; è un individuo che riesce ad adattarsi a tutto senza però farsi sottomettere dagli eventi anche più grandi di lui, perché non li riconoscerà mai come tali. Nasce la categoria dell’io superuomo che incarna tutte queste caratteristiche.
Alcuni studiosi fanno coincidere il decadentismo con il terzo romanticismo anche se, di fatto, esistono varie differenze tra l’uno e l’altro.
Mentre il romanticismo in generale tende all’affermazione dell’individuo, il decadentismo tende all’esasperazione soggettiva del narcisismo, ricavato dalle sensazioni ricevute, non da fattori esterni, ma dalla persona stessa. L’uomo è un essere che considera solo se stesso e in maniera tale da risultare superiore a tutti. Da questo deriva il loro rapporto con la ragione, considerando estraneo all’essere umano la capacità di provare sentimenti, in quanto considerate qualcosa di concreto e questo era in contrapposizione con la loro incapacità di definire qualunque cosa. A questo contrappongono le sensazioni che sorgono dall’inconscio dell’essere umano, perché tendono ad avvicinarsi di più alla realtà.
L’uomo decadente nega sia i valori universali della ragione, sia quelli individuali romantici. Questo era dovuto dal fatto che i concetti di patria, fede, ecc... non erano considerati. L’essere umano perde la personalità che lo contraddistingueva nel romanticismo, sgretolandosi nella sua morale.
Il decadente al contrario del romantico ha un atteggiamento passivo riguardo al mistero, perché è sempre alla ricerca di sensazioni, che sono incerte e irraggiungibili. Si limita quindi alla sua contemplazione, perché non riesce a spiegarlo, e anche se riuscisse, non vorrebbe perché legato alla sua volontà di fuga dal mondo.
La poetica è connessa alla visione della vita come mistero. Questo può essere un falso ritorno al medioevo sulla concezione della realtà come qualcosa di astratto e inattingibile in cui solo poche persone, i poeti appunto, riescono a sondare la realtà attraverso la mente in cerca di risposte. Esiste però un criterio di ricerca dettato dalla nascita della psicoanalisi con Freud, a cui dedicò un libro a questa ricerca attraverso studi scientifici; e in questa anche la poetica subisce un cambiamento.
L’unico modo che ha per farlo è di cambiare completamente la forma poetica. La poesia in fino a quel periodo era sempre stata dettata da regole che ne impostavano la forma. L’uso dei versi liberi simula per certi aspetti la mente umana, i cui pensieri vagano incerti senza una precisa forma. Il compito del poeta-veggente è di isolare i pensieri e assegnarne il significato.
Nel decadentismo si svilupparono altre sue espressioni. Il simbolismo non riusciva a spiegare la realtà delle cose, quindi ricorse alle immagini allegoriche come si faceva nel trecento in Italia.
Il panismo tende a ricercare la chiarezza alle incertezze in tutto ciò che può essere utile allo scopo: ad esempio la natura, utilizzata spesso da D’Annunzio.
L’estetismo si basa sul fatto che l’arte si ispira alla vita. Di conseguenza l’uomo conduce una vita inimitabile assecondando ogni volontà di conoscenza artistica e soprattutto di qualsiasi impulso interiore. Oscar Wilde fornisce la dimostrazione che questo stile di vita è regolato dalla sregolatezza e dalla disumanità. L’uomo nel suo desiderio di conoscenza è disposto a perdere tutto, anche sè stesso, mancando il suo scopo principale: tentare di conoscere la realtà in tutta la sua interezza.

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