il cavaliere inesistente: breve scheda

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Testo

Zampa Francesca
Cl. 3^BL
27/05/05

>AUTORE: Italo Calvino
>TITOLO: Il cavaliere inesistente
>CASA EDITRICE: Oscar Mondadori
>PUBBLICAZIONE: 2002
>VOLUMI: uno
>PAGINE: 126
>ESPOSIZIONE SINTETICA DEI CONTENUTI E DEGLI ASPETTI PIU’ RILEVANTI:
Suor Teodora, che in seguito si rivelerà Bradamante, guerriera innamorata di Agilulfo, narra la storia di un cavaliere che indossa un’armatura completamente bianca dentro alla quale non esiste né corpo né viso.
Il cavaliere Agilulfo fa parte dello schieramento di Carlo Magno; l’esercito è impegnato nel combattimento contro i pagani saraceni. Dopo lunghi e duri giorni di guerra si svolge un banchetto al quale partecipano tutti i paladini, compreso Carlo Magno. Un paladino di nome Torrismondo afferma che il cavaliere inesistente non è degno del ruolo che ricopre all’interno dell’esercito. Infatti il titolo di cavaliere gli era stato riconosciuto dopo aver salvato la figlia del re di Scozia, Sofronia, dalla violenza di due briganti, ritenendola ancora vergine. Torrismodo invece sostiene di essere stato partorito da Sofronia quando era ancora una bambina. Per risolvere la questione, l’imperatore dà licenza ai due cavalieri in questione di partire alla ricerca della verità!
Agilulfo parte, assieme al suo scudiero Gurdulù, alla ricerca di Sofronia; viene inseguito da Bradamante, a sua volta seguita da Rambaldo, cavaliere innamoratosi di lei. Il cavaliere inesistente trova Sofronia e decide di farla rifugiare in una grotta per permettergli, nel frattempo, di avvertire Carlo Magno. Anche Torrismondo giunge alla stessa grotta e s’innamora della donna lì riparatasi. Tutti i protagonisti si ritrovano insieme e Sofronia riconosce di aver cresciuto lei stessa Torrismondo. Questa rivelazione induce Agilulfo a scappare per il timore di perdere il titolo di cavaliere. In realtà Agilulfo ha ragione circa la verginità di Sofronia che non è la madre naturale di Torrismondo. Rambaldo desidera spiegare quest’equivoco ad Agilulfo, ma al suo posto trova solo i resti, sparsi a terra, dell’armatura. Rispettando la volontà di quest’ultimo, Rambaldo si appropria dell’armatura e va alla ricerca di Bradamante che finalmente appare nella sua umana complessità.
>ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DELL’OPERA:
L’autore s’ispira principalmente al poema il “Furioso” di Ariosto, scrittore che egli stimava molto (oltre che Dante e Leopardi). Il racconto completa una trilogia (con “Il visconte dimezzato” e con “Il barone rampante”) caratterizzata da un intreccio tra mondo fiabesco e realtà storica. Quest’ ultima fa riferimento all’età di Carlo Magno e alle vicende cavalleresche, che sono narrate anche nel “Furioso”.
E’ evidente inoltre il carattere scherzoso dell’opera che si manifesta sia nell’utilizzo frequente della parodia sia nel gioco ironico tra il narratore e il pubblico. Un’altra caratteristica consiste nell’identificazione tra la voce narrante e un personaggio della stessa fabula.
>INTERPRETAZIONE E VALUTAZIONE PERSONALE:
Il tema principale è la ricerca dell’identità personale che caratterizza quasi tutti i personaggi e in modo particolare Agilulfo. Egli, infatti, attraverso le vicende cavalleresche, ricerca l’affermazione di sé e del suo ruolo di cavaliere. Il cavaliere inesistente, chiuso e invisibile nella sua armatura, può essere paragonato all’uomo moderno che ha perso la coscienza della propria identità in quanto stereotipato e alienato.
A mio parere, la narrazione delle avventure dei vari personaggi risulta divertente, spiritosa, ironica, brillante, creativa e pertanto molto piacevole.

>GIDIZIO: ● ● ●

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