I malavoglia: Scheda libro

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Testo

1- Titolo: I Malavoglia
Anno di Pubblicazione: la prima pubblicazione è nel 1881
2- Autore: Nasce a Catania il 2 Settembre del 1840 in una famiglia di agiate condizione economiche e di origine nobiliare. I tipi di educazione ricevuta sono sul piano politico, patriottica e risorgimentale; sul piano letterario, sostanzialmente romantica. Fondamentali nella sua vita sono gli anni fiorentini (1865-72), dove avviene l'incontro con L. Capuana, con il quale inizia un rapporto d'amicizia e un sodalizio letterario. Più tardi si trasferisce Milano, città in cui vivacissimi sono gli scambi letterari; nasce proprio in quegli anni la Scapigliatura. La fase milanese coincide con la maturità dello scrittore e con la grande stagione dei capolavori. L'ultima fase della vita del Verga è caratterizzata dallo scambio epistolare con la contessa Dina di Sordevolo, conosciuta a Roma e amata per tutta la vita. Muore a Catania nel 1922.
3- Ambiente: L’intero romanzo è ambientato in Sicilia precisamente nel paese di Aci Trezza.
4- Tempo: L’unica data che compare esplicitamente nel romanzo è il dicembre 1863, e indica la chiamata per N’toni al servizio militare. In generale la storia è ambientata tra il 1863 e il 1878, e quindi l’intera vicenda risale ai primi anni dopo l' unificazione d'Italia. Inoltre vi sono alcuni riferimenti storici che possono aiutare a ricostruire il periodo in cui si sono svolti i fatti: per esempio Luca Malavoglia, uno dei nipoti, muore nella battaglia di Lissa nel 1866.
5- Sintesi del testo: I Malavoglia sono una famiglia di pescatori siciliani che vive onestamente del proprio lavoro nel paese di Aci-Trezza. Vista l’annata scarsa per la pesca, essi decidono un giorno di tentare la sorte comprando dall’usuraio del paese, Zio Crocifisso, un carico di lupini, per poi andare a rivenderli oltremare e ottenere un notevole guadagno economico. Durante il viaggio però la Provvidenza, la loro nave, fa naufragio, il carico finisce in mare e Bastianazzo, il capofamiglia, annega.
Il nonno e i nipoti, rimasti soli, devono mettersi a lavorare a giornata sotto altri pescatori, per racimolare i soldi necessari a pagare il debito con l’usuraio e a rimettere in sesto la barca.
La sfortuna continua ad essere avversa la famiglia: Luca infatti, il più giovane dei nipoti. richiamato alla armi per lo scoppio della guerra con l’Austria, muore in battaglia; la madre, già provata dalla precedente perdita del marito, muore di disperazione e di colera.
Con la morte della madre N’toni, il fratello maggiore, si dimostra sempre più insofferente e, non sopportando più una vita del genere si decide a partire, anche se poco tempo dopo, con molta vergogna è costretto a tornare al paese perché più misero e povero di prima.
La situazione è sempre più difficile, si vende la Provvidenza perché non rende nulla e Padron N’toni e il nipote Alessi cominciano a lavorare “a giornata” per Padron Fortunato.
Dopo che è stato abbandonato dalla giovane Santuzza, N’toni, disperato, cade nella miseria più nera, si dà al contrabbando, finché non finisce in galera per aver ferito un doganiere. Nel frattempo la sorella Lia, accusata di essere in confidenza con la vittima,Don Michele, scappa di casa per la vergogna e non tornerà mai più.
Anche Padron N’toni, ormai vecchio, malato e triste a causa dei nipoti sciagurati , viene portato all’ospedale dove morirà qualche tempo dopo senza la consolazione di sapere che il debito è stato saldato.
Dopo aver riscattato la vecchia casa del nespolo, a continuare la famiglia resta il giovane Alessi, che raccoglie con sé la sorella superstite, Mena.
Infine per l’ultima volta, dopo essere stato scarcerato, ritorna N’toni, che però se ne andrà via di nuovo, dopo avere visto quello che sono stati capaci di fare i suoi fratelli.
6- Personaggi:
PADRON N’TONI è il capo indiscusso all’interno della famiglia Malavoglia e la sua forte autorità deriva oltre che dall’età avanzata, che gli conferisce esperienza e saggezza, anche dalla sua ostinata volontà.
Il suo buonsenso, oltre che nell’esperienza, sta nei molti proverbi conosciuti e usati nei momenti più adatti.
Come nonno nutre un profondo affetto per ogni membro della famiglia e si prodiga in ogni modo affinché questa continui a rimanere unita.
Dal punto di vista psicologico Padron N’Toni è l’esatto opposto del nipote, poiché rappresenta simbolicamente l’attaccamento alla tradizione: egli infatti non vede nulla di strano nella loro misera esistenza, fatta di lavoro, ma anche di piccole soddisfazioni, come il vedere qualcuno che ti aspetta sulla riva alla fine della giornata e scaldarsi poi davanti al fuoco, perché è sempre stato così e così deve rimanere. Per questo suo ideale di vita non condivide minimamente i sogni di gloria del nipote.
N’TONI è il protagonista del romanzo, è un giovane ragazzo di vent’anni ed è il più grande dei cinque figli. Durante lo svolgersi delle vicende si dimostrerà più volte svogliato e insofferente nei confronti della sua situazione in cui si trova a vivere.
Il giovane, infatti, non tollera di dovere faticare per poi vedere i frutti del suo lavoro sparire immediatamente per pagare un debito, senza avere nemmeno il tempo di goderseli. Il suo sogno è quello di diventare ricco da un giorno all’altro, per poi non avere più pensieri, mentre si vede costretto a fare il pescatore, perché quello era il lavoro di suo padre.
In realtà la sua esistenza sarà costituita da numerose circostanze difficili fatte di illusioni, ma soprattutto di delusioni che lo faranno cadere, disperato, nella miseria più nera e lo forzeranno a compiere azioni insensate e riprovevoli come il contrabbando, che sarà la sua rovina.
Alla fine però della dura esperienza del carcere, appare profondamente cambiato, sia perché provato da quel episodio, sia perché sembra essere maturato e aver compreso i suoi errori.
MARUZZA, soprannominata La Longa, è la moglie di Bastianazzo e madre di cinque figli.
E’ una brava massaia, che ama la famiglia e si sacrifica volentieri per essa, anche se non riuscirà ad affrontare la morte del figlio Luca e, già distrutta dalla disperazione verrà completamente stroncata dal colera.

MENA, soprannominata Sant’Agata per quanto si dedichi al telaio, è una ragazza discreta e lavoratrice come la madre;
E’ innamorata di Compare Alfio, ma per una decisione del nonno e per una questione di convenienza reciproca è destinata a sposare Brasi Cipolla, il figlio del ricco Padron Fortunato. Alla fine però, per via del debito ancora da estinguere, le sue nozze andranno completamente in fumo.
LIA è la figlia più piccola ed è caratterizzata da un comportamento molto instabile.
A differenza infatti di Mena, che ha un carattere più remissivo e docile, Lia, come il fratello N’toni, è insofferente della vita che conduce ed anche lei alla fine abbandonerà la casa del Nespolo in cerca di fortuna.

ALESSI è l’ultimo dei cinque figli e dicono che assomigli in tutto a suo nonno. Infatti all’interno della famiglia come il nonno dimostra di essere il più responsabile e costante e l’unico continuatore della tradizione della famiglia Malavoglia ad Aci Trezza.
7- Rappresentazione del tempo della narrazione: Le vicende sono raccontate rigorosamente in ordine cronologico.
8- Il punto di vista: Le vicende sono narrate in terza persona da un narratore esterno ed onnisciente, che però non interviene mai in prima persona.
In ogni caso all’interno della narrazione non traspare mai direttamente il giudizio dell’autore.
9- Modulo narrativo impiegato: La tecnica narrativa è basata su un’alternanza di narrazione e di dialogo. Questa scelta stilistica è dovuta alla decisione di far risaltare la psicologia del personaggio dalle azioni e dalle sue parole e non dalle riflessioni.
10- Tematiche affrontate: Alla base del romanzo sta sicuramente una visione estremamente pessimistica della vita che comporta la rassegnazione e l’accettazione del proprio destino, nonostante la volontà di cambiarlo.
E’ legato a questo argomento anche il tema della fedeltà alle origini e dell’attaccamento alle tradizioni, che viene introdotto da Padron N’toni quando raccomanda ai nipoti di non vendere la Provvidenza e di cercare in tutti i modi di riavere la casa del nespolo,mantenendo a tutti i costi la famiglia unita.

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