Griselda tra rottura e continuità

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Testo

“GRISELDA TRA ROTTURA E CONTINUITA’”

INTRODUZIONE
La novella di Griselda, che conclude il ciclo di racconti sviluppato nel corso delle X giornate, è una chiave di lettura molto interessante per la rivalutazione di una nuova figura femminile che si discosta dalle altre trattate precedentemente dall’autore.
Si parla di un’immagine femminile in opposizione con quelle precedenti che rivela l’abilità di Boccaccio, attraverso il suo pluristilismo, di riuscire a rappresentare una società reale e in continuo mutamento.

L’EVOLUZIONE DELLA FIGURA FEMMINILE
Nel corso dell’opera si può osservare un’evoluzione del ruolo della donna che, attraverso una vera presa di coscienza, trova la forza di opporsi (come Ghismunda) e ribellarsi alla sorte che gli altri hanno in mente per lei.
Pertanto la donna si distacca dalla concezione tradizionale, classica e cortese, di elemento passivo per entrare a far parte attivamente della società borghese e dare molto spesso prova di astuzia e trovate ingegnose (falsa sorella di Andreuccio da Perugia).
Il distacco dal passato e dal mondo medievale favorisce l’abbandono della donna-angelo, tanto cara alla tradizione italiana, come già Dante aveva fatto notare nella Commedia.
Ad una donna esaltata sul piano dei valori se ne contrappone un’altra esaltata sul piano fisico che diviene per l’uomo oggetto di desiderio e attrazione tanto da spingerlo alla rovina (Federigo degli Alberghi).

IL VIRTUOSISMO COME NEGATIVITA’
Tuttavia, la figura di Griselda scardina quanto è stato detto precedentemente.
Essa rappresenta la tipica contadina sottomessa all’autoritarismo del marito appartenente alla società feudale.
La bravura di Boccaccia sta nella realizzazione di un’opera di rottura ma allo stesso tempo di continuità con il passato per l’abbandono e lo sviluppo di elementi nuovi da un lato e la ripresa di alcuni concetti dall’altro.
Il topos cortese dell’impossibilità dell’amore a causa dell’estrazione sociale, già riscontrato nella novella di re Agilulfo, è proprio uno di questi.
Griselda non è in grado di opporsi alle decisioni arbitrarie del marito in quanto la bassa condizione sociale non le dà la forza di imporsi.
Questo comporta che essa reagisca con sottomissione accondiscendendo a tutto.
Sotto questo punto di vista la grande Virtù della donna, se esasperata in questo modo, rischia di diventare un elemento negativo.
L’eccessivo virtuosismo non le permette di emergere pertanto la donna risulta priva di una propria psicologia; non agisce, ma vive passivamente le situazioni che gli si presentano e che gli altri decidono di farle vivere.

CONSIDERAZIONI PERSONALI
Sono del parere che Griselda incarni il prototipo della donna dell’epoca: una donna sottomessa alla sopraffazione maschile che assume i panni di una marionetta che nella modernità, attraverso le lotte per la parità dei diritti, si è cercato più volte di combattere.

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