Materie: | Appunti |
Categoria: | Italiano |
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Data: | 23.01.2007 |
Numero di pagine: | 2 |
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Testo
EPICA
Ëpos è per i greci la parola: il plurale epea designa la parola per eccellenza, la parola che non assolve solamente il compito di comunicare, un fatto, un nome, una notizia, ma racchiude in sé il compito assai più impegnativo di mantenere il ricordo degli eroi e delle loro gesta.
Il poeta canta dei fatti che egli non sa per conoscenza diretta: egli è testimone delle Muse, che lo ispirano, e le Muse sono figlie di memoria, le divinità cioè che eternano il ricordo delle imprese, nobili o gloriose, che l’uomo ha commesso; il poeta è portatore di una coscienza che egli non ha acquisito da sé: Apollo e le Muse gli hanno
insegnato l’arte del canto, che costituisce dunque un dono divino di cui il poeta deve essere fiero, ma che insieme comporta una responsabilità di cui corrispondere con animo cosciente e devoto.
vi sono due generi d’epica, un’epica che si usa chiamare tradizionale o primitiva, rappresentata da poeti anonimi e d’ampia estensione. E un’epica riflessa, rappresentata da poemi il cui autore è noto e che hanno avuto una genesi più nota e una storia esterna più chiara.
EPICA RIFLESSA
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il poeta canta fatti o episodi lontani nel tempo, leggende ed eroi a cui spesso neppure più crede, perché i miti a cui si rifà non sono altro che puri semplici spunti di racconto, e comunque tali da non condizionarlo emotivamente se non da un punto di vista letterario, ma gli avvenimenti che fa rivivere sono, egli lo sa, per la massima parte leggenda liberamente ripresa e ricreata.
EPICA PRIMITIVA
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gli autori dell’epica primitiva raccolgono l’eredità di una tradizione e il poeta che ha raccolto, composto, rifatto e ordinato il materiale del suo canto, è personalmente impegnato nelle vicende narrate. I poemi d’epica primitiva sono generalmente all’inizio di una tradizione letteraria anche se vari elementi fanno presumere che essi siano stati preceduti da una tradizione svoltasi principalmente o esclusivamente per via orale. Il pubblico cui tali poemi sono indirizzati è partecipe degli avvenimenti descritti, li sente come parte integrante della sua cultura e della sua identità nazionale
Vi sono periodi della storia più inclini all’epica rispetto ad altri. Sono periodi in cui una cultura o un’identità nazionale si va formando fino a prendere coscienza di se stessa. Poemi epici nascono all’inizio della civiltà greca; poemi epici di notevole valore si hanno nel medioevo quando le culture delle varie popolazioni romanze o la cultura germanica prendono consistenza o autonomia. Non si hanno epici primitivi nella cultura latina, perché questa dipende dalle origini della cultura greca, e non se ne hanno in Italia perché nel nostro paese non vi è stata una profonda presa di coscienza di unità nazionale ( anche per lo smembramento politico della penisola durato oltre un millennio). È anche importante osservare che, dopo una prima fioritura agli albori di una tradizione letteraria, quando vengono meno le condizioni che hanno dato vita all’epopea, il genere epico tende a decadere in una ripetitività di scarso valore.
TIPICA EPICA ORALE
FORMULE DI SALUTO
FORMULE DIALOGICHE
EPITETI FISSI APPLICATI AI NOMI DEI PERSONAGGI DIVINI E UMANI, DI MAGGIOR SPICCO
SCHEMA TIPICO PER SCENE QUALI: BANCHETTOASSEMBLEADUELLOCERIMONIE RELIGIOSE.
ARRICCHIMENTO DELLE DESCRIZIONI MEDIANTE IL FREQUENTE RICORSO A SIMILITUDINI.