Commento su senilità di Italo Svevo

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Data:07.11.2005
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Testo

Commento su senilità di Italo Svevo
Emilio Brentani, trentacinquenne, vive di un modesto impiego presso una società di assicurazioni triestina, e gode di una certa fama letteraria in ambito cittadino per un romanzo pubblicato anni prima, dopo il quale però non ha scritto più nulla. Egli trascorre la vita cauta, evitando i pericoli ma anche i godimenti ,appoggiandosi alla sorella Amalia, con cui vive e che la accudisce come una madre ed all’amico Stefano Balli, scultore, uomo dalla personalità forte che compensa l’insuccesso artistico con una straordinaria fortuna con le donne. L’insoddisfazione per la propria vita vuota e “grigia” spinge Emilio a cercare a cercare il godimento, la felicità nell’avventura, che egli crede facile e breve con Angiolina,. Emilio, inizialmente, si propone semplicemente di divertirsi senza compromettersi( come l’amico Balli) ma, in verità, si innamora perdutamente della ragazza, idealizzandola e trasformandola nella fantasia in un angelo. La scoperta della vera natura di Angiolina che, oltre ad avere molti amanti ed a mentirgli continuamente, si rivela rozza e volgare lo fa soffrire scatenando in lui una gelosia profonda; egli riesce comunque a compensare le delusioni e a sfuggire alle ossessioni dovute all’amore per questa ragazza. L’amico Balli si interessa di Angiolina, che vuole prendere come modella per una statua; la ragazza si innamora di lui e ciò fa scaturire la gelosia di Emilio nei confronti del suo amico. Nel frattempo la sorella Amalia vive una avventura parallela alla sua;” la grigia zitella” si innamora di Stefano Balli e, non osando rivelare il suo sentimento, lo soddisfa nei sogni. Emilio ,accortesene, allontana l’amico dalla sorella ma, così facendo, le distrugge la vita. Amalia aveva cercato di dimenticare la sua infelicità inebriandosi con l’etere profumato, che era diventato il sostitutivo dei sogni che li erano stati negati dall’intervento del fratello, ma, in questo modo, aggrava la condizione del suo debole fisico. Emilio, durante l’agonia di sua sorella, lascia il capezzale ,dove si trova Amalia morente, per recarsi a un appuntamento con Angiolina, deciso a separarsi definitivamente da lei ed a dedicarsi tutto alla sorella. Ma l’addio non avviene con la dolcezza e la dignità sperata: Emilio perde il controllo, insulta violentemente Angiolina e, in un impeto d’ira, scaglia contro di lei una manciata di sassolini. Dopo la morte di Amalia, Emilio torna a rinchiudersi nella sua “senilità”, guardando alla breve avventura come “un vecchio alla giovinezza”. E’ nei suoi sogni fonde insieme le due figure fondamentali nella sua vita, Amalia e Angiolina, in un’unica figura che simboleggia la vera donna voluta da Emilio caratterizzata dalla mancanza di difetti che avevano quest’ultime due.
Secondo me, la conclusione del romanzo vede Emilio tornare nella condizione precedente all’avventura con Angiolina; infatti Emilio, dalla sua avventura amorosa, non ha “imparato” nulla; non è ancora capace di comprendere pienamente la realtà che lo circonda ed è prigioniero della sua falsa conoscenza, delle sue idee culturali e filosofiche( come quelle socialiste) ed è ancora caratterizzato da una struttura psicologica immatura, proprio come era all’inizio del romanzo.
Rapporto fabula-intreccio
Nel racconto Senilità, a parer mio, la fabula coincide approssimamente con l’intreccio in quanto la vicenda segue un ordine cronologico preciso anche se sono presenti quei elementi tipici di quest’ultima struttura narrativa come i flashback, ovvero fatti che sono avvenuti nel passato.
Gli equilibri del racconto
Nel romanzo di Svevo è possibile individuare cinque fasi canoniche(equilibrio iniziale, azione complicante, peripezie, spannung e stadio conclusivo). Al termine del romanzo però la storia non si evolve e la conclusione, quindi, non porta alcun mutamento alla situazione iniziale. Si percepisce la catastrofe che è tutta interna e che si verifica nell’animo del protagonista.
L’equilibrio iniziale, che non è scritto esplicitamente, è la condizione di senilità, ovvero la mancanza di godimento e di un legame amoroso, nel quale si trova Emilio all’inizio della vicenda. L’elemento che muterà, anche se non permanentemente, la vita di Emilio è l’incontro con Angiolina, la donna che, nonostante lo tradirà molte volte durante la vicenda, lo farà uscire dalla sua delicata situazione, anche se non permanentemente poiché la conclusione del romanzo vede Emilio rientrare in questo stato, e che lo condurrà alla giovinezza con il rapporto sessuale che intratterrà con lui. Le peripezie sono quegli eventi nei quali Emilio scoprirà, pian piano, l’infedeltà di Angiolina. Il momento di massima tensione vede Emilio scoprire, attraverso le rivelazione della sua amante, il matrimonio tra lei e il Volpini. Secondo me questo è un momento di alta tensione per Emilio perché, avendo aperti gli occhi accecati dal suo profondo amore, gli farà scoprire la vera realtà che circonda la sua amante e che lo indurrà, ma solo per poco tempo, a lasciarla. La fase di scioglimento( la rottura definitiva del legame amoroso), a parer mio, è una catastrofe perché non vi è nessun mutamento rispetto alla situazione che vede Emilio ritornare nello stato di senilità.
La focalizzazione e il narratore
Nel romanzo senilità( come in Madame Bovary) la voce che narra non è quella di un personaggio della vicenda ma è una voce impersonale ed estranea ai fatti. Da queste considerazioni si può facilmente capire che il narratore della vicenda è esterno e invisibile che rinuncia ai continui interventi(anche se un esame più attento rivela che non scompare del tutto. I fatti, però, sono visti attraverso l’ottica soggettiva e parziale di Emilio( in zone limitate attraverso l’ottica di Amalia e Balli ma mai attraverso quella di Angiolina). Senilità è quindi un romanzo a focalizzazione interna variabile, in cui il centro focale del racconto, il punto da cui parte la visione, è collocato entro il personaggio. In tal modo il lettore( salvo eccezioni di limitata estensione dove il narratore interviene con commenti) è informato degli eventi solo di quanto ne sa il personaggio e attraverso l’interpretazione che ne fornisce. L’impenetrabilità, che costituisce un problema per l’interpretazione e per il commento dei fatti, di questo racconto ci viene fornita quindi dal narratore esterno e dal frequente uso del discorso indiretto libero, attraverso cui le parole o i pensieri dei personaggi vengono riportati in forma indiretta ma senza che vi siano elementi grafici che li introducono.
Sistema dei personaggi
Come è emerso dalla lettura del romanzo, nessuno dei quattro personaggi principali di Senilità può essere studiato in sé, nella sua semplice individualità; ciascuno di loro si definisce attraverso le relazioni che lo legano agli altri. I quattro personaggi costituiscono un sistema in cui ciascun elemento entra in precisi rapporti con i rimanti, ed assume nei loro confronti una determinata funzione. Questo sistema si forma attraverso le opposizioni( Emilio e Balli, Emilio e Angiolina, Amalia e Balli, Amalia e Angiolina) e le analogie( Emilio e Amalia, Balli e Angiolina). In questo romanzo inoltre possiamo individuare diversi ruoli: l’eroe(Emilio), l’antagonista(Balli nella sua duplice funzione di padre e rivale) amato e odiato dal protagonista e preferito da Angiolina; l’oggetto del desiderio(Angiolina)contesa dal protagonista ma attratta dal protagonista; la vittima( Amalia) che si troverà soffocata dalla eccessiva premura del fratello e che alla fine sarà colei che ci rimetterà più di tutti. Oltre a questi personaggi,ce ne sono altri costruiti attraverso la prospettiva soggettiva dei personaggi stessi, dato che la narrazione viene vista attraverso l’ottica soggettiva dei personaggi, soprattutto di Emilio. Ciascuno di si crea degli altri una certa idea più o meno corrispondente alla realtà ma talvolta totalmente diversa da quella veritiera: abbiamo visto l’immagine idealizzata di che Emilio si fa di Angiolina, che non corrisponde all’angiolina reale; lo stesso si può dire dell’immagine che Amalia si costruisce del Balli. Nel romanzo non vi sono dunque solo Emilio,Amalia, Angiolina, Balli, ma Angiolina come è vista da Emilio, da Amalia, e da Balli; Balli come è visto da Emilio, da Angiolina, da Amalia e così via. Inoltre ciascuno dei personaggi propone anche un immagine di sé spesso diversa da quella reale: si pensi all’inette Emilio che si vede come un “uomo immorale superiore”, come “padre educatore” ecc…In base a ciò possiamo dire che al sistema di base, ricavabile da una lettura veloce del romanzo, se ne affiancano molti altri paralleli, almeno uno per ogni prospettiva soggettiva dei personaggi.
Emilio
Il profilo di Emilio, il protagonista di senilità, il suo carattere, le sue idee, la sua psicologia, si costruiscono durante lo svolgersi della vicenda e nei rapporti che lo legano agli altri personaggi. Dal punto di vista sociale è un piccolo borghese, la cui squallida condizione(“un impieguccio di poco importanza presso una società di assicurazioni”) è effetto di un processo di declassione che, come apprenderemo più avanti, ha coinvolto la famiglia Brentani che era stata un tempo ricca; al tempo stesso è un intellettuale: ha scritto in gioventù un romanzo, che gli ha assicurato una “riputanzioncella” in ambito locale, ma da molti anni non scrive più nulla per la sua inettitudine. Dal punto di vista psicologico si presenta subito come un debole, un insicuro, che ha paura della propria debolezza e non osa affrontare la realtà; per questo si è costruito un sistema protettivo, conducendo una vita cauta e prudente, che lo tiene lontano dai pericoli, assicurandoli calma e sicurezza, ma che comporta anche la rinuncia al godimento e quindi da ogni impulso vitale( lo stato di “senilità”). Il sistema protettivo si costruisce dentro il “nido” domestico, entro i confini della realtà familiare che esclude la realtà esterna, il pericolo. A sua volta il nido si costruisce attorno alla figura materna della sorella Amalia, che viene accudita da Emilio con premura come una madre. Il suo sistema di rinunce e repressioni non gli assicura la sicurezza e la tranquillità; resta, infatti, in Emilio un’insoddisfazione che nasce da un desiderio irresistibile di godimento e di felicità(“ a 35 anni si trovava nell’animo la brama insoddisfatta di piaceri e di amore, e già l’amarezza di non averne goduto). La vita e il godimento sperati assumono agli occhi di Emilio le sembianze di Angiolina, una ragazza della città, che incarna subito per lui un’immagine di salute, di forza, di pienezza vitale, di giovinezza. Con lei Emilio pensa di avere un avventura “facile e breve”, che sazi il suo bisogno di godimento, senza compromettere il sistema di vita costruito con tanta cura, che è la garanzia della sua sicurezza e del suo equilibrio. Dunque, con lei Emilio comincia ad assaporare il godimento:la sua esistenza riceve una carica di vitalità nuova, intensa, che lo strappa dall’inerzia; egli esce dalla cerchia materna della famiglia e del lavoro, entro cui era stata confinata la sua vita fino a quel momento, e comincia a intraprendere esperienze nuove, ad entrare in contatto con il mondo esterno, un mondo più ricco e più vario di sensazioni ed esperienze psicologiche. Così, se la chiusura del nido era l’immagine di una esclusione dalla realtà, la relazione con Angiolina simboleggia il rapporto stesso di Emilio con la realtà. Dal rapporto con Emilio emerge un elemento molto importante per la caratterizzazione psicologica di Emilio: l’incapacità, l’inettitudine, di Emilio ad affrontare la realtà che si manifesta, in primo luogo, come una immaturità della struttura psicologica. Ciò perché la chiusura del nido hanno mantenuto la struttura psicologica di Emilio in una condizione infantile, che esclude un rapporto sessuale. In base a questo considerazioni un altro elemento dell’immaturità psicologica di Emilio è l’incapacità di sapere e accettare la realtà dove per farlo divide la sua amante tra l’immagine reale, donna che odia perché, oltre ad avere molti amanti, è rozza e volgare, e l’immagine idealizzata della donna, trasformata in un angelo che simboleggia la donna pura e casta che la realtà sistematicamente distrugge.
Un altro elemento della sua psicologia è la gelosia nei confronti di Stefano Balli, l’amico che esercita su di lui un “autorità paterna”. Tutti gli altri rivali, gli amanti di Angiolina, sembrano riassumersi simbolicamente in lui. In questa rivalità emerge il senso di inferiorità di fronte al suo rivale per eccelenza che, a differenza di lui, è molto più fortunato con le donne.
Un'altra caratteristica della sua psicologia è l’incapacità di saper guardare in faccia la propria immaturità. Emilio non è in grado di capire la sua debolezza e frappone continue barriere per nascondere il vero sé stesso, costruendo immagini più nobili e dignitosi, capaci di consolarlo e di gratificarlo di fronte alla realtà che lo circonda. Per esempio all’interno delle mura domestiche, per sentirsi un uomo forte e sicuro, recita la parte del pater familias, sulle cui spalle grava la pesante responsabilità di tutelare un individuo fragile e indifeso: la sorella. Nei confronti di Amalia, il suo ruolo paterno ha poi modo di entrare pienamente in azione quando si innamora di Balli. Cosi Emilio si propone di “guarirla” dai suoi sogni e di distogliere l’amico dal frequentare la sua casa. Comportandosi in questo modo, cerca di essere un “buon”padre di famiglia; si propone anche di rompere la propria relazione con Angiolina per circondare di cure la sorella, e dinanzi alla sua malattia si impegna a dedicare a lei il resto della vita, tenendola presso di sé” non più come una sorella ma come un figlio”.
Con eguale rigidità sono riportati da Svevo anche gli schemi politici e filosofici a cui Emilio fa riferimento. Emilio si crede “superiore, più forte dello spirito più alto, più indifferente del pessimista più convinto, ma sappiamo che queste convinzioni, come quelle elencate prima, sono dei modi per nascondere la sua immaturità. Un altro modo per mascherarlo è l’atteggiamento da scienziato che, immune dai risentimenti personali, studia le colpe di Angiolina. A completare la fisionomia intellettuale di Emilio vi sono le idee socialiste, come è tipico di tanti intellettuali piccolo borghese che, in questi anni di fine secolo, vorrebbero migliorare le loro condizioni sociali declassati attraverso le rivoluzioni. Le sue convinzioni politiche si materializzano nella forma del sogno per alleviare il suo stato d’animo, un modo quindi per allontanare le sue frustrazioni sentimentali che tanto lo tormentano.
In conclusione Emilio Brentani è un personaggio importante non solo perché ruota attorno a lui la vicenda ma perché simboleggia, come è emerso anche da questa breve analisi, oltre alla società borghese declassata degli ultimi anni, l’inettitudine di un uomo comune incapace di vivere una vita comune e normale caratterizzata dall’amore e dal godimento come tutti le altre persone.
Angiolina
Amalia e l’amante che sta sempre accanto a Emilio durante il corso del romanzo ed è proprio nel rapporto si viene a costruire, lentamente, il carattere del protagonista di Senilità. L’immagine di Angiolina, un essere pieno di vita( un angelo) simboleggia la forza, la salute, la giovinezza che si contrappongono alla debolezza, alla malattia, alla senilità rappresentata da Emilio. Tuttavia questa rappresentazione angelica è un immagine irreale che si costruisce come antidoti alla propria inettitudine, sentita come una malattia che gli toglie l’impulso vitale: è un sogno evasivo.
Si può dire allora che nel romanzo vi sono due Angiolina, che hanno quasi lo stesso peso narrativo; uno è l’Angiolina immaginaria, la copia costruita dai sogni e dalle ossessioni di Emilio, l’angelo puro e idealizzato, l’immagine della salute e della giovinezza; l’altra è l’Angiolina reale che non ha praticamente modo di esprimersi. La sua fisionomia, infatti, si delinea solo attraverso i suoi comportamenti perché, a differenza degli altri personaggi, non è mai visto dall’interno. Le sue azioni non sono oggetto di analisi da parte del narratore e, inoltre, lei non è il centro focale di una visione. Quindi la psicologia si può desumere solo da ciò che Angiolina fa e dice. Questo crea un problema riguardo l’emblematicità di Angiolina: Angiolina è una figura misteriosa non per natura ma perché noi, data l’impostazione narrativa, non siamo in grado di leggere direttamente i suoi pensieri. Da quanto possiamo comprendere, emergono da Angiolina molti elementi negativi che la delineano: la rozzezza, la volgarità, l’adulterio, l’ insensibilità nei confronti di Emilio, l’incapacità di comprenderlo, il dono di dire sempre le coso sbagliate o compiere gesti sbagliati nei momenti cruciali del loro rapporto. Peraltro, Angiolina rivela una personalità molto debole, tanto da subire l’influenza di tutti i suoi amanti, da imitarli nei gesti, nelle parole, nelle intonazioni. Emilio, spinto dalla gelosia, diviene acutissimo nell’individuare questi modelli, e sa riconoscere le personalità e persino la cultura e la professione degli amanti di Angiolina e dall’impronta che hanno lasciato su di lei. E si rende conto che solo da lui non ha ricevuto influenze. Angiolina vuole un maschio dominatore, dinanzi a cui è pronta a sottomettersi, felice e soddisfatta. Per questo è immediatamente conquistata dal Balli, dal suo comportamento di brutale dominatore. Una domanda che sorge spontanea è che cosa induca una donna come Angiolina a legarsi a un uomo come Emilio. La risposta si può trarre nella situazione familiare di Angiolina, nel mistero e nella squallore in cui vie, che la spingono a cercare negli uomini di una certa condizione sociale una forma di riscatto. Si cela in Angiolina un sogno di promozione piccolo borghese; ciò può spiegare perché si leghi con Emilio, un modesto impiegato di assicurazioni. Una conferma indiretta è data anche dall’odio che dimostra per la propria classe: al sogno della vittoria socialista che Emilio cerca di comunicarle, lei reagisce adirandosi sostenendo” “se tutto venisse diviso, non ci sarebbe niente per nessuno. Gli operai sono degli invidiosi, dei fannulloni, e non riusciranno a niente”. Da queste parole emerge da un lato le idee dei suoi amanti e dall’altro la paura per una condizione di miseria.
Come Emilio, anche Angiolina è un personaggio importante non solo perché è fondamentale all’interno del racconto visto che sarà lei a far i problemi di Emilio( quindi far partire la storia) ma perché rappresenta ,non solo l’adulterio e il tradimento, ma anche la donna appartenente alla classe urbana con le proprie idee e con il desiderio di aspirare a una classe più prestigiosa.
Stefano Balli
Un'altra opposizione fondamentale su cui si regge la struttura del romanzo,è quella che contrappone Emilio e Balli. Quanto Emilio è insicuro, debole, immaturo psicologicamente, incapace di instaurare un rapporto con una donna, destinato sistematicamente alla sconfitta, pronto sempre ad evadere dalla realtà, incapace di vedere le proprie debolezze tanto Balli è forte, dominatore, destinato alla vittoria e al successo, specie nel campo amoroso, pronto e sicuro nelle scelte. Emilio, per la sua debolezza e immaturità psicologica, lo elegge ad immagine dell’autorità paterna,lo prende come modello e si sforza di imitarlo, specie nel rapporto con la donna. Un altro elemento che li accomuna è la declassassione nella quale entrambi sono coinvolti. Infatti Emilio è uno scrittore di provincia che non è arrivato a un vero successo e che non scrive più, adattandosi alla vita dell’impiegato; Balli è un artista fallito, le cui sculture sono state respinte dai critici. Tuttavia a questa condizione affine reagiscono, però, in maniera opposta. Emilio si adagia al suo fallimento e nella sua impotenza si esclude dalla realtà e cerca di riscattarsi solo nel sogno. Balli, al contrario, trova proprio nel fallimento un mezzo di autogratificazione e autoesalazione; è convinto infatti che “l’approvazione della masse” gli sia negata dall’originalità e dallo stile delle sue opere; in questo modo nasconde il suo fallimento che lo trasforma in un segno di genialità e di superiorità. Un altro strumento per compensare il suo fallimento è la sua potenza dominatrice che esercita su tutti coloro che lo circondano, specie nei rapporti personali e privati con le donne. Tuttavia anche questo suo atteggiamento( come per Emilio) è un modo per nascondere la sua insicurezza e la sua sostanziale immaturità. E’ evidente che Balli cerca le donne solo per dimostrare a sé stesso di volere qualche cosa, per difendersi dalla realtà che rovinerebbe la sua immagine. Quindi l’angiolismo di Emilio e il dongiovanismo di Balli sono sostanzialmente equivalenti perché scaturiscono dalla stessa radice: la loro debolezza che rivelano, nella psicologia dei personaggi, la loro immaturità con le donne e con la realtà d la loro inettitudine viene compensato da Emilio con l’idealizzazione della donna mentre dal Balli con la degradazione ad oggetto che è un modo per dimostrare la propria superiorità.
Un altro elemento che conferma la somiglianza tra Emilio e il Balli è il sogno. Come Emilio, anche il Balli tutto sommato è un sognatore. Evidentemente anche lui evade nel sogno per cancellare la sua sconfitta sociale e umana. Egli riesce, addirittura, ad idealizzare Angiolina, in forme non molte distanti da quelle di Emilio. Vede infatti in Angiolina il soggetto artistico che potrebbe salvarlo dall’impotenza creativa, e per questo non fa che idealizzare l’immagine sognata, che entra nelle sua mente come un’ossessione; ed anche lui, come Emilio, è inevitabilmente deluso dalla mediocrità dell’Angiolina reale. Anche Balli, dietro la maschera del”lottatore”, dell’uomo forte sicuro, si cela come Emilio, un inetto che si rifugia in quanto non riesce ad accettare la realtà in conflitto con la personalità che egli vuole far credere agli altri.
Amalia
Amalia è la sorella di Emilio che, per certi aspetti, è simile a lui. Anche la sua esistenza, all’aprirsi del racconto è senile: un esistenza vuota, inerte, che esclude il desiderio, il godimento; una non vita che si svolge interamente entro i confini di uno spazio chiuso, quello del nido familiare, di cui Amalia è ancora più prigioniera di Emilio. Fuori dal nido, Amalia compare due volte: la prima( capitolo V) durante la passeggiata con Emilio e staffano, dopo il pranzo dove, grazie ai discorsi dello scultore, scopre la realtà nuova dell’amore e della gioia vitale; la seconda( conclusione capitolo IX), quando Emilio la scorte, vestita di colori chiari, mentre passeggia sola e triste nel corso. Ad eccezione di queste uscite, la vita di Amalia è triste, squallida è l’unica ragione di esistenza è la dedizione al fratello. All’interno del nido la funzione di Amalia è reciproca rispetto a quella di Emilio; mentre questi si sente aggravato di una responsabilità paterna verso la sorella, Amalia ricopre invece la funzione di “madre” nei confronti del fratello. L’unica alternativa alla condizione di non vita in cui si trova è la lettura. Dai libri”quel mezzo migliaio di romanzo che fanno bella mostra di sé nel vecchio armadio adattato a biblioteca” le viene quell’esperienza vitale che le è negata dalla realtà(come in Madame Bovary). L’avventura di Emilio con Angiolina scoinvolge il sistema del nido, che è prigione ma anche riparo rassicurante e, facendo irrompere la realtà esterna entro le sue barriere, ha conseguenze inevitabili anche su Amalia non soltanto perché si allontana il fratello, ‘unica ragione di esistenza, ma perché viene investita dall’eros con il quale scopre il desiderio di vita e godimento.
Effettivamente il rapporto tra Amalia e Balli reduplica quello tra Emilio e Angiolina. Anche qui una creatura psicologicamente debole, povera di vitalità, chiusa nella soffocante cerchia familiare, incapace di agire nella realtà, si innamora di un essere forte e dominatore. Anche Amalia, conoscendo il Balli, fa la scoperta scoinvolgente di una dimensione totalmente diversa dalla sua, fondata sulla possibilità di soddisfare liberamente il desiderio, una vita piena e intensa, ricca di godimento, che l’educazione repressiva impostatele dalla famiglia non le aveva fatto conoscere. Amalia si crea del suo oggetto amoroso un immagine ideale, che è perfettamente simmetrica a quella che Emilio si crea di Angiolina: anche Balli,nella sua ottica, diviene il simbolo della forza, della serenità, della pienezze vitale, del godimento. Amalia, a differenza del fratello, non vuole confessare il suo sentimento al Balli. La soddisfazione del desiderio è ottenuto nel sogno notturni( non a occhi aperti come per Emilio). Dopo che il sogno viene reso impossibile dall’incauto intervento del fratello che, in nome della sua responsabilità paterna, si assume il compito di “guarirla”; ma Amalia, che non vuole rinunciare al godimento perché non vuole rientrare nella situazione precedente, cerca l’evasione in un altro tipo di sogno artificiale inebriandosi di etere profumato. Nel delirio provocato dalla malattia riesce di nuovo a varcare le barriere della censura proibite sempre dalla sua condizione femminile. In questi sogni si può cogliere la percezione della sconfitta: nel delirio la mente scoinvolta di Amalia si crea la figura di una rivale Vittoria, che a caratteristiche opposte alle sue. Nel suo delirio emerge anche il senso di colpa per aver violato l’ordine del nido, il bisogno angoscioso di ripristinarlo e di ristabilire il contatto con il fratello.
In conclusione il personaggio di Amalia, nel romanzo senilità, simboleggia la donna borghese di fine 800 vittima di un educazione familiare rigidissima che ha soffocato in lei ogni desiderio e che la privata di un sentimento fondamentale per l’esistenza di ogni individuo: l’amore.
I luoghi
Pur essendo un romanzo naturalista, la descrizione degli ambienti fisici e sociali, sia esterni che interni( la casa del Brentani, la casa di Angiolina, il ristorante della “cena dei vitelli”, il teatro dove si rappresenta Wagner e lo studio del Balli) non sono descritti minuziosamente dall’autore: ciò conferma come il mondo fisico in sé susciti scarsa attenzione in Svevo, a differenza di autori naturalisti e realisti(come Flaubert) che descrivono accuratamente il luoghi dei loro romanzi. Tuttavia, pur non essendo caratterizzati da una ampia descrizione, spesso assumono un valore simbolico che si lega strettamente ai personaggi del romanzo. Un esempio è il nido che simboleggia la protezione, la rinuncia all’amore, al godimento, la senilità, la tristezza e l’inerzia da cui si evade solo con i sogni,che, proprio per questo, si lega alla psicologia di Emilio e Amalia. Un altro elemento che bisogna considerare è l’opposizione spaziale,come tra spazio interno e esterno, tra lo spazio chiuso del nido e lo spazio aperto che fa da sfondo agli incontri tra Emilio e Angiolina. Quest’ultimo, tra l’altro, ha un importante funzione perché la struttura portante della vicenda è proprio costruita dall’uscita del protagonista dal nido chiuso e protettivo e dal contatto traumatico con la realtà esterna. All’interno di questi luoghi vi sono molti oggetti densi di significato. Quello che mi è sembrato più simbolico è “il vecchio armadio adattato a biblioteca(I capitolo) che simboleggia da un lato, la ristrettezza della vita borghese(i Brentani non si possono permettere un mobile apposito per la libreria) e dall’altro la vita perché contiene quei libri che per Emilio e Amalia sono il sostitutivo dell’esistenza.
Il tempo
La vicenda è ambientata nella Trieste del 1800; anche se ciò non è esplicitamente scritto nel testo, possiamo cogliere questo dato temporale attraverso dati importanti come l’abbigliamento, lo stile di vita, l’educazione temporale, i problemi della classe borghese ; infine l’ultimo dato, quello più importante individuabile nell’animo del protagonista sono le idee socialiste che circolavano nei pensieri dei piccoli borghesi. Quest’ultimo dato, insieme agli altri, ci riconduce proprio a questo periodo.
Le tematiche
In questo romanzo lo scopo dello scrittore non è quello di narrare una semplice storia d’amore che intercorre tra il protagonista Emilio Brentoni e Angiolina; il primo tema che si può cogliere, come suggerisce il titolo del libro, è la senilità, intesa come assenza di godimenti e piaceri, che viene rappresentata dalla figura di Emilio Brentani che, ancora a 35 anni, non ha goduto e provato l’amore, un sentimento fondamentale per l’esistenza. Sempre legato alla senilità, un altro tema che Svevo vuole mettere in evidenza è l’inettitudine del uomo che è una debolezza interiore(nel caso di Emilio è l’immaturità psicologica) che rende inadatti alla vita e che caratterizza tutti coloro che non sono riusciti ad adattarsi alla società. Svevo, sempre attraverso Emilio, vuole anche far riflettere anche sulla condizione della classe borghese del tempo con le sue idee( come quelle socialiste riscontrabili negli schemi ideologici di Emilio).
A conclusione i questo libro io penso che senilità e un romanzo che, oltre a proporre queste tematica, fa riflettere sulla vita e sull’esistenza di un individuo.

Esempio



  


  1. ludo petralito

    commenti su autoinganno di svevo in generale e nel romanzo senilita

  2. anna curatolo

    tesina sull autoinganno di svevo nelle opere e in senilita