clonazione ed etica

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Testo

Dare una risposta al problema etico sulla clonazione non è cosa semplice. Quello che si è fatto bene o male fino al giorno d’oggi è dare la propria opinione e cercare di convincere, chi da una parte e chi dall’altra, della correttezza o meno di questa pratica. Ma nel dettaglio in cosa consiste la clonazione? O comunque quanti e quali tipi di clonazione esistono? Ecco, a parer mio lo spiegare nel dettaglio la pratica scientifica può essere molto utile per farsi una propria idea. Partiamo quindi definendo scientificamente lo svolgimento: Per clonazione si intende il processo attraverso il quale è possibile ottenere un clone, cioè un organismo identico nel suo corredo genico all’organismo di partenza. Ci sono due metodologie per ottenere una clonazione, una è costituita dalla divisione di cellule totipotenti , l'altra per sostituzione del nucleo di una cellula uovo con un nucleo di una cellula adulta che sotto stimolazione può incominciare a duplicarsi e sviluppandosi, dando luogo ad un organismo identico a quello della cellula donatrice. In parole povere o si prende un embrione e lo si scinde ottenendo come risultato due cellule uguali e identiche alla cellula originaria oppure si estrae il corredo genetico dalla cellula originaria e lo si immette in una cellula uovo. Perfetto. Come risultato abbiamo comunque, in entrambi i casi, un clone, un embrione artificiale. E su questo si inizia a discutere, su quali diritti o quali svantaggi rispetto alla cellula originale debba avere, ecc. . Il problema è questo, l’applicazione. La scienza è fatta di ricerca e di applicazione. Si premiano le scoperte, si vietano le applicazioni. Dico io: se la ricerca ha portato alla scoperta di due tecniche per ottenere un clone, ci sarà pure una applicazione di queste scoperte che non trova l’opposizione di nessuno, insomma a livello pratico questa scoperta dovrà pur servire a qualcosa. Ma torniamo al nostro embrione, siamo ancora in laboratorio, in provetta, si sviluppa, da vita ad una aggregazione di qualche decina di cellule, e poi? I casi sono due: il primo consiste nel trasferirlo in utero giungendo alla nascita di un nuovo individuo, e in questo caso si parla di clonazione riproduttiva. Il secondo prevede la disgregazione dell’ammasso per ottenere cellule staminali, si parla quindi di clonazione terapeutica. A questo punto il risultato cambia. Ed è qui che si può distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Ciò che fa la differenza e che mi fa prendere posizione è il discorso del trasferimento in utero. Cioè: io non considero uomo (seppur potenziale) un embrione in provetta, e il fatto che la vita gli possa derivare unicamente dall’essere impiantato in utero fa si che io mi opponga alla primo metodo ma sostenga il secondo. Un embrione che rimane in provetta, per quanto si possa sviluppare, non darà mai vita ad un uomo. Allora mi chiedo: perchè condannare il poter ricavare qualcosa di buono da un qualcosa che invece se lasciato a se stesso non avrebbe alcun significato? Dallo scindere questo embrione artificiale, e dal ricavare quindi queste cellule staminali, si sono raggiunte importantissime scoperte scientifiche. Si è capaci di intervenire nella terapia di malattie degenerative, portandone alla guarigione.
E' probabile che grazie a queste cellule un giorno saremo in grado di avere organi biologici ottenuti proprio da noi, evitando così problemi di rigetto ed eliminando il grosso problema delle donazioni di sangue o d'organi. Il fatto che dalla clonazione di una mia cellula io mi possa, per esempio, curare da un cancro o un tumore che altrimenti mi avrebbe ucciso, la trovo una cosa formidabile. E non si parla di clonazione dell’individuo. Non si vanno a creare esseri acefali che hanno il solo fine di rappresentare una riserva di organi nell’eventualità del bisogno. Può sembrare fantascienza ma non lo è. Scienziati hanno proposto qualcosa del genere. Io lo trovo assurdo. Quindi è questione di porsi dei limiti, porre dei paletti, regole da rispettare in accordo con un etica comune. Per come la penso io il paletto consiste nell’impiantazione in utero dell’embrione. Ma è solo uno dei tanti punti di vista. Dovessimo basarci sul punto di vista cattolico non potremmo fare niente, nulla è permesso nei confronti dell’embrione, in qualunque fase del suo sviluppo, in quanto uomo in potenza la sua potenzialità di divenire un nuovo individuo non deve essere compromessa. Chiedo scusa alla religione ma prima del piacere della vita eterna io sono per la saluta in vita e quindi senza esagerare appoggio pienamente la clonazione terapeutica e confido in importanti risultati negli anni a venire.

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