Barocco

Materie:Appunti
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Testo

Il quadro storico - politico
• Il Seicento è un secolo di aspri conflitti e profonde trasformazioni
• Scontro tra Riforma e Controriforma divisione fra un’Europa cattolica e una protestante
• Scontro tra impero spagnolo e potenze nazionali (Francia, Olanda, Inghilterra)
Declino della Spagna (rifeudalizzazione) e ascesa della Francia e Inghilterra
• Genova: coinvolta direttamente nel declino della Spagna perché aveva stretto con essa alleanza finanziaria
• Venezia: impegnata a combattere i Turchi, riuscì a conservare la sua autonomia punto di riferimento per gli intellettuali italiani
• Stato sabaudo: anch’esso punto di riferimento per molti intellettuali ingrandito e consolidato grazie a una politica di equilibrio tra Francia e Spagna sotto Emanuele Filiberto
• Toscana: il granduca Ferdinando consolidò e ingrandì il dominio di Firenze iniziato da Cosimo I
• Stato pontificio: sviluppo sul piano artistico e culturale luogo di rifugio e protezione per gli intellettuali.
Il quadro socio – culturale
Le corti
• Con la perdita dell’importanza delle corti italiane nell’ambito politico europeo si ridimensiona la vita culturale
• La corte inizia sempre di più a identificarsi con l’apparato statale richiede all’uomo di cultura prestazioni burocratiche e amministrative cortigiano = segretario, esecutore della volontà del principe più che consigliere
• Le funzioni del cortigiano rinascimentale sono ora affidate ad intellettuali con competenze specifiche
La Chiesa
• La sistemazione ecclesiastica offre condizioni di sicurezza agli intellettuali cresce il numero degli chierici
• Gli chierici hanno una maggiore stabilità e sono inseriti in una struttura prestigiosa, più potente di qualsiasi Stato regionale
• Tendenza alla specializzazione settoriale
L’editoria
• Soffre delle restrizioni imposte dalla Chiesa che si riserva il diritto di concedere l’imprimatur (si stampi) o di proibire la stampa delle singole opere, di operare tagli o correzioni.
• La Chiesa non si limita a perseguire gli autori delle opere pericolose, ma sanziona gli stampatori e i librai gli stampatori italiani modificano i loro cataloghi che ospitano sempre più opere religiose e quindi si riducono opere politiche, filosofiche e storiche.
• Netta distinzione tra produzione destinata alle elites e quella destinata alle masse eccezione di Galilei: sceglie di scrivere il Dialogo in italiano, ampliando la conoscenza di tutte le categorie sociali
L’accademia
• Piccole corti dotate di un loro cerimoniale, come organizzazioni che assicurano all’intellettuale il conforto di appartenere a un piccolo gruppo di pari, solidali, e compatti nel garantirsi a vicenda onore e reputazione
• Assicurano agli intellettuali un luogo neutrale di confronto di idee che restano limitate nel loro ambito
• Accademie scientifiche:
• Licenei Roma
• Cimento Firenze
• Investiganti Napoli
• Royal Society for advancement of Learning Londra
• L’Académie Royale des Sciences Parigi
Il quadro scientifico
• Rivoluzione scientifica nuovo strumenti
• Le scoperte geografiche avevano allargato gli orizzonti alle culture extraeuropee, quelle astronomiche produssero contraccolpi ancora più forti
• Teoria eliocentrica: il Sole al centro dell’Universo
• Scoperta del cannocchiale
• Nuovo metodo di ricerca scientifica, il metodo sperimentale Galileo Galilei
• crociati erranti si collocano nel campo della paganità. Nel poema è in atto quindi un triplice scontro:
• Cielo contro Inferno: Dio ha scacciato dal cielo gli angeli ribelli, che si sono trasformati in demoni.
• Cristiani contro pagani: storicamente, la cristianità infligge una sconfitta agli infedeli.
• Il capitano contro i compagni erranti: Goffredo riporta sotto il suo imperio coloro che hanno deviato.
• Simpatia per i devianti, per i nemici, per gli sconfitti l’identificazione emotiva del poeta è con loro, e ciò fa si che i personaggi devianti siano anche quelli più felici, mentre quelli che incarnano l’istanza dell’autorità unificatrice, politica e religiosa, sono più convenzionali e sbiaditi, meno vivi poeticamente Tasso vuole essere il poeta cristiano per eccellenza, ma sente l’attrazione per l’altro, per quei valori rinascimentali.
• Struttura unitaria e tendenze disgregatrici,
• Il punto di vista è mobile: passa dai cristiani ai pagani e viceversa.
• Focalizzazione interna ai pagani contrassegnati da una profondità psicologica, che conferisce loro alta dignità narrativa.
• Si intersecano:
• Uno spazio orizzontale, teatro dello scontro tra cristiani e pagani
• Uno spazio verticale, diviso in due piani contrapposti:
o Il cielo
o L’inferno
• Linearità temporale unitario, teso tra l’inizio e la fine. Vi si inseriscono solo brevi flash-back per informare sulle vicende degli eroi che si sono allontanati dal campo.
• Arco temporale limitato non viene narrata tutta la prima Crociata, ma il poema è concentrato solo su un breve periodo finale e risolutivo come l’Iliade in cui si narra solo una fase dell’assedio di Troia.
• Uso di figure retoriche, in particolare iperboli, metafore, paragoni, similitudini.
• A livello lessicale tasso predilige parole inconsuete, lontane dall’uso comune
• A livello sintattico la magnificenza è ottenuta mediante periodi lunghi e complessi, inversioni ch spezzano l’andamento usuale del discorso, pause all’interno del verso, frequenti enjambements tra un verso e l’altro
• Il prevalere del sentimento sulla chiara visione degli oggetti si esprime nell’uso sovrabbondante degli aggettivi, che quasi mettono in ombra i sostantivi a cui si accompagnano.
• Tasso impiega artifici come il concettismo procedimento poetico consistente nell’istituire un contrasto forzato tra il livello metaforico e quello letterale
Il Rinaldo
• Narra in 12 canti la giovinezza del famoso paladino della leggenda carolingia e le sue imprese d’armi e d’amori.
• Prende esempio dal padre, autore dell’Amadigi.
• Nella prefazione Tasso dichiara di voler imitare in parte gli antichi (Omero, Virgilio), in parte i moderni (Ariosto).
• Tasso rifiuta la molteplicità di personaggi e di azioni e si concentra su un unico protagonista, in obbedienza alle esigenze di unità dell’aristotelismo.
• Risvolti autobiografici Tasso rispecchia se stesso, il proprio sogno di gloria e d’amore
• È un opera acerba, priva di originalità, ma in essa compaiono alcuni temi e toni fondamentali che caratterizzano il poeta maturo.
Il Re Torrismondo
• Nel ’73-’74 inizia una tragedia intitolata Galealto re di Norvegia, ma la lascia interrotta alla scena IV dell’atto II.
• Dopo la liberazione da Sant’Anna la riprende e la conclude, cambiando il nome dei personaggi e dandole un nuovo titolo, re Torrismondo.
• L’intricata vicenda si svolge in paesaggi nordici aspri e tempestosi
• Si incentra sul motivo classico dell’incesto
• La trama è ricavata dall’opera storica di un autore svedese contemporaneo, Olao Magno Re Torrismondo possiede l’amata Alvida senza sapere che è sua sorella. Quando viene ad apprendere la verità prega Alvida di accettare in sposo l’amico Germondo che lo ama, ma la fanciulla, credendosi tradita, si uccide, e sul suo corpo si da la morte anche re Torrismondo.
• Il testo mira a riprodurre gli schemi della tragedia classica, specie dell’Edipo re di Sofocle.
• Prevale una lingua rotta e scabra, tutta punteggiata da esclamazioni e interrogazioni
I Dialoghi
• Durante gli anni della prigionia in Sant’Anna Tasso si dedicò alla stesura di dialoghi in prosa tipo di componimento che egli stesso definiva intermedio tra poesia e filosofia e che risaliva ai dialoghi di Platone
• Sono 28, scritti tra il ’78 e il ’94
• Gli argomenti trattati oscillano tra il carattere moralistico e quello mondano: il gioco, il piacere onesto, le maschere, la nobiltà, la corte, l’amore, la bellezza,…
• Nella cornice, nello svolgimento, nel ritmo del dialogo si coglie l’impronta evidente della conversazione cortigiana un’opera che si colloca in pieno nella civiltà delle corti e nella cultura da esse espressa.
• Lo spunto filosofico subisce una complessa elaborazione retorica, sorretta da una fitta rete di riferimenti culturali e di citazioni letterarie l’intento dello scrittore è quello di offrire un’immagine nobile di sé, delle proprie doti intellettuali e della propria cultura
• I più famosi tra i dialoghi sono:
• Il messaggero. Svolge lo spunto platonico degli spiriti che popolano il mondo, facendo tra intermediari tra la divinità e l’uomo. Lo scrittore vi riferisce il colloquio con uno spirito apparsogli nella prima luce mattutina nel carcere di Sant’Anna. Il dialogo, sospeso tra il sogno, la visione e la realtà, è affascinante per la trama fantasiosa di immagini che lo percorrono, ma è anche turbato da toni più cupi e sofferti.
• Il padre di famiglia. L’ autore si descrive come un viandante che, durante un viaggio nella campagna vercellese, in una notte di tempesta trova rifugio in una dimora di campagna. Suggestiva è l’apertura, con la descrizione dell’incombere della notte tempestosa nella campagna deserta, a cui poi si contrappone l’interno accogliente della casa patrizia. Nel corso del dialogo, il capofamiglia parla dell’’amministrazione della casa, delineando un’immagine della famiglia come sede dell’equilibrio e della saggezza, in cui è possibile vivere serenamente, lontano dalla vita affannosa delle corti.
L’epistolario
• Le lettere pervenuteci sono circa 1700
• L’ambiente di risonanza del discorso che queste lettere compongono è la corte.
• Si può cogliere lo sforzo a volte affannoso di tratteggiar la propria immagine secondo i canoni contemporanei dell’uomo di lettere, del filosofo e dell’umanista.
• Si vede anche l’umana sofferenza del poeta
Altre opere religiose
• Il Monte Oliveto. Poemetto in ottave scritto come tributo al monastero napoletano in cui il poeta era ospitato e, rimasto incompiuto, vuole svolgere il tema ascetico della fuga dal mondo e della solitudine claustrale, ma in realtà la solitudine appare come il rifugio a cui il poeta stanco anela per trovare riposo.
• Le lacrime di Maria Vergine
• Le lacrime di Gesù Cristo
• Le sette giornate del mondo creato. Poema in endecasillabi sciolti, in cui, prendendo spunto dalla Genesi biblica, viene descritta la creazione del mondo.
La fortuna
L’opera tassiana riscuote un immediato successo che si mantiene inalterato per tre secoli, a livello italiano ed europeo. Più che i testi in prosa sono l’Aminta, le Rime e la Gerusalemme liberata ad ottenere un’enorme fama e a essere tradotte in moltissime lingue. Enorme è l’influsso che tali opere esercitano sulla letteratura inglese (Milton), francese (D’Urfè) e spagnola (Lope de Vega), sulle arti figurative, sul teatro e sulla musica.

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