Anna Maria Ortese

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano
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Data:18.04.2006
Numero di pagine:2
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Testo

ANNA MARIA ORTESE. IL CARDILLO ADDOLORATO
Narrativa. Il libro, ambientato nel ‘700, è il racconto dell’avventura di tre amici di Liegi, il principe Neville, lo scultore Duprè e il commerciante Nodier. I tre amici decidono di fare un viaggio a Napoli, la capitale del regno borbonico e fiorente città. Qui, dopo essere stati ospiti di un noto commerciante di guanti, Don Mariano, iniziano le loro sventure. Albert Duprè s’innamora della figlia maggiore, Elmina, e chiede di sposarla; Ingmar Neville cerca in tutti i modi di evitare il matrimonio, mosso, secondo lui, dal suo sconfinato amore per Duprè e dal suo altrettanto sconfinato odio per Elmina. Nonostante i suoi tentativi, i due si sposano e lui riparte per Liegi, lasciando Nodier a Napoli per controllarli. Nasce il primo figlio della coppia, Albert Babà, ma muore in giovane età consegnando alla disperazione il suo povero padre (Elmina non l’ha mai veramente amato), che finisce per morirne. Avvertito di questo, Ingmar torna a Napoli, ma decide di far visita ad un vecchio amico della sua defunta madre, Ruskaja, un negromante di Caserta, che lo mette a conoscenza, durante tutto il corso della storia, dei segreti di Elmina e della sua famiglia. Dal matrimonio con Albert era nata anche un’altra figlia, Alessandrina, adorata dal principe, ma, come il fratello, odiata dalla madre. Nodier, restato nascosto per tutti gli anni del matrimonio di Duprè, esce allo scoperto, si dichiara a Elmina e si fanno i preparativi per le nuove nozze, ma i segreti che questa nasconde, rovinano tutto e fanno si che Nodier sciolga il fidanzamento e ne faccia uno nuovo con sua sorella minore, Teresina. Il segreto principale riguarda un fratello che Elmina teneva segreto perché non umano; era uno dei tanti figli adottati da Don Mariano, che però si era rivelato essere un folletto, ed era sempre stato escluso dalla vita ufficiale della famiglia. Elmina viveva e amava solo lui e aveva sempre tentato di farlo adottare regolarmente per evitare il suo destino fatale: se non fosse diventato un “bambino regolare” sarebbe morto. La scoperta di questo segreto getta nel caos l’intera famiglia e anche il povero Neville, che decide di sposare Elmina (dopo aver finalmente riconosciuto che il suo odio era in realtà amore) e di adottare il folletto, per sollevare la sua amata dal peso che ha dovuto sopportare per tutta la vita. Nella confusione generale, la proposta viene fatta indirettamente (ne parla Ruskaja), ma Elmina rifiuta perché è questa, in realtà, la pena con cui il Cardillo (una specie di entità superiore che comanda la vita di tutti, ricordando che potrebbero valere di più) ha dannato la sua vita. Dopo la proposta rifiutata, Neville torna a Liegi e la vita a Napoli va avanti felicemente per i due nuovi sposi. L’unico loro problema è rappresentato da Elmina e dal suo folletto che non vogliono abbandonare la loro casa. Una notte Teresina rapisce e uccide il folletto ed Elmina, dopo averlo cercato invano per molto tempo, se ne va da casa e continua la sua ricerca per le strade di Napoli. Neville, che a Liegi si struggeva perché nella sua vita il Cardillo non aveva mai cantato per rammentargli del suo futuro, riceve una lettera dal notaio della famiglia napoletana, che gli racconto di questi episodi e, finalmente, dopo un pianto veramente liberatore, riceve l’inaspettata quanto graditissima, visita del suo amato Cardillo.

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