Analizzare un racconto

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Testo

Che cos’è una narrazione?
Narrare vuol dire raccontare una storia che si svolge in un tempo e in uno spazio e che è vissuta da uno o più personaggi.
I testi narrativi
Si possono considerare testi narrativi il romanzo, il racconto e la novella, ma anche la fiaba e la favola, la cronaca il diario, i giornale di bordo, il memoriale, il mito, la parabola, la leggenda, la barzelletta, l’apologo. In tutti questi testi si trova una narrazione, cioè viene narrata una storia, con personaggi che agiscono in uno spazio e in un tempo.
Gli scopi della narrazione
Il romanzo, il racconto e la novella sono narrazioni letterarie, quindi si pongono una finalità particolare: raccontano una storia per presentare una particolare visione della realtà, per trasmettere una certa idea, un messaggio più o meno esplicito e tangibile, per affrontare e analizzare i piccoli e i grandi problemi dell’esistenza.
Naturalmente, poi, una delle finalità della narrazione letteraria è quella di divertire, di intrattenere piacevolmente il lettore, facendo ragionare in modo appassionante e gradevole.
Nella fiaba, nella favola, nell’apologo, nella parabola prevale la finalità educativa: le storie sono narrate per trasmettere un insegnamento morale, religioso, talvolta politico, civile.
I testi narrativi non letterari, la cronaca, il giornale di bordo, il diario, la memorialistica, evidenziano invece una finalità informativa ed espositiva: si racconta qualcosa per informare il lettore di una serie di fatti realmente accaduti.
Il racconto
Parlando di racconto alludiamo in senso generale a qualsiasi narrazione letteraria, quindi in particolare al romanzo, alla novella e al racconto propriamente detto.
La struttura narrativa
a) situazione iniziale di equilibrio
b) rottura dell’equilibrio iniziale
c) sviluppo della vicenda
d) esito della vicenda, che può consistere in:
-ricomposizione dell’equilibrio iniziale
-raggiungimento di un equilibrio diverso da quello iniziale
-sospensione della vicenda in una situazione di equilibrio provvisorio o di mancato equilibrio.
Le sequenze
Una sequenza è una parte di narrazione, di dimensione variabile, caratterizzata da un’omogeneità tematica e, generalmente, strutturale e stilistica. Una sequenza è un’unità narrativa non ulteriormente scomponibile.
Si passa da una sequenza alla successiva quando interviene un evidente cambiamento della narrazione. Una sequenza può coincidere con uno o più capoversi.
Le sequenze possono essere esclusivamente o prevalentemente narrative (fatti ed eventi), descrittive (descrizione personaggi, stati d’animo, luoghi, oggetti, ecc.), riflessive(considerazioni, giudizi, valutazioni,ecc,). Si parla di sequenza mista quando comprende parti riconducibili alle tre tipologie viste sopra.
La suddivisione in sequenze è funzionale alle domande che il lettore pone al testo. Due lettori possono operare una segmentazione del testo almeno parzialmente diversa in base alle esigenze che in ciascuno emergono nel corso della lettura.
L’ordine della narrazione
La disposizione delle sequenze può conformarsi alla successione ordinata degli eventi accaduti, oppure può alterarla in due modi:
-attraverso l’impiego di prolessi (anticipazioni di eventi ancora da venire)
-attraverso le analessi (riprese di fatti già accaduti.
Un esempio di prolessi ricorrente nei testi narrativi si ha quando il narratore anticipa qualche dettaglio della vicenda.
Un’analessi si ha invece quando si ritorna con la narrazione a ciò che è successo prima del punto della vicenda in cui si è momentaneamente fermati (flash back)
Un altro modo in cui la continuità degli avvenimenti accaduti può venire alterata nella narrazione consiste nell’ellissi, cioè nell’omissione di periodi di tempo più o meno lunghi.

Si deve distinguere la fabula e l’intreccio:
-l’intreccio è la disposizione degli avvenimenti strutturata dall’autore del testo. Può iniziare dalla conclusione e ripercorrere poi, secondo un ordine particolare, gli avvenimenti che hanno preceduto il delitto.
-la fabula invece è la disposizione cronologicamente riordinata dei fatti narrati. L’intreccio consiste nella collocazione concreta ed effettiva degli avvenimenti disposta dall’autore del testo; la fabula, al contrario, è un’astrazione, in quanto consiste nell’estrapolare idealmente gli eventi dal testo e nel riordinarli cronologicamente.
I personaggi
SATUTO DEL PERSONAGGIO: realmente esistito, inventato (realistico, fantastico)
CARATTERIZZAZIONE DEL PERSONAGGIO: Fisica-esteriore, sociale, psicologica, culturale-ideologica, dati sulla persona (sul suo abbigliamento, sul suo modo di parlare, di camminare, ecc.), classe sociale, carattere, livello culturale
RUOLI: protagonista (è quello che regge l’intera vicenda), personaggi principali (quelli che anno un peso significativo nello svolgimento della vicenda), personaggi secondari (possiedono un’identità ma non rivestono un ruolo importante), comparse (non hanno un’identità precisa e costituiscono apparizioni fuggevoli nella trama del racconto)
FUNZIONI: protagonista, antagonista, oggetto, aiutante, falso aiutante, oppositore
Il tempo
In primo luogo, la vicenda è ambientata in una certa epoca. È un dato di cui tenere conto, perché contribuisce a far capire gli avvenimenti soprattutto i valori in gioco.
In secondo luogo, il testo è scritto in un’epoca ben determinata; anche questo è un elemento cronologico di cui tenere conto, per comprendere il significato della narrazione.
I fatti narrati hanno una certa durata, occupano un certo numero di giorni, mesi e anni, a seconda dei testi. Questa durata prende il nome di tempo della storia.
Infine, il testo, per essere letto, richiede un certo tempo, variabile da lettore a lettore. È un tempo in parte soggettivo, legato alla velocità, all’attenzione e alle abitudini dell’individuo, ma la sua durata viene in primo luogo scelta dall’autore e determinata dall’estensione delle parti del testo. È il cosiddetto tempo del discorso.
Il tempo entra a far parte del testo narrativo a quattro diversi livelli:
1) epoca in cui sono ambientate le vicende narrate
2) epoca in cui il testo è stato scritto
3)durata “reale” dei fatti narranti
4) tempo impiegato per la lettura del testo

Si possono avere cinque situazioni tipiche nel romanzo:
-la scena, caratterizzata dalla coincidenza e dalla sovrapponibilità tra tempo della storia e tempo del discorso
-l’ellissi, quando il tempo del discorso è zero e il tempo della storia procede normalmente; in poche parole quando alcuni fatti, pur essendo accaduti, non vengono narrati
-la digressione, che consiste nell’annullamento del tempo della storia, mentre il tempo del discorso procede normalmente
-il sommario è la contrazione del tempo del discorso nei confronti del tempo della storia
-l’analisi è la dilatazione del tempo del discorso nei confronti del tempo della storia; il tempo della lettura è superiore a quello dei fatti accaduti

scena TS=TD ellissi TD=0 digressione TS=0
sommario TS>TD analisi TS

Esempio



  


  1. Mery

    Racconto di Natale di Cesare Zavattini