Analisi del testo: La mano che ti segue

Materie:Tema
Categoria:Italiano
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Data:06.04.2007
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Testo

Analisi del testo: “La mano che ti segue”.
Analisi degli elementi di narratologia.
Il narratore: è esterno, focalizzazione interna.
I personaggi: Yvonne ha dei sentimenti di timore, è la protagonista, è un personaggi
piatto e dinamico.
Il racconto è strutturato sotto forma di fabula.
Suddivisione in sequenze
1. L’inizio di tutto(sequenza descrittiva):
Chiusa nella sua gabbia trasparente, intravede tra il cuoi e il metallo una bocche che s’apre come un ghigno o in un grido di minaccia o di scherno. Le mani che impugnano le catene e i comandi del manubrio, Le si avventano contro pronte ad afferrarla...
Non c’è che riprendere la cosa, ma come loro prigioniera, preceduta, fiancheggiata, seguita dalle moto trionfalmente rombanti. Sono loro a guidarla, ad obbligare a voltarla a destra o a sinistra. Certo vogliono condurla in una località solitaria, dove lei si troverà senza difesa in mano loro. Yvonne sa di non avere alternative: se sì ferma le demoliranno la macchina a colpi di catena.
2. Il primo tentativo(sequenza riflessiva):
Ora sono arrivati ad una delle uscite della città. Dai cartelli indicatori Yvonne vede che le basterebbe svoltare a destra o a sinistra per sboccare sui boulevard periferici da cui si dipartono le autostrade. È l’ora in cui i camion che devono raggiungere all’alba i mercati delle città di provincia lasciano i depositi della capitale e si mettono in cammino. “Se riuscissi a scattar via di sorpresa” pensa Yvonne “a incolonnarmi nel flusso del traffico che esce dalla città; a infilarmi tra due camion, a sparire...”. Ma le moto la costringono a tenere la corsia centrale, che s’inoltra in un triste sobborgo.
3. Dopo la prima sconfitta, ecco la vittoria(sequenza descrittiva):
Il semaforo passa al rosso: Yvonne, frenando, si porta sulla destra per riservarsi un’eventuale libertà di manovra. Ma essi hanno capito il suo piano:Una moto le si impenna davanti; una catena s’abbatte sul parabrezza;; il vetro resiste ma incomincia a incrinarsi...Yvonne decide di giocare tutto per tutto: scatta avanti col rosso, urta e striscia contro le moto che la stringono intorno: a giudicare dal fragore qualcuno dovrebbe essere andato a ruote all’aria; la macchina sobbalza su un ostacolo steso al suolo, s’incaglia, poi si libera di strappo. Ecco che svolta e imbocca lo svincolo inserendosi nel flusso degli altri veicoli che sopravvengono e la separano dagli inseguitori. Yvonne sente che il rumore della macchina in corsa non è più lo stesso: stridori e sferragliamenti avvertono che ci deve essere qualcosa di rotto che sbatacchia, ma la sola cosa che sta a cuore alla guidatrice è che il motore non si fermi.
4. Dopo la fuga inizia la corsa(sequenza descrittiva):
Percorre un tratto della periferia, poi appena è sicura di non essere seguita rientra in città. I semafori, divenuti obbedienti ai suoi desideri, le aprono la strada e la richiudono alle sue spalle.
5. Ma lo shock persiste(sequenza riflessiva):
Ormai Yvonne è in salvo: ma continua a tener d’occhio lo specchietto col terrore di vedere riapparire gli occhi gialli micidiali. Eccola vicina a casa. La ragazza è ancora sotto shock, in preda ad angosce assurde: teme di trovare i suoi persecutori che la aspettano sulla porta. E se fossero lì appostati? Col ragionamento allontana quelle figure d’incubo: la sua agghiacciante avventura è davvero finita...
6. Il polso troncato(sequenza descrittiva):
Con le gambe che le tremano, scende, gira intorno alla vettura. La prima cosa che vede è una specie di strascico che s’allunga al suolo. Una delle catene è rimasta impigliata al mozzo d’una ruota. Al termine della catena c’è attaccato qualcosa. Yvonne si china, fa per raccogliere l’oggetto, lancia un grido e si copre gli occhi. Lì per terra c’è una mano. Il polso troncato è stretto nel braccialetto d’acciaio cui è legata la catena. Yvonne chiama la polizia: se arriva in tempo, non è impossibile riattaccare al suo braccio una mano troncata...
7. Molti mani e piedi(sequenza narrativa):
“Non s’impressioni tanto: -così i poliziotti cercano di calmare la ragazza sconvolta – ogni settimana a Parigi vengono ritrovati qualche mano o qualche piede che non si sa di chi siano e che nessuno viene a reclamare”.

Annamaria Ecclesia I D

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