Analisi del testo "gli indifferenti"

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Data:16.06.2005
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Testo

Codato Giorgia 5AL Estate 2004

Analisi del testo: GLI INDIFFERENTI di Alberto Moravia

Prima del testo: Alberto Pincherle “Moravia” per il secondo cognome del padre, nacque nel 1907 a Roma e vi morì nel 1990. “Gli Indifferenti” sono la sua prima opera di una vastissima produzione che va dai romanzi, ai racconti, dai reportage di viaggio, a saggi e drammi teatrali.
Sappiamo che il componimento dell’opera avvenne in giovanissima età, nel 1929, dopo la guarigione da una grave forma di tubercolosi ossea che lo colpì dall’età di nove anni e lo costrinse per lunghi periodi a letto. Proprio per questo suo isolamento è evidente il distacco dall’atmosfera culturale del tempo e dalla stessa tradizione italiana. Tuttavia in seguito alla pubblicazione e al successo di questa sua opera, egli cominciò fu apprezzato nella sua professione di giornalista e collaborò con “La stampa”, “La Gazzetta del Popolo”, il “Corriere della sera” e “L’Espresso” manifestando interesse e partecipazione ai fenomeni sociali.

Il contenuto del testo: L’opera in questione è un romanzo, in quanta narra le vicende e le intricate relazioni che avvengono tra cinque personaggi. La narrazione che procede a ritmo lento e dettagliato conferisce al romanzo un estremo realismo. Il tema principale, è individuabile già dal titolo, ossia “l’Indifferenza”.
“Gli indifferenti” in questione sono Michele e Carla, due ragazzi alle soglie dell’età adulta, totalmente sopraffatti ed annoiati dall’ambiente in cui vivono, che non è in grado di dar loro emozioni di alcun tipo eccetto dell’insofferenza. Nella loro ricerca di novità ed evasione, scendono a squallidi compromessi che fanno emergere la “bassezza umana” nella speranza di un cambiamento. “Indifferenza” che tuttavia non può mai essere totale, ed è perciò connessa ad un altro tema centrale: l’”insoddisfazione”, tipica della media borghesia urbana che Moravia critica aspramente. La critica di Moravia è così spietata perché lo coinvolge da vicino, e la sua stessa appartenenza a questa classe sociale è un elemento soggettivo.
Se c’è una tesi che si potrebbe dire che Moravia cerchi di sostenere, è sicuramente la condanna di questa realtà da lui così dettagliatamente dipinta. L’opera in questione è di particolare importanza all’interno della produzione di Moravia, un grande autore del Novecento italiano, poiché vi si colloca proprio all’inizio.

Lo stile: La sintassi del testo è in prevalenza paratattica ma non mancano proposizioni subordinate più complesse.
Il lessico utilizzato, pur essendo utilizzato per descrivere situazioni consuetudinarie, è di registro medio alto e conferisce allo stile una certa ricercatezza. Talvolta c’è l’uso di alcune figure retoriche che contribuisce a enfatizzare il tono della narrazione.
Il ritmo e lento ed il tono è serio, a volte diventa drammatico ma al tempo stesso la pateticità produce l’effetto di porre in ridicolo determinati personaggi e azioni. Le scelte stilistiche rendono l’opera particolare ed inconsueta, come ad esempio la scelta singolare di ambientare un romanzo in un arco di tempo che non supera le quarantott’ore.

La tua valutazione:
Il testo è un racconto estremamente realistico, che allo stesso tempo ci permette di soffermarci a riflettere sui sentimenti dei personaggi e di addentrarci nella psiche di ognuno di loro. I meccanismi psicologici, attraverso i quali i personaggi decidono di agire in un determinato modo e non in un altro, sono descritti così meticolosamente che è facile e quasi automatico per il lettore comprendere il loro modo di pensare e di agire fino ad immedesimarsi. Io infatti mi sono sentita coinvolta dalle vicende narrate e dalle sensazioni dei personaggi.
Quello che credo di aver colto da questa lettura, è che la noia e l’insoddisfazione portano all’indifferenza, che come ha messo in evidenza Moravia è uno dei più terribili mali della società. Ho particolarmente apprezzato la lettura di questo libro perché ha assecondato il mio diletto a riflettere sui mali della società in cui viviamo.

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