"Tu, mio", Erri de Luca

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Data:22.05.2007
Numero di pagine:3
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Testo

Maria Aliprandi 3° M
Commento libro “Tu, mio” di Erri De Luca

Non sono ancora riuscita a capire se questo libro mi è piaciuto o no, in ogni caso l’ho trovato abbastanza interessante. Questo, probabilmente, in quanto trattava tematiche che posso anche sentire come miei pensieri nonostante il protagonista viva in una realtà completamente diversa dalla mia.
Il ragazzo protagonista vive un’estate mediterranea nel Sud Italia del dopo guerra; l’estate è per lui il momento, più che della vacanze e di esperienze nuove come la concepiremmo noi ora, di ritornare nell’Isola. Per lui l’estate vuol dire pesca, sole, e forse riflessioni e maturazione.
Da un giorno all’altro si ritrova affianco ad una ragazza misteriosa e bella. La sua reazione è quella che io avrei dopo essermi affezionata ad una persona e non solo alla vista. Il dover proteggerla, l’essere il suo angelo custode, il fare di tutto perchè non le succeda nulla di male.
Questo lo capisco, ma non comprendo come ciò possa essere scatenato da semplici sguardi o qualche frase, sembra avvicinarsi agli amori poetici, platonici, cortesi che vedono la donna come divinata e essenza della loro vita nonostante essa sia solo una bella donna di corte.
“non è solo amore di un ragazzo frastornato è collera verso un male che non conosco, di cui so pochi nomi, è che ti vedo così sola che, per forza ti deve stare alle spalle qualcuno e sono io, un qualunque ragazzo che si sente tutte le età addosso per il solo fatto che ti sta davanti.”
Uno degli argomenti più complessi secondo me affrontati è quello delle molteplici età concentrate in una persona, nel ragazzo. Non arrivo a capirlo... é un riferimento al suo non interesse di divertirsi come gli altri e quindi ad una diversità dai suoi coetanei o cos’altro?
La persona di Caia o Haiele però non rimane solo questo, ma si trasforma nel confronto diretto con una realtà che si credeva lontana, storica. Lo scoprire che persone che hai al tuo fianco nascondono un gran segreto in sè porta molto spesso ad una curiosità che nasce da una voglia di conoscenza interiore e di scoperta più generalmente del genere umano e del difficile congegno movente di esso ossia la ragione, il cervello.
Questa ricerca non è tuttavia facile, il dolore tenta di essere dimenticato e infatti le persone vicine al ragazzo tentano di non rispondere alle sue domande, solo Nicola ogni tanto si lascia aprire nonostante la sua idea negativa del cercare le proprie risposte negli altri. “Prima di tutto mi disse che cercar risposte dagli altri è come calzarsi al piede una scarpa d’altri, che le risposte uno se le deve dare da sè, su misura. Quelle degli altri sono scarpe scomode.”
Nasce anche il confronto con Nicola e con lo zio. Da questi apprende il lavoro, ma anche molto di più, impara a tacere e a chiedere, ad indagare e ad intuire.
La cosa forse più strana del libro è che il ragazzo prende alla vista di Caia il ritorno spirituale di una parte di suo padre ucciso dai nazisti, il ragazzo così per lei non diventerà solo un’amicizia estiva ma una delle fasi più salienti del libro e della sua vita.
I gesti che vengono riportati (il bacio sulla fronte, il modo di chiamare la figlia) richiamano una grande tenerezza probabilmente anche per innalzare nel lettore l’attenzione sul dramma accaduto.
Ulteriore tematica è il confronto con gli altri ragazzi. Su questo non sono assolutamente riuscita a riconoscermi in quanto sia una delle cose che ricerco di più al contrario del protagonista che invece lo sfugge e sembra non interessarsene.
Quello che più mi ha lasciata sorpresa è la reazione e decisione finale del ragazzo, quella contro i tedeschi, quei tedeschi che credevano in ideali che avevano distrutto milioni di vite comprese quelle dei genitori della ragazza conosciuta. Credo che possa essere una manifestazione della voglia di reagire, di opporsi, di far ricordare e rendere conto ed è esattamente ciò che facciamo anche se in modo diverso noi tutti i giorni, quando scendiamo in piazza pur sapendo che il governo andrà avanti con le sue decisioni. Quando ci riuniamo in migliaia per dire anche solo “Noi ci siamo e ci stiamo veramente pensando a questa cosa, voi non dovreste almeno valutare la questione?”.
Beh credo che in definitiva sia comunque un libro che fa pensare e che quindi ne consiglierei la lettura a ragazzi che si sento coscientemente almeno un po’ maturi.

Esempio



  


  1. sabit

    tu, mio di erri de luca