"La masseria delle allodole", di Antonia Arslan

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano
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Testo

RELAZIONE LIBRO
Titolo: La masseria delle allodole

Autore: Antonia Arslan

Casa editrice: Rizzoli

1) Racconta con parole tue la trama del libro.
Il romanzo si svolge nel corso di un anno, contemporaneo all’inizio della prima guerra mondiale.
Nella prima parte del racconto si parla dei due fratelli Yerwant, il quale è emigrato da 13 anni in Italia per studiare e per il fatto che odiava la sua matrigna, e Sempad il quale vive in Anatolia, i due vivono un periodo felice, dato anche dal fatto che Yerwant ha deciso di andare a trovare con tutta la sua famigli suo fratello Sempad, il quale molto ricco gli accoglierà in una grande villa in campagna in stile inglese con ampie vetrate istoriate chiamata La Masseria Delle Allodole, la quale dovrà essere ristrutturata da Sempad, ma nn vi riuscì mai nel completare l’opera.
Ma nei mesi di attesa alcuni presagi oscuri preannunciano un non felice avvenire: il vecchio capofamiglia hamparzum ha teribili visioni in punto di morte, al governo dell'Impero Ottomano sono saliti dei nazionalisti e un giovane soldato turco di nome Djelal che fa la corte ad Azniv, figlia di Sempad, cerca inutilmente di avvisarla . Tutto si concretizza con la chiusura della frontiera il 23 Maggio 1915, che impedisce a Yerwant di raggiungere il fratello, e con la riunione e l'esecuzione il 25 Maggio di tutti gli uomini armeni; neanche Sempad con la sua famiglia e i suoi amici, che si erano rifugiati alla Masseria, ha scampo. Tutti i maschi, anche i bambini, vengono uccisi (solo Nubar si salva, poiché veniva sempre vestito come una femmina), mentre le donne, le bambine e gli anziani non vengono a sapere niente. Allora ai restanti Armeni viene ordinato di abbandonare la piccola città entro 36 ore; verranno “scortati” fino alla città di Aleppo, per “precauzione” in vista della guerra appena iniziata.
Gli armeni allora decidono di scappare verso Aleppo e la la lunga carovana che formano viene continuamente attaccata da soldati turchi e da banditi curdi, che pian piano sfiniscono sempre di più i superstiti armeni sempre più privi di viveri e sempre più rassegnati.
Nel frattempo Yerwant, dato il fatto che non riesce a raggiungere il fratello tramite delle lettere scritte in codice mandate a un suo parente rimane sempre di più traumatizzato nello scoprire cosa stà succedendo.
Dopo giorni di marci gli Armeni raggiungono la città di Konya, dove amici della famiglia li stanno aspettando, questi sono Ismene, Isacco e Nazim e non essendo Armeni, non sono stati bloccati e dunque hanno potuto precedere la carovana armena.
In seguito quello che resta della carovana riparte per raggiungere Aleppo dove ci arriverà solo circa dopo dieci giorni, e qui ci giungeranno malapena poche centinaia.
Ismese rintraccia Zareh e con lui progetta un piano di fuga, Nazim ritrova Djelal e lo convince ad aiutarlo e Isacco si infiltra nel campo dove tutti gli Armeni vengono tenuti prigionieri e informa Shushaning e Azniv, le uniche adulte sopravvissute della famiglia, del piano di salvataggio. Zareh è un medico, e con una falsa scusa entra nel campo con la carrozza in cui è stato costruito un doppio fondo. Il terzetto comincia a far salire la famiglia sulla carrozza, ma verrebbero scoperti, se Azniv non distraesse i soldati, sacrificandosi per salvare gli altri. Quello che resta della famiglia, Shushaning, la moglie di Sempad e i suoi tre piccoli nipoti, Arussiang, Henriette e Nubar, si nascondono in casa di Zareh, che essendo il medico di fiducia dell'ambasciatore francese, non viene arrestato. Dopo qualche mese la famiglia emigra in Italia, raggiungendo Yerwant. Ismene, Isacco, Nazim e Zareh rimangono invece in patria.
2) Individua il contesto in cui è inserita la vicenda.
La vicenda si svolge nelle terre dell’Anatolia

3) Tratteggia, in modo esaustivo, i caratteri dei personaggi principali, e di quelli secondari.
Sempad: è un farmacista laureato, che si dice che si faccia comandare molto da sua moglie, ama mandare i telegrammi
Yerwant: è il nonno della narratrice (antonia), è medico e si è trasferito a Venezia per studiare e per stare lontano dalla sua matrigna che odiava tanto.
Shushanig: moglie di Sempad, la quale gestisce la casa e comanda spesso il marito, fondamentale nel periodo dell’esodo, è una moglie molto chiassosa.
Azniv: sorella di Sempad e Yerwant, molto generosa e mette a repentaglio anche più delle altre donne la propria vita per la salvezza dei bambini, è corteggiata da molti.
Ismene: iace agli armeni, ma anche ai turchi che spesso la invitano ai funerali, perché conosce tanti lamenti e canzoni in lingue esotiche. Da giovane è stata in America, ma ha origini greche, viene dall’omerica Chio, ha partecipato alla corsa all’oro nel selvaggio Klondike, ha conosciuto gli indiani ed è stata la moglie di uno di loro.
Isacco: prete amico della famiglia il quale si sente in colpa per essere sopravissuto.
Henriette: zia di Antonia, carattere particolare ma forte, sa parlare molte lingue ma nessuna precisamente, non ama parlare del suo passato.
4) Rifletti su quello che hai letto ed esprimi la tua opinione in relazione al significato che l’autore voleva esprimere con la sua opera.
L’autore voleva raccontare la storia di un popolo devastato dai turchi quali gli armeni, prendendo come esempio la tragedia che subisce una famiglia.
5) Esprimi un giudizio personale sull’opera.
Personalmente quest’opera non mi è piaciuta, per il genere, per il fatto che è abbastanza complicata, sia l’uso di termini non molto comuni, sia per la comprensione degli argomenti esposti, e per la dispersione durante la narrazione infatti vengono fatte molte divagazioni che possono creare confusione, anche se vengono utilizzate per fare degli approfondimenti su fatti accaduti o per far conoscere meglio i personaggi. Penso infatti che per un miglior successo, un testo debba essere comprensibile e abbastanza fluente, e a maggior ragione se questo racconta fatti importanti, di situazioni esistite.
6) Ne consiglieresti la lettura ad un amico (se si spiega il motivo) oppure la sconsiglieresti (se no spiega il motivo).
Consiglierei la lettura di questo libro ad un amico, per far conoscere delle situazioni di famiglie armene, e per far quindi conoscere delle situazioni sociali di persone di altri paesi, ma non ne consiglierei la lettura se questa servisse solo come passatempo, a causa della difficoltà di questa.

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