"La Coscienza di Zeno"

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Data:14.06.2005
Numero di pagine:10
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Testo

Indicazioni bibliografiche
Autore: italo svevo
Curatore dell’opera: gabriella contini
Casa ed., luogo e data pubblicazione: arnoldo mondadori editore s.p.a.
Milano 1985
I edizione: oscar narrativa, gennaio 1985

Le soglie del testo
-copertina e retrocopertina non contengono nessuna illustrazione perché il volume fa parte di una collana.
-il romanzo è preceduto da una prefazione e da un preambolo che occupano tre pagine.
-il volume è composto complessivamente da 389 pagine.
-esiste una suddivisione in sei grandi capitoli, che corrispondono a sei diversi episodi della vita del protagonista.
-i capitoli si differenziano notevolmente per numero di pagine; sono preceduti da un titolo:
1) il fumo
2) la morte del padre
3) storia del matrimonio
4) la moglie e l’amante
5) storie di un’associazione commerciale
6) psico-analisi

La costruzione del testo

Il livello della storia
-1.il fumo: Zeno pensa che la causa della sua malattia sia il vizio del fumo. Decide di liberarsene, prima con propositi precisi fatti a se stesso e vincolati a date scritte un po’ ovunque, sottolineate da un solenne U. S. (ultima sigaretta) e poi facendosi ricoverare in una casa di cura, dove però non passa nemmeno una notte, perché, preso dalla sua solita irragionevole gelosia per la moglie, corrompe l’infermiera e se ne torna bellamente a casa, dove la moglie, fedelissima, lo accoglie con un benevolo sorriso.
2.La morte del padre: si narra delle civili incomprensioni che dividono padre e figlio. Il padre ha difficoltà a convincersi che il figlio, sempre pronto a ridere a sproposito, sia effettivamente pazzo. Il figlio da parte sua è piuttosto ribelle, ma solo in teoria, dentro di sé insomma, perché oggettivamente si può dire che sia un ragazzo abbastanza tranquillo ed ubbidiente. Ma ecco che il padre si ammala di edema cerebrale. Si mette a letto. Il figlio lo vuole curare, lo costringe, anche perché il medico così gli ha consigliato di fare, a stare a letto, e quando il padre vuole a tutti i costi alzarsi egli usa la forza. 11 padre con un ultimo sforzo alza il braccio e muore. La mano ricadendo colpisce il volto del figlio. Uno schiaffo. Volontario? Questo dubbio Zeno se lo porterà dentro per tutta la vita.
3.La storia del matrimonio: Zeno incontra in Borsa Giovanni Malfenti, furbo commerciante, che gli diviene maestro in affari, amico e suocero, nonché suo secondo padre. Giovanni ha una moglie e quattro figlie: Ada, la bella e la seria, Alberta, la più giovane fra le tre da marito e la più vicina allo spirito di Zeno, Augusta, la strabica, ed Anna la più piccola, una bimba. Zeno diventa abituale frequentatore del loro salotto e le intrattiene con storielle amene, di cui l’unica a non compiacersene è proprio quella per cui Zeno le diceva, e cioè Ada. La sua corte ad Ada si complica poi per l’entrata in scena di un rivale, Guido Speier, giovane bello ed elegante e come Zeno suonatore di violino, ma di lui molto più abile. Ada ne veramente incantata e Zeno è decisamente destinato alla sconfitta, tanto che, attraverso una serie di vicende altamente comiche, che vanno da una seduta spiritica imbastita da Guido e mandata a monte da Zeno per dispetto, alla proposta di matrimonio fatta in successione e per sbaglio a ciascuna delle tre sorelle maggiori, arriverà a fidanzarsi con Augusta, delle tre proprio l’unica che Zeno non avrebbe mai pensato di sposare. Il matrimonio invece si mostrerà azzeccatissimo: Augusta sarà veramente la moglie ideale.
4.La moglie e l’amante: l’amante si chiama Carla, è una giovane del popolo, che, per continuare i suoi studi musicali, s’affida prima alla beneficenza d’Enrico Copler, amico di Zeno e poi a quella di Zeno stesso. La relazione non turba i rapporti con Augusta, anche perché ovviamente non ne è a conoscenza. Crea solo spazi e contraddizioni dentro la coscienza di Zeno, ma il modo in cui Zeno li supera ci dà ancora un esempio della sua natura, vale a dire della sua malattia. Carla poi vuole vedere Augusta. Mossa controproducente. Carla ne resta affascinata. Sente un vago rimorso a tradirla. Lascia Zeno e decide di sposare il maestro di musica, che Zeno stesso le aveva procurato. Forse era ciò che Zeno, cui nel frattempo era nata una figlia, voleva e non voleva.
5.Storia di un’ associazione commerciale: racconta della fondazione di una casa commerciale da parte di Guido Speier, e di come viene condotta in malissimo modo. Zeno, messi da parte i vecchi complessi, si offre di aiutarlo nell’amministrazione. Ma Guido è veramente un incapace e l’azienda ha i giorni contati. Un affare sbagliato rende la situazione davvero insostenibile. Guido simula un primo tentativo di suicidio ed ottiene dalla moglie un prestito per risollevare le sorti della ditta. Ma gli errori da parte sua continuano, aggravati anche dalle perdite in Borsa, e così non gli resta che inscenare un secondo suicidio, ma questa volta per una serie di circostanze imprevedibili, gli va male e muore. Zeno si rivela a questo punto abilissimo: giocando in Borsa riesce a dimezzare il debito del cognato e si conquista in parte la stima di Ada, che le sofferenze psichiche hanno precocemente invecchiato. Ada inoltre è anche molto rammaricata perché Zeno non è andato al funerale di Guido. Zeno, infatti, non è giunto in tempo, perché, a causa degli impegni in Borsa, è arrivato all’ultimo momento e, inconsapevolmente, ha anche sbagliato funerale. Ada lascia così Trieste e con i figli si reca in Argentina dove i due suoceri la stanno aspettando.
6.Psico-analisi: Svevo mette a fuoco il momento in cui il paziente si ribella esplicitamente ad una terapia in cui non crede più. Il medico gli appare ridicolo, la sincerità impossibile, la psicoanalisi una serie di proposizioni scontate e prive di novità.
-esordio:lettera del dottor s. A zeno
Spannung: il padre colpisce zeno con uno schiaffo.
Scioglimento:
-la storia si svolge nel periodo a cavallo tra ‘800 e ‘900, lo si deduce da alcuni riferimenti scritti nel romanzo: -Alla morte del padre di Zeno dove lo stesso protagonista ne scrive la data avvenuta nel 1890, inoltre verso l’ultima parte del romanzo si citano anche riferimenti sulla Prima Guerra Mondiale.
-Il romanzo è ambientato nella città di Trieste, dove tra l’altro l’autore è nato. Le descrizioni del paesaggio sono abbastanza rare e della Trieste di inizio novecento vengono citati alcuni precisi luoghi quali: il porto, il mare, il parco e le aggrovigliate strade del centro. Infatti più che gli ambienti esterni il romanzo si concentra su quelli interni, come la casa di Zeno, quella della famiglia Malfenti, l’appartamento di Carla (l’amante di Zeno) per, l’ufficio di Guido.
-I personaggi principali del romanzo sono: il dottor S., Zeno, Augusta, Ada, Giovanni Malfenti, Guido, Carla. (Il dottor S. Anche se passivo nella storia, è importante per il libro giacché è proprio lui ad ordinare la stesura la stesura della biografia a Zeno).
Zeno Cosmi (protagonista/anti-eroe)è il protagonista-narratore del libro. Egli si crede malato e il testo è la storia della sua vita e delle sue cure. C’è uno sdoppiamento nel personaggio, lo Zeno che racconta è vecchio, ricco e sano mentre diverso è lo Zeno del romanzo: malato ,inetto ed incapace di inserirsi nel sociale. Distingue tutte le persone che incontra in sane o malate.
Augusta, moglie del protagonista, fa parte del mondo dei sani, è ingenua, non affascinante, credente, priva di fantasia, sa però essere anche amorevole ed amabile nei confronti del marito.
Ada, sorella da Augusta, rappresentava la donna ideale per Zeno perché bella, gentile e con un portamento divino. Sarà la moglie di Guido. Nel romanzo Ada svolge il ruolo di antagonista di Zeno; infatti è l'unico personaggio che si oppone ai suoi piani. Ada lo rifiuta perché lo sente molto diverso da sé e incapace di cambiare. Zeno è colpito soprattutto dalla bellezza della donna che non è soltanto esteriore ma anche interiore.
Giovanni Malfenti, padre di Ada e di Augusta, era stato sempre per Zeno un esempio. Uomo garbato, deciso, robusto e “sano”. Aveva rappresentato per il protagonista il padre ideale.
Guido (aiutante ma non dall’inizio), marito di Ada, sin dalla sua prima apparizione in contrasto con zeno, con cui condivideva alcune passioni e l’amore per Ada; in un secondo momento diventerà amico con il protagonista. Dopo aver fallito nel lavoro si lancia nell’azzardo dove spera di trovare rapidi trionfi ma anche qui la sorte gli è avversa.
Carla, la terza donna che entra nella vita di zeno, dopo Ada ed Augusta, compare nel romanzo in modo del tutto casuale. Di lei vengono date subito due informazioni: è "una povera fanciulla", orfana di padre e mantenuta dalla carità pubblica, ed è "bellissima". È dolce e buona, dà tutta se stessa per Zeno, che troppo tardi si accorgerà del suo amore. Al momento dell'addio Carla non è più la ragazza insicura e desiderosa di protezione di una volta, ma una donna energica e dignitosa. Ma nel cuore di Zeno non rimarrà tanto quest'immagine di Carla quanto quella di "Carla, la dolce, la buona", da rimpiangere con "lacrime amarissime".

RIASSUNTO:
Zeno Cosini, un ricco commerciante triestino vive di con i proventi di un'azienda commerciale, lasciatagli dal padre. Arrivato all'età di 57 anni, Zeno decide di intraprendere una terapia psicoanalitica per liberarsi da vari problemi e complessi che lo affliggono, per uscire dal vizio del fumo e dalla "malattia" che lo tormenta. Lo psicanalista, chiamato nel libro Dottor S., gli consiglia di scrivere un diario sulla sua vita, ripercorrendone gli episodi salienti. Attraverso essi si vede un uomo inetto alla vita, "malato" di una malattia morale che spegne ogni impulso e qualsiasi slancio vitale o ideale. Zeno Cosini è un uomo che vive in un'indifferenza totale invece di vivere la sua vita, è quest'ultima che lo travolge decidendo per lui il destino. Tipica in questo senso è la storia del suo matrimonio; la sua vita è fatta di decisioni prese e mai mantenute di cui sono simbolo le tante "ultime" sigarette fumate: ogni volta egli si propone di mettere fine al suo vizio ma trova sempre la scusa per fumare un'ulteriore ultima sigaretta. Il capitolo, intitolato "la morte di mio padre" è l'analisi di un difficile rapporto, fatto spesso di silenzi e malintesi, fino all'ultimo, quel estremo colloquio, quando in punto di morte il padre, avendo male interpretato un gesto del figlio, lo colpisce con uno schiaffo; un equivoco che pone un doloroso sigillo alla vicenda. La "storia di un'associazione commerciale" è la narrazione dei rapporti tra il protagonista e Guido Speier, divenuto suo cognato. Nelle ultime pagine (un diario) il protagonista dichiara di voler abbandonare la terapia psicoanalitica, fonte di nuove malattie dell'animo ed è incapace di restituire all'uomo la salute, la quale è un bene che questo non potrà mai raggiungere.

Il livello del discorso
Il tempo. -l’ordine temporale è vario: i fatti non seguono un ordine cronologico ma si affidano alla capacità di ricordare del narratore.
-in tutte le macrosequenze il ritmo del romnzo è molto lento (scena). Inoltre sono presenti ampie pause descrittive
Lo spazio. Alle descrizioni dello spazio esterno è assegnata un’importanza accessoria, tuttavia gli spazi interni sono presentati più dettagliatamente.
Il narratore e il punto di vista. Il narratore è interno e unico. La focalizzazione è interna perché condotta dal punto di vista di Zeno, il protagonista della storia.
I personaggi. I personaggi vengono fatti oggetto di ritratto e arricchiti con altri particolari nel corso della narrazione. Conta più ciò che essi fanno.
Parole e pensieri dei personaggi. Il racconto delle parole dei personaggi è pressochè assente, tuttavia tutto il romanzo può essere definito il racconto dei pensieri di zeno. Il narratore utilizza la tecnica del monologo interiore.
Le scelte stilistico-espressive. Nel racconto prevale la subordinazione. Il registro è colloquiale, ma a volte tempo molto ricercato.

Il genere
Romanzo autobiografico psicologico.

I temi
I temi e i problemi che assumono rilievo particolare sono: il vizio del fumo, il tradimento, il rapporto tra Zeno e il padre, il rapporto con la malattia e con la cura, l’incapacità di ritrovarsi e di orientarsi nel mondo. I temi sono preesntati dal narratore. I personaggi riportano opinioni a volte contrastanti, tuttavia il narratore accorda la sua simpatia solo a ciò che pensa lui. Il romanzosi propone di far riflettere il lettore sui problemi e le idee presenti in esso. I temi dibattuti mi sembrano abbastanza attuali, tuttavia non condivido le soluzioni dell’autore perché troppo “estreme”.

La contestualizzazione
L’autore:
-italo svevo (pseudonimo di Hector Schmitz) nasce a Trieste nel 1861 da una famiglia benestante. Condusse studi commerciali in Germania. Un elemento biografico di Svevo che merita di essere sottolineato è la triestinità, vale a dire l’essere nato in una città particolare, crocevia di culture. Svevo ha, quindi, una cultura ampia che si estende dalla letteratura italiana a quella tedesca a quella slava.
Svevo ama molto anche la filosofia tedesca, in particolare Schopenhauer, conosciuto durante gli anni di studio in un collegio della Baviera. Ben presto si dedica alle lettere, colaborando al giornale triestino L’Indipendente e pubblicando il suo primo romanzo una vita nel 1892. nel 1896 svevo sposa livia veneziani, figlia di un ricco industriale. Dopo vent’anni di assenza, svevo conclude il suo capolavoro, la coscienza di zeno. Quando la sua fama si consacra, lo scrittore, che stava ultimando il suo quarto lavoro, il vecchione, muore in un incidente automobilistico (1928).
-la coscienza di zeno è una sorta di “copia” dell’autore, anche se modificata in modo originale e, talvolta, ironizzante.
La produzione dell’autore:
UNA VITA (1892)
In “Una vita” Svevo scrive la storia di Alfonso Nitti, un giovane che dalla campagna si trasferisce a lavorare in banca a Trieste e si innamora della figlia del signor Maller (il proprietario della banca, Annetta, corteggiata anche da Macario, giovane brillante e sicuro di sé. Alfonso coltiva interessi e sogni letterari, così come Annetta, e frequentandosi, nasce l’amore. Alfonso è il primo degli inetti sveviani, infatti egli non riesce a integrarsi nell’ambiente triestino, rimane un disadattato, e inoltre non ha il coraggio di portare fino in fondo la relazione con Annetta. Di fronte alle difficoltà di questo rapporto, finisce per approdare al suicidio; sentendosi incapace alla vita preferisce trovar scampo nella morte.
Questo romanzo suscitò qualche eco nell’ambiente triestino, e incoraggiò Svevo a cimentarsi in una seconda prova, “Senilità”.

SENILITÀ (1898)
Questo romanzo racconta la storia di Emilio Brentani, uomo che vive una vita ritirata nell’ombra materna della sorella Amalia, ma, nonostante ciò, egli possiede una carica vitale notevole. Emilio, infatti, coltiva l’amicizia con Stefano Balli e almeno una volta scende a patti con l’amore per la splendida e sensuale Angiolina, della quale egli si fa un’immagine angelica del tutto lontano dalla realtà. In effetti, Emilio è un inetto che, non avendo il coraggio di affrontare le situazioni, si autoinganna, si crea degli alibi tranquillizzanti. Egli è dunque un personaggio inattendibile, ma interviene il narratore eterodiegetico (terza persona) a smascherare gli autoinganni, presentando Emilio nella sua pochezza, nella sua fragilità. Se l’abulico Emilio è riuscito a vincere per qualche tempo la paralisi della volontà e a mostrare qualche segno di vitalismo, le avversità determinate dalla rottura con Angiolina e dalla morte della sorella lo rinchiudono definitivamente nel cerchio della sua apatia. Egli si adagia, allora, in un equilibrio spirituale fantastico, fondendo, appunto, con la fantasia e l’immaginazione, la dolcezza della sorella con la bellezza di Angiolina. Egli ripensa spesso alle due donne della sua vita e trova pace proprio nella dimensione dell’immaginazione.

Il contesto storico-sociale della vicenda narrata:
si hanno alcuni riferimenti alla prima guerra mondiale. È una società diversa dalla nostra per cultura perché è quella di inizio secolo.
Il contesto epocale del romanzo:
la situazione sociale al momento della prima pubblicazione del romanzo è sconvolta dalla guerra, evento che ha pesato negativamente sulla psiche dell’autore.

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