"L'isola di Arturo" di Elsa Morante

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano

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Data:19.02.2007
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Testo

La struttura
Titolo: L'isola di Arturo
Autore: Elsa Morante (Roma 1912-1985)
Edizione: Einaudi
Anno: 1957
Il tempo
Riguardo al tempo, le vicende del romanzo si svolgono in un arco di tempo che va dalla nascita di Arturo alla sua partenza dall'isola, che avviene nel suo sedicesimo anno di vita. Il romanzo è ambientato nel periodo della guerra mondiale. La storia è caratterizzata da un lungo flash-back, nel quale il protagonista-narratore ripercorre la sua fanciullezza. In esso sono presenti parti riflessive e descrittive, che rallentano molto la narrazione e il tempo della storia, ed ellissi e salti temporali che determinano invece un aumento di velocità nella narrazione.

Lo spazio
Le vicende si svolgono sempre nello spazio dell'isola di Procida, terra in cui vive il protagonista Arturo. Nel corso della storia vengono descritti molti posti diversi sull'isola, ma la narrazione non si sposta mai su luoghi più ampi.

I personaggi
Il romanzo non presenta molti personaggi. I più importanti sono Arturo, il protagonista-narratore, e suo padre Wilhelm. Personaggi secondari sono invece Silvestro, la balia di Arturo, e la matrigna Nunziatella.
Arturo: è il protagonista-narratore del romanzo. Tutte le vicende narrate riguardano la sua vita dalla nascita alla sua partenza dall'isola di Procida. Orfano di madre, prova affetto per il padre, ma non viene ricambiato in questo sentimento poiché il padre si disinteressa di lui. Nella sua infanzia l'unica persona che si cura di lui è Silvestro, la sua balia, verso il quale Arturo prova
un grande amore. Il ragazzo soffre per la sua solitudine, anche se cerca di nascondere questo sentimento. Egli muta più volte il suo atteggiamento nei confronti dei personaggi, mostrando talvolta affetto, talvolta gelosia nei loro confronti. Ad esempio, in un primo momento soffre di gelosia poiché la matrigna allontana da lui suo padre, successivamente prova lo stesso sentimento nei riguardi della stessa matrigna: infatti ella si interessa solo al fratellastro senza badare a lui stesso.
Wilhelm: il padre di Arturo è un personaggio che non si interessa minimamente di suo figlio. Infatti, già durante l'infanzia del ragazzo, egli preferisce intraprendere lunghi viaggi in compagnia dei suoi amici piuttosto che badare a lui. Durante la storia, attraverso i sentimenti del ragazzo, vengono messi in mostra i pregi dell'uomo, a cui Arturo è molto affezionato. Ma in realtà i suoi sentimenti non vengono ricambiati. Inoltre, al termine del romanzo, vengono mostrati altri aspetti negativi del padre, come, ad esempio, la mancanza di fedeltà nei confronti del suo migliore amico.

Il riassunto
"L'isola di Arturo" narra le vicende di un ragazzo di nome Arturo. Egli è orfano di madre, ma da quando è bambino soffre la mancanza del padre, che trascorre la sua vita in viaggi con gli amici disinteressandosi del figlio. Così Arturo vive in una triste solitudine senza famiglia né amici. L'unica persona che si cura di lui nell'infanzia è Silvestro e, grazie a lui, il ragazzo riceve un po' d'amore.
In tutta la sua infanzia egli trascorre pochi momenti col padre, ma nonostante ciò dimostra un grande affetto nei suoi confronti, considerandolo un eroe delle sue fiabe. Da bambino sogna di partire per un viaggio in sua compagnia e così cerca in tutti i modi di farsi notare da lui e di dimostrargli il suo valore. Ma il padre, come già detto, è assolutamente indifferente verso il figlio. Un giorno viene annunciato ad Arturo l'arrivo, sull'isola in cui vive, della sua matrigna. In un primo momento egli dimostra la sua gelosia nei riguardi del padre, poiché la donna lo allontana da lui. In un secondo tempo, però, durante l'assenza del padre a causa dei suoi viaggi, il ragazzo si rende conto di essersi innamorato della sua nuova madre. E così, in un atteggiamento fanciullesco, cerca in tutti i modi di mettersi in mostra di fronte alla amata, ma, non ricambiato, in seguito a un bacio rubato, spezza definitivamente tutti i rapporti con la matrigna. Infine un giorno, incontrata sull'isola la sua balia Silvestro, che era partita anni prima per intraprendere la carriera militare, decide di arruolarsi con lui per la guerra che sta per scoppiare. E, sulla nave che lo sta portando via dall'isola di Procida, Arturo decide di non voltarsi più indietro per dimenticare un passato triste.

L'autore
Elsa Morante (Roma 1912-1985), scrittrice italiana. Dopo aver esordito con i racconti di Il gioco segreto (1941), e dopo il matrimonio con Alberto Moravia, si dedicò alla costruzione di un grande romanzo familiare. L'opera, Menzogna e sortilegio (1948), uscì in piena era neorealista, ma risulta assolutamente irriducibile ai modelli del neorealismo letterario. Romanzo d'esordio, stupefacente per maturità e per originalità, Menzogna e sortilegio costruisce la sua straordinaria tensione stilistica intorno al contrasto insanabile fra realtà e illusioni, fra un mondo rappresentato nella sua concreta durezza e i fantasmi mentali dei protagonisti, di cui la stessa letteratura è l'ultima, paradossale incarnazione. In seguito Elsa Morante pubblicò pochissimi libri, tutti accompagnati da un lungo e complesso lavorio linguistico e tutti capaci di concentrare realtà e magia in simboli ad alta densità. Giustamente famoso è anzitutto L'isola di Arturo (1957), storia dell'infanzia libera e selvatica condotta sull'isola di Procida da Arturo, un bambino orfano di madre. I racconti di Lo scialle andaluso (1963) riprendono testi scritti fra gli anni Trenta e Cinquanta. Di grande rilievo è anche La Storia (1974), che suscitò un violento dibattito per il suo radicale pessimismo. Con l'ultimo romanzo, Aracoeli (1982), la scrittrice approdò a una visione del mondo se possibile ancora più sconsolata. Si ricordano inoltre le poesie di Il mondo salvato dai ragazzini (1968) e i saggi di Pro o contro la bomba atomica (1987).

Esempio



  


  1. dayana

    mercoledi ho un esame di letteratura contemporanea