"il segreto di luca" di I. Silone

Materie:Riassunto
Categoria:Italiano

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Testo

Valerio Coccia

Il Segreto di Luca

di Ignazio Silone

Ignazio Silone nacque il 1° maggio 1900 a Pescina dei Marsi, in provincia dell'Aquila. Autore ormai classico della letteratura italiana ebbe un'intensa vita civile e politica, militando prima nel partito comunista e poi nel partito socialista. Morì a Ginevra nel 1978. Tra le sue opere più significative “Fontamara” (1933), un vero classico della letteratura italiana, “Vino e pane” (1937), “Il segreto di Luca” (1956), “La volpe e le camelie” (1960) e “Uscita di sicurezza” (1965).

Trama:
Luca Sabatini, un vecchio sett’antenne di Cisterna dei Marsi (paesino dell’Abruzzo), condannato all'ergastolo per omicidio, è il protagonista di "Il segreto di Luca".
Luca, attorno al quale ruotano tutti gli altri personaggi, ritorna al paese dopo quarant'anni di carcere, graziato perchè il vero omicida, in punto di morte, confessa il suo delitto. La notizia del ritorno dell'ex-ergastolano viene accolta con ansia da parte dei compaesani che, nonostante ormai fosse chiaro che l’assassino non era lui, non gli avevano mai perdonato tutto ciò che c’era stato dietro al fattaccio. Il maresciallo dei carabinieri, preoccupato, va a parlare con il sindaco e gli confessa che teme che Luca possa vendicarsi con i falsi testimoni che al processo avevano testimoniato contro di lui. I due decidono di rivolgersi al vecchio parroco, don Serafino (il nuovo parroco, don Franco, è un trafficone che guadagna sulla speculazione edilizia), per chiedergli consiglio, ma don Serafino è uscito, nonostante il gran caldo, e nessuno sa dove sia andato. Qualcuno propone di far internare Luca nel ricovero dei vecchi.
Luca, nel frattempo arriva al paese e nessuno si accorge di lui, tranne Toni, un orfano che vive di espedienti che lo vede sfondare la porta della sua vecchia casa, ormai distrutta dai bombardamenti della guerra appena finita.
Il ritorno di Luca coincide con il ritorno dall’esilio di un politico antifascista e capo-partigiano, Andrea Cipriani, dal quale le autorità locali si aspettano molti favori in cambio di voti. Ma Andrea non si presenta alla festa di benvenuto preparata per lui dalle autorità di Cisterna, preferendo la compagnia del vecchio parroco e di Luca; il padre di Andrea era stato molto amico di Luca e Andrea, da bambino, aveva scritto per Teresa (la madre di Luca analfabeta) le lettere che mandava al figlio in carcere. Il bambino, che le leggeva e le scriveva tutte le lettere, si sentiva investito di una grande responsabilità. Dal momento in cui incontra Luca, Andrea dimentica il motivo politico che lo aveva condotto a Cisterna, e si occupa solo del caso dell'ex-ergastolano. Vuole sapere il segreto di Luca e cioè il motivo per il quale, pur essendo innocente, si era lasciato condannare al carcere a vita.
Andrea comincia, allora, ad interrogare coloro che avevano avuto parte nella vicenda e, in base alle informazioni ottenute, ricostruisce i fatti dei quali Luca era stato protagonista nella notte del delitto. Andrea scopre che le ragioni di tale comportamento erano da imputare alla storia di un matrimonio andato a monte con una ragazza, Lauretta, che Luca non amava poiché innamorato di un'altra donna, Ortensia.
Dopo varie indagini e ricerche, Andrea non riesce a capire dove Luca avesse trascorso il tempo in quella notte del delitto fra le 22 di sera e le 3 di notte. La supposizione più ovvia è che le avesse trascorse a casa di Ortensia, come dice don Serafino, il quale fa luce sul sentimento che legava i due. Ma il segreto di Luca e del suo rifiuto di raccogliere testimonianze a lui favorevoli, non è ancora svelato.
Il protagonista stesso svelerà, in seguito, il suo segreto ad Andrea per gratitudine visto l’interessamento al suo caso e grato per avergli consegnato il diario di Ortensia. Quella sera Luca si era recato a casa di Ortensia per chiederle se veramente lei desiderasse che lui sposasse Lauretta. Ortensia gli disse che non lo desiderava affatto perché lei lo amava profondamente, ma era una cosa necessaria perché essendo lei sposata il loro amore era impossibile. Uscito dalla casa col proposito di togliersi la vita, aveva camminato dalle 22 alle 3 in cerca di un posto dove suicidarsi. Ma tutte le volte erano intervenuti a distoglierlo incontri imprevisti. Tuttavia, in preda alla disperazione, sentiva che la sua vita era finita. Si era, quindi, lasciato catturare senza opporre resistenza e al processo non aveva voluto dichiarare dove aveva trascorso la notte per coprire Ortensia: infatti se lui avesse detto che era andato a casa della donna, avrebbe sporcato il suo onore. Solo quando aveva saputo che Ortensia aveva lasciato il marito, aveva avanzato la domanda di grazia.
Solo alla fine, quindi, viene svelato il motivo per il quale tutta la popolazione di Cisterna è preoccupata e a disagio per il ritorno di Luca. I compaesani, infatti, gli imputano un crimine “assai più grave” dell’omicidio di uomo, e cioè quello di aver amato una donna sposata.
Personaggi
• Andrea Cipriani riflette il carattere e le convinzioni politiche dello stesso Silone. Egli, da bambino, riceve le confidenze di una madre in pena e si presta a tradurre, in parole sue, pensieri di cui spesso gli sfugge il significato. Attraverso Andrea l’autore ci manifesta le sue convinzioni riguardo una politica volta all’interesse comune, contro il clientelismo e le raccomandazioni con le seguenti parole pronunciate dal protagonista: “L’uomo politico, io penso, deve studiare e risolvere problemi collettivi e non procacciare favori personali.”

• Luca Sabatini è la vittima consapevole della vicenda, un uomo con una grandissima forza di volontà, ma al tempo stesso un mite, un mansueto, un uomo che ha rinunciato a vivere (l’ergastolo è forse una pena peggiore della morte) per la donna amata. Il suo è un amore puro e totale che gli riempie la vita ed i pensieri.

• Don Serafino non ha un carattere duro, è saggio, buono e paziente. E' proprio il parroco a dire le cose più sensibili su Luca e Ortensia, a far rivivere il loro amore ed il problema del rapporto con la morale. Egli porta dentro di se il grande rimorso di non essere riuscito ad evitare che Luca venisse condannato all’ergastolo.

• Ortensia è la moglie del ricco don Silvio, donna bellissima e frivola. Ma, come dice don Serafino, l’amore che nutre per Luca e la grave scelta di questi di accettare l’ergastolo per amor suo, la cambiano profondamente. Ella finge di essere diventata pazza e passerà il resto della sua vita rinchiusa in un convento di clausura pur di sfuggire alla vita coniugale che la lega ad un uomo che non ama.

• Lauretta ha nella storia la parte di vittima incolpevole. Ella è la promessa sposa di Luca, innamorata ma non riamata, che Ortensia stessa ha scelto per lui per mettere a tacere le malelingue del paese.

• Un posto importante nel racconto ha Teresa, la madre di Luca. Ella ha il presentimento doloroso della sorte sventurata che attende il figlio, perciò prima cerca di metterlo in guardia contro se stesso e poi tenta di salvarlo con tenacia eroica, lottando contro i suoi accusatori. Purtroppo resta poi impotente di fronte alla scelta del figlio di non volersi difendere ed accettare passivamente il suo destino.

• Accanto ai personaggi cari all'autore e in contrasto con essi ci sono i custodi del potere, opportunisti e avidi: il sindaco, il nuovo parroco don Franco e i consiglieri comunali.

• C'è poi, la società con i suoi pregiudizi e i suoi costumi, che prima condanna Luca per la sua passione, poi, pur sapendo della sua innocenza, non si fa avanti per deporre in sua difesa. Tutti sentono che il caso di Luca li riguarda, ma la reazione è di lavarsene le mani e di voltargli le spalle come a un nemico.

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