"Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Materie:Scheda libro
Categoria:Italiano

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Testo

Giuseppe Tomasi Di Lampedusa
Il Gattopardo
Data di composizione:1954-1956
Data di pubblicazione:1958
Casa editrice:Feltrinelli
Fabula e intreccio:
Le sequenze più importanti sono quelle riflessive,ma nel testo sono presenti numerose sequenze descrittive,dialogiche,argomentative e narrative.
Fabula e intreccio nella maggior parte dei casi coincidono, fatta eccezione per alcuni momenti nel corso della narrazione, quando gli eventi preludono al ricordo di quanto avvenuto solo poco tempo prima(analessi). Nel capitolo I, ad esempio, accade che Don Fabrizio, trovandosi a contemplare la bellezza primaverile del suo giardino, rammenta che appena un mese prima lo spettacolo non era ugualmente apprezzabile, per via del ritrovamento nel medesimo luogo del cadavere di un giovane soldato.L’intreccio si articola per successione cronologica dei fatti esterni. Per buona parte dell'opera, l'autore fa cenno a eventi svoltisi in un lasso di tempo compreso tra il 1860 e il 1862. Nell'ultima parte del romanzo si passa dal 1862 al 1883 e per finire si arriva addirittura al 1910.
Sistema dei personaggi:
I personaggi vengono descritti,psicologicamente e fisicamente,dal narratore sia direttamente che indirettamente.Direttamente appena entrano in scena e indirettamente perché tramite i loro gesti ed il loro modo di fare il lettore può approfondire personalità e caratteristiche di ognuno.Ad esempio si ha una presentazione diretta di Don Fabrizio,il protagonista,quando all’inizio viene descritto come un uomo di grande forza e di dimensioni spropositate;una pelle bianchissima,capelli biondi,occhi azzurri.Le sue grandi mani sanno accartocciare le monete,e sono,però,anche dotate di delicatezza. Di carattere il principe si presenta autoritario,con una rigidità morale.Indirettamente riusciamo a cogliere però,anche la sensibilità nascosta di don Fabrizio ad esempio quando si accorge di aver ferito la moglie con la sua brusca decisione di andare a Palermo e vorrebbe ritornare sui suoi passi, oppure quando torna a casa e si intenerisce nel vedere la moglie addormentata.
Don Fabrizio ha sette figli ma a loro preferisce il nipote Tancredi,di cui è tutore,perché più attivo e intelligente.Tra i suoi pensieri ricorrenti c’è la morte.Fabrizio osserva il degrado e la rovina del proprio ceto.L’unico,che ricordandogli la sua giovinezza,lo rallegra è Tancredi Falconeri,suo nipote.E un ragazzo intelligente e colto con una personalità affettuosa,beffarda e spensierata.A differenza degli altri aristocratici si schiera dalla parte dei garibaldini partecipando attivamente al movimento rivoluzionario.Durante un pranzo a Donnafugata conosce angelica e se ne innamora.
Concetta è la figlia di Don Fabrizio ed è innamorata di Tancredi. Rimarrà celibe a causa della sua timidezza e dei suoi modi riservati. Sarà protagonista nella parte terminale del romanzo in cui rimpiangerà le scelte compiute nel passato.Angelica è la figlia di Don Calogero Sedara.La sua comparsa alla corte dei Salina crea uno stupore generale per la sua straordinaria bellezza;in seguito avrà modo di esprimere anche la sua intelligenza che aveva sviluppato studiando in un collegio a Firenze.Don Calogero Sedara è il padre di Angelica e il sindaco di Donnafugata.Rappresenta la classe borghese che sta prendendo il sopravvento.E un uomo molto ricco ma avaro e attaccato al denaro con atteggiamenti rozzi e inadatti all’ambiente regale.Padre Pirrone è l’uomo di chiesa di Salina e il precettore dei figli di Don Fabrizio. All’inizio sembra condurre una vita piuttosto sciatta, passata a concedere assoluzioni al Principe per le sue scappatelle notturne. E invece, a sorpresa, la sua figura è di molto rivalutata a S.Cono, quando grazie alla sua furbizia, riesce a dirimere un' intricata lite familiare fra popolani.
Spazio e tempo:
Il romanzo è ambientato in Sicilia,i luoghi,Palazzo Salina,residenza estiva di Donnafugata,la sala da ballo di Ponteleone,sono interni ed immaginari e quelli esterni si rifanno al vero paesaggio siciliano.
La descrizione è analitica ed è effettuata direttamente dal narratore.Il tempo è il periodo del risorgimento con indicatori espliciti(le date) e impliciti(i palazzi e le carrozze).Viene rivolta però maggiore attenzione agli avvenimenti tra il 1860 e il 1862,quando sta per verificarsi l’unità d’Italia e il decadimento dell’aristocrazia,anche se la vicenda si svolge tra maggio 1860 e maggio 1910.
Narratore-Punto di vista:
Il narratore coincide con l’autore e la narrazione avviene in terza persona.Il narratore è onnisciente e qualche volta interviene esprimendo giudizi.
Lingua e stile:
Il Gattopardo è un romanzo storico.Le tecniche narrative:discorso diretto,analessi,discorso indiretto, il monologo interiore e digressioni.
Il registro stilistico è alto e abbastanza tragico.Il lessico è ricercato con termini tecnici dialettali e forestierismi.Le parole chiave:fine e cambiamento.Ci sono similitudini e metafore come ad esempio quando Don Fabrizio,che sta morendo,pensa che alcuni averi di casa Salina avrebbero avuto la sorte grottesca di essere metamorfizzati in terrine di “foie gras”.
Testo e contesto:
L’autore che è siciliano e di origine nobile,come il protagonista,vuole comunicarci tramite questo romanzo la sua interpretazione pessimistica dei mutamenti storico-politici dell’Italia di quel periodo e l’amarezza nei confronti della storia politica della Sicilia sempre stata sotto il dominio straniero.
Messaggio:
Il messaggio è di immobilismo e di rassegnazione;di amarezza per il tramonto e la fine di un epoca; per il passare impietoso del tempo e il sopraggiungere della morte.Il tutto da un carattere decadente più che di rievocazione storica al romanzo,dove il giudizio definitivo e immodificabile e lo sconforto verso la realtà italiana è abbastanza esplicito ed emerge dai discorsi del protagonista in cui l’autore s’immedesima.

Giacomo Martin

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