tesina interdisciplinare

Materie:Tesina
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Testo

Tesina interdisciplinare
Storia :
• La seconda guerra mondiale
A distanza di soli vent’anni dalla fine della prima guerra mondiale, l’Europa si precipitò in un nuovo conflitto: la seconda guerra mondiale, che durò per ben sei anni, dal Settembre del 1939 al Settembre del 1945. Il conflitto scoppiò in Europa ma presto coinvolse il resto del mondo, le nazioni partecipanti erano: Giappone; Germania; Italia; Gran Bretagna; Francia; Stati Uniti; URSS e Cina. La seconda guerra mondiale fu uno dei conflitti più terribili che l’umanità abbia mai sostenuto, a causa dell’impiego di armi micidiali, ( i missili tedeschi V1 e V2, la bomba atomica, i bombardamenti aerei), perché fu anche uno scontro ideologico tra uomo e politica, perché coinvolse la maggior parte delle popolazioni(guerra totale), e anche perché sancì il declino economico dell’Europa. Le origini della seconda guerra mondiale, sono nate a causa dei trattati di pace stipulati con l’Europa alla fine della prima guerra mondiale. Hitler, capo del partito nazista dal 1921, aveva un grande programma espansionistico da realizzare, cioè di estendersi verso Est, e di essere una Germania con abitanti di razza Ariana. Nel1938, Hitler incominciò ad attuare il suo piano, infatti conquistò immediatamente l’ Austria e dopo anche la Cecoslovacchia. I Paesi Europei, evitando il conflitto aperto con la Germania, cercarono di intervenire per fermare tutte queste minacce attraverso la Conferenza di Monaco che lasciò ad Hitler la possibilità di estendersi verso Est. Il 15 Marzo 1939, completò definitivamente la conquista della Cecoslovacchia che dopo si divise tra Germania e Ungheria. Hitler, contemporaneamente, decise di conquistare anche la Polonia avanzando sul Corridoio Polacco. Nell’ estate del 1939, Hitler stipulò un trattato di non aggressione con l’URSS, che prevedeva la spartizione della Polonia e dei Paesi Baltici. Nel maggio dello stesso anno, Hitler firmò anche il patto d’ Acciaio tra Germania, Italia e Giappone. Il primo Settembre, entrò senza alcuna preoccupazione nel territorio polacco e lo invase, ed allora fù così che Francia e Gran Bretagna (alleate della Polonia) il 3 Settembre 1939 dichiararono guerra alla Germania. Fù l’inizio della seconda guerra mondiale. I tedeschi, nei primi mesi di guerra, furono sempre i vincitori, infatti tramite la loro strategia chiamata guerra-lampo, ( consisteva che le forze corazzate e l’aviazione sfondavano le linee nemiche mentre la fanteria si occupava di eliminare i resti delle truppe) occuparono facilmente la Polonia Occidentale, Varsavia,Danzica e nei primi mesi del 1940 anche Danimarca e Norvegia, mentre l’URSS invadeva la Finlandia,la Polonia Orientale e i Paesi Baltici rilevando però la debolezza militare sovietica. Hitler, dopo tutte queste conquiste non poteva non attaccare la Francia e quindi la invase neutralizzando prima il Belgio, i Paesi Bassi, il Lussemburgo, aggirandola dalla parte opposta in cui la Francia aveva costruito una grande fortificazione al confine con la Germania per bloccarla. L’Italia nonostante fosse legata alla Germania tramite il Patto d’Acciaio non entrò subito in guerra perché Mussolini sapeva che ancora il suo esercito militare non era abbastanza preparato per combattere, però penso che mentre la Germania combatteva e vinceva rapidamente ogni stato, la guerra sarebbe terminata subito e quindi potevano sedersi presto accanto alla nazione vincitrice(la Germania), allora il 10 Giugno 1940 entrò in guerra accanto alla Germania e combatterono contro la Francia e la Gran Bretagna. L’Italia con questo conflitto ebbe alcuni insuccessi infatti Hitler fù costretto a mandare un esercito in Francia e Gran Bretagna che conquistasse quelle nazioni. Questo insuccesso si ripeté anche con la Grecia, solo che la Germania mandò per la seconda volta soccorso all’Italia e quindi la conquistarono. Nella primavera del 1940, Hitler,lanciò alla Gran Bretagna la Battaglia d’Inghilterra che prevedeva il bombardamento aereo sulle città inglesi. All’inizio la Gran Bretagna era combinata molto male ma per fortuna seppe resistere anche grazie all’aiuto degli Stati Uniti e dei macchinari che avevano(i radar,) che prevedevano anticipatamente l’arrivo dei nemici.Hitler, allora fù costretto a rimandare questa conquista anche se continuò ad attaccare altre nazioni. Non avendo potuto conquistare la Gran Bretagna, Hitler,nel 1941, cercò allora di cambiare metodo d’attacco all’URSS. Fù allora che nacque la cosiddetta Operazione Barbarossa. Il 22 Giugno1941,senza alcuna dichiarazione di guerra, 160divisioni tedesche, 5000carri armati, 4milioni di persone e 3000 aerei, penetrarono nel territorio russo, attaccando le città, però la lotta si ribaltò contro i tedeschi, perché Stalin costituì le bande partigiane. I russi, inoltre erano molto fortunati perché avevano a favore anche l’inverno che mise in difficoltà i tedeschi che sospesero anche questa volta la conquista assediando però Mosca,Smolensk,Leningrado e Stalingrado. Contemporaneamente il Giappone attaccava gli Stati Uniti,infatti il 7 Dicembre 1941,gli aerei nipponici attaccarono le flotte degli statunitensi nelle isole Hawaii. Gli U.S.A,allora furono costretti a dichiarare guerra al Giappone,all’Italia e alla Germania. Nella metà del 1942 Germania,Italia e Giappone raggiunsero la massima espansione in Europa,nell’Africa settentrionale e nell’Estremo Oriente, però nello stesso tempo subirono molte sconfitte soprattutto da parte dei russi. Fù a Stalingrado che i russi annientarono i tedeschi circondandoli nel Gennaio 1943. Inoltre, in questo anno,i russi cercavano una strategia che avesse un effetto maggiore su i tedeschi e sugli italiani,allora ricorsero ai bombardamenti delle città: Amburgo;Dresda;Milano;Genova;Torino e anche Roma per convincere gli italiani ad darsi per vinti. Nella primavera del 1943, gli Angloamericani, conquistarono il fronte Nordafricano e ben presto le Forze dell’Asse dovettero ritirarsi. Con il controllo del Nordafrica, gli alleati poterono sbarcare in Sicilia dove nel Luglio dello stesso hanno ci fù la caduta di Mussolini e l’armistizio da parte dell’Italia. Nei mesi successivi ci furono sconfitte anche per il Giappone da parte degli Statunitensi nella battaglia di Midway. Durante la seconda guerra mondiale,furono tante le strategie utilizzate per sconfiggere i nemici,una delle più drammatiche per la popolazione fù l’utilizzo dei campi di sterminio(Lager). I Lager sorsero fin dal 1933, facevano parte della strategia nazista ed erano lo strumento per annientare i cosidetti: “Nemici Assoluti”. Si calcola che sono state eliminate circa otto, dieci milioni di persone, soprattutto ebraiche ma anche zingari, criminali,ecc… Vennero costruiti anche dei ghetti, che venivano utilizzati per ammassare tutti gli Ebrei in attesa di essere portati nei lager. Tutte le persone di qualsiasi provenienza, venivano spogliati dai loro vestiti e trasportati nei
lager sopra carri di bestiame e una volta arrivati venivano distinti tra quelli che
sapevano lavorare e quelli che potevano essere utilizzati per gli esperimenti in farmacia. L’eliminazione delle persone all’inizio avveniva uccidendoli ad uno per volta ma risultò presto un metodo molto lento, allora venne adottato l’utilizzo dei gas di
scarico(Zyklon B). Nei campi vennero costruite le camere a gas con le docce e i forni
crematori dove venivano bruciati i corpi delle persone rimaste vittime. Si calcola che nei campi di sterminio, le vittime, soprattutto Ebrei furono circa sei milioni e a testimoniare questa terribilissima tragedia rimasero pochissimi ridotti a larve umane. Parallelamente alla controffensiva degli alleati, i Nazisti dovettero affrontare i movimenti di liberazione chiamata anche Resistenza. Gli appartenenti a questi gruppi erano i Partigiani, cioè gruppi che avevano diverse idee politiche,che lottavano con gli invasori tramite i sabotaggi. Le prime guerre che vi furono, erano contro la : Francia;Polonia;Iugoslavia e la Grecia. Contro la Francia, la Resistenza lottò sia all’ interno e anche a Nord, i Partigiani compirono molte azioni di sabotaggio contro i Nazisti aiutando così gli alleati e gli altri eserciti partigiani così alla fine i due eserciti partigiani si unirono in un solo comando, il “Consiglio Nazionale della Resistenza”. In Polonia, il paese più oppresso,la Resistenza si trovò in conflitto con i Nazisti e anche con la paura dell’Armata Rossa. L’opposizione polacca era divisa tra gruppi di ispirazione comunista e partigiani legati governo polacco in esilio a Londra, di ispirazione liberale. Quest’ultimi furono causa dell’ insurrezione armata di Varsavia. In Iugoslavia, invece la guerra contro i tedeschi fu molto sanguinosa, ma alla fine Tito(capo dell’esercito) ne uscì il vincitore e riuscì a liberare la Iugoslavia prima che arrivassero le Armate Partigiane. In Grecia la Resistenza liberò il Paese nel Dicembre del 1944,poi, fino al 1948 la Grecia fu campo di battaglia delle opposte organizzazioni partigiane, comuniste, appoggiate dall’ URSS e quella liberal-democratica sostenuta dai Britannici. L’ estate del 1944 fu uno dei momenti decisivi per le sorti del conflitto, infatti, i Russi chiedevano agli alleati l’apertura di un secondo fronte per alleggerire la pressione tedesca cosi potevano completare l’ accerchiamento tedesco. Alla conferenza di Teheran, gli alleati hanno deciso di accettare quindi il 6 Giugno 1944, iniziò lo sbarco delle truppe alleate sulle spiagge di Normandia. Furono impegnati: 5000navi;11600aerei;620000soldati;95000mezzi corazzati. Nell’ Agosto dello stesso anno ci fu un altro sbarco però questa volta, a Provenza. Dopo aver liberato gran parte del territorio e i Paesi Baltici, la Russia raggiunse la Polonia, allora da est l’Armata Rossa decise di avanzare in Romania,Ungheria e Iugoslavia. A causa dell’avanzata dei russi e delle Forze Armate, i tedeschi capirono che erano andati in fallimento quindi avevano l’idea di ritirarsi. Nello stesso tempo gli USA, Gran Bretagna e URSS, decisero di riunirsi in una Conferenza chiamata “Conferenza di Yalta” in cui stabilirono che la Germania doveva essere suddivisa in quattro zone,disarmare l’esercito tedesco,istituire un tribunale capace di giudicare i responsabili del conflitto, e infine vennero fuori anche le basi per la nascita dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite(ONU). Nei primi mesi di Maggio, la Germania venne completamente accerchiata e quindi Hitler che inoltre era stato rinchiuso nel bunker si toglieva la vita insieme ad alcuni ufficiali ed alla sua amante. Finalmente nei primi giorni di Maggio, la Germania firmò l’armistizio dell’arresa. La guerra nonostante l’arresa della Germania,non si fermò, infatti, il Giappone fu il secondo stato ad essere eliminato a causa delle due bombe atomiche lanciate a Hiroshima il 6 Agosto 1945 e una il 9 Agosto dello stesso anno a Nagasaki. In pochi secondi le due città scomparirono del nulla. Il 14 Agosto, allora l’imperatore annunciò l’arresa definitiva del Giappone che firmò il 2 Settembre del 1945.
La catena degli insuccessi militari, l’ incubo dei bombardamenti alleati e la prospettiva di uno sbarco alleato, furono colpa di Mussolini che era ritenuto responsabile dalla maggior parte del suo partito. Nell’ estate del 1943 gli alleati decisero di attaccare la Germania e quindi anche il suo alleato più debole cioè l’ Italia
infatti il 9 Luglio 1943 le truppe angloamericane sbarcarono in Sicilia. Dopo molti bombardamenti, il 25 Luglio 1943, la maggioranza del Gran Consiglio votò una mozione di sfiducia verso Mussolini che, andando a chiedere le dimissioni, fu arrestato. Vittorio Emanuale III, allora nominò un nuovo governo guidato da Pietro Badoglio, mettendo fine così al regime Nazista. Il 3 Settembre, dopo alcuni trattati segreti fatti da Badoglio con gli Angloamericani, venne firmato l’ armistizo con gli alleati che venne reso pubblico l’ 8 Settembre. Questa firma, anziché consentire l’uscita dalla guerra, aggravò ancora di più le cose, infatti venti divisioni tedesche guidate da Albert Kesserling occuparono immediatamente l’ Italia centrale e settentrionale partendo da Roma. Contemporaneamente i Tedeschi liberarono Mussolini, formando così la ricostituzione di uno stato fascista con sede a Salò, soprannominato “Repubblica Sociale Italiana” (23 Settembre 1943). Mussolini, appena liberato, non si fece scappare l’ occasione di rivendicarsi e di punire il Gran Consiglio, quindi quasi tutti i traditori vennero eliminati e cinque, invece furono giustiziati. Nello stesso tempo, le truppe angloamericane continuavano a salire verso l’ Italia del Nord, quindi i Tedeschi per frenare l’ avanzata, predisposero una linea difensiva. Alla fine del 1943, l’ Italia era divisa in due parti: il Centro-Nord(occupate dai tedeschi) e le regioni meridionali(sotto il controllo degli angloamericani). Le truppe angloamericane, fermate lungo la Linea Gustav nell’ autunno del 1943, ripresero l’ avanzata verso nord nel Gennaio 1943 sbarcando ad Anzio. Essi, riuscirono a superare Cassino e a liberare Roma agli inizi di Giugno. I tedeschi, invece, furono costretti a ritirarsi e si sistemarono lungo la Linea Gotica. Nei territori dei tedeschi, iniziò la Resistenza Armata contro i Nazifascisti e alla lotta contro l’ invasore si aggiunse anche la guerra civile tra i Partigiani e i Fascisti fedeli alla Repubblica Sociale Italiana(RSI). I partigiani erano: i militanti dei partiti antifascisti;cittadini giovani che volevano liberare il proprio paese; soldati dell’ ex esercito regio che si rifugiavano sulle montagne. Le brigate partigiane avevano le loro basi sulle montagne proprio perché potevano partire indisturbati per le azioni di guerriglia e sabotaggio ai danni dell’ esercito tedesco e dei fascisti. In seguito si svilupparono anche due organizzazioni che operavano solo nelle grandi città. Queste organizzazioni erano le GAP(Gruppi di Azione Partigiane), e le SAP(Squadre di Azione Patriottica). Le formazioni partigiane diedero vita ad alcune repubbliche partigiane che furono travolte dalla superiorità militare Nazifascista. Il coordinamento tra le varie brigate partigiane,dopo le prime azioni isolate, venne assunto dal Comitato di Liberazione Nazionale. Nel Nord Italia, invece, venne istituito il CLNAI(Alta Italia). Oltre a coordinare la lotta armata per liberare l’ Italia dall’ invasore, il CLN elaborò le strategie politiche per definire l’assetto
istituzionale da dare al Paese una volta terminata la guerra. Durante l’ occupazione tedesca la penisola fu sconvolta da una reazione nazista che colpì i partigiani e anche la popolazione civile. Essa consisteva che si dovevano eliminare interi villaggi, gli oppositori e si doveva istituire la regola che se veniva ucciso un solo soldato tedesco, dovevano essere giustiziati almeno dieci Italiani. Gli episodi di violenze e massacri furono moltissimi, ad esempio il 28 Dicembre 1943, i Sette Fratelli Cervi, cioè organizzatori della Resistenza nella campagna emiliana furono catturati ed uccisi escluso il padre per l’ età avanzata che aveva. Un altro episodio di massacro fu quello che successe alcuni mesi prima della Liberazione d’ Italia, cioè che morirono 33 tedeschi e quindi il colonnello tedesco fece fucilare 335 persone nelle Fosse Ardeatine. Invece, nel 1944 a Sant’ Anna di Stazzema furono eliminati 560 civili e a Marzabotto venne mandato in fiamme un intero paese cancellando quindi 1836 persone. Dopo l’ 8 Settembre molte città istriane furono occupate dai partigiani comunisti iugoslavi che sterminarono i soldati italiani. Le vittime di questo sterminio non furono solo i Fascisti ma anche i Partigiani Italiani e gli Antifascisti che furono gettati nelle foibe, cioè, profonde doline tipiche dell’ altopiano carsico. Soltando nel 1947, Trieste divenne una città libera e Istria e Dalmazia divennero definitivamente Iugoslave. Il 25 Aprile (Giorno della Liberazione), il CLNAI lanciò l’ ordine dell’ insurrezione. Genova,Milano,Modena,Reggio,Torino,Cuneo,Novara,Vercelli,Parma e Biella accoglievano alcuni giorni dopo le truppe angloamericane. Alla fine di Aprile l’ esercito tedesco firmò l’ arresa. Il 28 Aprile Mussolini cercò di sfuggire per la Svizzera ma fu scoperto da alcuni partigiani e venne ucciso insieme alla sua amante Claretta Petacci. I loro corpi vennero esposti nel Piazzale Loreto. Nei giorni di Liberazione incominciò a prendere forma il nuovo Stato Italiano che avrebbe avuto il compito di ricostruire il paese sulle ceneri di guerra. I principi della cultura laica e cattolica che avevano animato la Resistenza, divennero le fondamenta per la futura Repubblica Italiana. Questi principi sono tre e sono :
• La Resistenza vide la partecipazione diretta alla vita politica.
• La Resistenza fece trionfare il primato della Libertà e della Democrazia.
• La Resistenza sviluppò la solidarietà tra le diverse forze politiche e sociali. La drammatica esperienza della Seconda Guerra Mondiale, aveva messo in luce la necessità di un Organismo che fosse in grado di salvaguardare la pace. Il 25 Aprile 1945, i delegati di 51 Paesi si riunirono nella Conferenza di San Francisco e diedero vita all’ Organizzazione delle Nazioni Unite(ONU).Dal 1946 la sede dell’ ONU divenne New York. I principali obbiettivi di questa organizzazione erano :
• Mantenere la pace e la sicurezza internazionale.
• Sviluppare relazioni amichevoli tra le Nazioni.
• Promuovere il rispetto per i Diritti Umani e per le Libertà fondamentali dei cittadini del mondo.
• Promuovere il miglioramento del tenore di vita e l’ uguaglianza di tutti i popoli.
Il compito fondamentale dell’ ONU era quello di risolvere i conflitti tra i diversi stati attraverso la diplomazia e la trattativa. La Carta delle Nazioni Unite, prevede che cinque Paesi siano membri del Consiglio di Sicurezza ed abbiano diritto di veto. Questo significa che nessuna decisione può essere approvata senza il consenso di tutti e cinque i paesi. Il voto contrario di un solo paese può bloccare qualsiasi decisione si sta prendendo anche se la maggior parte dei paesi è favorevole. I principi espressi nella Carta delle Nazioni Unite sono stati scritti e dettagliati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’ Uomo. Per realizzarne gli scopi, l’ ONU ha dato vita ad altri organismi tra cui la FAO(per combattere la fame nel mondo), l’ UNESCO(per l’ istruzione e della cultura), l’ OMS( per la tutela della salute), l’ UNICEF( che si occupa dei problemi dell’ infanzia), l’ FMI(Fondo Monetario Internazionale, per gli aiuti economici ai Paesi bisognosi).

Antologia:
• Uomo del mio tempo.
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
- t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
“ Andiamo ai campi”. E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Parafrasi:
Sei rimasto quello che usava armi primitive,
Uomo del mio tempo. Guidavi un aereo con le ali
maligne e con strumenti di precisione per
sganciare le bombe, ti ho visto, dentro il carro
armato, alle forche e agli strumenti di tortura.
Ti ho visto: eri tu, che con la scienza perfetta eri
intento allo sterminio, senza amore, senza
Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come
uccisero gli animali che ti videro per la prima
volta. E questo sangue odora come il giorno quando
Caino disse ad Abele: “ Andiamo ai campi di sterminio”
per ucciderlo. Dimenticate, o figli, il sangue versato
in secoli di barbarie, salite alla terra, dimenticate i
padri: le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli di morte, il vento cancellano ogni ricordo
dei padri che hanno sbagliato.
Antologia:
Commento:
Questa poesia è stata scritta da Salvatore Quasimodo ed è tratta dal libro”Giorno dopo Giorno”. La tematica di questa poesia è la guerra. L’ autore ci presenta l’ uomo del passato e di oggi. Quasimodo ci spiega che prima l’ uomo usava armi primitive, la pietra e la fionda, mentre ora sgancia le bombe dagli aerei con strumenti molto perfezionati.
Oggi come ieri l’ uomo continua ad uccidere, a seminare morte e distruzione. Si tratta di un uomo senza religione, senza principi, senza valori. In realtà egli ha raggiunto alti livelli di sviluppo tecnologico e scientifico, ha inventato strumenti molto precisi, efficaci ed esatti; ma è anche un uomo che non è cambiato nel profondo del suo cuore e negli schemi della sua mentalità. Appare quindi nella poesia l’ immagine del genere umano storico, arretrato, ripetitivo, monotono, rassegnato alla violenza e all’ odio verso gli altrui. Alla fine, però, s’ innalza solenne l’ esortazione del poeta, affinché i giovani, figli degli uomini del passato, dimentichino tutto ciò che è stato, si avviino a voltare pagina,a dove indirizzi e obiettivi nuovi alla loro vita. È facile intuire che l’ alternativa del passato è la solidarietà, la tolleranza e la pace fra gli uomini.

Antologia:
• LA BIOGRAFIA DI SALVATORE QUASIMODO
Salvatore Quasimodo nacque a Modica (Ragusa) il 20 agosto del 1901 e trascorse gli anni dell'infanzia in piccoli paesi della Sicilia orientale (Gela, Cumitini, Licata, ecc.), seguendo il padre che era capostazione delle Ferrovie dello Stato. Subito dopo il catastrofico terremoto del 1908 andò a vivere a Messina, dove Gaetano Quasimodo era stato chiamato per riorganizzare la locale stazione. Prima dimora della famiglia, come per tanti altri superstiti, furono i vagoni ferroviari.
Un'esperienza di dolore tragica e precoce che avrebbe lasciato un segno profondo nell'animo del poeta. Nella città dello Stretto Quasimodo compì gli studi fino al conseguimento nel 1919 del diploma presso l'Istituto Tecnico "A. M. Jaci", sezione fisico-matematica.
All'epoca in cui frequentava lo "Jaci" risale un evento di fondamentale importanza per la sua formazione umana e artistica: l'inizio del sodalizio con Salvatore Pugliatti e Giorgio La Pira, che sarebbe poi durato tutta la vita. Negli anni messinesi Quasimodo cominciò a scrivere versi, che pubblicava su riviste simboliste locali.
Nel 1919, appena diciottenne, Quasimodo lasciò la Sicilia con cui avrebbe mantenuto un legame edipico, e si stabilì a Roma.
In questo periodo continuò a scrivere versi che pubblicava su riviste locali soprattutto di Messina, trovò il modo di studiare in Vaticano il latino e il greco presso monsignor Rampolla del Tindaro.
L'assunzione nel 1926 al Ministero dei Lavori Pubblici, con assegnazione al Genio Civile di Reggio Calabria, assicurò finalmente a Quasimodo la sopravvivenza quotidiana.
Ma l'attività di geometra, per lui faticosa e del tutto estranea ai suoi interessi letterari, sembrò allontanarlo sempre più dalla poesia e, forse per la prima volta, Quasimodo dovette considerare naufragate per sempre le proprie ambizioni poetiche.
Tuttavia, il riavvicinamento alla Sicilia, i contatti ripresi con gli amici messinesi della prima giovinezza, soprattutto il "ritrovamento" con Salvatore Pugliatti, insigne giurista e fine intenditore di poesia, valsero a riaccendere la volontà languente, a far sì che Quasimodo riprendesse i versi del decennio romano, per limarli e aggiungerne di nuovi.
Nasceva così in ambito messinese il primo nucleo di Acque e terre. Nel 1929 Quasimodo si recò a Firenze, dove il cognato Elio Vittorini lo introdusse nell'ambiente di "Solaria", facendogli conoscere i suoi amici letterati, da Alessandro Bonsanti, ad Arturo Loira, a Gianna Manzini, a Eugenio Montale, che intuirono subito le doti del giovane siciliano. E proprio per le edizioni di "Solaria" (che aveva pubblicato alcune liriche di Quasimodo) uscì nel 1930 Acque e terre, il primo libro della storia poetica di Quasimodo, accolto con entusiasmo dai critici dell'epoca, che salutarono la nascita di un nuovo poeta.
Nel 1932 vinse il premio dell'Antico Fattore, patrocinato dalla rivista e nello stesso anno, per le edizioni di "circoli", uscì Oboe sommerso.
Nel 1934 Quasimodo si trasferì a Milano, che segnò una svolta particolarmente significativa nella sua vita e non solo artistica. Accolto nel gruppo di "corrente" si ritrovò al centro di una sorta di società letteraria, di cui facevano parte poeti, musicisti, pittori, scultori.
Nel 1936 Quasimodo pubblicò con G. Scheiwiller Erato e Apòllion (prefazione di Sergio Solmi) ancora un libro fortunato con cui si concluse la fase ermetica della sua poesia. Nel 1938 lasciò il lavoro al Genio Civile e iniziò l'attività editoriale come segretario di Cesare Zavattini, che più tardi lo farà entrare nella redazione del settimanale il "Tempo". Nel 1938, per le "edizioni primi piani" uscì la prima importante raccolta antologica Poesie, con un saggio introduttivo di Oreste Macrì, che rimase tra i contributi fondamentali della critica quasimodiana. Il poeta intanto collaborava alla principale rivista dell'ermetismo, la fiorentina "letteratura". Nel 1939-40 Quasimodo mise a punto la traduzione dei Lirici greci, che uscì nel 1942 nelle edizioni di "corrente" e che, per il suo valore di originale opera creativa, sarà poi ripubblicata e riveduta più volte.
Sempre nel 1942 presso Mondadori uscì Ed è subito sera.
Nel 1941 gli venne concessa, per chiara fama, la cattedra di Letteratura Italiana presso il Conservatorio di musica "G. Verdi" di Milano. Insegnamento che terrà fino all'anno della sua morte.
Durante la guerra, nonostante mille difficoltà, Quasimodo continuò a lavorare alacremente: mentre continuava a scrivere versi, tradusse parecchi Carmina di Catullo, parti dell'Odissea, Il fiore delle Georgiche, il Vangelo secondo Giovanni, Epido re di Sofocle (tutti lavori che vedranno la luce dopo la liberazione). Un'attività questa di traduttore, che Quasimodo portò avanti negli anni successivi, parallelamente alla propria produzione e con risultati eccezionali, grazie alla raffinata esperienza di scrittore. Numerosissime le sue traduzioni: da Ruskin, Eschilo, Shakespeare, Molière, Dall'Antologia Palatina, Dalle Metamorfi di Ovidio; e ancora da Cummings, Neruda, Aiken, Euripide, Eluard (quest'ultima uscita postuma).
Nel 1947, edita da Mondadori, uscì la sua prima raccolta del dopoguerra, Giorno dopo giorno, libro che segnò una svolta nella poesia di Quasimodo, al punto che si parlò e si continua a parlare di un primo e un secondo Quasimodo. Di fatto l'esperienza tragica e sconvolgente della seconda guerra mondiale, il profondo convincimento che l'imperativo categorico era quello di "rifare l’uomo" e che ai poeti spettava un ruolo importante in questa ricostruzione, fecero sì che Quasimodo sentisse inadeguata ai tempi una poesia troppo soggettiva, rinunciasse al trobar clus della sua prima maniera e si aprisse a un dialogo più aperto e cordiale, soffuso di umana pietà, rimanendo però fedele al suo rigore, al suo stile. Quest'ultimo aspetto spiega da un lato perchè la poesia resistenziale di Quasimodo supera quasi sempre lo scoglio della retorica e si pone su un piano più alto rispetto all'omologa poesia europea di quegli anni; dall'altro, che non c'è vera rottura: solo che, rimanendo coerente con le proprie ragioni poetiche, il poeta, sensibile al tempo storico che viveva, accoglieva temi sociali ed etici e di conseguenza variava il proprio stile.
Dal 1948 Quasimodo tenne la rubrica teatrale sul settimanale "omnibus" (nel 1950, sempre come titolare della stessa rubrica, passò al settimanale il "tempo").
Nel 1949 uscì presso la Mondadori La vita non è un sogno, ancora ispirato, anche se un pò stancamente, al clima resistenziale.
Nel 1950 Quasimodo ricevette il premio San Babila e nel 1953 l'Etna-Taormina insieme a Dylan Thomas.
Nel 1954 uscì per la casa editrice Schwarz Il falso e vero verde; un libro di crisi, con cui inizia una terza fase della poesia di Quasimodo, che rispecchia un mutato clima politico. Dalle tematiche prebelliche e postbelliche si passa a poco a poco a quelle del consumismo, della tecnologia, del neocapitalismo, tipiche di quella "civiltà dell'atomo" che il poeta denuncia mentre si ripiega su se stesso e muta ancora una volta la sua strumentazione poetica. Il linguaggio ridiventa complesso, più scabro; Quasimodo media lessemi anche dalla cronaca, il ritmo si fa più secco, suscitando perplessità in quanti vorrebbero il poeta sempre uguale a se stesso. Seguì nel 1958 La terra impareggiabile (Mondadori, Milano), premio Viareggio. Ancora nel 1958 Quasimodo mise a punto l'antologia della Poesia italiana del dopoguerra; nello stesso anno compì un viaggio in URSS, nel corso del quale venne colpito da infarto, cui seguì una lunga degenza all'ospedale Botkin di Mosca.
Il 10 dicembre 1959, a Stoccolma, Salvatore Quasimodo ricevette il premio Nobel per la letteratura e lesse il discorso Il poeta e il politico, venne pubblicato l'anno dopo nell'omonimo volume (Schwarz, Milano 1960) che raccoglie i principali scritti critici di Quasimodo. Al Nobel seguirono moltissimi scritti e articoli sulla sua opera, con un ulteriore incremento delle traduzioni.
Nel 1960, dall'Università di Messina gli venne conferita la laurea honoris causa; inoltre fu insignito della cittadinanza di Messina.
Sempre nel 1960 sul settimanale "Le Ore" gli venne affidata una rubrica di "colloqui coi lettori", che tenne fino al 1964, quando passò al "tempo" con una rubrica simile.
Nel 1966 Quasimodo pubblicò il suo ultimo libro, Dare e avere; un titolo emblematico per una raccolta che è un bilancio di vita, quasi un testamento spirituale (il poeta infatti sarebbe morto appena due anni dopo).
Nel 1967 l'Università di Oxford gli conferì la laurea honoris causa. Colpito da ictus il 14 giugno 1968 ad Amalfi, dove si trovava per presiedere un premio di poesia, morì sull'auto che lo trasportava a Napoli.
Il Poeta ricevette il Premio Nobel per la Letteratura che è tradotto in quaranta lingue (compreso il Coreano), ed è studiato e conosciuto in tutti i Paesi del mondo.
Geografia:
• Vicino e Medio Oriente
Il Vicino e il Medio Oriente, costituiscono una regione geografica che si estende dall’Egitto e dalla Penisola Anatolica fino alla Regione Indiana. La posizione in cui essa si trova caratterizza inoltre una propria storia e cultura. I tratti distintivi della regione sono i seguenti:
• La posizione geografica
• La comune regione Islamica dalla quale discendono affinità culturali e sociali
• Il petrolio e il gas naturale che rappresentano gran parte delle riserve energetiche nel mondo.
I paesi del Vicino e del Medio Oriente si possono raggruppare in tre subregioni:
PAESI DELL’AREA MEDITERRANEA:
Israele; Autorità nazionale Palestinese; Giordania; Siria e Libano.
PAESI DELL’AREA ARABICO-MESOPOTAMICA:
Iraq;Arabia Saudita;Yemen;Oman;Emirati;Arabi Uniti;Bahrein;Kuwait
PAESI DELL’ALTOPIANO IRANICO:
Iran e Afghanistan.
La regione è caratterizzata da grandi altipiani e da numerosi rilievi. Più scarse,
invece, sono le pianure. Il territorio dell’Iran è occupato soprattutto dall’altopiano Iranico e a sud dai Monti Zagros. Anche il territorio dell’Afghanistan è piuttosto
montuoso. Nella parte centrale della pianura ,invece troviamo la pianura principale, cioè:la Mesopotamia. La regione del Vicino e del Medio Oriente, però, è povera di
corsi d’acqua. I fiumi più importanti sono il Tigri e l’Eufrate lunghi rispettivamente 1950km e 2760km. Ricordiamo anche il fiume Giordano in cui Giovanni Battista battezzò Gesù.
La regione è bagnata ad Ovest dal mar Mediterraneo e dal mar Rosso, a nord è bagnata dal mar Caspio, e a sud dal mare Arabico che si divide in tre
Golfi. Il clima della regione è tipicamente Desertico-caldo soprattutto nelle regioni dove la temperatura è elevatissima, mentre è Mediterraneo nella fascia mediterranea. I fattori che influiscono sul clima sono:
• La vicinanza del mare
• L’altitudine
• La direzione dei venti
I paesi del Vicino e del Medio Oriente sono quelli che spendono di più per gli armamenti.
Nella zona del Vicino e del Medio Oriente c’è un grande interesse economico legato alla presenza delle riserve di petrolio.
In questa regione, spesso, a causa della diversità di religione tra le differenti popolazioni, si verificano delle tensioni.
Le principali religioni monoteistiche sono:
• L’Ebraismo
• Il Cristianesimo
• L’Islamismo.
L’ Israele:
Il Territorio di Israele è costituito da una sottile striscia di terra, affacciata sul Mar Mediterraneo che tende ad allargarsi verso Sud. Il territorio è prevalentemen-
te montuoso, con versanti ripidi. L’ ambiente più diffuso, nelle regioni interne, è quello arido della steppa, mentre lungo le coste si trova la vegetazione arbustiva della macchia mediterranea. Il solo fiume importante è il Giordano e a 400m sotto il livello del mare si incontra il Mar Morto. In Israele, la popolazione è costituita da quasi 6milioni di abitanti e grazie al continuo afflusso di immigrati Ebrei è in costante crescita. L’ economia del paese, nonostante la scarsità delle risorse è nel complesso piuttosto florida. Per quanto riguarda l’ agricoltura le efficientissime tecniche utilizzate hanno consentito di ottenere buoni risultati anche nelle aree desertiche. Le industrie, concentrate nelle moderne città di Tel Aviv ed Haifa, sono soprattutto alimentari, chimiche e meccaniche. La città di Gerusalemme(602.000 abitanti), dichiarata capitale dello Stato, non è riconosciuta come tale dalla comunità internazionale.
Autorità Nazionale Palestinese(A.N.P):
I Palestinesi estendono la propria autorità sul territorio di Gaza, una sottile striscia di terra affacciata sul Mediterraneo e su alcune città della Cisgiordania, tra cui Gerico ed Hebron. A questa soluzione si è arrivati nel 1994 dopo che nel 1993, a Waschington, Rabbin, il premier israeliano,e Arafat(leader palestinese e presidente dell’ A.N.P dal 1996) avevano firmato la pace al termine di lunghe trattative segrete, condotte dal ministro degli esteri israeliano Shimon Peres. Con questo atto formale israeliani e palestinesi hanno ottenuto il diritto reciproco di avere un proprio stato. La striscia di Gaza si estende su 370Kmq ed è abitata da circa un milione di persone, in prevalenza rifugiati palestinesi. La realizzazione di un porto, farebbe dei territori palestinesi il punto fondamentale attraverso cui far attraversare nel Mediterraneo i traffici dei Paesi Arabi interni. Occorreranno tuttavia una pace duratura e la stabilità politica, affinchè l’ economia dei territori palestinesi possa iniziare bene.

Siria:
E’ un paese costituito in prevalenza da un altopiano arido e prende il nome da Assiria, la regione storica estesa dall’ Eufrate al Mediterraneo, conquistata e abitata dagli Assiri. La popolazione composta quasi da solo Arabi, vive soprattutto lungo le coste e nella fascia a ridosso dell’ Eufrate. La densità non è molto elevata, ma lo diviene in rapporto alle condizioni ambientali, per lo più ostili al popolamento. Il deserto e la mancanza di oasi, costituiscono una barriera naturale agli scambi. Infatti, non esistono vie di comunicazione e le popolazioni presentano molte differenze come quelle tra le due città che sono: Damasco(1.550.000 di abitanti), che è la capitale , con vasti quartieri moderni, e Aleppo(1.591.000 di abitanti),città legata ancora ai suoi metodi tradizionali, ad esempio il suo mercato tradizionale(suk). L’ economia è ancora molto fragile ma le sue attività agricole vengono svolte molto bene. Il petrolio, non è particolarmente importante ma soddisfa comunque una parte della popolazione. La restituzione del Golan e il riconoscimento dello Stato di Israele, potrebbero essere le soluzioni da prendere per avere il continuo sviluppo dell’ economia.
Giordania:
Il territorio della Giordania è costituito prevalentemente da un arido altipiano, situato ad Est del fiume Giordano, da cui il paese prende il nome. La Giordania è uno stato con usi e costumi occidentali accanto alle tradizioni e alla cultura islamica; in esso convivono infatti l’ arabo della capitale Amman, che parla inglese, con il beduino, che porla l’ arabo antico, vive nella tenda e conserva metodi tradizionali. La popolazione è costituita soprattutto da Arabi, però a causa dei conflitti arabo-israeliani, il Paese ha accolto un alto numero di Palestinesi. L’ economia del Paese si rivela assai debole e si regge in parte grazie agli aiuti internazionali. Il sottosuolo girdano è povero di petrolio, ma ricco di fosfati. È molto povera anche l’ agricoltura a causa della miseria dei suoli. Il trattato di pace del 1994 e gli accordi economici con l’ unione Europea, costituiscono le principali premesse per lo sviluppo dello Stato.

Libano:
Il Libano, anche se con molta difficoltà, sta cercando di rimediare i danni provocati e subiti durante gli anni di guerra. Infatti, a partire già dal 1940 si susseguirono una serie di conflitti tra le componenti religiose interne, con l’ intervento anche di Israeliani e Siriani che nel 1975, invasero la città. Il paese, considerato “La Svizzera del Vicino Oriente”, è così caduto in una condizione di estrema miseria. Ma la situazione per quanto riguarda gli scontri tra israeliani e islamici è sempre tesa. Ciò pesa anche sulla situazione socio-economica, che resta scarsa. Da anni è iniziata anche la ricostruzione delle città di Beirut(circa 1,9 milioni di abitanti), che è la capitale, dove sono stanti molto pesanti gli effetti della guerra.

Ed. Tecnica:
• Le fonti di energia.
Noi sappiamo che per spostare un oggetto o per fare un movimento dobbiamo applicare una forza. Però questa forza non è esistente e quindi occorre qualcosa che possa produrla, ad esempio se noi dobbiamo sollevare un corpo ad una certa altezza possiamo applicare tre metodi:
• Usando le capacità muscolari.
• Usando un motore a scoppio che aziona un argano.
• Usando un montacarichi elettrico.
Ciò che viene “speso”, viene chiamato ”ENERGIA”.
Il termine energia deriva dal greco e indica una capacità generica di svolgere un determinato lavoro. Oggi il termine energia non indica più il lavoro muscolare ma anche tutte quelle forme che rendono possibile i processi produttivi e le attività. La velocità usata per svolgere un lavoro è chiamata “Potenza”, cioè, l’ energia prodotta nell’ unità di tempo. Energia e potenza hanno delle varie unità di misura:
• Il Joule(J).
• Il Watt(W).
Nella pratica si usano anche:
• Il Kilogrammetro che è il lavoro compiuto da una forza che pesa 1 Kg.
• La Caloria che è la quantità di calore che permette l’ innalzamento di 1 grado centigrado di un grammo d’ acqua.
• Il Kilowattora che è l’ energia impiegata nel settore elettrico che rappresenta il lavoro sviluppato in un ora.
• Il Cavallo Vapore che indica la potenza in campo automobilistico.
• Il Tec che corrisponde all’ energia sviluppata da una tonnellata di carbone.
• Il Tep che corrisponde all’ energia sviluppata da una tonnellata di petrolio.
Esistono diverse forme di energia:
- L’ energia meccanica: si divide in due specie che sono l’ energia potenziale e quella cinetica. Si dice potenziale quando un corpo può compiere un lavoro ma fino a quando non si muove, il lavoro resta incompiuto. Si dice cinetica, invece, quando lasciamo cadere un corpo che produrrà un lavoro effettivo.
- L’ energia termica: è data dalla quantità di calore racchiusa in un corpo e dipende dal movimento degli atomi e delle molecole che lo compongono. Infatti, riscaldare un corpo, significa dare energia a queste particelle che muovendosi velocemente manifestano l’ innalzamento della temperatura. L’ acqua del mare racchiude un’ immensa quantità di energia termica che non è sfruttabile perché si trova ad una temperatura molto bassa.
- L’ energia elettrica: si manifesta quando un conduttore viene percorso da una corrente elettrica, cioè da un flusso di elettroni.
- L’ energia chimica:è quella che permette agli atomi di unirsi fra loro per formare molecole di sostanze semplici o composte. Quindi, possiamo dire che quest’ energia si utilizza nelle reazioni chimiche, che sono di due specie:quelle che si svolgono liberando energia, e quelle in cui si attira energia. Per esempio in una combinazione di un combustibile con l’ ossigeno, l’ energia chimica si libera sotto forma di calore, mentre invece,per separare idrogeno e ossigeno(che formano l’ acqua), l’ energia chimica viene attirata per essere utilizzata.
- L’ energia raggiante:è quella che si manifesta sotto forma di radiazioni che si propagano nell’ aria con onde di varia lunghezza. Nell’ universo esistono numerosi tipi di radiazioni:onde radar, onde radio,onde luminose, raggi X, raggi gamma.
- L’ energia atomica: è quella che si sviluppa quando il nucleo dell’ atomo di certi elementi si divide in due nuclei più leggeri, oppure quando due atomi leggeri si uniscono per formarne uno più pesante. Nel primo caso, si ha una fissione con elementi detti fissili(uranio,plutonio.),invece, nel secondo caso si ha una fusione tra elementi leggeri come ad esempio il deuterio e l’ idrogeno.
Noi, oggi conosciamo tantissime forme di energia che però sono distinte in fonti primarie e fonti secondarie. Le fonti energetiche primarie sono: il petrolio, il carbone, i gas naturali, uranio, energia idrica, energia muscolare, termica, ecc… Dalle fonti energetiche primarie, si ricavano fonti energetiche secondarie, adatte per impieghi civili e industriali. A questo gruppo appartengono: l’ energia elettrica, gli olii combustibili, il gas liquefatto, i combustibili nucleari, ecc… Più del 90% dell’ energia consumata nel mondo viene fornita dai combustibili. Il primo combustibile che l’ Uomo ha conosciuto è stato il legno che ancora oggi è utilizzato moltissimo soprattutto dai paesi del Terzo Mondo e per limitati usi domestici(stufe,caminetti). Nel campo dell’ industria però, hanno molta importanza i combustibili fossili che si possono suddividere in :
• Combustibili solidi(carboni fossili).
• Combustibili liquidi(petrolio).
• Combustibili gassosi(gas naturale).
IL CARBONE:
Nelle varie ere geologiche, il legno subì un lento processo di fossilizzazione che lo ha trasformato in carbone fossile. Esso viene classificato in base al periodo in cui è avvenuto il processo:
• Antraciti: fossili di antica formazione(500 milioni di anni), molto ricchi di carbonio e con un elevato potere calorifico.
• Litantraci: fossili di formazione più recente, che hanno un contenuto di carbonio tra i 75% e gli 80% e un potere calorifico di poco inferiore a quello degli antraciti.
• Ligniti: carboni non perfettamente fossilizzati che hanno una percentuale di carbonio inferiore al 70% ed un potere calorifico minore di quello dei litantraci.
• Torbe: carboni fossili di formazione ancora più recente, che derivano dalla decomposizione di piante erbacee e palustri. Sono spugnose, leggere e contengono percentuali di carbonio fino ad un massimo del 55%.
• Carboni artificiali: sono combustibili ricavati sottoponendo alcuni carboni fossili naturali a lavorazioni speciali che sono il coke metallurgico e gli agglomerati. Gli agglomerati si ottengono da miscele di polvere di litantrace e catrame, compresse in blocchi a forma di piastrelle. Il coke metallurgico, si ottiene riscaldando il litantrace in un ambiente privo d’ aria. In tal modo si svolgono reazioni che liberano una miscela di gas combustibili e separano una parte di catrame. Rimane il coke, un residuo carbonioso che , per le sue doti di resistenza e di porosità, viene impiegato negli altiforni e facilita il movimento dell’ aria a causa della sua porosità.
Il carbone si ottiene estraendolo dal sottosuolo con tecniche diverse, secondo la natura del giacimento. Fondamentalmente si hanno due tipi di miniere: quelle a pozzo e quelle a cielo aperto.
Le miniere a pozzo: si impiantano quando i filoni si trovano in giacimenti molto profondi. Questo tipo è formato da profondi pozzi verticali dai quali si dirama una rete di cunicoli orizzontali.
Le miniere a cielo aperto: si impiantano quando il giacimento è esteso ma è poco profondo, per cui l’ estrazione avviene scavando un’ ampia zona di terreno e raccogliendo il carbone per mezzo di apposite macchine.
IL PETROLIO:
Il petrolio è un combustibile liquido naturale, di consistenza oleosa, formato da miscele di vari idrocarburi( composti chimici a base di carbonio e di idrogeno).Questo prezioso liquido si trova nel sottosuolo, dalle quali viene estratto attraverso delle perforazioni, per essere poi portato nei luoghi di consumo mediante petroliere o oleodotti. Il petrolio ebbe origine dalla decomposizione di alcuni animali marini, molluschi e vegetali, circa 300milioni di anni fa. Le zone in cui si trova il petrolio, sono chiamate, trappole petrolifere. La ricerca delle trappole petrolifere viene effettuata con tecniche molto perfezionate, ma che non assicurano sempre il successo. Prima, si compilano carte geologiche dei territori in cui si presume l’ esistenza dei giacimenti, quindi si passa ad un esame diretto per individuare le sacche petrolifere registrando per mezzo di strumenti sensibilissimi. Dopo l’ individuazione della trappola petrolifera, si installa una torre metallica a traliccio alta una quarantina di metri che serve per la manovra dell’ aste di perforazione della trivella. Durante la perforazione , vengono calati nel foro tubi di acciaio, subito cementati per evitare smottamenti del terreno ed utilizzati in caso di rinvenimento del giacimento, quale canale di uscita del petrolio greggio. Finita la perforazione, con esito positivo, si fissa alla testa del pozzo un gruppo di valvole che servono a regolare il flusso del petrolio, che altrimenti uscirebbe con violenza a causa della presenza di altri gas del sottosuolo. Il petrolio estratto viene portato per mezzo di oleodotti o tramite petroliere,alle raffinerie, per essere sottoposto ad alcune lavorazioni, che lo trasformano in prodotti diversi,industrialmente utili. La lavorazione principale è la distillazione, mediante la quale si separano dal petrolio i vari idrocarburi che lo compongono. Con lo sviluppo industriale di quest’ ultimo secolo, il petrolio ha assunto un’ enorme importanza anche come materia prima per il settore chimico. Negli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale è nata la chimica dei derivati del petrolio, il cui scopo era, inizialmente di ricavare prodotti utili dai residui della distillazione del petrolio.
IL GAS NATURALE:
Nel sottosuolo si trovano anche grandi quantità di gas combustibili, composti prevalentemente da metano. L’ origine di questi gas è dovuta dalla decomposizione di sostanze organiche, che poi sono rimaste intrappolate in sacche sotterranee, con un processo simile a quello che ha portato alla formazione del petrolio. Il gas naturale si ottiene trivellando il terreno, fino ad incontrare le sacche in cui si trova racchiuso sotto forte pressione, da dove fuoriesce spontaneo e violento. Successivamente, il gas viene incanalato per essere trasportato nei luoghi di utilizzazione, i gasdotti lunghi centinaia di migliaia di Kilometri. Il gas metano si trova anche in Italia, ma la produzione è insufficiente rispetto alle necessità nazionali, per cui se ne importa un certo quantitativo attraverso gasdotti provenienti da Olanda, C.S.I., Libia e Algeria.
L’ ENERGIA ELETTRICA:
Fra le energie secondarie spicca, per importanza, quella elettrica, che può essere considerata il bene industriale più prezioso per l’ uomo. Essa, presenta alcuni vantaggi rispetto ad altri sistemi energetici secondari che sono:
• La facilità di trasferimento e distribuzione
• Varietà di impiego, dall’ energia elettrica si possono ricavare, l’ energia meccanica,calore,energia chimica, energia raggiante.
• Basso inquinamento dell’ ambiente al momento del consumo.

L’ energia elettrica, però, presenta solo un difetto, cioè che non si può immagazzinare per costituire riserve. Questo è un grosso inconveniente perché oggi il consumo di quest’ energia non è più in ritmo regolare, ma con variazioni in certe ore della giornata. La produzione di energia elettrica avviene grazie ad alcune fonti, mediante alternatori installati nelle apposite centrali che in Italia sono controllate dall’ ENEL.
Le centrali sono di molti tipi e le più importanti sono:
1. CENTRALI IDROELETTRICHE:
Questi impianti sfruttano l’ energia che una massa d’ acqua può fornire quando si fa defluire, attraverso una condotta forzata, da un bacino alla centrale, posta ad un livello più basso. Nel compiere il salto, l’ energia potenziale dell’ acqua si trasforma in energia cinetica che, all’ arrivo nella centrale, può essere sfruttata per mettere in rotazione una turbina accoppiata all’ alternatore. Quindi, l’ acqua viene restituita al suo alveo naturale. Il dislivello si ottiene, edificando opportune opere di sbarramento, spesso veramente grandiose. Una particolare variante di centrale idroelettrica si ha quando l’ impianto di generazione è affiancato da un impianto di pompaggio, per sfruttare le diverse richieste di energia che si verificano in una giornata. Il sistema è costituito da due bacini situati a quote diverse e collegati da condotte forzate. Durante il giorno, l’ acqua del bacino superiore defluisce in quello inferiore e aziona le turbine della centrale. Durante la notte, sfruttando l’ eccedenza energetica della rete elettrica, il generatore diventa motore e l’ acqua viene pompata dal bacino inferiore e rinviata in quello superiore, in modo da poter essere riutilizzata il giorno successivo. Centrali di questo genere, rappresentano l’ unico modo commerciale per immagazzinare energia e averla disponibile all’ occorrenza.
2. CENTRALI TERMOELETTRICHE:
La centrale è costituita da una caldaia, una turbina, un alternatore e da un condensatore. Grazie al calore della combustione, nella caldaia, l’ acqua si trasforma in vapore che viene convogliato alla turbina. Qui, il vapore si espande e cede la sua energia alle palette del rotore collegato all’ alternatore. Compiuta la sua funzione, il vapore passa nel condensatore, dove si ritrasforma in acqua e rientra in circolazione.
3. CENTRALI TURBOGAS:
In queste centrali l’ impianto è costituito da un gruppo compressore-turbina ,
collegato all’ alternatore. Il compressore invia aria in una camera di combustione,
dove si fa bruciare un combustibile liquido o gassoso. Si ottiene così una miscela
di gas che passa nella turbina e mette in movimento il rotore. Parte dell’ energia
meccanica serve per azionare l’ alternatore, mentre la rimanente serve per il
compressore.
4. CENTRALI A CICLO COMBINATO:
Sono impianti moderni in cui il calore della combustione viene utilizzato in due modi diversi. Un impianto è costituito da un turbogas, da un generatore di vapore e da una turbina a vapore. I gas di scarico del turbogas funzionano azionando un alternatore. Ma i gas di scarico si utilizzano per scaldare l’ acqua. Si ottiene così il vapore che aziona una turbina collegata all’ alternatore. Le centrali di questo tipo hanno avuto un notevole incremento in tutto il mondo perché permettono lo sfruttamento del combustibile e contribuiscono a razionalizzarne i consumi.
5. CENTRALI GEOTERMOELETTRICHE:
Sfruttano i giacimenti di vapore naturale, esistenti in certe zone del sottosuolo, la cui presenza è dovuta al calore delle rocce che si trovano in profondità. Infatti quando l’acqua si infiltra nel sottosuolo e raggiunge gli strati caldissimi, si trasforma in vapore e si raccoglie in sacche sotterranee. Perforato il terreno,il vapore può essere portato in superficie, imbrigliato in apposite condotte e inviato alle turbine.
6. CENTRALI NUCLEOTERMOELETTRICHE:
In esse gli alternatori sono azionati da turbine a vapore, come avviene nelle centrali termiche, con la differenza che il vapore si ricava sfruttando il calore sviluppato da una fissione nucleare, all’ interno di un reattore. La reazione atomica, che si svolge negli elementi di combustibile inseriti nel nocciolo del reattore, viene controllata inserendo, più o meno profondamente nel nocciolo stesso, speciali barre, aventi la capacità di assorbire i neutroni emersi dalla fissione. In questo modo si riesce a contenere la temperatura del processo entro limiti di sicurezza stabiliti. Tutto l’ impianto è racchiuso da uno schermo biologico di calcestruzzo, spesso alcuni metri, per impedire la fuga di radiazioni. Il calore, prodotto dalla reazione di fissione, viene asportata mediante un refrigerante, che può essere acqua o gas. Nei reattori ad acqua bollente è il refrigerante stesso che si vaporizza e che aziona le turbine. Nei reattori ad acqua in pressione, il fluido refrigerante passa attraverso uno scambiatore di calore e vaporizza l’acqua in un circuito secondario. Dopo l’ utilizzazione, il vapore passa in un condensatore nel quale si ritrasforma in acqua che rientra in circolo.
FONTI ENERGETICHE ALTERNATIVE:
In tutti i Paesi industrializzati vengono svolte ricerche per trovare fonti energetiche alternative, che possano sostituire quelle dei combustibili fossili usati fino ad oggi. Oggi, alcuni scienziati, però, hanno capito che si possono utilizzare anche altre risorse, ad esempio:
-L’ ENERGIA EOLICA: i venti, che sono enormi spostamenti di masse d’aria provocati dal riscaldamento solare, sono una fonte che l’ uomo ha sfruttato anche in passato, nella navigazione a vela e nei mulini. Oggi si è scoperto che l’energia eolica serve anche nelle centrali, infatti l’ energia elettrica verrebbe prodotta da alternatori mossi dalla forza del vento. Ma per essere conveniente, queste centrali richiedono un’ istallazione in luoghi esposti al vento. In alcune zone in cui il vento è molto forte, si stanno costruendo centrali di elevata potenza che ormai sono in fase di sperimentazione o addirittura in esercizio. In Italia, invece, non essendoci zone appropriate per la costruzione di queste centrali, l’ ENEL ha in programma di costruire in Sardegna una centrale eolica costituita da dieci aeromotori, come fonte alternativa per le utilizzazioni agricole, industriali e civili.
-L’ ENERGIA DELLE MAREE: a causa dell’ attrazione del sole e della luna, le acque degli oceani si sollevano formando onde di maree che si ripetono due volte a giorno. Il sollevamento delle maree, racchiude una grande quantità di energia che può essere anche sfruttata, ad esempio sulle coste inglesi sono nati dei mulini che erano azionati dalla corrente delle maree. In Francia, invece, è stata costruita una centrale mareomotrice. Il funzionamento è molto semplice. Una diga chiude l’ estuario di un fiume, quindi si forma un bacino che si riempie durante l’ alta marea. Durante la bassa marea, invece, l’ acqua accumulata si riversa nel mare, quindi si mettono in movimento le turbine ad elica alloggiate in apposite camere alla base della diga. Molti paesi si stanno preoccupando di sfruttare l’ energia delle maree non solo come gli impianti francesi, ma anche attraverso dispositivi galleggianti, atti a sfruttare il moto ondoso.
-L’ ENERGIA DELLE BIOMASSE: per biomasse si intendono tutti i rifiuti organici, urbani, industriali e agricoli. Da queste sostanze si possono ricavare nuovi combustibili, cioè attraverso alcuni procedimenti termochimici e con alcuni procedimenti biochimici. Con i procedimenti termochimici possiamo trasformare le biomasse attraverso la combustione diretta dei rifiuti. Tra i processi biochimici, invece, il più importante è la digestione anaerobica, che consiste nel far fermentare i rifiuti in assenza d’ ossigeno, così le sostanze organiche si attaccano ai batteri anaerobici trasformandole in biogas. Questo particolare trattamento si rivela anche un metodo economico anche in agricoltura, infatti sono stati sperimentati impianti in cui i rifiuti organici delle stalle vengono convogliati in un apposito digestore, dove subisce l’azione dei batteri anaerobici. I residui del processo di digestione sono utilizzati come fertilizzante per i terreni e anche come alimento per la piscicoltura.
-IMPIEGO DELL’ IDROGENO: l’ idrogeno è un gas che brucia facilmente, sviluppando una notevole quantità di calore senza produrre residui inquinanti. In natura, l’ idrogeno non si trova in nessun luogo e quindi per essere utilizzato, deve essere ricavato decomponendo le sostanze che lo contengono(ad esempio l’ acqua). Però ci sono molti problemi per la produzione, il trasporto, l’ immagazzinamento e l’ utilizzazione. La produzione potrebbe avvenire scomponendo l’ acqua del mare nei suoi componenti attraverso processi elettrochimici. Così si otterrebbero grandi quantità di ossigeno e di idrogeno. L’ idrogeno deve poi essere trasportato tramite gasdotti interrati, nei luoghi di consumo. Per quanto riguarda l’ impiego dell’ idrogeno, si possono prendere due vie: o si utilizza come combustibile, oppure si utilizza inserendolo in speciali pile che producono elettricità dalla combustione fredda tra idrogeno e ossigeno. Ma l’ idrogeno oggi risulta un gas molto interessante, quindi si è cercato di impiegarlo anche nel funzionamento delle macchine, infatti sono già state realizzate macchine con motore ad idrogeno. Per l’impiego automobilistico è indispensabile risolvere il problema dell’ immagazzinamento che deve essere effettuato necessariamente a bordo del veicolo. Scartate le bombole perché sono un metodo molto pericoloso, si è sperimentato che l’ idrogeno viene messo all’ interno di serbatoi contenenti leghe metalliche spugnose. Per effetto dell’ elevata pressione, la massa spugnosa assorbe il gas fino a saturarsi; conseguenza di una reazione chimica reversibile che si svolge durante la fase di assorbimento del gas. Quindi, scaldando la lega spugnosa, l’ idrogeno torna allo stato gassoso e può essere impiegato per alimentare il motore di un veicolo.
FUSIONE NUCLEARE: nel corso degli ultimi anni, gli scienziati stanno cercando di utilizzare le reazioni atomiche di fusione al fine di produrre energia. Fino ad oggi, essa è stata impiegata solo nelle bombe all’ idrogeno, mentre nelle applicazioni a scopo pacifico sono rimaste a livello sperimentale, perché ancora non si è trovato il metodo per utilizzare il calore sviluppato dalla reazione che è identica a quella che si verifica all’ interno del Sole. Attualmente, gli studi sono orientati sulla progettazione di impianti chiamati di tipo “TOKAMAK” nei quali si cerca di confinare il plasma, stabilizzandolo per mezzo di elevatissime correnti prodotte dal plasma stesso. Nella fusione vengono risposte molte speranze, perché essa potrebbe risolvere il problema energetico, utilizzando l’ idrogeno, che è presente in grandi quantità di acqua.
Ed. Fisica:
• Le Olimpiadi:
Dopo 2672 anni dalla celebrazione della prima edizione dei giochi olimpici dell’antica Grecia, Il 6 Aprile 1896 si celebrarono ad Atene i "Giochi della I° Olimpiade dell’ Era Moderna". Riaprire i giochi non fu certo un’impresa facile, resa possibile solo dall’impegno e dalla perseveranza di un giovane barone francese Pierre Fredi de Coubertin grande appassionato di sport. Coubertin nacque a Parigi il 1° gennaio 1863 da una famiglia della media nobiltà francese. La madre era una fervente cattolica e sognava per il figlio una carriera ecclesiastica. Mentre il padre, uomo probo che coltivava la passione per la pittura, voleva per lui una divisa militare o la professione legale. Dopo la soppressione dei giochi olimpici nel 393 d.C. da parte dell’imperatore Teodosio su esplicita richiesta del vescovo di Milano a causa della corruzione in cui erano caduti, in molti cercarono di organizzare una nuova edizione ma i diversi tentativi del 1859 e poi del 1870 e del 1875 erano stati fallimentari soprattutto per la mancanza di strutture adeguate che degradarono i giochi ad una gara rionale. A differenza dei suoi predecessori però de Coubertin non si arrese tanto facilmente e spese gran parte del suo patrimonio in viaggi in tutto il mondo, compresa l’America, per ottenere consensi al suo progetto. Riuscì così nel 1892 ad ottenere l’approvazione dell’Unione francese per gli sport atletici e successivamente l’approvazione della I° Olimpiade dell’ era moderna da parte del Congresso internazionale di Parigi del 1894. Non restava che stabilire la data ed il luogo in cui si sarebbero tenuti i nuovi giochi olimpici: de Coubertin li avrebbe voluti a Parigi, ma la scelta cadde su Atene. Il futuro inventore delle Olimpiadi attraversò più volte la Manica per studiare il sistema scolastico inglese: ne auspicava l'adozione in Francia. Grazie a questa esperienza ebbe l'ispirazione per elaborare i principi dello sport moderno e dell'Olimpismo che secondo lui dovevano essere prima di tutto strumenti di crescita fisica e morale dei giovani. Principi che il barone francese vedeva esaltati in quello che definiva atletismo, e che si può identificare nello sport di matrice anglosassone che educa al sacrificio, alla disciplina e alla responsabilità, senza togliere nulla all'autonomia e alle capacità decisionali del singolo. In ciò l'atletismo si differenziava dalla ginnastica tedesca che, per l'inventore delle Olimpiadi, rappresentava invece uno strumento del nazionalismo e del militarismo. Proprio alla luce di queste considerazioni, deve essere stata per de Coubertin un'amara beffa dover assistere all'undicesima edizione dei Giochi olimpici, quella organizzata con spirito nazionalista, militarista e razzista dal regime nazista, a Berlino, nel '36. Pierre Fredi de Coubertin muore a Losanna il 2 settembre 1937. Il barone francese chiese che il suo cuore fosse seppellito ad Olimpia. Così è stato fatto. Le varie discipline sono:
• Discipline Olimpiche - Atletica
• Discipline Olimpiche - Il Badminton
• Discipline Olimpiche - La Canoa
• Discipline Olimpiche - Il Canottaggio
• Discipline Olimpiche - Il Ciclismo
• Discipline Olimpiche - Gli sport di squadra
• Discipline Olimpiche - La Ginnastica
• Discipline Olimpiche - Lotta Greco Romana
• Discipline Olimpiche - Il Pattinaggio artistico
• Discipline Olimpiche - Il Golf
• Discipline Olimpiche - Il Judo
• Discipline Olimpiche - Equitazione
• Discipline Olimpiche - La Lotta
• Discipline Olimpiche - Taekwondo
• Discipline Olimpiche - Il Pentathlon moderno
• Discipline Olimpiche - Il Triathlon
• Discipline Olimpiche - Il Sollevamento pesi
• Discipline Olimpiche - Il Nuoto
• Discipline Olimpiche - Il Tennis
• Discipline Olimpiche - Il Pugilato
• Discipline Olimpiche - Il Tiro
• Discipline Olimpiche - La Scherma
• Discipline Olimpiche - La Vela
Ed. Musica:
• Le Shoah e le musiche:
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1947, Arnold Schoenberg(Vienna1874- Los Angeles1951), compositore di origine ebraica, rievoca la tragica esperienza della deportazione nei campi di concentramento in una drammatica composizione, “Un Sopravvissuto di Varsavia”, per voce recitante, coro e orchestra. Schoenberg, che era da poco venuto a conoscenza della morte di un suo nipote nel campo di concentramento, si è ispirato alle terribili testimonianze di alcuni sopravvissuti alle persecuzioni naziste e soprattutto al racconto di un ebreo polacco che era riuscito a sfuggire allo sterminio. Nel brano, la prima parte è affidata alla voce del narratore e all’ orchestra che arricchisce la sostanza del racconto con una musica carica di tensioni. Nel finale, invece, un coro maschile intona un canto ebraico, lo “Schemà Ysrael” (Ascolta Israele), mentre l’ orchestra esprime con un linguaggio crudo, la sorte dei condannati. La combinazione disarmonica tra gli strumenti e le voci, commentano il pianto del dolore, gli edifici crollati, i fili spinati degli sbarramenti, espressi dal sopravvissuto. Schoenberg, in quest’ opera, espone con una musica colta la sua protesta contro tutte le ideologie aberranti.
Un Sopravvissuto di Varsavia:
All’ inizio non ricordava niente, era svenuto. Ricordava soltando quando tutti incominciarono a cantare l’ antica preghiera, “Il credo dimenticato”. Non riesce a dire e a ricordare come visse tutto quel tempo sotto nelle fogne di Varsavia. Quel giorno, suonò come al solito la sveglia perché bisognava uscire, sia quelli che dormivano e quelli che non riuscivano a dormire perché pensavano alle famiglie. Il sergente e i suoi ufficiali gridavano incontinuamente: “Tutti fuori” . I vecchi uscivano lentamente, gli altri più veloci e ansiosi. Però è inutile, c’ era troppo rumore, troppo scompiglio e il sergente diceva “Attenzione, attenzione se non vi sbrigate vi faccio uscire fuori con un calcio di fucile”, ma lo scompiglio non cessava, quindi il sergente era costretto a picchiare tutti compresi gli innocenti, i bambini e gli anziani. Erano tutti stesi a terra, compreso l’ autore. Doveva essere svenuto e sentiva un ufficiale dire “Sono tutti morti” e il sergente gli ordinò di portarli via. L’ autore rimase a terra in un angolo in stato di semi-coscienza. Poi l’autore sentì il sergente che gridava di contare tutti. All’ inizio gli ufficiali contavano lentamente e dopo che il sergente gridò di contare più forte e più velocemente, gli ufficiali incominciarono a contare daccapo prima lentamente e poi più velocemente, infatti sembrava il galoppo di tanti cavalli; ma all’ improvviso, nel bel mezzo della conta, si misero a cantare “Schemà Ysrael” , una preghiera collettiva che aspirava la liberazione possibile.
Arnold Schoenberg:
Iniziato alla musica dalla madre, procede poi solo come autodidatta. Solo successivamente segue corsi regolari. Nella prima fase della sua opera si percepisce l’ influenza wagneriana, ma gradatamente giunge a un sistema di composizione ”Atonale”, poiché ritiene superato quello tonale. Infatti le opere dei primi del ‘900 sono ormai tutte atonali. In questo periodo compone” Pierrot Lunaire” , lavoro che può essere considerato il manifesto dell’ espressionismo in musica. Insieme a Berg e a Webern, fonda “La scuola di Vienna” con la quale si afferma in musica la corrente espressionistica. È a lui che si deve la prima musica dodecafonica.
L’ espressionismo:
Nato in Germania all’ inizio del XX secolo, esprime in modo drammatico il mondo interiore e soggettivo degli artisti che lo propongono. In pittura le opere espressionistiche, sono rappresentate da colori violenti e dalla deformazione delle persone e dei paesaggi. In musica il compositore nelle sue opere non fa riferimento ad una scala ben definita ed esprime la sua realtà interiore e le sensazioni in un proprio metodo. Queste opere sono dette “Atonali”. Arnold Schoenberg, fu il massimo esponente di questa corrente.
INGLESE:
• Il governo degli U.S.A.
Gli Stati Uniti d’ America sono un’ unione federale di cinquanta stati ed è il distretto di Columbia con Waschington DC come capitale e posto di governo. La Costituzione Americana, firmata nel 1787, è la dichiarazione delle destre e della libertà individuale di tutti i cittadini americani e stabilisce l’ organizzazione del governo basandosi su tre poteri: l’ Esecutivo; il Legislativo e il Giudiziario. Il ramo legislativo è rappresentato dal Congresso, che come tutti i parlamenti, è diviso in due case: il Senato e la Camera dei Deputati. Il Senato è composto da 100 membri, divisi in 2 per ogni stato, la Camera dei Deputati, invece, è divisa in 435 membri. Il Congresso si incontra nel Campidoglio. Il ramo esecutivo è rappresentato dal Presidente degli U.S.A. . Il presidente americano tiene enormi poteri: lui è la testa dello Stato e la testa del governo. Inoltre è comandante delle Forze Armate ed è anche il responsabile di affari stranieri. Il presidente americano, ha anche il potere di proibire una legge e può nominare i ministri, gli ambasciatori e i giudici federali. In uno stato in emergenza, lui ha anche il potere giudiziario(decisivo). La sua residenza è la Casa Bianca a Waschington. Lui è eletto direttamente dalle persone ogni quattro anni, all’ inizio di Novembre. Il 20 Gennaio entra ufficialmente nella Casa Bianca.
INGLESE:
SINTESI:
The Government of the U.S.A.
The United States are a federal Union of fifty states and it is the District of Columbia whit Waschington as capital and place of government. The American Costitution, signed in 1787, it is the declaration of the liberty of the American citizens and it establishes the organization of the government founding it self an three powers: the executive, the legislative and the judicial power. The legislative powers is divided in Senate and in the Room of the Deputies. The Senate is composed from one hundred members separated in turns in two for every state, the Room Deputies, is instead composed from 435 members .The executive power is represented by the president of the U.S.A. what it holds enormous powers. Besides it is head of the armed strengths and the can name the ministers, the ambassadors and the federal judges. Besides he has also the judicial power(decisive) that he can use in a state in emergency. He lives in the White House to Waschington and he is elected by the people every for years to the I begin of November.
Ed. Civica:
• L’ Organizzazione delle Nazioni Unite (O.N.U.):
Nel nostro secolo, funestato da due guerre mondiali, molti Stati hanno avvertito l’ esigenza di mantenere la pace e la sicurezza internazionali, quindi i Paesi che hanno fatto molti sforzi, concretamente hanno dato vita all’ Organizzazione delle Nazioni Unite (O.N.U.), fondata soprattutto per le relazioni amichevoli tra i diversi stati e per promuovere il rispetto e la libertà dell’ uomo senza distinzione di razza o di opinioni politiche e religiose. Questa organizzazione è nata ufficialmente il 24 ottobre 1945, quando fu approvata la Carta delle Nazioni Unite. L’ Italia ha aderito all’ O.N.U. nel 1955, grazie all’ articolo 11 che afferma che “L’ Italia, è in condizioni di parità con gli altri stati, consente limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”. La Carta delle Nazioni Unite, dichiara gli scopi di quest’ ente internazionale, essi sono:
• Mantenere la pace e la sicurezza internazionali;
• Sviluppare relazioni amichevoli fra le Nazioni;
• Cooperare per la soluzione di problemi economici e sociali e per promuovere il rispetto dei diritti dell’ uomo.
L’ O.N.U. , realizza i suoi scopi attraverso cinque principali organi, che sono: l’ Assemblea generale, il Consiglio di sicurezza, il Consiglio economico e sociale, la Corte di giustizia e il Segretariato.
L’ Assemblea generale è composta da rappresentanti di tutti gli stati membri e ha la responsabilità di fare raccomandazioni su qualsiasi problema che rientri negli scopi della carta.
Il Consiglio di sicurezza ha come responsabilità il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Esso è formato da quindici membri, cinque dei quali(Cina,Francia,Gran Bretagna,Russia e Stati Uniti) mentre gli altri dieci sono eletti dall’ Assemblea generale. Ognuno dei cinque membri ha il potere di veto, cioè si può impedire una decisione che non viene approvata.
Il Consiglio di sicurezza è l’ unico organo che prende le decisioni che gli Stati dell’ O.N.U. , sono obbligati a rispettare.
Il Consiglio economico e sociale è un organo di coordinamento delle attività delle agenzie specializzate di cui si serve l’ O.N.U. Esso promuove e realizza studi di natura economica, sociale, culturale, educativa, sanitaria.
La Corte di giustizia è il principale organo giuridico delle Nazioni Unite. Essa affronta tutti i problemi che gli stati sottopongono che rientrano però nella Carta delle Nazioni Unite.
Il Segretariato si occupa di portare in evidenzia ogni problema capace di minacciare la pace e la sicurezza internazionali.
L’ O.N.U. per realizzare i propri scopi si serve anche di altre organizzazioni i quali sono: la FAO( per combattere la fame nel mondo ), l’ UNESCO( per l’ istruzione e la cultura ), l’ OMS( per la tutela della salute ), l’ UNICEF( che si occupa dei problemi dell’ infanzia ), l’ FMI( fondo monetario internazionale, per gli aiuti economici ai Paesi Bisognosi ).
• La Costituzione:
La legge fondamentale su cui si basa tutto l’ ordinamento giuridico di uno Stato è la Costituzione, cioè la legge principale da cui dipendono tutte le altre norme. Essa contiene l’ insieme dei princìpi che caratterizzano i rapporti tra cittadini e autorità e che riguardano l’ organizzazione di uno Stato in un preciso momento storico. La Costituzione è formata da leggi scritte e da leggi non scritte. La Gran Bretagna, per esempio, è retta da una costituzione formata da leggi non scritte e da poche leggi scritte (Magna Charta). Comunque, non è pensabile che esista uno Stato privo di una costituzione, oggi ogni Paese ne ha una. Le costituzioni del XIX secolo erano di regola brevi, e si limitavano ad enunciare soltando alcuni princìpi relativi all’ organizzazione dello stato e ai diritti e doveri dei cittadini. A poco a poco, si capì quindi che ci voleva una costituzione più complessa che enunciasse un complesso più ampio di princìpi, perciò gli esperti si convinsero che le costituzioni avessero una sistematicità in modo da poter essere facilmente rispettate e interpretate nel loro insieme. L’ Assemblea costituente scelse una Costituzione lunga, perché l’ Italia usciva dalla dittatura fascista e tutti quelli che avevano vissuto quell’ esperienza desideravano sistemare, in modo preciso, tutti i princìpi fondamentali di convivenza civile, cosicché fosse più difficile in futuro un altro sconvolgimento di essi. La seconda scelta che l’ Assemblea costituente dovette fare fu tra una costituzione flessibile e tra una costituzione rigida, fu scelta la seconda, cioè un tipo di costituzione che non fosse modificabile da leggi ordinarie. In realtà, tale scelta fu quasi obbligata, visto quello che aveva comportato l’ estrema flessibilità dello Statuto Albertino. Questo fatto aveva prodotto due cause: una positiva e una negativa. La positiva è che i deputati liberali avevano migliorato a favore del popolo il sistema dei diritti, d’ altra parte, vista la flessibilità dello Statuto Albertino, era stato possibile privare i cittadini di ogni tutela legale dei loro più elementari diritti di libertà, di espressione e di associazione. Con questa dichiarazione, la Costituzione stabilisce che lo stato italiano si è dato una forma di governo repubblicano infatti gli stati assumono varie configurazioni a seconda delle diverse forme di governo. Così se il potere spetta ad una sola persona avremo la monarchia; se spetta a pochi privilegiati, avremo l’ aristocrazia; se il potere spetta a una molteplicità di persone avremo la democrazia. Il significato della parola “Democrazia”, in generale, è “Potere del popolo”, quindi noi se avremo la democrazia potremo governare noi stessi la nazione, ma questo, come sappiamo è impossibile perché in una nazione siamo molte persone e quindi con i problemi che ognuno avremmo non capiremmo più niente. Quindi la migliore forma di democrazia è quella rappresentativa cioè che il potere è affidato ad un piccolo numero di persone scelte tramite un sistema elettorale.
La democrazia presuppone il pluralismo delle idee; ogni cittadino ha la possibilità di esprimere le sue opinioni, le sue convinzioni, i suoi ideali.
la sua riconoscibilità concettuale.
La fase cubista di Picasso durò circa dieci anni. Nel 1917, anche a seguito di un suo viaggio in Italia, vi fu una inversione totale nel suo stile. Abbandonò la sperimentazione per passare ad una pittura più tradizionale. Le figure divennero solide e quasi monumentali. Questo suo ritorno alla figuratività anticipò di qualche anno un analogo fenomeno che, dalla metà degli anni ’20 in poi, si diffuse in tutta Europa segnando la fine delle Avanguardie Storiche.
Ma la vitalità di Picasso non si arrestò lì. La sua capacità di sperimentazione continua lo portarono ad avvicinarsi ai linguaggi dell’espressionismo e del surrealismo, specie nella scultura, che in questo periodo lo vide particolarmente impegnato. Nel 1937 partecipò all’Esposizione Mondiale di Parigi, esponendo nel Padiglione della Spagna il quadro «Guernica» che rimane probabilmente la sua opera più celebre ed una delle più simboliche di tutto il Novecento.
Negli anni immediatamente successivi la seconda guerra mondiale si dedicò con impegno alla ceramica, mentre la sua opera pittorica fu caratterizzata da lavori «d’après»: ossia rivisitazioni, in chiave del tutto personale, di famosi quadri del passato quali «Les meninas» di Velazquez, «La colazione sull’erba» di Manet o «Le signorine in riva alla Senna» di Courbet.
Picasso è morto nel 1973 all’età di novantadue anni.
Scienze:
• L’ ereditarietà:
Le molecole proteiche svolgono moltissime funzioni per mantenere in vita la cellula. Hanno, infatti, anche un ruolo fondamentale nella trasmissione dei caratteri. La maggior parte delle molecole sono proteiche o sintetizzate cioè costruite grazie all’ intervento di altre proteine chiamate enzimi. Le proteine di cui l’ organismo ha bisogno sono sintetizzate tramite il processo detto sintesi proteica. Essa insieme alla trasmissione dei caratteri ereditari sono resi possibili da due acidi nucleici che sono: il DNA(acido deossiribonucleico, contenuto nel nucleo) e l’ RNA( acido ribonucleico, contenuto nel nucleo e nel citoplasma). Esse costituiscono il materiale ereditario. Il DNA, a sua volta è composto da –basi azotate,-deossiribosio, -gruppo fosfato. Una molecola di DNA è costituita da due lunghi filamenti collegati tra loro e avvolti ad elica. Ognuno di questi filamenti costituisce un nucleotide. Il nucleotide è l’ unità fondamentale del DNA ed è formato da una molecola di deossiribosio da un gruppo fosfato e da una base azotata. Il DNA, contiene quattro tipi di basi azotate che sono l’ Ademina(A), la Guanina(G), la Timina(T) e la Citosina(C). Una molecola di DNA è lunga circa 1,5 metri ed è per questo che è avvolta su se stessa. Il DNA è molto importante anche perché ha la straordinaria capacità di duplicarsi, infatti, se noi immaginiamo di aprire una cerniera lampo, notiamo che i due filamenti si staccano e così, vicino ad ogni filamento che si stacca, ricompare una nuova copia del filamento mancante. Notiamo quindi che un filamento(nucleotide) serve da stampo per farne uno nuovo. Questo processo avviene soltando grazie ad alcuni enzimi che durante le fasi di duplicazione, correggono gli errori di montaggio. La duplicazione del DNA è molto importante perché consente la riproduzione cellulare e la trasmissione dei caratteri dai genitori ai figli. Se noi immaginiamo di realizzare un braccialetto e abbiamo venti perline di colore diverso, sappiamo senza alcun dubbio che variando l’ ordine dei colori possiamo avere moltissime combinazioni. Questo succede anche con le proteine. Per costruire le proteine, occorre che il DNA dica quanti amminoacidi servono e in quale ordine devono succedersi. Esiste un linguaggio che il DNA utilizza per dire come costruire le proteine, è il linguaggio in codice, basato sull’ ordine in cui si susseguono le basi azotate. Ogni amminoacido corrisponde a un gruppo di tre basi azotate, chiamate tripletta. La corrispondenza fra tripletta e amminoacido è detta codice genetico. Un gene(genetico), è un tratto di DNA che codifica una proteina. Il suo compito è quello di dare le informazioni su come costruire una proteina che determinerà un certo carattere. L’ insieme di tutti i geni contenuti in ogni molecola di DNA è chiamato patrimonio genetico o genoma. Per il trasferimento delle informazioni, occorre il contributo dell’ RNA che differisce dal DNA per tre motivi:
1. La sua molecola è più corta;
2. Al posto del deossiribosio è presente lo zucchero ribosio;
3. La base azotata timina è sostituita dalla base azotata uracile.
Esistono tre tipi di RNA che sono: RNA messaggero, l’ RNA di trasporto e l’ RNA ribosomiale. Essi servono per leggere le informazioni, per trasportarle e per disporli nella sequenza corretta. L’ RNA segue le istruzioni del DNA attraverso il metodo di traduzione. Il primo stadio della sintesi delle proteine si chiama trascrizione e consiste nella produzione dell’ RNA messaggero. Esso si forma a partire dal DNA, ma a differenza della duplicazione del DNA, i due filamenti non si staccano completamente e soltando uno serve da stampo per farne un altro. Una volta che il gene è stato trascritto, l’ RNA messaggero si stacca completamente e legge il messaggio. I ribosomi sono organuli presenti nel citoplasma delle cellule e sono formati da RNA ribosomiale e proteine. A questo punto servono gli amminoacidi per formare la proteina: ecco che entra in azione l’ RNA di trasporto che ha il compito di trasportare la propria tripletta, man mano che il messaggio verrà letto, a quella corrispondente dell’ RNA messaggero. Così tutti gli amminoacidi trasportati dall’ RNA di trasporto si trovano ad essere allineati secondo l’ ordine dell’ RNA messaggero. Ogni nuovo amminoacido si lega con l’ amminoacido vicino e si stacca dal proprio RNA di trasporto. Quest’ ultimo che ormai ha terminato il processo può legare un nuovo amminoacido e ripetere quindi l’ intero processo che come abbiamo detto gia prima, viene chiamato “Traduzione”. Una volta che tutta la sequenza delle triplette dell’ RNA messaggero sono state tradotte, la proteina è pronta. Ora sappiamo che ogni carattere è determinato da una proteina, sappiamo anche come avviene la sintesi delle proteine, ma resta da vedere ancora come il patrimonio genetico è trasmesso sia alle cellule che si formano per sostituire quelle che muoiono, sia ai nuovi individui. Ciò avviene tramite due processi: la Mitosi e la Meiosi.
Le cellule come ogni organismo vivente, hanno una proprio ciclo vitale, chiamato ciclo cellulare, che è suddiviso in due fasi:quella in cui la cellula nasce, cresce, si nutre e quella in cui si riproduce. La divisione cellulare viene chiamata mitosi, mentre il periodo di tempo compreso tra due divisioni successive è definito interfase. Quando una cellula deve riprodursi, raddoppia le sue dimensioni e aumenta il numero dei propri organuli. La necessità maggiore è che però la divisione avvenga con il massimo ordine, in modo che le cellule ricevano copie identiche di DNA. Questo avviene grazie a delle piccole matassine chiamate cromosomi che sono organuli situati nel nucleo e sono costituiti dal DNA e dalle proteine. All’ inizio della mitosi le molecole di DNA si avvolgono ancora più strettamente e i cromosomi diventano così visibili al microscopio ottico. Poiché contengono il DNA già duplicato, essi appaiono composti da due parti perfettamente identiche, dette cromatidi e unite fra loro in un solo punto, il centromero. A questo punto la membrana che avvolge il nucleo cellulare sparisce e i cromosomi si portano al centro della cellula allineandosi lungo la sua linea equatoriale. Successivamente, i due cromatidi che compongono ogni cromosoma vengono separati e trascinati da speciali fibre verso i due poli opposti della cellula. In questo modo a ogni polo è presente un patrimonio genetico completo e identico all’ altro. Attorno a ciascuno dei due gruppi di cromatidi, si riforma la membrana nucleare e, all’ interno dei nuovi nuclei, il DNA torna a svolgersi, in modo tale che i cromosomi non sono più visibili al microscopio ottico. Infine, nella membrana cellulare si forma un incisione che si approfondisce sempre di più , finchè le due cellule si separano completamente. Esistono, inoltre dei fattori che regolano la velocità che le cellule impiegano per riprodursi.
• L’ inibizione per contatto: secondo questo fenomeno le cellule si moltiplicano finchè entrano in contatto le une con le altre.
• I fattori di accrescimento: sono sostanze prodotte da alcune cellule, che accelerano il ritmo di divisione di altre cellule, ad esempio durante la cicatrizzazione di una ferita, finchè la guarigione non è terminata la produzione delle cellule non termina mai.
Il numero dei cromosomi è costante per ogni specie, infatti in tutte le cellule dell’ organismo, salvo che nei gameti, ci sono 46 cromosomi. Essi sono composti da 23 coppie di cromosomi omologhi provenienti uno dal gamete maschile e uno dal gamete femminile. I gameti della specie umana invece, hanno solo 23 cromosomi, infatti per questa caratteristica sono chiamati aploidi mentre tutte le altre cellule sono diploidi.
I gameti sono le uniche cellule che non si originano attraverso il processo della mitosi, ma ben si, tramite il processo della meiosi che si attua in due successive divisioni. All’ inizio i cromosomi si duplicano, diventano visibili e la membrana nucleare scompare, però a differenza della mitosi, si scambiano le porzioni di DNA: questo fenomeno si chiama “Crossing Over”. Nella seconda divisione, invece, i cromosomi omologhi(simili fra loro), si allineano lungo la linea equatoriale della cellula e si separano, arrivando verso i poli opposti della cellula, mentre i cromatidi non si dividono come nella mitosi, ma rimangono uniti per il centromero. Le due cellule che si originano da questa prima divisione possiedono, quindi, la metà dei cromosomi della cellula madre: uno solo per ogni coppia dei cromosomi omologhi. A questo punto le cellule figlie subiscono una seconda divisione uguale alla mitosi che però non è seguita dalla duplicazione del DNA. Il risultato è che a partire da una cellula diploide si sono generate quattro cellule aploidi.

• Le leggi di Mendel:
Il monaco naturalista Johann Mendel(1822-1884), fu il primo studioso ad adottare un metodo scientifico per studiare il fenomeno della trasmissione dei caratteri ereditari. In base ai suoi risultati ottenuti dai suoi esperimenti, Mendel è definito il fondatore della genetica, ossia la scienza che studia i geni.
(Gregor Johann Mendel).
Per eseguire i suoi esperimenti, Mendel, coltivò nell’ orto del monastero dove viveva, 20.000 piante di pisello odoroso, egli innanzitutto selezionò alcune linee pure, cioè piante che in tutte le generazioni mantengono sempre lo stesso carattere. Successivamente incrociò piante appartenenti a due linee pure, che differiscono per un solo carattere. Mendel per essere sicuro che la fecondazione tra i due individui avvenisse correttamente, effettuò egli stesso l’ impollinazione incrociata: prima sceglieva i fiori da fecondare e ne tagliava le antere, poi sullo stimma dei loro pistilli, poneva il polline che aveva raccolto dai fiori dell’ altra pianta che aveva scelto per la fecondazione. Dall’ incrocio di due piante a seme giallo e a seme verde, egli notò che nella prima generazione tutti i figli ibridi, avevano il carattere di uno solo dei due genitori, infatti erano tutti a semi gialli. Ripeté lo stesso esperimento anche con altre piante con caratteristiche diverse e notò che otteneva sempre lo stesso risultato. Quindi chiamò dominante il carattere che compariva per la maggior parte, mentre chiamò recessivo il carattere che sembrava essere scomparso. Da questo incrocio allora stabilì la prima legge chiamata: Uniformità degli ibridi che dice che incrociando due individui appartenenti a linee pure, che differiscono per un solo carattere, si ottengono ibridi in cui compare solo il carattere dominante.
Successivamente incrociò individui appartenenti alla prima generazione filiale ottenendo così una seconda generazione filiale, costituita per ¾ da semi gialli, e per ¼ da semi verdi. Dopo aver ripetuto gli esperimenti con gli altri caratteri alternativi e dopo aver ottenuto gli stessi risultati, egli formulò così la seconda legge, chiamata legge della Segregazione dei caratteri che dice che incrociando ibridi della prima generazione, si ottiene una seconda generazione in cui il carattere dominante e il carattere recessivo si presentano nel rapporto di 3:1.
Dopo aver analizzato e interpretato i risultati ottenuti dagli esperimenti della prima e seconda legge, Mendel provò ad incrociare individui che differivano per due caratteri. Inizialmente egli incrociò piante con semi gialli e lisci, con piante aventi semi verdi e rugosi nella prima generazione filiale e come gia si aspettava vide che il carattere dominante era il seme giallo e liscio. Inoltre, dopo nella seconda generazione filiale notò che i semi si presentavano in proporzioni diverse: 9/16 da semi gialli e lisci, 3/16 da semi verdi e lisci, 3/16 da semi gialli e rugosi, e 1/16 da semi verdi e rugosi. La presenza di combinazioni di caratteri diversi da quelli dei genitori significava che i fattori ereditari venivano trasmessi in modo indipendente uno dall’ altro. Quindi da tutte queste osservazioni formulò la terza legge, chiamata legge dell’ indipendenza dei caratteri che dice che incrociando individui che differiscono per due caratteri, nella seconda generazione filiale, i rapporti tra i caratteri dominanti e quelli recessivi indicano che essi vengono trasmessi in modo indipendente.

Non tutti i caratteri seguono le leggi di Mendel; molti infatti, sono regolati da più geni e molti sono influenzati dall’ ambiente. Nell’ uomo ne sono esempi tipici il carattere della pelle, il peso e la statura. Un’ altra eccezione è data dal fatto che non sempre un carattere riesce a prevalere sull’ altro, e come conseguenza, i figli manifestano un carattere intermedio rispetto a quello dei genitori. In questo caso si parla di Codominanza. Per esempio nella pianta detta, “bocca di leone”, incrociando un individuo a fiori rossi con un individuo a fiori bianchi, alla prima generazione filiale si ottengono tutte le piante a fiori rosa. La scoperta dei cromosomi, dei geni, del DNA, e delle loro funzioni, avvenute nel corso dei secoli, hanno permesso di verificare i princìpi formulati da Mendel. Oggi infatti sappiamo che esistono coppie di cromosomi omologhi e Mendel aveva ipotizzato la presenza di due fattori ereditari per ogni carattere. Sappiamo anche che come aveva intuito Mendel, quando sono coinvolte più coppie di cromosomi, esse sono indipendenti l’ uno dall’ altra e si distribuiscono in modo casuale nei gameti. Poiché sui cromosomi sono situati numerosi geni e poiché in un individuo vi sono più caratteri che cromosomi, si è capito che i fattori ereditari sono i geni. Ogni gene controlla un carattere ed è rappresentato da due forme alternative dette alleli. Un allele può essere dominante o recessivo e vengono indicati con la simbologia scelta da Mendel, cioè con una lettera. Ad esempio nei piselli gialli, l’ allele, sarà indicato con la lettera (G), mentre nelle piante di pisello verde, l’ allele verrà indicato con la lettera (g). Se un individuo possiede due alleli uguali per un dato gene, viene detto omozigote per il carattere controllato da quel gene. Se invece, un individuo possiede due alleli diversi per un dato gene, viene detto eterozigote per il carattere controllato da quel gene. Inoltre, esistono anche il genotipo che è l’ insieme dei geni, e quindi degli alleli, che un individuo possiede e il fenotipo che è l’ aspetto esteriore di ogni individuo. Il genotipo è quello che determina il fenotipo e di conseguenza ogni suo cambiamento comporta un cambiamento anche al fenotipo. Il fenotipo, però, è influenzato anche dall’ ambiente. Un esempio è quello dei conigli di razza Himalaya che se sono allevati al caldo, presentano un pelo tutto bianco, mentre se sono allevati al freddo, presentano le orecchie, il naso, la coda e le zampe nere. Un altro esempio è il peso e la statura di un uomo che oltre che dal genotipo, dipendono anche dalla quantità di cibo che si assume.
• Le Mutazioni:
Come gia sappiamo, il materiale genetico svolge compiti fondamentali per la vita degli organismi. Quindi da questo abbiamo capito la straordinaria importanza del DNA. Però nonostante ciò, possono esserci degli errori durante la duplicazione e di conseguenza il patrimonio genetico subisce delle modificazioni. Ogni cambiamento del materiale genetico è chiamato “Mutazione”, mentre l’ individuo che la presenta è detto “Mutante”. Quando una mutazione modifica il DNA contenuto nei gameti verrà trasmessa ai discendenti, mentre quando interessa il DNA di cellule di un altro corpo, allora caratterizzerà solo l’ individuo che lo possiede. Le mutazioni possono avvenire spontaneamente oppure possono essere provocate da fattori esterni detti agenti mutageni. Tra questi troviamo il fumo delle sigarette, vari tipi di radiazioni e sostanze inquinanti presenti nell’ aria. Le mutazioni possono essere di tre tipi: geniche, cromosomiche e genomiche. Sono chiamate geniche, quando esse modificano la sequenza del DNA che costituisce un gene. Sono chiamate cromosomiche, quando una mutazione comporta il cambiamento della sequenza di un intero cromosoma. Infine, si chiama mutazione genomica, quella che interessa il numero dei cromosomi. Quindi si possono avere cromosomi in eccesso e in difetto. Per esempio la sindrome di Down è dovuta a causa di un cromosoma in più, in particolare il cromosoma 21, ed è per questo che viene anche chiamata trisomia del 21.
Le determinazioni del sesso:
Anche il sesso degli individui è un carattere determinato geneticamente. L’ uomo ha un corredo cromosomico costituito da 23 coppie di cromosomi omologhi, cioè uguali a due a due. Per ogni coppia un elemento proviene dal padre ed uno dalla madre. In realtà le coppie sono 22; la ventitreesima, infatti, si differenzia nei due sessi. Nelle femmine essa è costituita da due cromosomi simili fra loro e a forma di X, mentre nei maschi è costituita da cromosomi diversi: uno a forma di X e uno a forma di Y. Poiché sui cromosomi X e Y sono localizzati i geni che determinano il sesso, essi sono chiamati cromosomi sessuali, mentre tutti gli altri sono chiamati autosomi. Dall’unione dell’ ovulo con uno spermatozoo che portano entrambi il cromosoma X, nascerà una femmina. Dalla fecondazione di un ovulo contenente il cromosoma X da parte di uno spermatozoo contenente il cromosoma Y, nascerà un maschio. È quindi il padre che determina in modo casuale il sesso del figlio e, poiché non c’è un numero uguale di spermatozoi con il cromosoma X e con quello Y, c’è la stessa probabilità che nasca un figlio maschio o una femmina.
Malattie legate al sesso:
Il cromosoma X non porta solamente i geni che determinano il sesso. Nell’ uomo, su tale cromosoma sono stati individuati oltre 200 geni che determinano altri caratteri. Il cromosoma Y, invece, contiene pochissimi geni. Le malattie determinate dall’ alterazione di geni situati sui cromosomi sessuali sono dette malattie ereditarie legate al sesso. Le più comuni sono l’ emofilia, che rende il sangue incapace di coagularsi e il daltonismo che consiste nell’ incapacità nel distinguere i colori. Di conseguenza una femmina potrà essere portatrice sana, oppure malata, ma quest’ ultimo è molto raro in quanto può verificarsi solo se i due genitori hanno l’ allele recessivo. I maschi invece, avendo un solo cromosoma X, o sono malati o sono sani.

Esempio



  


  1. grazia

    tesina interdisciplinare sull'Italia del boom economico