AIDS

Materie:Appunti
Categoria:Igiene

Voto:

1.5 (2)
Download:283
Data:22.01.2001
Numero di pagine:15
Formato di file:.txt (File di testo)
Download   Anteprima
aids_3.zip (Dimensione: 9.35 Kb)
trucheck.it_aids.txt     24.19 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

HIV - AIDS

Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) - Definizione
Questa malattia и provocata dal virus HIV (Human Immunodeficiency Virus).
Il virus provoca in particolare la distruzione o la riduzione delle funzioni di alcune cellule del sistema immunitario, chiamate "linfociti T" o "globuli bianchi". I soggetti infetti da HIV diventano, cosм, vulnerabili a un insieme d'infezioni che nel loro complesso costituiscono la sindrome clinica caratteristica dell'AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome).
Una malattia che la caratterizza, di solito una forma di cancro che и responsabile della morte della morte dell'individuo.

Storia
I primi casi di AIDS si sono manifestati nel 1970 in Zaire. In questo paese la portatrice sana di questa malattia и una scimmia (Cercopiteco Verde). La trasmissione dall'animale all'uomo puт essere avvenuta per:
· Morso
· Per rapporto sessuale
· Ingestione di carne di scimmia infetta
Dallo Zaire, il virus, e quindi la sindrome, sono giunti ad Haiti a San Francesco, a New York e in Francia, Belgio, Olanda, Svizzera, Italia e inoltre anche in Giappone.

Individuazione e diagnosi
In seguito all'identificazione dell'HIV e allo sviluppo da parte del gruppo di Robert Gallo di un protocollo per far crescere il virus in laboratorio, fu possibile sviluppare il primo metodo diagnostico di rilevamento della presenza del virus nell'organismo ospite.
I test vengono effettuati, su campioni di sangue, nei centri trasfusionali e in altri laboratori, pubblici o privati.
Attualmente si conoscono almeno due tipi (ceppi) di virus, responsabili dell'AIDS:
· l'HIV-1
· l'HIV-2,
Per il rilevamento dei quali и stato necessario sviluppare test diversi.
Questi due virus, infatti, pur essendo strettamente imparentati e causando la stessa malattia, mostrano differenze in alcune componenti proteiche, importanti a livello diagnostico.
Altri ceppi lontanamente imparentati con l'HIV sono stati segnalati in alcune regioni del mondo. Benchй alcuni di questi virus non possano essere identificati con i metodi diagnostici attualmente in uso, il rischio di diffusione и comunque limitato a causa dell'isolamento geografico in cui sono confinati questi ceppi. Lo stesso HIV-2 и estremamente raro al di fuori del continente africano.

"Periodo Finestra"
Per un breve periodo dopo l'esposizione all'HIV (di solito da quattro a otto settimane), il soggetto risulta negativo ai test sierologici, poichй la risposta immunitaria non ha avuto tempo a sufficienza per produrre anticorpi contro l'HIV. Durante questa fase, piщ comunemente chiamata "Periodo Finestra", esistono altri metodi che rilevano la presenza di alcune componenti del virus stesso.
Essere sieropositivo non significa necessariamente avere l'AIDS. И possibile, infatti, restare sieropositivi per un lungo periodo, anche superiore a dieci anni, senza sviluppare la malattia clinica che definisce e costituisce una diagnosi di AIDS.

Definizione ufficiale d'AIDS.
Pertanto i centri di cura e di prevenzione della malattia, sotto la supervisione dell'Organizzazione mondiale della sanitа (OMS), hanno fissato una definizione ufficiale per la diagnosi dell'AIDS:
· In un individuo sieropositivo si conta un numero inferiore a 200 cellule per mm3di globuli bianchi nel sangue.

Come determinare la progressione della malattia.
Perchй un soggetto passi dall'infezione da HIV alle malattie cliniche che definiscono l'AIDS possono trascorrere da sei a dieci anni o piщ.
Si puт osservare tale progressione per mezzo di:
· "Marcatori di sostituzione", (metodi)
· Dati di laboratorio correlati al progredire della malattia.
I marcatori di sostituzione per i vari stadi della malattia da HIV comprendono:
· La perdita progressiva dei linfociti T-CD4 (globuli bianchi): in generale, piщ и basso il numero dei linfociti T-CD4 e piщ и avanzato lo stato della malattia.
· La quantitа di HIV circolante nel sangue: che puт essere individuato usando nuove e piщ sensibili tecniche di rilevamento.
· La risposta immunitaria al virus, ovvero la capacitа di produrre anticorpi contro le proteine dell'HIV da parte di un individuo infetto, puт essere anch'essa utilizzata per determinare lo stadio di progressione dell'AIDS. Questo marcatore и, tuttavia, meno preciso negli stadi piщ avanzati, a causa della perdita generale della funzione immunitaria.

Progressione della malattia
Generalmente nei sieropositivi si verifica una progressione ben definita della malattia.
· Entro una-tre settimane dall'infezione con l'HIV quasi tutti i soggetti provano sintomi aspecifici, simili a quelli di un'influenza (febbre, cefalea, eruzioni cutanee, malessere), che durano all'incirca una-due settimane. In questa fase, denominata sindrome retrovirale acuta, l'HIV si riproduce in grandi quantitа, circola nel sangue e determina infezioni in tutto l'organismo. Il numero dei linfociti T-CD4 diminuisce, per poi tornare a livelli quasi normali quando il sistema immunitario inizia a rispondere all'infezione e a limitare la moltiplicazione e la diffusione dell'HIV.
· I soggetti entrano poi in una prolungata fase in cui mancano sintomi specifici che puт durare anche piщ di dieci anni. In questo periodo gli individui infetti godono generalmente di salute normale, con livelli di linfociti T-CD4 ai limiti inferiori della norma (500-750 cellule per mm3). Diversamente da ciт che gli scienziati credevano fino a poco tempo fa, anche in questa fase l'HIV continua a moltiplicarsi intensamente; la sua concentrazione rimane, tuttavia, relativamente bassa, poichй le cellule del sistema immunitario conducono un'intensa lotta contro le particelle virali, uccidendone una grande quantitа.
· In seguito a questa lunga battaglia, che puт durare anche dieci anni o piщ, il sistema immunitario della persona infetta si deteriora gradualmente, fino ad esaurire completamente le proprie risorse.
· A questo punto i pazienti entrano nella cosiddetta fase sintomatica precoce: essa puт durare da pochi mesi a molti anni ed и caratterizzata dalla rapida diminuzione dei livelli dei linfociti T-CD4 (200-500 cellule per mm3) e da infezioni opportunistiche, che tuttavia non minacciano la vita del malato.
· Quando la compromissione del sistema immunitario raggiunge un punto critico, si presentano le gravi malattie che caratterizzano la fase sintomatica tardiva. Anche quest'ultima fase puт durare da pochi mesi a diversi anni e i pazienti possono presentare livelli di linfociti T-CD4 inferiori a 200, insieme ad alcune infezioni opportunistiche tipiche dell'AIDS. Nella gran parte dei pazienti giunti a questo stadio si osserva:
o Perdita di peso superiore a 7 kg in 3 mesi
o Mancanza di energia
o Febbre a 38°C o superiore
o Diarrea
o Sudorazione notturna
· Alla fine i pazienti entrano nella fase di AIDS avanzato, durante la quale il numero dei linfociti T-CD4 и inferiore a 50. Il numero di T-CD4 и inferiore di piщ di 15 volte rispetto a quello di una persona normale. La morte avviene nel giro di uno o due anni, per tumore o per malattie opportunistiche

Malattie opportunistiche tipiche del AIDS
Com'и stato detto, il decesso per AIDS non и generalmente dovuto direttamente all'infezione da HIV, ma alle infezioni opportunistiche causate dalla distruzione del sistema immunitario provocata dal virus.
Queste infezioni insorgono, infatti, quando il sistema immunitario non riesce piщ a proteggere l'organismo contro gli agenti presenti normalmente nell'ambiente. La comparsa di una qualunque delle venticinque infezioni opportunistiche, dette "malattie tipiche dell'AIDS", costituisce la diagnosi clinica dell'AIDS nei soggetti sieropositivi.
L'infezione opportunistica piщ comune nell'AIDS и:
· Polmonite da Pneumocystis carinii, causata da un microrganismo (vie respiratorie)
· Polmonite batterica causata Streptococcus
· Tubercolosi causata Mycobacterium tuberculosis (vie respiratorie)
· Salmonella (apparato gastrointestinale)
· Micosi (Funghi all'interno dell'organismo)
· Mughetto o candidosi orale (infezione della bocca da Candida albicans)
· Cytomegalovirus (CMV), che provoca cecitа.
· Epstein-Barr (EBV), che puт provocare una trasformazione cancerosa delle cellule del sangue.
· Herpes simplex (HSV) di tipo 1 e 2, che causano lesioni orali.
· Il sarcoma di Kaposi (il piщ comune dei tumori che colpiscono gli infetti) provoca lesioni cutanee purpuree; che in seguito si estendono agli organi interni e provocano la morte del paziente. (Cancro)

Virus dell'immunodeficienza (HIV)
Si tratta di un retrovirus umano, costituito da una capsula lipoproteica, all'interno della quale viene conservato il materiale genetico virale. Si ha un retrovirus quando si replicano in maniera inversa rispetto alla norma: per duplicarsi hanno bisogno di un enzima detto "trascrittasi" che converte il loro RNA in DNA e che и assente nelle cellule ospiti. Il DNA trasformato si va cosм ad integrarsi con il DNA della cellula. Sulla capsula, vengono prodotti a spese della cellula ospite, numerose molecole, tra le quali una glicoproteina chiamata "gp120", che riconoscono la molecola "CD4", un'importante proteina del sistema immunitario, localizzata sulla superficie dei "linfociti T".
L'azione tra gp120 e CD4 consente all'HIV di penetrare all'interno di un linfocita T (globulo bianco) e di moltiplicarsi in tale cellula, fino a causarne la morte.
Qualunque cellula umana che possiede la molecola CD4 и un potenziale bersaglio dell'infezione da HIV.
Oltre alle cellule direttamente infettate dal virus, l'AIDS danneggia e uccide anche altre cellule, con mezzi diversi dall'infezione virale, che finora non sono ancora stati completamente chiariti dalla ricerca.
Nel sistema immunitario non colpito dall'HIV (ancora sani), i linfociti T-CD4 rivestono un ruolo fondamentale, in quanto aiutano le altre cellule coinvolte nella risposta immunitaria a reagire agli invasori.
Pertanto, man mano che i linfociti T-CD4 vengono persi nel corso dell'infezione da HIV, le risposte immunitarie dell'organismo diventano gradualmente sempre piщ inefficienti.
Sebbene la maggior parte degli studiosi sia concorde sul fatto che l'HIV и il virus che causa l'AIDS e che la moltiplicazione dell'HIV puт uccidere direttamente i "linfociti T", le notevoli variazioni che si osservano fra i pazienti nella progressione della patologia hanno spinto alcuni a suggerire che anche altri fattori, di natura ancora incerta, potrebbero esercitare un'influenza sul decorso della malattia. Ciononostante, tutti sono d'accordo sul fatto che per lo sviluppo dell'AIDS и necessaria la presenza dell'HIV.

Modalitа di trasmissione e prevenzione
Non esistendo ancora un vaccino contro l'AIDS, se si vuole evitare il contagio, bisogna notare che:
1. L'infezione puт essere portata non solo dai malati ma anche da portatori sani (asintomatici)
2. La trasmissione del virus и documentata avvenire attraverso:
a. Rapporti sessuali con soggetti infetti (anche una sola volta)
b. Trasfusioni di sangue o plasma o fattori di coagulazione infetti
c. Siringhe o aghi contaminati da sangue infetto (anche una sola volta)
d. La madre infetta al figlio durante l'allattamento o il parto
3. Non и stata documentata qualsiasi altra forma di trasmissione diverse da quelle elencate perciт non costituiscono fattori di rischio tali elementi:
a. I contatti sociali (ambiente familiare; di lavoro; scuola; locali pubblici; alimenti)
b. Trasmissione per via aerea
c. Contatti casuali
d. Liquidi biologici (urina; saliva; lacrime)
e. Altri vettori (zanzare o altri insetti)
4. La maggioranza dei casi di AIDS riguarda tali categorie:
a. Tossicodipendenti; ex tossicodipendenti
b. Omosessuali maschi
c. Poli trasfusi
d. Figli di madri tossicodipendenti
5. Si puт prevenire anche il contagio con:
a. Per la popolazione generica:
§ Non fare uso di droghe anche perchй le droghe deprimono le difese immunitarie
§ Evitare rapporti sessuali occasionali o con partner sospetti
§ Usare regolarmente il preservativo (и considerato il migliore sistema di protezione)
§ Usare soltanto siringhe monouso ed evitarne lo scambio o la riutilizzazione (giа molte campagne sono state avviate)
§ In caso di trasfusioni, usare solamente sangue proveniente da centri trasfusionali autorizzati
b. Per i soggetti appartenenti a categorie a rischio:
§ Sottoporsi ad esami per accertare la gravitа dell'infezione
§ Evitare rapporti sessuali occasionali
§ Ridurre il partner non sessuali
§ Usare regolarmente il preservativo
§ Le coppie di soggetti a rischio desiderosi di prole devono sottoporsi ad esami preliminari
c. Per i soggetti giа sieropositivi (infetti)
§ Evitare rapporti sessuali od almeno usare regolarmente il preservativo sin dall'inizio del rapporto
§ Informare il partner e/o i sanitari curanti della propria situazione di sieropositivitа, anche a scanso d'eventuali responsabilitа giuridiche
§ Evitare scambio di articoli personali taglienti
§ Evitare donazioni di sangue, tessuti, organi, sperma
§ Le donne sieropositive in etа fertile devono evitare la gravidanza
§ Sottoporsi a regolari controlli clinico-diagnostici
6. Rispettando tali norme non esistono rischi per la convivenza con soggetti sieropositivi anche se, comunque, bisogna:
a. Usare, quando possibile, strumenti monouso;
b. Disinfettare dopo ogni uso lo strumento con i comuni disinfettanti;
c. Lavare gli oggetti con sapone e detersivo;
d. Nel caso di fuoriuscita di sangue si raccomanda la disinfezione.

Nonostante si possa essere quasi del tutto certi che le vie di trasmissione dell'HIV sono solo quelle descritte, si continua a temere che esistano altre possibilitа di contagio. Non vi и, tuttavia, alcuna prova scientifica che l'HIV possa essere trasmesso attraverso l'aria, le punture di insetti oppure tramite il bacio. Ciт и dovuto anche al fatto che l'HIV и un virus che non sopravvive a lungo quando viene esposto all'ambiente.
Un altro timore, diffuso nella popolazione, и quello della trasmissione dell'HIV da parte di operatori sanitari sieropositivi: questo timore nasce da un caso, peraltro isolato, di contagio da parte di un dentista di alcuni suoi pazienti. In generale gli operatori sanitari, infetti e non infetti, adottano tutte le precauzioni necessarie (l'uso d'indumenti protettivi; la sterilizzazione degli strumenti utilizzati) a proteggere i propri pazienti, nonchй se stessi, dalla trasmissione di numerose, gravi malattie.
Alcune regole ferree, hanno ridotto il rischio di contagio sia dei pazienti che del personale impiegato nelle strutture sanitarie.

Percentuali
Secondo alcune stime, oggi nel mondo vi sarebbero circa 20 milioni di individui sieropositivi, dei quali piщ di un terzo nei paesi sottosviluppati. L'epidemiologia dell'AIDS и in evoluzione. Originariamente, in Italia l'infezione da HIV era essenzialmente confinata tra individui omosessuali maschi (a causa di rapporti sessuali non protetti). Successivamente l'infezione ha cominciato ad apparire tra le persone che facevano uso di droghe per via endovenosa.
Il maggior numero di casi и stato segnalato nel continente americano (59,31%), seguono quello africano (25,37%) e europeo (14,23%). In Asia e in Oceania sono stati segnalati pochissimi casi (1%).
I paesi piщ colpiti nel continente americano:
· Stati Uniti d'America (80%);
· Brasile (7%);
I paesi piщ colpiti nel continente africano:
· Uganda;
· Zaire;
I paesi piщ colpiti nel continente europeo:
· Francia (28%);
· Italia (17%);
· Spagna (14%);
· Regno unito (10%);
In Italia le regioni piщ colpite sono la:
· Lombardia (30%);
· Lazio (12%);
· Emilia Romagna (10%);
In Italia le regioni meno colpite sono:
· Trentino;
· Abruzzo;
· Calabria;
Nel nostro paese i piщ colpiti sono:
· I tossicodipendenti (70%);
· Omosessuali (15%);
· Eterosessuali con partner a rischio (7%);
· Persone di cui non и stata possibile determinare le modalitа di trasmissione;
· I trasfusi (2%);
· I figli di madri tossicodipendenti;
Per quanto riguarda il sesso la sindrome и piщ diffusa tra gli uomini (80%)
[NB: le percentuali sono state arrotondate alla cifra intera piщ vicina]

Cura dell'AIDS
All'inizio dell'epidemia, tutte le speranze della lotta contro l'AIDS erano riposte nello sviluppo di un vaccino affidabile contro l'infezione da HIV; oggi, tuttavia, quest'obiettivo non sembra essere cosм a portata di mano, sia perchй il virus ha una grande capacitа di mutare il suo aspetto esteriore e di sfuggire, cosм, al riconoscimento da parte della risposta immunitaria indotta dai potenziali vaccini, sia perchй i tempi necessari alla valutazione clinica di ciascun preparato sono molto lunghi.
Pertanto, gran parte degli sforzi preventivi и oggi concentrata soprattutto nel fornire al pubblico le corrette informazioni riguardo alle vie di trasmissione chiaramente identificate e ai comportamenti da adottare a livello personale per ridurre il rischio di infezione. (Smemoranda)

Studi per la preparazione di un vaccino. Ricerche. Farmaci attuali.
Per la messa a punto di preparati antivirali efficaci contro l'HIV, gli scienziati hanno cercato di individuare i punti deboli presenti nel ciclo di duplicazione del virus.
· La necessitа da parte dell'HIV, una volta penetrato all'interno della cellula ospite, di andare incontro alla cosiddetta trascrizione inversa, che consiste nella conversione, tipica dei retrovirus, dell'RNA in DNA. Pertanto, una delle due grandi famiglie di farmaci diretti contro l'HIV и quella degli inibitori (per bloccare) di questo enzima.
o Numerosi sono i problemi correlati all'uso di composti inibitori di questa proteina:
§ Effetti collaterali
§ Si rischia di interferire con il processo di duplicazione del DNA cellulare, provocando effetti di intossicazione, specialmente nelle cellule in rapida divisione (come quelle del midollo osseo).
§ Comparsa di ceppi virali resistenti nell'organismo dei pazienti trattati con questi composti (Tuttavia quest'effetto indesiderato puт essere ritardato con l'impiego di diversi medicamenti in modo alternato o combinato)
· Un secondo punto debole del ciclo vitale dell'HIV и un enzima che "taglia" le proteine virali inattive in frammenti dotati dell'attivitа necessaria alla sopravvivenza e alla moltiplicazione del virus. Una nuova classe di farmaci и, pertanto, quella degli inibitori delle proteasi (attivazione e frammentazione), che impediscono a questo enzima di svolgere la propria funzione. Questi composti sono oggi in fase di sperimentazione clinica e sembrano dare risultati incoraggianti, specialmente in associazione ad altri composti antivirali.
o Alcuni soni i vantaggi rispetto ai primi, anche se vi sono problemi correlati all'uso:
§ Neppure questi farmaci sono, tuttavia, esenti da effetti collaterali dolorosi
§ Compaiono ceppi resistenti del virus.

Oggi si sta cercando, in base ad alcuni recenti progressi compiuti dalla ricerca di base e ad alcuni test clinici, di creare dei cocktail contro l'AIDS.
· Sembra che la somministrazione di AZT e altri medicinali, in varie combinazioni, a partire dalle prime settimane, diano risultati molto incoraggianti, dal momento che nelle persone, sottoposte a questa terapia da piщ di un anno, non si riscontra piщ alcuna traccia del virus. Questo trattamento, sviluppato e sperimentato dall'Aaron Diamond AIDS Research Center di New York, sembra essere il primo approccio in grado di dare qualche speranza di possibile guarigione ai malati di AIDS. Questa terapia и estremamente costosa (circa 20.000 dollari l'anno per paziente), comporta pesanti effetti collaterali ed esercita la sua efficacia solo nelle prime settimane di infezione, quando la maggior parte degli individui infetti non и ancora conscia della propria condizione.
· Altri trattamenti cercano di bloccare i processi cellulari dell'ospite, indispensabili all'HIV per la propria duplicazione. Uno dei principali vantaggi di questo approccio и la riduzione del rischio della comparsa di ceppi resistenti, dal momento che esso esercita una bassa pressione selettiva nei confronti del virus; il problema della tossicitа rimane invece, anche in questo caso, irrisolto.
· La terapia genica и stata utilizzata per cercare di inibire l'espressione dell'HIV, introducendo nei linfociti un gene estraneo che interferisce con le proteine regolatrici virali (proteine fabbricate dall'HIV per regolare la propria espressione). In altri approcci sperimentali, con la terapia genica и stato possibile introdurre nei linfociti un gene in grado di bloccare l'infezione da parte dell'HIV. Se fosse possibile inserire questo gene nelle cellule staminali del midollo osseo (le cellule che si dividono continuamente, dando origine, tra le altre, a tutte le cellule mature del sistema immunitario), tutti i linfociti originatisi da tali cellule sarebbero dotati di una protezione nei confronti del virus.

Visti gli insuccessi del passato и, tuttavia, necessario esercitare molta cautela nella valutazione delle nuove terapie.
Benchй questi trattamenti possano sembrare ancora fantascientifici, alcune sperimentazioni cliniche che determineranno l'efficacia della terapia genica nella lotta contro l'AIDS sono giа in corso.
Inoltre, sono stati avviati studi per la messa a punto di un vaccino che possa esercitare un'azione sia preventiva (in grado di proteggere le persone immunizzate in caso di contatto con il virus), sia curativa (prolungando la vita o diminuendo la distruzione del sistema immunitario delle persone giа infette).
Una trentina di vaccini sono oggi in fase di sperimentazione clinica negli ospedali di tutto il mondo. L'OMS sta attualmente sostenendo la sperimentazione su larga scala di un vaccino protettivo nelle regioni del mondo dove il tasso di infezione sta iniziando ad aumentare, come la Svezia, la Thailandia e il Brasile.
Ciascuna nuova terapia antivirale comporta un'estesa valutazione della sua sicurezza e della sua efficacia e oggi sono sempre piщ numerosi i malati disposti a correre i rischi connessi alla sperimentazione, nella speranza che i farmaci testati si rivelino efficaci contro la progressione dell'AIDS.

L'impiego di medicamenti contro le infezioni opportunistiche associate all'AIDS si и tradotto in un reale beneficio clinico, prolungando la vita di numerosi pazienti.
Dal momento che gran parte di questi trattamenti deve essere somministrata sotto controllo medico e per un lungo periodo di tempo, nel tentativo di ridurre i costi correlati al ricovero ospedaliero dei malati si stanno diffondendo sistemi di cura e di assistenza domiciliare; inoltre i servizi sociali, con l'aiuto dei volontari, cercano, inoltre, di fornire ai malati di AIDS un sostegno morale e materiale durante il decorso della malattia.

Questioni
Molti ritengono che l'AIDS sia una malattia semplice da prevenire, in quanto le vie di trasmissione dell'HIV sono molto ben documentate.
Le ipotesi di rendere obbligatorio il test per tutta la popolazione, la comunicazione della condizione di sieropositivitа ai partner sessuali, nonchй il test per l'HIV al momento del matrimonio o della gravidanza, sono stati criticati come forme di violazione della privacy. Alcuni ritengono che la questione della privacy dovrebbe essere, tuttavia, soppesata rispetto alle responsabilitа della societа di garantire la salute pubblica e di arginare la diffusione dell'HIV.

La prevenzione tramite informazione di massa и stimolata da strutture pubbliche e private. Tra le piщ importanti organizzazioni italiane, si ricordano la LILA (Lega Italiana per la Lotta all'AIDS) e l'ANLAIDS (Associazione Nazionale per la Lotta all'AIDS). Figure pubbliche e celebritа infette da HIV o morte di AIDS, come
· Earvin "Magic" Johnson,
· Rock Hudson, (Attore)
· Freddie Mercury,
· lo stilista Moschino
· Rudolf Nureiev (Ballerino)
dando un volto alla malattia hanno contribuito a rimuovere l'alone di condanna morale che spesso isola i malati e le loro famiglie.

Numerosi scienziati ritengono che la biologia dell'HIV e della sua interazione con il sistema immunitario dell'ospite non sia ancora conosciuta a sufficienza.

Molti studiosi si augurano che una parte piщ consistente dei fondi a disposizione della ricerca sull'AIDS vengano rivolti alla ricerca di base, contribuendo allo sviluppo di farmaci e terapie particolarmente efficaci.

Globuli bianchi:
· Linfociti "T helper"
· Linfociti T-CD4 (poichй tali cellule esprimono alti livelli della molecola CD4).

Bibliografia:
"Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS)," - Enciclopedia® Microsoft® Encarta © 1993-1997 Microsoft Corporation.
Igiene - Epidemiologia e prevenzione delle malattie infettive
"HIV" - Enciclopedia® Microsoft® Encarta © 1993-1997 Microsoft Corporation.

Esempio