Ippia, Ipparco e i tirannicidi

Materie:Appunti
Categoria:Greco

Voto:

2 (2)
Download:124
Data:25.06.2001
Numero di pagine:2
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
ippia-ipparco-tirannicidi_1.zip (Dimensione: 3.77 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_ippia,-ipparco-e-i-tirannicidi.doc     21 Kb


Testo

I TIRANNICIDI
ARMODIO E ARISTOGITONE, i tirannicidi
Armòdio, nobile cittadino ateniese che, nel 514 a.C. , complottò, insieme con il giovane Aristogitone, la morte del tiranno Ippia, figlio di Pisistrato. I due congiurati, credendo di essere stati traditi dai complici e decisi a compiere un gesto eroico prima di morire, colpirono il primo pisistratide che incontrarono, Ipparco; subito dopo l'assassinio Armodio cadde sotto i colpi delle guardie, mentre Aristogitone fu ucciso in seguito.
Durante la tortura prima della condanna capitale, Aristogitone designò come complici tutti gli amici del tiranno, che furono messi a morte.
Fin dalla cacciata dei pisistratidi da Atene i due apparvero come i campioni e i martiri della libertà e come tali furono immortalati nel famoso gruppo scultoreo dei Tirannicidi.
L'azione celebrata dalla tradizione come intesa a restituire la libertà fu dovuta secondo Tucidide (VII, 54 e seg.) a motivi privati: Ipparco avrebbe insidiato Armodio e, poiché da lui respinto, ne avrebbe offeso la sorella.
IPPIA E IPPARCO, i tiranni, figli di Pisistrato
Ippia, († poco dopo il 490 a.C.), tiranno di Atene (528/527-510 a.C.), figlio maggiore di Pisistrato. Seguì da principio la politica abile e conciliante del padre governando, secondo Tucidide, da solo, secondo Erodoto, col fratello Ipparco. Nel 514 sfuggì alla congiura di Armodio e Aristogitone e, dopo di allora, regnò con il terrore dedicandosi a fortificare e ad abbellire Atene. Assalito dagli Alcmeonidi, coalizzati con gli Spartani, e abbandonato dal popolo, deluso e irritato dalla sua politica acquiescente nei riguardi della Persia, divenuta padrona incontrastata delle coste settentrionali e delle isole del mar Egeo, si asserragliò sull'Acropoli. Per riavere i suoi figli, caduti nelle mani degli assedianti, accettò di andare in esilio e si ritirò nel suo possedimento di Sigeo, quindi a Lampsaco, presso il genero figlio del tiranno Ippoclo e, infine, alla corte del re Dario, al quale consigliò la spedizione contro la Grecia. Morì probabilmente poco dopo la guerra del 490 a.C., nella quale aveva seguito in Grecia l'esercito persiano con la speranza di riottenere la signoria di Atene.
Ipparco era il fratello minore di Ippia, e secondo gli storici, ebbe un potere sicuramente minore di quello di Ippia.

Esempio