il romanzo greco: origini

Materie:Appunti
Categoria:Greco

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IL ROMANZO GRECO
E’ l’ultimo genere letterario inventato dall’ellenismo, quello che meglio riuscì a rispecchiarne i canoni letterari. Nato tardi, non riuscì a raggiungere quella bellezza e quella perfezione che troviamo negli altri campi della letteratura greca; infatti è ritenuto scarso il suo valore artistico. Tuttavia, il romanzo greco riveste una grande importanza come documento dei tempi e come fenomeno letterario che contribuì al sorgere della narrativa moderna: il romanzo moderno presenta tutt’oggi gli stessi caratteri fondamentali. I frammenti più antichi a noi pervenuti sono quelli del romanzo di Nino (il protagonista) e Seramide, innamorati l’uno dell’altra. In questo, come anche in tutti i romanzi successivi, il filone della trama è sostanzialmente lo stesso: due giovani s’innamorano, vengono separati da un evento casuale, vivono mille avventure, si rincontrano, nulla tra loro è cambiato, si sposano e vivono felici e contenti. Il romanzo di Nino è stato trovato su un papiro del I secolo d.C.; questo fece cadere, alla fine del secolo scorso, la tesi del Rohde, secondo la quale il romanzo sarebbe nato dalla fusione dell’elemento erotico con l’elemento avventuroso, fusione che sarebbe avvenuta nella pratica retorica della Seconda Sofistica. L’origine del romanzo è, invece, probabilmente da ricercare nel fatto che non fu un genere, come molti altri, destinato a pochi eruditi, ma alla classe borghese, benestante, non molto acculturata e spoliticizzata, che non si interessava più ai grandi problemi e cercava di evadere dagli angusti limiti della realtà quotidiana: era un genere d’evasione. Questo spiega anche il fatto - ed è unico per la letteratura greca- che solo i romanzi greci siano stati trovati in frammenti di papiro riutilizzato: era evidentemente un genere che non aveva molte pretese, come non ne avevano gli stessi autori, i quali non erano troppo eruditi e non trasmettevano alcun tipo di valori.
Due sono gli elementi fondamentali del romanzo greco: l’amore e l’avventura. L’amore sarà normale (ossia tra un ragazzo e una ragazza) e si ricollega alla feconda produzione poetica, in cui era uno dei temi più trattati dell’ellenismo, mentre le avventure di viaggio avevano avuto il loro battesimo con Omero (i viaggi di Ulisse finalizzati alla swfrosunh) e avevano trovato la loro piena espressione con le Argonautiche di Apollonio Rodio, appagando il gusto per l’esotico e la tendenza verso il cosmopolitismo tipici dell’ellenismo.
L’ASINO D’ORO \ LE METAMORFOSI
Un famoso romanzo greco è il, già citato a proposito di Luciano, Lucio o l’asino, il quale ricalca nelle linee fondamentali la trama delle Metamorfosi di Apuleio, tanto che si è addirittura pensato, per le Metamorfosi, ad una traduzione in latino di un’opera greca. Quest’ipotesi è un po’ forzata, perché un autore di grande levatura e preparazione come Apuleio, difficilmente si sarebbe accontentato di fare una semplice traduzione; è più probabile che le due opere abbiano un’origine comune, da ricercarsi, pare, in una piccola opera greca, denominata l’Asino d’oro, scritta da un certo Lucio di Patre di cui ci dà notizia il patriarca Fozio. Purtroppo non abbiamo altre informazioni su Lucio di Patre né resti della sua opera, per cui questa rimane una semplice ipotesi. E’ stato anche ipotizzato che Apuleio, da giovane, abbia scritto un piccolo Asino d’oro in greco, utilizzato come base per le Metamorfosi. Le Metamorfosi di Apuleio si differenziano da Lucio o l’asino di Luciano di Samosata per due principali motivi:
a. Nelle Metamorfosi compare un maggior numero di novelle (tra cui quella celeberrima di Amore e Psiche), tutte tratte dalle favole milesie e apparentemente prive di un legame unificante tra loro. Nel periodo finale della letteratura latina si diffondono ampiamente le religioni e i culti misterici; la chiave di lettura delle Metamorfosi è proprio in questi motivi escatologici, in quest’ansia religiosa che porta Apuleio a cercare ogni mezzo di accostarsi al mondo del divino.
b. Le Metamorfosi sono in 11 libri, uno in più, rispetto all’opera di Luciano. L’undicesimo libro è completamente slegato dagli altri: l’autore si sostituisce al protagonista e fa passare per quelle di Lucio le sue esperienze personali, sempre collegate a quest’ansia misterica.
Comune a entrambe le opere è invece la voglia di sperimentare nell’ambito della tematica dell’amore; è straordinario il crearsi di una sorta di ciclicità tra la letteratura greca e quella latina, che finisce con questa voglia di sperimentare in amore, analoga a quella apparsa alle origini della letteratura greca (con Ulisse). Si tratta, però, in Apuleio, di una voglia di sperimentare che ha un che di mistico e di oscuro, assente nella voglia di nuove esperienze di Ulisse.

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