Euripide, Baccanti vv. 769-802

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Testo

Euripide, Baccanti vv. 769-802
Messaggero : [...] Questo dio dunque, chiunque sia, o signore,
accogli in questa città ; egli già per altre cose è grande, 770
e anche questo dicono di lui, come io sento,
che ha donato ai mortali il vino che fa cessare gli affanni.
Ma se non c’è più il vino non c’è Cipride [l’amore]
né più nessun altra cosa piacevole per gli uomini.
Coro : Esito a esprimere liberamente i miei pensieri 775
nei confronti del tiranno, e tuttavia sarà detto :
Dioniso non è per natura inferiore a nessun degli dèi.
Penteo : Oramai divampa vicino come un incendio
questa insolenza delle baccanti, motivo di biasimo (per noi) davanti ai grandi Greci.
Ma non bisogna attendere : va’ di corsa alla porta 780
di Elettra : ordina che tutti gli armati di scudo,
e quelli che montano i veloci cavalli
e quanti scuotono gli scudi leggeri, e quanti con le mani
fanno vibrare le corde degli archi vi si concentrino, per marciare
contro le baccanti ; queste cose [non sono sopportabili] ma vanno oltre la misura, 785
se da parte di donne dovremo sopportare ciò che sopportiamo.
Dioniso : Non ti lasci persuadere, sebbene senti i miei discorsi,
Penteo ; pur essendo da te maltrattato, ugualmente
ti dico che non bisogna levare le armi contro il dio,
ma stare tranquilli : il bromio non lascerà 790
che tu scacci le baccanti dai monti evii.
Penteoi : Non smetterai di dare consigli ? E, sfuggito alla prigione,
salvare almeno questo ? oppure ti rinnoverò il castigo ?
Dioniso : Io gli offrirei sacrifici, piuttosto che, preso dall’ira,
dar calci agli sproni [prendendomela] con un dio, essendo mortale. 795
Penteo : Offrirò un sacrificio, suscitando un enorme massacro di donne,
davvero lo meritano, sulle balze del Citerone.
Dioniso : Fuggirete tutti : e questa sarà la vergogna, volgere
indietro i vostri scudi di bronzo davanti a tirsi delle baccanti.
Penteo : Ci siamo imbattuti in questo straniero impossibile, 800
che né con le buone né con le cattive tacerà.
Dioniso : Amico mio, è ancora possibile sistemare bene queste cose.
i Ha qui inizio un confronto sempre più serrato tra Dioniso e Penteo. Si noti come, da interventi reciproci piuttosto lunghi si passi, man mano che la tensione sale, alla distichomichìà (battute alternate di due versi) che poi si trasformerà in una ancor più violenta stichomichìa (battute di un solo verso).
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