Aristofane

Materie:Riassunto
Categoria:Greco

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Testo

ELENCO TRAGEDIE
Eschilo
• Persiani
• Sette contro Tebe
• Prometeo incatenato
• Supplici
• Orestea
Sofocle
• Aiace
• Antigone
• Trachinie
• Edipo re
• Elettra
• Filottete
• Edipo a Colono
Euripide
• Alcesti
• Medea
• Ippolito
• Andromaca
• Eraclidi
• Ecuba
• Supplici
• Troiane
• Eracle
• Elettra
• Fenicie
• Elena
• Ifigenia fra i Tauri
• Ione
• Oreste
• Ifigenia in Aulide
• Baccanti
Erodoto
• Le storie
Tucidide
• Le storie
ELENCO COMMEDIE
Aristofane
• Acarnesi
• Cavalieri
• Nuvole
• Vespe
• Pace
• Uccelli
• Lisistrata
• Tesmoforiazuse
• Rane
• Ecclesiazuse
• Pluto
ARISTOFANE
Vita
• Nasce intorno al 444 a.C. e muore intorno al 386/385 a.C.
• Da giovane collaborò con altri commediografi alla stesura delle loro opere.
• Esordio sulla scena avvenne con la commedia i Banchettanti(427 a.C. rappresentata sotto il nome di Callistrato)
• Nel 426 accusato da Cleone per avere diffamato Atene nei Babilonesi.
• In circa 40 anni Aristofane compone 40 commedie e 5 vittorie (ci sono pervenute solo 11 opere intere ).
Teatro
• In Grecia → evento culturale dalla forte valenza politica.
• La commedia trovava spunto nei personaggi reali e nei fatti della vita quotidiana politica e culturale di Atene (ỏνομαστί κωμω(ι)δείν).
• Questo tipo di commedia superò i limiti della municipalità cittadina per divenire opera d’arte e quindi prodotto universale.
• Questo rapporto simbiotico ebbe come conseguenze che con il declino di Atene si ebbe anche la crisi della commedia.

Aristofane e il suo pubblico. I temi delle commedie.
• Aristofane prese parte attiva al dibattito pubblico, culturale e religioso.
• Sulle scene del suo teatro si alternano i personaggi più rappresentativi dei vari campi della vita ateniese.
• Nei confronti della polis, egli assume una chiara posizione di maestro, guida, consigliere e della fondatezza del proprio punto di vista non permette a nessuno di dubitare. Altrimenti la scena si trasforma in una tribuna dalla quale accusa apertamente di stupidità tutti gli spettatori.
Lisistrata
• Commedia dell’utopia ( Aristofane posto dinanzi a una realtà sempre più degenerata riesce a contrapporvi soltanto le sue smaglianti fantasie e il rifugio nell’utopia.
• Donna del V secolo→ irrealistico che possa avere un ruolo determinante nello svolgimento della vita politica.
• L’abilita del commediografo riesce a creare momenti esilaranti non attraverso la caricatura della realtà o l’introduzione di elementi surreali, ma alterando un equilibrio naturale immutato nei secoli.
• La trovata risulta funzionale al tema che percorre gran parte della produzione aristofanea → la guerra.
• La guerra è vista qui come alternativa e antitetica al sesso → il contrasto tra mondo maschile e femminile rimanda inconsapevolmente a quello antichissimo fra la pacifica civiltà matriarcale delle genti mediterranee e quella, maschilista e guerriera, degli invasori indoeuropei.
Informazione storico/letteraria
• In appena 2 anni del 413 a.C. l’avventura siciliana di Atene di concluse nel peggiore dei modi, tuttavia le riserve finanziare della Lega Attica erano ancora ingenti e offrivano ad Atene la possibilità di non arrendersi. Invece di una trattativa con Sparta si volle intraprendere la strada della resistenza. In questo clima di riacceso ostilità verso i Lacedemoni nel 411 Aristotele mise in scena Lisistrata e Tesmoforiazuse.
Argomento
• Esasperata dall’interminabile guerra che affligge la sua patria, l’ateniese Lisistrata (« Colei che scioglie gli eserciti ») convince le donne delle altre città a unirsi a lei in una singolare protesta → negare il talamo ai mariti fintantoché questi ultimi non vorranno pensare concretamente alla pace. Le più anziane invece provvederanno ad occupare l’Acropoli e ad impadronirsi del tesoro della Lega. Uno sciopero sessuale indetto dalla parte meno ascoltata e più debole dell’intera collettività ateniese. Sia le donne ateniesi si le donne Spartane senza distinzione assumono tale decisa iniziativa che nella sua elementare valenza oppone il loro universo ( famiglia e talamo) a quello maschile (impegnato nell’esercizio della guerra). Lo sciopero sessuale ha successo, nonostante le difficoltà di Lisistrata nel tenere compatto il fronte, e finalmente gli uomini si arrendono. Davanti alle delegazioni di entrambi i contendenti la promotrice della protesta riesce a strappare la aspirata pace, che viene solennemente stipulata con gioia di tutti.

Approfondimenti
Questa commedia è "il primo testo della cultura occidentale che affronti il problema dell'emarginazione femminile, senza limitarsi al lamento 'patetico', che ribadisce le catene, e senza offrire soluzioni giustificate dall'eccezionalità della personalità eroica e limitate ad essa. L'una e l'altra cosa aveva fatto Euripide, soprattutto nella Medea. Qui la funzione comico-drammatica esprime una fattiva volontà di cambiare il mondo e di porsi come soggetto storico".
E' già significativo che il problema della condizione femminile venga sfiorato o trattato esplicitamente nel teatro, connesso, secondo tradizione, al culto di Dioniso, il dio inquietante che è al di là di ogni determinazione, e dunque permette di sospendere i confini forniti dalla quotidiana e indiscussa stratificazione gerarchica dei soggetti morali. Da una parte, i testi teatrali - che pure sono scritti da maschi per maschi - sono la prova che la gerarchia vigente non era affatto un orizzonte culturale intrascendibile; dall'altra, il carattere dionisiaco dell'ambito ove si comincia a trattare il problema indica quanto esso fosse avvertito come temibile. La questione del potere femminile non è posta nei termini neutrali di un ampliamento della struttura partecipativa, ma è sempre connessa con il rischio di una dissoluzione dei limiti e delle formazioni proprie della cultura e di uno sconvolgimento della natura delle cose.
La vicenda della Lisistrata, l'unica delle commedie di Aristofane a recare nel titolo il nome del protagonista umano, è notissima: l'ateniese Lisistrata, per mettere fine alla lunga guerra del Peloponneso che travaglia la Grecia, convince tutte le donne elleniche a uno sciopero del sesso, di carattere ricattatorio; in appoggio a questo sciopero fa occupare dalle concittadine l'Acropoli, ove era conservato il tesoro della lega di Delo. Di fronte a un ricatto del genere, connesso com'è a un bisogno primario, gli uomini della Grecia non possono che cedere. Gli spartani stessi vengono a offrire quella pace che per l'Atene del 411 a. C. - anno nel quale venne rappresentata la commedia - sarebbe stata provvidenziale, ancorché impossibile. La vicenda termina con una celebrazione festiva, dalla quale, però, manca l'apoteosi della protagonista, a differenza di quanto avviene in altre commedie “utopiche” come gli Acarnesi, la Pace e gli Uccelli.

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