U.S.A ( Stati Uniti d'America)

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Testo

GLI STATI UNITI D’AMERICA

Identikit del paese

Gli Stati Uniti, indicati comunemente con la sigla U.S.A. (dal nome in inglese United States of America), sono posti nell’America Settentrionale e compresi interamente nell’emisfero boreale, e confinano a Nord con il Canada, a Sud con il Messico.
Tra i più vasti Stati del Mondo, gli U.S.A. hanno una superficie superiore ai 9/10 dell’intero continente europeo. La loro potenza economica li colloca al vertice della graduatoria dei Paesi più ricchi ed evoluti; assai elevati sono infatti il tenore di vita di cui gode buona parte della popolazione e il grado di sviluppo economico e sociale. All’avanguardia in molti campi della vita economica per i livelli tecnologici ed organizzativi conseguiti, gli Stati Uniti devono ciò ad una serie di favorevoli condizioni. La felice posizione geografica li colloca quasi completamente nella fascia climatica temperata; le vaste pianure, con suoli fertili ed irrigui, e le estese praterie facilitano una produzione agricola assai diversificata e l’allevamento del bestiame; la comunicazioni sono favorite dalla presenza di grandi laghi e di lunghi corsi d’acqua navigabili. Il Paese può inoltre disporre di considerevoli risorse minerarie ed energetiche. A tutto ciò si è aggiunto come fattore non secondario l’apporto dato allo sviluppo dai movimenti migratori che, insieme al contributo di una forza-lavoro giovane, dotata di capacità e di notevole spirito d’iniziativa, apportarono la ricchezza di culture diverse e di nuove idee. Paese multirazziale, in cui la maggioranza è costituita da Bianchi, prevalentemente di origine anglosassone, gli Stati Uniti, benché si offrano agli occhi del Mondo come sostenitori delle pari opportunità garantite a tutti i cittadini, in realtà presentano al proprio interno forti disuguaglianze socio-economiche. Il potere a la ricchezza sono concentrati nelle mani di un gruppo ristretto, i cosiddetti wasp (white anglosaxon protestant), cosicché il 20% della popolazione gode della metà del reddito totale, mentre i più poveri, ossia il 15%, ne ha a disposizione meno del 5%. Va estendendosi il numero dei poveri (30 milioni) appartenenti soprattutto alle minoranze etniche, mentre aumenta continuamente il reddito dei più ricchi. Tale squilibrio economico concorre ad alimentare pericolosi conflitti sociali e favorisce la crescita della violenza urbana in certa aree del Paese.
LA STORIA
Prima della colonizzazione europea, iniziata nel 16° secolo, il territorio era abitato da circa un milione di Amerindi, divisi in tribù e dediti perlopiù alla raccolta, alla caccia ed alla pesca o ad un’agricoltura primitiva. L prime esplorazioni furono compiute, a Nord, dai Francesi, che nei territori occupati dapprima stabilirono le basi per il commercio delle pellicce, successivamente crearono empori commerciali e nel 1682 fondarono la colonia della Louisiana. Il Sud venne occupato dagli Spagnoli, che si stanziarono in Florida e fondarono una serie di missioni in California, Nuovo Messico ed Arizona; la loro presenza era destinata a scomparire agli inizi dell’Ottocento, in seguito all’annessione di tali territori agli Stati Uniti. Gruppi di Olandesi occuparono alcune zone verso l’Atlantico, dove fondarono Nuova Amsterdam, conquistata poi dagli Inglesi e da loro chiamata New York. Le prime colonie inglesi vennero fondate nel Seicento, dapprima in Virginia, poi nel Massachussets, nel Maryland e nella Pensylvania. All’inizio i coloni erano commercianti ed avventurieri, ma poi numerosi gruppi di uomini e donne che avevano lasciato la madrepatria per motivi politici o religiosi (Puritani, Cattolici e Quaccheri). Per arrestare l’espansione spagnola gli anglosassoni occuparono la fascia costiera meridionale e fu contenuta la penetrazione della Francia,che agli inizi dell’Ottocento perse la Louisiana. Tra le colonie del Nord e quelle del Sud si andarono delineando notevoli differenze di sviluppo economico: le prime, oltre che alle attività agricole, diedero impulso allo sfruttamento delle risorse minerarie, ai commerci, all’artigianato e all’industria, mentre nelle altre si :svilupparono piantagioni dio cotone e di tabacco, prodotti assai richiesti dalla madrepatria. Le colonie, salite al numero di tredici, erano autonome dal punto di vista amministrativo, ma sul piano economico erano vincolate pesantemente all’Inghilterra, in quanto i commerci dovevano avvenire esclusivamente con esse e le attività industriali non dovevano entrare in concorrenza con quelle della madrepatria. Tali limitazioni penalizzavano maggiormente le colonie del Nord e fu da essa che, in seguito a nuove imposizioni fiscali, partì nel 1775 una serie di sommosse, che sfociarono nella cosiddetta Rivoluzione Americana, con la quale, sotto la guida del generale George Washington, fu conquistata nel 1776 l’indipendenza e vennero costituiti gli Stati Uniti, una confederazione di tredici Stati repubblicani.

ASPETTI DEL TERRITORIO
Per la maggior parte della sua superficie (83,6%), il territorio degli Stati Uniti è costituito dalla porzione dell’America Settentrionale che è compresa tra Canada e Messico ed è bagnata ad Est dall’Oceano Atlantico, a Sud dal Golfo del Messico e ad Ovest dall’Oceano Pacifico. Fanno poi parte del territorio statunitense l’Alaska, posta nell’estrema parte nord-occidentale del continente, e l’Arcipelago delle Hawaii, nell’Oceano Pacifico, a 5.000 km dalle coste statunitensi.
L’estensione maggiore da Nord a Sud è di 2.700 km, da Est a Ovest è di circa 4.600 km.
Nel territorio statunitense possiamo individuare alcune grandi regioni naturali: le pianure costiere, prospicienti l’Oceano Atlantico ed il Golfo del Messico, la regione dei Monti Appalachi, le Grandi Pianure interne, la regione delle Montagne Rocciose e la regione costiera del Pacifico.
La regione atlantica, posta tra l’Atlantico e gli Appalachi, nella parte settentrionale
presenta una fascia pianeggiante di modesta larghezza, con coste incise da profondi estuari (fiumi Hudson, Potomac e Delaware), sui quali sorgono Washington, New York e Philadelphia. È una regione fortemente urbanizzata ed una delle più importanti del Mondo dal punto di vista economico.
La sezione costiera meridionale è caratterizzata da una scarsissima pendenza, che determina la formazione di acquitrini, paludi e lagune separati dal mare da stretti cordoni di terra. La piatta penisola della Florida si protende verso Sud e delimita il Golfo del Messico. Fanno parte della porzione meridionale gli Stati agricoli, il cosiddetto “profondo Sud”, dove alle tradizionale piantagioni di cotone e di tabacco si sono aggiunte produzioni orticole e frutticole. Nella Florida, per il clima caldo-umido di tipo tropicale, è considerevole la coltivazione di agrumi e di frutta esotica.
La regione dei Monti Appalachi è caratterizzata da strette catene parallele di modesta altitudine, incise da profonde vallate disposte a zig-zag, con numerosi passi che ne rendono facile l’attraversamento. Il sistema degli Appalachi si divide nei Monti della Nuova Inghilterra e nei Monti Allegheny. La regione è ricca di boschi di conifere a Nord e di latifoglie a Sud. Gli Appalachi sono fiancheggiati da una seria di altipiani (700/800 m di altitudine), il Piedmont, che si affaccia sulla pianura costiera con un vero e proprio gradino roccioso, la cui altezza va dai 10 ai 100 metri. I fiumi scendono da esso con salti e cascate pittoresche, sfruttati per la produzione di energia elettrica. Il Piedmont è una regione agricola,ma lungo la Linea delle Cascate sono numerosi i centri industriali, sorti grazie alla disponibilità di fonti energetiche e di minerali: la regione appalachiana racchiude infatti i maggiori giacimenti di ferro e di carbone degli Stati Uniti.
A Ovest degli Appalachi si estende fino alle Montagne Rocciose la regione delle Grandi Pianure interne, che comprende circa 1/3 dell’intero territorio statunitense. Tale regione appartiene quasi totalmente al bacino del Missouri-Mississipi; mentre nel Midwest(cos’ sono chiamati i territori ad Est del Mississippi) i terreni, ricoperti da spessi strati alluvionali, sono fertili ed adatti a molte colture, ad Ovest via via che ci si avvicina alle Montagne Rocciose divengono sempre più aridi. Le precipitazioni, dai 1.000 mm annui del Midwest, passano ai 500 mm delle praterie dell’Ovest, fino a toccare valori minimi (250 mm) nel Texas.
La regione montuosa occidentale è formata da fasce di rilievi, disposti in senso longitudinale, che racchiudono ampi bacini e altipiani di notevole estensione. La prima catena che si incontra procedendo da Est ad Ovest è quella delle Montagne Rocciose, con cime che superano i 4.000 m. parallele ad essa corrono, da Nord a Sud, la Catena delle Cascate, la Sierra Nevada e la Catena Costiera. Fra desse si trova il Gran Bacino, una vasta e desolata depressione, aridissima e intensamente modellata dal sole e dai venti. Questa regione ospitava un tempo un grande numero di laghi, di cui restano oggi il Gran Lago Salato (4.960 km2) e altri minori, tutti salmastri e in via di prosciugamento per l’intensa evaporazione. Residuo
di un vasto bacino lacustre è la famosa Valle della Morte, una depressione posta a 85 m sotto il livello del mare, incrostata di sale.
A Nord del Grande Bacino si trova l’Altopiano del Columbia e a Sud si incontra l’Altopiano del Colorado (2.500-3.500 m di altezza) con terrazzi tabulari (mesas) separati da canyon profondi scavati dai fiumi, oltremodo pittoreschi e di grande interesse geologico. Ad oriente dell’altopiano si estende il Deserto dell’Arizona e ad occidente il Deserto del Nevada. Tra la Sierra Leone e la Catena Costiera si apre una fossa di origine tettonica, la Grande Valle della California, percorsa dai fiumi Sacramento e San Joaquin, profondamente modificata dall’azione dell’uomo.
La regione costiera del Pacifico è costituita da una stretta striscia di terra tra la Catena Costiera e il Pacifico. Essa gode nella parte settentrionale di un clima tiepido ed umido, che diviene sempre più caldo ed arido verso Sud. Da una vegetazione e da colture di tipo mediterraneo si passa a piante xerofile. I fiumi che si buttano nel Pacifico hanno corso piuttosto breve e carattere torrentizio. I maggiori sono lo Yukon, in Alaska, il Columbia e il Colorado, che è il più lungo e sfocia nel Golfo di California. Il Rio Grande, che nasce nell’altopiano del Colorado e segna per un tratto il confine con il Messico, si getta nel Golfo del Messico. I fiumi che dagli Appalachi sboccano nell’Atlantico hanno corsi relativamente brevi, ma sono importanti come vie di penetrazione nel territorio. I maggiori sono l’ Hudson, il Potomac e il Delaware. I fiumi delle grandi pianure interne appartengono quasi tutti al bacino del Missouri-Mississippi, che copre un’area di 3.328.000 km2, pari ad 11 volte la lunghezza del nostro Paese. La lunghezza complessiva del Mississippi, se si comprende anche il suo principale ramo sorgentizio (il Missouri) è di 6.418 km. Il fiume raccoglie le acque dell’Ohio, quasi interamente navigabile, del Kentucky, del Cumberland, del Tennesse, sottoposto nel 1933 a colossali opere di sistemazione idraulica; questi affluenti provengono tutti dagli Appalachi. Dalle Montagne Rocciose scendono verso il Mississippi l’Arkansas e il Red River. Gli Stati Uniti possiedono un notevole numero di bacini lacustri sia naturali che artificiali. I più importanti sono i Grandi Laghi: Superiore, Michigan, Huron, Erie ed Ontario; di essi appartiene agli U.S.A. solo la sezione meridionale.

L’ECONOMIA
Gli Stati Uniti sono considerati la massima potenza economica del Mondo: essi detengono infatti primati qualitativi e quantitativi in vari settori produttivi. L’ economia statunitense è caratterizzata dalla presenza di imprese capitalistiche di dimensioni enormi, che dominano non solo il mercato interno, ma anche quello internazionale. Trecento delle maggiori imprese mondiali sono statunitensi;esse investono grandi capitali anche all’estero: in America Latina, in Asia, in Africa e nell’Europa Occidentale.
L’agricoltura impegna solo il 2% della popolazione attiva,una percentuale che risulta assai bassa se si pensa che ben il 20% dell’immenso territorio è coltivabile e che il 25,5% è costituito de prati e pascoli.
L’arativo è coltivato principalmente a cereali, tra i quali prevalgono il mais nel Corn Belt (fascia del mais) che comprende gli stati dello Iowa, dell’Indiana, dell’Illinois, del Minnesota e del Nebraska, e il frumento nel Wheat Belt (fascia del grano), nelle due qualità del grano invernale a Sud (Texas, Oklahoma e Kansas) e del grano primaverile a Nord (South e North Dakota, Minnesota e Montana). Grande sviluppo hanno avuto l’orticoltura e la frutticoltura nell’area dei Grandi Laghi, per il rifornimento delle grandi città di quella regione e della costa atlantica. Uva e agrumi sono coltivati in Florida, in California e nelle zone costiere del Golfo del Messico; ananas e frutta tropicale nelle Hawaii. Grande importanza hanno la coltivazione del cotone e della soia, di cui gli U.S.A. sono ora tra i massimi produttori. Importante è la produzione di tabacco (South e North Carolina, Virginia, Kentucky, Georgia e Tennesse), dello zucchero sia di canna che di barbabietola, dei semi oleaginosi. Altri prodotti sono l’avena, il riso, l’orzo, le patate, le patate dolci, il girasole, il lino e le arachidi. L’allevamento è un settore molto importante nell’economia delle regioni agricole, ed ha la sua maggiore diffusione nel Dairy Belt, cioè la fascia dei prodotti di latte,che comprende Wisconsin, Minnesota, Iowa, Michigan, New Jersey, Pennsylvania e New England. Il numero dei bovini rappresenta il 7,7% del totale mondiale. Considerevole è anche il numero dei suini, degli ovini, degli equini e degli animali da cortile (particolarmente tacchini). Per quel che riguarda la pesca, gli U.S.A. sono tra i primi Paesi al Mondo per quantità di pescato. Si pescano soprattutto merluzzi, aringhe, sgombri, tonni, pesci spada, salmoni ecc. Fiorente è l’allevamento di ostriche. Il Paese può contare su enormi risorse minerarie: carbone, ferro, rame, piombo, zinco, bauxite, mercurio, oro, argento, stagno, nichel, zolfo e altri ancora. Rilevante è la produzione di petrolio e di gas naturali. L’energia elettrica è prodotta in centrali idroelettriche, termiche e nucleari. I consumi interni elevatissimi hanno spinto gli U.S.A. alla scelta nucleare sia per non esaurire troppo rapidamente i propri giacimenti di petrolio e di carbone, sia per non dover dipendere dall’estero per l’approvvigionamento energetico. L’area a maggiore densità industriale è il cosiddetto Manifacturing Belt (fascia manifatturiera), che si trova nella sezione nord-orientale del Paese e comprende le regioni dei Grandi Laghi e della costa atlantica settentrionale. L’affermarsi di tale area è stata favorita dalla sua posizione, in relazione alle vie di comunicazione verso l’Europa e verso l’interno, dalla ricca dotazione di risorse minerarie della regione appalachiana e dalla notevole produzione idroelettrica. Una parte dell’industria è strettamente collegata all’agricoltura, a cui fornisce macchinari, concimi, antiparassitari, e di cui trasforma i prodotti. Diffusione su tutto il territorio hanno dunque le industrie alimentari, ma anche chimiche e tessili, benché quest’ultime siano maggiormente presenti nell’area sud-orientale. I settori in cui la produzione statunitense si segnala per l’alta tecnologia sono quelli chimico, farmaceutico, elettromeccanico, informatico, aeronautico e spaziale. Le industrie a tecnologia più avanzata sono localizzate particolarmente nelle regioni occidentali e meridionali (Texas, California, Florida). Poiché la produzione industriale supera il fabbisogno interno, gli U.S.A. necessitano di sbocchi internazionali per l’esportazione. In continua espansione è il settore terziario, occupato oggi dal 72% della popolazione attiva. Le attività collegate con le comunicazioni di massa hanno un peso fortissimo nel terziario. I settori pubblicitario, cinematografico e televisivo sono in continua espansione e questi ultimi hanno un vasto mercato anche all’estero. Molto intensa anche l’attività turistica.

L’ORDINAMENTO DELLO STATO
Gli Stati Uniti sono una Repubblica federale presidenziale che comprende 50 Stati, ciascuno dotato di un proprio Governatore e di proprie assemblee legislative, più un distretto federale, il “District of Columbia” dove si trova la capitale Washington.
In base alla costituzione del 1787, integrata da emendamenti successivi, il Presidente, eletto ogni 4 anni, esercita il potere esecutivo, coadiuvato da un Gabinetto presidenziale, formato dai capi dei Dipartimenti (Ministeri) da lui stesso nominati. Il potere legislativo spetta al Congresso, formato da due Camere: il Senato (102 membri) e la Camera dei Rappresentanti (435 membri, eletti in numero proporzionale alla popolazione di ogni Stato). Sulla scena politica si alternano da decenni il Partito Democratico, più aperto, e il Partito Repubblicano, più conservatore. L’attuale presidente George W. Bush appartiene ai Repubblicani.

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