stati uniti

Materie:Tesina
Categoria:Geografia

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Testo

Nel 1942 Cristoforo Colombo, con le sue tre caravelle, toccò una delle isole Bahamas. Convinto di aver raggiunto le Indie, chiamò i suoi abitanti Indios. Qualche anno dopo alcuni geografi capirono che quell’isola non era asiatica ma faceva parte di un continente sconosciuto, tra l’Europa e le Indie. Nei primi anni del ‘500, un altro italiano, Amerigo Vespucci, esplorò il Sud America e scrisse in un libro il resoconto dei suoi viaggi. Questo libro ebbe tanto successo che l’America ricevette il nome da Amerigo e non da Colombo.
Inseguito l’America fu colonizzata da molti Paesi, fra cui i primi e più spietati, i conquistadores.
All’inizio del ‘600 la costa atlantica dell’America del Nord, era la sede dei primi tentativi di colonizzazione inglese. Il popolamento di essa era assicurato dagli emigrati che fuggivano dall’Inghilterra per motivi religiosi. I nuovi portarono nel nuovo mondo due tesori preziosi: molto denaro e la volontà di costruire una società migliore di quella da cui erano fuggiti. Nella seconda metà del settecento, l’America inglese contava tredici colonie popolate da più di 2 milioni di abitanti. I coloni avevano caratteristiche diverse ma erano legati dalla fede cristiana, dall’uso della lingua Inglese e dall’attaccamento alle tradizioni politiche britanniche.
I principali motivi di insoddisfazione erano:
• Le leggi coloniali li obbligano ad esportare le loro materie prime solo in Inghilterra;
• Dovevano acquistare tutti i prodotti lavorati dalla madrepatria.
• Non potevano avere moneta propria.
Inoltre molti di loro conoscevano e condividevano le idee dell’illuminismo, idee di libertà, felicità e uguaglianza. L’Inghilterra impose una serie di diritti doganali; ciò causò una forte protesta dei coloni. Nel 1773 un gruppo di coloni gettò in mare un carico di tè inglese. Questo episodio, passato alla storia come il Boston tea party, irritò il re d’Inghilterra che inviò le sue truppe per infliggere una punizione esemplare ai ribelli.
Lo sbarco degli inglesi nel 1775 provocò l’insurrezione generale dei coloni e segnò l’inizio della Rivoluzione Americana che finì nel 1783.
Gli Americani, ben comandati da George Washington ottennero un’importante vittoria prima a Saratoga poi, con l’aiuto dei Francesi, a Yorktown. Nel 1783 fu firmata la pace che confermava la nascita di una nuova nazione: gli Stati Uniti. George Washington fu il primo presidente; il terzo fu Thomas Jefferson, che pose la capitale dello Stato a Washinton.
Gli Stati Uniti non furono mai un’esatta fotocopia dell’Europa sebbene fossero nati dall’estensione della civiltà europea. Adottarono nuovi modi di pensare, creando una società meno rigida. Gli Americani ebbero fin da subito una grande capacità di adattamento all’ambiente in cui si trovavano, spesso molto ostile, dovuta all’incredibile fiducia nel successo. Era una società aperta, non vi erano le basi per creare una classe nobiliare privilegiata, caratterizzata da una grande mobilità, cioè dalla possibilità di scendere o salire la scala sociale senza nessun impedimento di legge.
L’America fu un terreno particolarmente favorevole alla diffusione dell’illuminismo. Il più tipico rappresentante dell’illuminismo fu Benjamin Franklin. Egli era un genio. Fondò una biblioteca, un ospedale e un college. Divenne famoso in America per le sue invenzioni. Infine partecipò alla stesura della Costituzione degli Stati Uniti.
Essa garantì:
• La libertà religiosa, ognuno poté praticare il proprio culto.
• La libertà economica, ognuno poté intraprendere qualsiasi iniziativa.
• La libertà politica, garantì a tutti i bianchi i diritti civili.
Intorno alla metà dell’ottocento gli Stati Uniti erano formati da 31 Stati. A ovest si estendevano immensi spazi inesplorati ma ricchi di risorse: pascoli, terreni coltivabili, miniere, fiumi, laghi, petrolio, ma anche deserti, catene montuose, climi torridi o molto freddi. Questa zona era chiamata dagli Americani Far West, “lontano Ovest”. Nel 1849 si scoprì che l’Ovest era ricco di oro, questo scatenò una corsa alla colonizzazione del West.
Gli Statunitensi partirono dalla costa atlantica e si spinsero verso ovest devastando e sterminando tutte le tribù e i popoli, per la maggior parte indiani, che si trovarono davanti. Vi era inoltre il problema della schiavitù che spezzava l’America, infatti il sud era favorevole, mentre il nord contrario. Con l’elezione del presidente Abramo Lincoln, un tipico personaggio del West, gli Stati del Sud, preoccupati dal fatto che il nuovo presidente fosse contro la schiavitù, uscirono dall’Unione. Questo distacco è detto secessione ed equivaleva a una dichiarazione di guerra. La Guerra di secessione durò dal 1861 al 1865. Il 1865 segnò l’inizio del “miracolo Americano”. Infatti la maggior parte delle città raddoppiò di popolazione. New York divenne una metropoli paragonabile a Londra e Parigi.
Inseguito l’America entra far parte della vita economica Europea, divenendo uno dei Paesi guida.
Nel 1917 partecipa alla Prima Guerra mondiale, portando utilissimi aiuti agli Alleati.
Nel 1941 fu chiamata in causa nella Seconda Guerra mondiale, costituendo ancora una volta un grande aiuto.
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Sigla automobilistica USA
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Ordinamento REPUBBLICA FEDERALE
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Capitale n. abitanti
WASHINGTON 572 000
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Moneta DOLLARO STATUNITENSE
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Lingua INGLESE
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Religioni PROTESTANTE, CATTOLICA
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Popolazione 238 230 000
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Densità (ab./kmq) 30
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Popolazione urbana (%) 77
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Occupati (%)
SETTORE PRIMARIO 2
SETTORE SECONDARIO 25
SETTORE TERZIARIO 73
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Speranza di vita (anni) 77
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Gli Stati Uniti d’America (USA) sono una repubblica federale di tipo presidenziale, comprende 50 Stati (ciascuno dotato di un proprio governatore e di un’assemblea) e un Distretto federale, in cui ha sede la capitale, Washington.
Il presidente della federazione, eletto ogni 4 anni insieme al vicepresidente, esercita il potere esecutivo; quello legislativo spetta invece al Congresso (il Parlamento), formato da due Camere, quella dei Rappresentanti e il Senato. Le dimensioni fisiche e demografiche collocano gli USA ai primi posti mondiali (4° Paese al mondo per estensione, 3° per numero di abitanti), ma è soprattutto sul piano politico-militare ed economico che essi occupano una posizione dominante.
Dopo aver esercitato il ruolo di “contrappeso” occidentale all’altra superpotenza mondiale (Unione Sovietica), dopo il crollo di essa, gli Stati Uniti hanno accresciuto maggiormente la loro funzione di “Paese-guida”. Evidente è anche la posizione di leadership nell’economia (gli USA sono di gran lunga al primo posto nel mondo per produzione e ai primi posti per PIL pro capite).
AMBIENTE E CLIMA
Posizione geografica. Gli Stati Uniti si sviluppano a Nord del tropico del cancro, tra esso e il 50° parallelo. Confina:
• A Nord con il Canada
• A Est con l’oceano Atlantico
• A Sud con il Messico e il Golfo del Messico
• A Ovest con l’oceano Pacifico.
Sistemi montuosi e pianure. Si possono notare tre grandi zone:
1. il sistema Appalachiano si estende, sulla costa atlantica, da Nord verso Sud su una lunghezza di 150 km. Esso culmina col monte Mitchell a 2037 m. Si tratta di una regione di formazione antichissima.
2. La regione delle Grandi Pianure Centrali, si estende tra gli Appalachi a oriente e le Montagne Rocciose a occidente. Essa è formata in gran parte di antichi sedimenti.
3. La zona delle Montagne Rocciose si estende nella parte ovest degli Stati Uniti. Essa è costituita da due serie di catene che hanno un andamento da Nord a Sud. La cima più alta è quella del monte Whitney, a 4418 metri di altezza.
Clima. Gli USA hanno in complesso un clima continentale, ma data l’enorme estensione si notano differenze considerevoli da zona a zona. Sulla costa atlantica scende la corrente fredda del Labrador che annulla in gran parte l’influenza marina e contribuisce così a dare il carattere di clima continentale anche alla zona costiera settentrionale. Inoltre questa corrente è molto pericolosa siccome porta spesso, soprattutto di inverno, lastre di ghiaccio molto grandi (ice-berg) fin davanti alla costa atlantica: ciò comporta non pochi rischi per la miriade di navi che transitano in quelle zone. Verso l’interno il clima diventa temperato, a eccezione delle Montagne Rocciose. Sia a Sud-Est che a Sud-Ovest, invece il clima è quasi tropicale caratterizzato da temperature torride durante la stagione estiva. Fiumi. I fiumi che si versano nell’oceano Pacifico hanno un corso tortuoso, spesso interrotto da cascate. Quelli del Nord, che attraversano regioni molto piovose sono ricchi d’acqua. I fiumi più meridionali, che attraversano paesi aridi, hanno invece u regime irregolare e torrentizio. Nell’oceano Atlantico sfociano tutti i fiumi che scendono dagli Appalachi. Questi sfociano tutti in larghi e profondi estuari. La parte idrograficamente più importante degli Stati Uniti è compresa nel bacino del Mississippi che con i suoi grandi affluenti di destra e di sinistra, raccoglie tutte le acque della pianura centrale. Esso è il fiume più lungo dell’America settentrionale e sfocia con un delta nel Golfo del Messico.
Laghi. Posti al confine col Canada sono i Grandi Laghi, che costituiscono il maggior sistema di laghi al mondo. Fatta eccezione del lago Michigan, posto interamente all’interno del confine statunitense, gli altri quattro (Ontario, Superiore, Huron, Erie) sono politicamente condivisi con il Canada.

POPOLAZIONE
Le statistiche stilate ogni dieci anni dai federali dimostrano che l’incremento della popolazione statunitense è stato, ed è tuttora, forte e costante. Oggi gli Stati Uniti ospitano poco meno di 300 milioni di abitanti. Questo Stato è un mosaico di etnie che però spesso devono affrontare il problema del forte divario di condizioni socio-economico fra di loro. Ben diverso è, ad esempio, il livello medio di benessere riscontrabile tra la popolazione afroamericana (con alta disoccupazione e bassa scolarità) e la maggioranza bianca. La popolazione è mal distribuita nel Paese. Le densità maggiori si trovano nelle regioni nordorientali di più recente colonizzazione. Oltre che dalla forte e costante immigrazione, l’incremento demografico è stato generato da un tasso di natalità più alto che nella maggior parte dei Paesi avanzati.
In questo Paese l’urbanesimo ha avuto uno sviluppo precoce: già agli inizi del ‘900 la popolazione urbana superava quella delle campagne. Attualmente circa i ¾ della popolazione statunitense vivono nei centri urbani.
RISORSE E ATTIVITA’ ECONOMICHE
Gli Stati Uniti hanno conosciuto nel tempo una struttura economica senza eguali. Malgrado la crescente concorrenza giapponese, gli USA continuano a mantenere il loro primato di maggiore potenza economica mondiale, con altissimi livelli di produzione agricola e industriale. Questa posizione di supremazia è certamente legata anche alla natura del suolo e del clima a alle risorse del sottosuolo, ma soprattutto è dovuta al lavoro degli uomini, spinti dal desiderio di potenza e di ricchezza e operanti con estrema energia. Ovviamente per raggiungere tali obiettivi sono stati pagati alti prezzi per quel che riguarda i problemi ambientali spesso dovuti alla troppa produzione nelle fabbriche. Un altro grave problema è costituito dalla sproporzionata distribuzione della ricchezza: lo stato è una terra di grandi opportunità ma purtroppo spesso il sistema economico emargina le persone che non si sono distinte nel proprio lavoro.
Agricoltura. Favorita dalla vastità dei territori e dalle condizioni climatiche, l’agricoltura americana è tra le più avanzate del mondo. La varietà delle coltivazioni è grandissima. Lo sfruttamento agricolo è naturalmente nella sezione orientale, mentre è molto scarso nella zona occidentale. Si tratta di un’agricoltura fortemente meccanizzata. Tra i prodotti agricoli il primo posto spetta al mais, coltivato un po’ ovunque, segue il frumento, l’avena, l’orzo e il riso. Importanti sono anche la frutticoltura e l’ortofrutticoltura che producono mele, pesche, agrumi e ortaggi per tutti gli Stati Uniti.
Allevamento. Molto sviluppato è l’allevamento di bovini e ovini. Oggi esso è diminuito di importanza di fronte all’estendersi dell’agricoltura.
Industria. Gli USA sono la prima nazione industriale del mondo. Lo sviluppo dell’industria è stato anche favorito dalla notevole disponibilità energetica: oltre alle risorse idriche, gli Stati Uniti sono ricchi nel sottosuolo di materie prime come il carbone, il petrolio e il gas naturale. Nel Paese viene anche prodotta moltissima energia elettrica ed è fornita in gran parte da centrali termoelettriche. Importanti sono le industrie automobilistiche, alimentari, aeronautiche e chimiche.
Terziario. È il terziario a fornire la maggior parte del PIL e ad occupare la più alta percentuale di lavoratori (circa i ¾) negli USA. Grande importanza rivestono le attività finanziarie, che hanno il loro centro a New York (dove ha sede Wall Street, la principale Borsa del mondo
LE CITTA’
In tutti gli Stati Uniti ben 6 città superano i 4 milioni di abitanti: Chicago, Detroit, Filadelfia, Los Angeles, New York e San Francisco.
N E W Y O R K
New York è la più importante città americana, nel nucleo urbano vivono 7 milioni di persone, ma con l'area metropolitana, che interessa tre stati (New York, New Jersey, Connecticut) si arriva a 19 milioni. La città sorge in parte sulla terraferma, in parte su alcune isole nell'estuario del fiume Hudson, collegate tra loro da ponti e strade. E' un grande porto e anche un centro industriale molto fiorente, inoltre è presente a New York la principale piazza finanziaria del mondo con la Borsa di Wall Street, il cui andamento influenza in modo decisivo le Borse di tutto il mondo.
L'origine della città risale al 1626 con la costruzione di un forte da parte degli Olandesi, che determinò il sorgere di un primo centro commerciale (Nuova Amsterdam); divenne possedimento inglese nel 1664, ma, dopo la Dichiarazione di Indipendenza, divenne, per un breve periodo, la sede del governo degli Stati Uniti con il nome di New York.
Manhattan è il centro finanziario e amministrativo, dove si concentrano gli uffici e le attività del settore terziario; è il cuore più antico della città, divenuta a sua volta una metropoli con l'annessione degli altri quattro distretti amministrativi di Queens, Bronx, Staten Island e Brooklyn alla fine dell'Ottocento.

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