Spagna

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Testo

LA SPAGNA

Caratteristiche fisiche
Confini: la Spagna confina a Nord-Est con Francia ed Andorra, ad Ovest con il Portogallo, a Nord, Nord-Ovest e Sud-Ovest è bagnata dall’Oceano Atlantico, ad Est ed a Sud-Est dal Mar Mediterraneo.
Mari, coste ed isole: appartengono alla Spagna due arcipelaghi, le Baleari e le Canarie.
Le Baleari sono un gruppo di cinque isole, situate al largo del Golfo di Valencia e sono relativamente vicine alla costa spagnola.
Le Canarie sono, invece, nell’Oceano Atlantico. La terra a loro più vicina è il Rio de Oro, possedimento spagnolo nell’Africa Occidentale. Fisicamente, quindi, le isole Canarie appartengono al continente africano.
Orografia: il carattere montuoso del suolo spagnolo ha sempre ostacolato i contatti fra le varie regioni, provocando differenze nei costumi e nelle lingua stessa.
La montagna più alta della Spagna si trova nella Sierra Nevada: è il Mulhacen, alto 3481 mt. Sulla Sierra Nevada si trova un piccolo ghiacciaio, il più meridionale d’Europa.
La catena dei Pirenei è meno alta delle Alpi, ma più ripida e più difficile da valicare. Difficilmente su di essa si trova la neve, essendo caratterizzata dal clima temperato mediterraneo.
Vicino alle coste atlantiche e mediterranee passano le grandi strade.
Idrografia: l’inclinazione dell’altopiano della Meseta verso Ovest fà sì che i fiumi scorrano per lo più verso l’Oceano Atlantico, attraverso una regione arida. Essi sono il Mino, il Duero, il Tago, la Guadiana, il Guadalquivir. Tra i corsi d’acqua che sfociano nel Mar Mediterraneo i più importanti sono: l’Ebro, il Guadalaviar e il Jùcar.
Clima ed ambiente ( biomi ): la Meseta è caratterizzata dal clima continentale, con estati calde ed inverni freddi e scarsità di precipitazioni.
La regione cantabrica a Nord ha clima temperato oceanico, con piogge abbondanti; la regione costiera orientale ha clima mediterraneo, mentre nella regione andalusa il clima diventa sub-tropicale, con estati molto calde e piogge scarse.

Insediamento
Popolazione: la Spagna ha una densità media tra le più basse d’Europa. Il tasso di natalità è alto, ma compensato dalla quota d'emigrazione transoceanica e verso alcuni Paesi europei.
I contrasti economici tra zona e zona sono notevoli.
Lingua: gli idiomi in uso sono il Catalano, il Basco e lo Spagnolo. Questo comprende vari dialetti che nascono dalla differenziazione del latino in area iberica.
La religione: la più diffusa è quella cattolica, con minoranze protestanti, ebree e musulmane.
Moneta: la peseta.

Città
Barcellona e Madrid: due grandi città molto simili in estensione ed importanza, ma molto diverse nel carattere e nella fisionomia.
Una, capitale della Catalogna; l’altra, capitale dello stato.
Barcellona è più riservata e meno caotica di Madrid.
Elegante e sobria, il suo urbanismo è simmetrico e trova la sua massima espressione nella Diagonal, il corso che l’attraversa per dieci chilometri.
Città portuale, deve al suo traffico commerciale nel Mediterraneo, la maggior parte del suo benessere.
Il nucleo più antico è costituito dal Quartiere Gotico. Nel cuore del quartiere si erge la Cattedrale Gotica, altrettanto importante della Chiesa della Sacra Famiglia (opera di Gaudì).
Dalla Cattedrale partono le ripide “ramblas”, piene di vita e di locali all’aperto.
Ma tutta la signorilità di Barcellona si concentra attorno al Paseo de Gracia ed ai suoi splendidi palazzi moderni.
Attualmente, dopo le Olimpiadi, la città ha un nuovo volto e si è dotata di un buon numero d'edifici e nuove installazioni.
Madrid è una città aperta e molto movimentata. Vi predomina il secolo XIX, nonostante la sua origine medioevale, anzi araba.
E’ una città concepita essenzialmente in mattoni, legno e tegola.
Madrid propone una delle maggiori concentrazioni d’arte d’Europa e numerosi parchi come il Retiro, il Parco dell’Oeste, ecc...
In essa convivono i piccoli bar e le “tascas”, taverne caratteristiche.
Zaragoza: è la capitale dell’Aragona. Città araba, fu colonia romana al tempo di Augusto.
Tra i suoi monumenti più importanti ci sono la Basilica del Pilar, la chiesa della Seo ed il Palazzo dell’Aljafaria.
Pamplona: città dai quartieri medievali dominati da una cattedrale gotica eccezionale. E’ qui che scoppiano, in luglio, le corse dei tori nelle feste di San Fermin.
Valencia: vicino alla costa, è lambita dalle calde acque del Mediterraneo.
Circondata da risaie ed aranceti, la sua antica condizione agricola e pescatrice, oggi trasformata in industriale, l’hanno fatta diventare una città ricca e prospera.
Alicante: località importante della costa levantina, gode di un clima mite che la rende un rifugio perfetto dai rigori dell’inverno. Priva di grandi monumenti, è la tipica città ben preparata per il turismo e gli ozi marini, con un ampio lungomare, un castello arabo che la domina, la sua vegetazione subtropicale e qualche piazzetta caratteristica. Per questo, viene definita dal Marchese di Molins come “ la migliore terra del mondo”.
Palma di Maiorca: capitale delle Isole Baleari, sorge in mezzo al Mediterraneo ed è una città portuale di grande bellezza.
Rilevanti le impronte gotiche ed arabe.
Ibiza: altra città baleare molto turistica.
I Cartaginesi la fondarono su una piazza fenicia ed appartenne a romani, bizantini ed ispano-mussulmani.
Per questa incantevole località persero la testa i normanni, gli ottomani ed i berici.
Murcia: la più meridionale delle città levantine.
Resta ormai ben poco delle origini arabe di questa città chiassosa ed industriosa, anticamente chiamata “ Mursiya” e la sua architettura barocca costituisce, quindi, la maggiore attrattiva.
Cadice: la più occidentale, la più atlantica ed avventuriera, fu fondata dai fenici ed è al riparo di una grande baia dalle acque calme.
Accanto ad essa Platone situava la mitica Atlantida e Colombo la scelse come punto di partenza per la sua quarta spedizione.
E’ famosa per il suo Carnevale, caratteristico per la magia dei suoi colori.
Siviglia: stella dell’Andalusia, è divisa in due dal fiume Quadalquivir.
Deve la sua esistenza mitica ad Ercole e quella fisica ai Tartesi.
Cordova: si trova in piena campagna andalusa.
Oltre che romana e visigota, Cordova è moresca per definizione.
I gelsomini riempiono di profumo i “patios” (cortili andalusi) e le stradine si mescolano con graziose piazzette.
Cordova è stata dichiarata Città Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Granada: la città orientale, circondata da vigne, sorge alle falde della Sierra Nevada.
Caratteristiche sono le sue antiche casupole, piene di colore.
La collina dell’Alhambra è la sua maggiore attrazione.
Malaga: circondata da una calda baia, è una città antica e mediterranea per eccellenza.
Fu fondata dai fenici e poi occupata da greci, romani, bizantini ed arabi.
Il suo porto è uno dei più prosperi del Mediterraneo.
Segovia: dichiarata Città Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è uno dei luoghi più affascinanti della Spagna.
Città medioevale, con splendori romanici, vanta una meravigliosa cattedrale gotica.
Avila: si trova ai piedi della Sierra di Guadarrama ed è una città tipicamente castigliana.
Ricca di conventi e monasteri fondati da Teresa di Gesù, è circondata da mura medioevali.
Salamanca: città ricca di colore per la sua architettura argentata e barocca.
Piena di storia e di prosperità, il suo ritmo è giovane e vivace.
Qui venne fondata una delle prime università spagnole.
Toledo: fu fondata più di duemila anni fa ed è quindi ricca di monumenti e stili architettonici
diversi.
Dapprima insediamento romano, fu più tardi capitale visigota ed importante città mussulmana.
Viene definita “ Capitale delle tre culture” in omaggio all’epoca medioevale nella quale mori, cristiani ed ebrei convissero pacificamente in un clima di tolleranza e pace.
Toledo fu per molto tempo mecca delle scienze e delle lettere.
Santiago de Compostela: in piena Galizia, è considerata Patrimonio dell’Umanità.
Città emblematica della cristianità, ancora oggi è la meta di migliaia di moderni pellegrini. Secondo la leggenda, sotto le pietre dell’imponente Cattedrale riposano i resti dell’Apostolo.
Bilbao: situata a nord, verso la Francia, è una città industriale e marina, famosa per la sua gastronomia.
Recentemente è stato inaugurato il nuovo Museo Guggenheim.
San Sebastian: è la città più caratteristica del Paese Basco. Ogni anno si svolgono due famosi festival europei: quello del cinema e quello del jazz.
La Sierra Nevada: qui trovarono rifugio gli ultimi Arabi scacciati dalle terre di Spagna.
A Talara si coltivano peschi e mandorli, grazie alle opere di terrazzamento.
Molte persone, d'età avanzata, si dedicano ad intrecciare a mano panieri e cesti.
In inverno, il bestiame domestico riesce a stento a sfamarsi sui pascoli innevati.
La capra selvatica spagnola è un animale di dimensioni discrete, dalla corporatura massiccia e forte. Raggiunge l’altezza di 70 cm, ed i maschi hanno corna imponenti, arcuate all’infuori e all’indietro.
Grazie alla creazione di una riserva naturale, il numero delle capre è aumentato notevolmente.
Nella Sierra Nevada i contadini si servono degli asini per portare oggetti e merci.
I lavori di mietitura e trebbiatura vengono eseguiti a mano e le donne continuano a lavare i panni al fiume.
Interessante è la collina del Sacro Monte traforata, fin dalla prima era cristiana, da centinaia di grotte, le “cuevas”, dove vivono i gitani.
La Sierra Nevada rimane ricca di neve anche nelle estati più torride.
Il paesaggio alpino è caratterizzato da numerosi laghetti di origine glaciale, chiamati “lagunas”.

Cultura
Storia: abitata da popolazioni di origini diverse, la Penisola Iberica, a partire dal III secolo A.C., fu conquistata dai Romani.
Nel VI secolo D.C., i Visigoti riunificarono il Paese fondandovi un proprio regno.
Nel 711 ebbe inizio il dominio della penisola da parte degli Arabi, durato cinque secoli. Contemporaneamente, le popolazioni cristiane del Nord, dove non erano giunti gli Arabi, avevano dato vita ai regni indipendenti del Léon, della Navarra, dell’Aragona, della Castiglia e del Portogallo. Da qui partì, nel XII secolo, la “reconquista” cristiana del Paese; nel 1260 la dominazione araba si riduceva al solo califfato di Granada.
Nel XVI secolo, la Spagna divenne, con Carlo V, il centro di un vasto impero, che si estendeva dal territorio iberico all’America, dai Paesi Bassi all’Italia.
La Rivoluzione industriale dei secoli XVIII e XIX quasi non sfiorò la Spagna, che, salvo alcune regioni, rimase fino alla Seconda Guerra Mondiale un paese rurale.
Durante il regno di Alfonso XIII di Borbone vi furono prima un tentativo di governo parlamentare, poi una repubblica democratica. Nel 1975 la morte di Francisco Franco, dittatore per quasi quarant’anni, e l’ascesa al trono di Juan Carlos di Borbone, hanno aperto una nuova fase nella storia del Paese, culminata con l’approvazione della nuova costituzione (1978).

Il folclore
Uno dei momenti caratteristici della vita di una città o di un villaggio spagnoli è quello della “fiesta”: quasi sempre legata ad una ricorrenza religiosa, per gli spagnoli la fiesta si presenta come qualcosa di molto serio, a cui bisogna prepararsi in tempo e che occorre condurre secondo un ritmo preciso, quasi religioso. Le fiestas rispettano infatti ciò che è patrimonio sacro della razza, della storia, della fede religiosa, del costume sociale, della stessa tradizione poetica del popolo spagnolo. Per questo motivo alle fiestas si partecipa in massa. Tra le fiestas più importanti ricordiamo: la Semana Santa di Siviglia, quella di San Giorgio ad Alicante, dove si rappresenta in costume il combattimento tra mori e cristiani, quella di Salamanca, una sacra rappresentazione recitata su antichi testi medioevali e dove gli attori sono tratti dallo stesso popolo.
Ovunque, poi, in occasione delle fiestas, si può vedere la donna spagnola che sfoggia, sul capo ed attorno al volto, la tradizionale mantilla e che si fa vento con un elegante e prezioso ventaglio.
Al vertice del folclore spagnolo troviamo la corrida. La corrida è la rappresentazione del modo d’essere degli spagnoli, l’immagine mitica di quello che per loro deve essere l’uomo. Il coraggio del torero non è mai temerarietà o incosciente sprezzo della propria vita: è invece intelligente impiego delle proprie capacità di fronte al pericolo. Ma questo impiego deve essere elegante di fronte alla forza bruta dell’animale.
Il flamenco è una danza piena di fierezza dove è chiaramente riconoscibile l’influenza araba; il ballerino è generalmente accompagnato da un chitarrista che segna con forza il ritmo. La danza è caratterizzata da secchi colpi di tallone e dal battito ed il fremito delle nacchere.
La cucina spagnola è rinomata soprattutto per la varietà dei suoi piatti di pesce, il tonno, i cocktails di frutti di mare, gli spiedini di sardine e le diverse fritture. L’arte della frittura di pesce raggiunge in questo paese una qualità ed una perfezione inimitabili, al punto che questi piatti sono inviati in numerose parti del mondo. Rinomate sono anche le insalate. Il piatto andaluso più celebre è il “gazpacho” che varia a seconda delle provincie.
A Malaga, la specialità tipica è l’aglio bianco all’uvetta.
Nella baia di Algésiras si può gustare il polpo, preparato seguendo ricette diverse, ed il prosciutto alle fave.
Granada offre la sua squisita omelette del Sacromonte.
Il vino di Malaga è apprezzato in tutto il mondo, già conosciuto al tempo dei fenici e dei romani.

L'ordinamento politico
La Spagna, dal 1978, è una monarchia costituzionale ereditaria, il cui sovrano è anche capo dello stato. Il potere legislativo spetta al parlamento (Cortes). Il potere esecutivo è esercitato dal governo, presieduto da un primo ministro designato dal re. Ogni decisione del sovrano deve essere approvata dal parlamento. Attualmente il regnante è Juan Carlos.

L'economia
La Spagna ha conosciuto il decollo economico a partire dagli anni sessanta, con l’apertura agli investimenti stranieri e l’avvio di una politica di modernizzazione delle strutture produttive. Nel 1986 la Spagna entra nella CEE ed aumentano gli scambi commerciali con l’estero. Attualmente sono emersi alcuni problemi che anno causato un brusco calo degli investimenti ed hanno portato alla chiusura di numerose aziende e ad un aumento della disoccupazione.
Agricoltura: la produzione agricola spagnola è piuttosto bassa a causa delle condizioni climatiche poco favorevoli, della mancanza di moderni impianti di irrigazione e del diffuso latifondo.
Le colture più diffuse sono i cereali, con frumento, mais, orzo, riso e segale. Anche la patata assicura ottimi raccolti. Importantissime l’olivicoltura e la viticoltura con l’esportazione di oli e vini pregiati. Presenti oltre la barbabietola, anche il cotone, il lino, la canna da zucchero. Si allevano suini, caprini e bovini; esclusivi della Spagna gli allevamenti di tori da combattimento. Hanno una discreta importanza i prodotti forestali (sughero e resine); abbastanza attiva è la pesca (tonni, acciughe e sardine).
Industria: dal sottosuolo si estraggono ferro, stagno, piombo, zinco, carbone, mercurio, petrolio, tungsteno, antimonio, bauxite e titanio. Le prime industrie (estrattiva, siderurgica, metallurgica, tessile) sorsero nei luoghi di più facile reperimento delle materie prime e delle fonti energetiche o sulle coste, per la maggiore facilità dei trasporti. Oggi l’industria siderurgica è sviluppata soprattutto nell’area atlantica, mentre l’industria meccanica prevale nelle grandi città. Sono in espansione l’industria chimica farmaceutica e l’industria agroalimentare, mentre è in crisi l’industria tessile.
Servizi: oggi il terziario fornisce il 59% del reddito nazionale, grazie soprattutto alle attività bancarie e finanziarie.
A partire dagli anni ottanta lo Stato ha investito molto per l’istruzione e questo ha provocato una drastica diminuzione dell’analfabetismo.
Il turismo è l’attività centrale dell’economia spagnola. I turisti sono attratti dalle località balneari, dalle bellezze naturali del paese, che dispone di servizi efficienti a prezzi contenuti, e dal patrimonio artistico e storico delle più importanti città. Fra le principali mete turistiche della Spagna vi sono le isole Baleari e l’arcipelago delle Canarie.
La rete dei trasporti è ancora insufficiente e disorganica. Sono state ristrutturate soprattutto le strade costiere, mentre la rete ferroviaria è scarsamente estesa. Migliori sono le comunicazioni marittime, dai porti di Barcellona e Bilbao. Gli aeroporti più importanti sono quelli di Madrid e Barcellona.

A cura di:
Flis Maurizio
Oliva Riccardo
INDICE

Caratteristiche fisiche 2
Insediamento 2
Città 2
Cultura 4
Folclore 5
Ordinamento politico 5
Economia 6
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