Piemonte

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Categoria:Geografia

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Testo

Piemonte
Aspetto fisico-ambientale

Il Piemonte è una regione dell’Italia settentrionale; confina a ovest con la Francia, con la Valle d’Aosta e la Svizzera a nord, con la Lombardia e per breve tratto con l’Emilia Romagna a est e con la Liguria a sud. Il Piemonte comprende otto province: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli e Verbania. La regione si estende per circa 25.399 Kmq e ha 4.291.441 abitanti; essa è la seconda regione italiana per superficie dopo la Sicilia.
Il Piemonte ha confini fisici ben delineati: a sud-est da un breve tratto dell’Apennino, a sud- ovest, a ovest e a nord dai monti delle Alpi, a est dal lago Maggiore e dai fiumi Ticino e Sesia.

Il territorio della regione è composto per il 43 % da montagne, per circa il 30 % da colline e per 27 % da pianura.
Del Piemonte fa parte l’arco occidentale delle Alpi (Alpi Marittime, Cozie, Graie, Pennine, e un breve tratto delle Lepontine). Fanno parte del territorio piemontese le vette del M.Rosa (la seconda cima d’Europa che raggiunge i 4634 m), il massiccio del Gran Paradiso (4061) e da molte altre montagne che sfiorano i 4000 m, come il Monviso (3841 m) da cui nasce il Po.
Molti sono anche i valichi: il colle di Tenda (1908 m), il colle della Maddalena (1996 m), il colle del Monginervo (1854 m in territorio francese), il colle del Frèjus (2538 m valico stradale ferroviario) e il colle del Mocenisio (2082 m) che collegano la regione con la Francia. I collegamenti con la Svizzera sono invece assicurati dal valico del Sempione.
L’area collinare del Piemonte è abbastanza estesa. Si possono individuare quattro principali sistemi collinari: il Canavese formata da depositi di origine morenica, il Monferrato nei dintorni di Asti, le colline del Po,(o colline di Torino) a sud del fiume e, infine, le Langhe a ridosso dell’Appennino ligure.
Le aree pianeggianti occupano una piccola parte del territorio piemontese e comprendono la parte occidentale della Pianura Padana; tra la riva sinistra e del Po e del Ticino. Questa parte del territorio piemontese è divisa (come quasi tutta la Pianura Padana) in alta pianura, dal suolo formato da ghiaie e ciottoli (permeabili) e in bassa pianura, dai terreni compatti e quindi impermeabili; al confine tra le due fasce si estende la linea delle risorgive, dove riaffiorano i corsi d’acqua penetrati nel sottosuolo nell’alta pianura.
Il Piemonte è ricco di corsi d’acqua che, direttamente o indirettamente sono tutti affluenti del P, il fiume più importante della regione. Tra i suoi affluenti i principali sono: la Dora Baltea, la Dora Riparia, un tratto del Ticino, il Sesia che nascono dalle Alpi, la Scrivia, la Bormida ed il Tanaro che invece hanno la loro origine sull’Appennino. Il sistema idrografico del Piemonte è arricchito da un gran numero di canali molto importanti per l’irrigazione dei campi soprattutto nell’alta pianura di per sé piuttosto arida; il principale è il Canale Cavour , di 83 Km che collega il Po con il Ticino. L’unico fiume che non si getta nel Po è il Toce che si immette direttamente nel lago Maggiore.
Importanti anche i laghi: lago Maggiore, lago d’Orta, lago di Viverone.

Il clima della regione è quello tipico alpino con inverni rigidi ed estati fresche nella zona montuosa, mentre è continentale, con inverni freddi ed estati afose, nelle aree collinari e di pianura; in pianura sono frequenti le nebbie. Il clima del Piemonte è fortemente condizionato dalla posizione delle montagne. L’arco alpino ne difende il territorio dall’afflusso di correnti di aria fredda e carica di umidità proveniente dal nord Europa; d’altra parte l’Appennino Ligure impedisce all’aria tiepida proveniente dal Mediterraneo di renderne più miti le temperature.

Il Piemonte è tra le regione più boscose d’Italia a causa dell’abbandono da parte dei contadini di aree coltivate. La varietà delle specie vegetali è ricchissima: dalla flora di tipo alpina degli ambienti di alta montagna, ai boschi di alta montagna (con abeti, larici, pini e faggi) a quelli tipici di climi temperati dell’Europa centrale (con castagni e querce) sino alle specie mediterranee e addirittura subtropicali come le palme, che sono diffuse lungo le sponde del lago Maggiore dove il clima è particolarmente mite.
Anche la fauna è molto ricca ed include: stambecchi e camosci (che sono protetti nel Parco nazionale del Gran Paradiso) marmotte, caprioli, lepri, volpi, marmotte oltre a numerose specie di uccelli rari.

Aspetto economico

La morfologia del Piemonte non favorisce l’agricoltura; le zone più fertili sono situate nella bassa pianura dove è stata realizzata una fitta rete di canali d’irrigazione. Tra i cereali buona è la produzione di frumento e di mais ma la vera specializzazione cerealicola piemontese è quella del riso che prospera nelle province di Vercelli e di Novara; di questo cereale il Piemonte fornisce circa il 60% della produzione nazionale. È presente inoltre una vasta gamma di prodotti ortofrutticoli; le campagne piemontesi, in particolare modo le colline delle Langhe e del Monferrato sono famose soprattutto per la produzione di pregiati vini e di spumanti.
L’allevamento poggia sui bovini e si pratica ormai quasi esclusivamente solo in pianura. In montagna infatti la tradizionale pastorale è quasi del tutto perduta soffocata dall’economia turistica e industriale. Abbastanza sviluppato anche l’allevamento di suini.

Le risorse minerarie sono povere i pochi giacimenti sono oggi inattivi perché troppo modesti per essere sfruttati. Insufficienti alle necessità dell’industria è anche la produzione di energia elettrica; data però la ricchezza di acque, il Piemonte è tra le poche regioni d’Italia in cui l’energia prodotta è in buona parte di origine idrica.
L’industria è la struttura portante dell’economia piemontese. Prese avvio alla fine dell’Ottocento ed fu affiancata dal Veneto. Continua a detenere il monopolio nel settore automobilistico e dei mezzi di trasporto su gomma (la Fiat che fu fondata nel 1899 da Torino e da una piccola fabbrica quasi artigianale di automobili si trasformò in pochissimo tempo in una grande impresa che, alla fine della prima guerra mondiale, aveva già 10.000 dipendenti) ma è presente tutta la gamma delle produzioni industriali con complessi metalmeccanici, della gomma, chimici e petrolchimichi, tessili, alimentari, in particolare modo dolciari, ed enologici. Spesso all’avanguardia, insieme alla Lombardia, nelle innovazioni tecnologiche, il Piemonte vanta anche, soprattutto con l’Olivetti, industria impegnata nei settori più avanzati dell’informatica e delle telecomunicazioni.
Un settore terziario è abbastanza sviluppato e si basa soprattutto sul turismo che ha contribuito allo spostamento di manodopera dai settori agricolo e industriale a quello dei servizi. Il turismo piemontese può avvalersi di ambienti naturali assai diversi: quello lacustre e quello montano.
Le vie autostradali, stradali e linee ferroviarie sono abbastanza sviluppate. Inoltre il Piemonte gode delle reti stradali ( che collegano la regione con la Francia, la Svizzera e le altre regioni italiane) più estese d’Italia

Aspetto socio-ambiente

Popolazione: 4.291.441 ab.
Densità di popolazione: 169 ab./Kmq
Capoluogo di regione: Torino
Capoluoghi di provincia: Vercelli, Biella, Verbania, Novara, Cuneo, Asti, Alessandria.
Reddito pro capite: 35.002.000 £
Parchi naturali: P. del Gran Paradiso.

GASTRONOMIA

La gastronoma piemontese è rimasta tra le più tradizionali legate ai prodotti della sua terra: riso, latte, burro, vegetali crudi, aglio, tartufi, ecc. Il burro è il condimento base di questa cucina, che ignora quasi l’uso dell’olio come del resto, fino a epoca relativamente recente, della pasta. Larghissimo era ed è tuttora, il consumo del riso sia in minestra sia asciutto sia come piatto unico con accompagnamento di salame e verdure, sia come contorno o ripieno e addirittura come dolce. Al riso si affiancano, come primi piatti, cannelloni, agnolotti, gnocchi di patate; diffusa è anche la polenta accompagnata alla selvaggina, al tapulone, (ragù di carne d’asino cotto nel vino) ai formaggi. Impegnative sia per la tecnica sia per l’abbondanza degli ingredienti sono le specialità a base di carne: brasato al barolo, lepre in civet, camoscio stufato richiedono vari giorni di preparazione; bollito misto, finanziera, fagiano tarufato, fritto misto sono piatti anche molto complessi. Tra i salumi sono tipici il salame d’oca, il salame della duja (conservato nella sugna) e la mortadella di fegato, tutti del Novarese, e salsicce fresche. Ma le specialità più caratteristiche della gastronomia piemontese sono la fonduta e la bagna cauda, intingoli popolari e appetitosi; il primo esalta l’uso del tartufo, il secondo delle tipiche verdure crude piemontesi: cardi, sedani, peperoni ecc. Quanto ai formaggi, il Piemonte offre una serie di prodotti molto varia, dalla fontina alle tome, dal gorgonzola alle robiole. Proverbiale è la predilezione dei Piemontesi per i dolci; ogni città ha le sue specialità, Torino i cioccolatini e una fama di raffinatezza per la pasticceria, Novara i biscotti, Vercelli i bicciolani, Casali i crumiri, Cuneo i cunesi al rum, Alba il torrone, Novi, Mombaruzzo e Gavi gli amaretti, Alessandria e Asti i baci di dama. Il Piemonte produce alcuni dei più pregiati vini da arrosto italiani: barolo, barbaresco, gattinara, ghemme, nebbiolo, fraisa, grignolino, ecc. Un posto notevole tra gli spumanti italiani ha il moscato d’Asti.

FOLCLORE

Ricchissimo in tutta la regione è il patrimonio di leggende, in buona parte suggerite dall’esigenza di dire una spiegazione di fenomeni naturali. Numerosissime sono le leggende a sfondo religioso, da quelle del Lago Maggioire che hanno quasi sempre come protagonista San Carlo Borromeo in lotta con il diavolo o impegnato a far sorgere polle d’acqua preziosa, a quelle ben più antiche del Lago d’Orta, narrazioni agiografiche sulla vita di San Giulio desunte da un manoscritto del XII secolo, a quelle delle località di montagna. Diavoli, orchi, folletti e streghe popolano tutta la letteratura popolare piemontese, ora in funzione. Con grande solennità viene celebrata in tutta la regione la festa patronale, benchè in molti casi appaiano sopravvivenze isolate le manifestazioni tipiche dei paesi agricoli, come le corse dei carri, dei buoi o le fiere equine, per la scarsa importanza che hanno ormai gli animali da traino nella lavorazione dei campi. Un discorso meritano infine le sacre rappresentazioni, o comunque le celebrazioni legate a momenti particolari del calendario religioso, e il carnevale. Per quanto riguarda il carnevale si ricorda il più noto, quello di Ivrea, vera e propria rievocazione storico- leggendaria che, seguendo un preciso cerimoniale stabilito nella forma attuale dal 1808, ha inizio la mattina dell’Epifania al suono della Diana e prosegue fino al martedì grasso.

Le città

TORINO

Torino è il capoluogo di regione; antico centro celtico, la città deve ai Romani il nome ( Augusta Taurinorm) e la struttura a scacchiera che anche i successivi grandi ampliamenti hanno conservato. La storia più recente della città si confonde con la storia del più grande complesso industriale italiano, la Fiat. Sono sorti i grandi quartieri residenziali satelliti ed è nata la grande Torino. Oggi la popolazione tende ad abbandonare la città a favore delle zone dell’hinterland. Torino è ricca di monumenti (Palazzi Madama, Carignano e Reale, Castello del Valentino, Mole Antonelliana) ed è un centro di cultura con musei di valore mondiale e numerosi istituti universitari, case editrici e un quotidiano nazionale( La Stampa).

NOVARA

Novara si trova al centro di un’importantissima e ricca area agricola che si caratterizzata per la monocoltura del riso. Tuttavia la città ha visto anche un forte sviluppo delle attività industriali e una notevole espansione urbana, che ne hanno fatto la seconda città del Piemonte. Alle tradizionali attività industriali si è affiancata successivamente l’industria chimica e farmaceutica. In relazione alla vicinanza e alla presenza dell’autostrada Milano-Torino, la città e la provincia gravitano più sul capoluogo lombardo che su Torino.

VERBANIA

Verbania costituita da due nuclei abitati, in passato parte della provincia di Novara, è oggi il capoluogo di una provincia in cui è collocata anche Domodossola, importante nodo di comunicazione ferroviaria con la Svizzera.

ALESSANDRIA

Alessandria è collocata ai piedi dell’Appennino tra il Tanaro e la Bormida in una zona che risente più dell'influenza di Genova che del capoluogo regionale. La provincia è incuneata tra la Lombardia e la Liguria ed è attraversata da più autostrade. Alessandria si trova così al centro dell’area industriale che comprende varie attività con prevalenza dell’industria metalmeccanica, siderurgica e chimiche, frutt del decentramento industriale da Torino, Milano e Genova. Altri centri importanti sono Casale Monferrato, centro agricolo ma anche industriale, Valeza Po, famosa per le innumerevoli aziende orafe, Acqui Terme, importante stazioneee di cure termali.

ASTI

Asti sorge in un territorio collinare tra le Langhe ed il Monferraio a 40 Km da torino. L’industria principale della città è quella enologica: Asti è, infatti, rinomata nel mondo per i suoi vini. Del periodo di splendore economico tra il XII ed il XVI secolo restano molti monumenti, tra cui il Battistero di S. Pietro, la Chiesa di S.Sendolo e la Cattedrale. Famoso il suo Palio.

CUNEO

Cuneo è il capoluogo di una delle più estese provincie d’Italia; si tratta di un’area in buona parte montuosa e piuttosto emarginata dalle principali vie di comunicazione. Nel capoluogo hanno sede alcune importanti industrie (alimentari, gomme), mentre nel resto della provincia continua a rimanere rilevante il ruolo delle attività vitivinicole. In provincia ai piedi delle Langhe, si trova Alba, famosa per alcuni prodotti come i tartufi e le noccioline e per essere la sede di una importante industria alimentare. Altri centri importanti sono Mondovì, Bra, Fossano e Saluzzo.

VERCELLI

Vercelli è situata come unico nucleo urbano isolato al centro della più vasta piana risicola del paese. Vercelli è rimasta emarginata da ogni boom industriale e dai grandi assi autostradali; tuttavia ha trovato un suo importante ruolo come centro di contrazione e di mercato agricolo e sede di numerose riserie.

BIELLA

Biella divenuta capoluogo di provincia nel 1992 è il principale laniero italiano. Nel suo territorio sono presenti altre industrie dal ramo tessile. Il centro storico conserva monumenti di epoca medievale.

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