Pakistan

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Pakistan
Repubblica (Islami Jamhurìya-e-Pakistan; Islamic Republic of Pakistan) dell'Asia meridionale.
Superficie: 796.095 km2.
Popolazione: 109.434.000 ab.
Capitale: Islamabad.
Lingua: urdu e inglese.
Religione: musulmana con minoranze induiste e cristiane.
Unità monetaria: la rupia pakistana.
Confini: il Pakistan confina con la Cina e con l'Afghanistan a nord, a est con l'India (con la quale è in contestazione il confine nel territorio del Kashmir), con l'Iran a ovest ed è bagnato dal Mare Arabico.
Ordinamento: Repubblica presidenziale.
GEOGRAFIA
Il Pakistan, nella sua parte più settentrionale, è chiuso fra le alte catene del Karakoram e dell'Hindukush e le estreme propaggini occidentali dell'Himalaia. Anche la parte occidentale, l'arido Belucistan, è montuoso per le catene irregolari con cui l'altopiano iraniano termina verso la valle dell'Indo. La parte più fertile del Paese, il Punjab, è costituita dalle valli convergenti dell'Indo e dei suoi affluenti di sinistra. A valle di questa zona inizia una regione calda e semiarida dove il fiume raggiunge il mare con un ampio delta. Al confine con l'India, a sud del Punjab, si estende il deserto di Thar, sabbioso e pietroso. La popolazione è insediata prevalentemente nelle aree irrigue del Punjab, ove sorgono le città maggiori: Rawalpindi, Lahore, Multan, Peshawar. Nella vallata inferiore dell'Indo i centri maggiori sono Hyderabad e Karachi. L'economia del Pakistan è essenzialmente agricola e i terreni coltivati necessitano d'irrigazione per produrre riso, grano, sorgo, mais e cotone. L'allevamento interessa la produzione di pellami. Scarse le risorse del sottosuolo: carbone, lignite, salgemma, cromite e petrolio. Le industrie principali sono quelle tessili (cotonifici e iutifici) e quelle alimentari (zuccherifici), cui si sono aggiunte quelle meccaniche, chimiche, petrolchimiche ed elettrotecniche.
STORIA
La storia del Pakistan è legata alla richiesta avanzata sin dal 1940 dalla Lega musulmana panindiana, creata, nel 1906, da Mohammed Ali Jinnah, di creare uno Stato musulmano indipendente del Pakistan. Il progetto, fortemente avversato dall'India, si realizzò nel 1947. Seguì un periodo di grande instabilità, dovuta al sussistere entro il nuovo Stato di problemi etnici e sociali ancora irrisolti. Nel 1956 il Pakistan si dette una Costituzione repubblicana, ma nel 1958, in seguito a un colpo di Stato promosso dai militari, salì al potere un governo autoritario. Nel 1964 scoppiò un grave conflitto tra India e Pakistan per la questione del Kashmir. Gravi tensioni politiche con la minoranza dei bengali, rivendicanti la piena autonomia, sfociarono in disordini nel Pakistan Orientale (1971), nella proclamazione della Repubblica Popolare del Bangladesh e infine nella guerra con l'India, che aveva concesso il suo aiuto ai secessionisti. Il nuovo presidente del Pakistan Alì Bhutto, leader del Partito del popolo, interruppe il regime militare e si adoperò per ristabilire le sue relazioni con l'India; varò quindi una nuova Costituzione (1973) che, conferendogli poteri più ampi, suscitò malcontento e disordini. Nel 1977 Alì Bhutto venne rovesciato da un colpo di Stato che diede il potere al generale Zia Ul-Haq. Nel 1979 Bhutto fu giustiziato. La morte di Zia Ul-Haq (1988) e la vittoria elettorale della figlia di Bhutto, Benazir, ripristinarono un regime democratico. Nel 1990 Benazir Bhutto, venne destituita dal Parlamento, ma nel 1993 è stata rieletta presidente. Dal 1994 il Pakistan ha dovuto affrontare la recrudescenza dell'integralismo islamico, manifestatosi con grande violenza e attraverso un numero elevato di attentati. Continuano a permanere le tensioni con l'India a causa del Kashmir.

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