Londra

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Lуndra
GeografiaCittа (6.735.000 ab. la contea metropolitana) capit. del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del
Nord , situata nell'Inghilterra sud-orient. su entrambe le sponde del Tamigi, a una
settantina di chilometri dalla foce del fiume, in un bassopiano (London basin) corrispondente a
una vasta sinclinale cretacica, successivamente ricoperta da terreni cenozoici tra cui prevale
l'argilla (London clay), che ha dato luogo a una topografia assai dolce. Massima metropoli
d'Europa alla fine del sec. XVII, quando contava ca. 500.000 ab., dal punto di vista urbanistico la
cittа era perт rimasta in gran parte racchiusa entro l'antica cerchia muraria; tale enorme
concentrazione demografica favorм nel 1665 la rapida diffusione di un'epidemia di peste.
Ricostruita, dopo l'incendio dell'anno successivo, in stile neoclassico, iniziт a espandersi in ogni
direzione, ma con una spiccata preferenza verso N e W (dove si trovavano i terreni piщ asciutti)
fino al 1938, quando una legge urbanistica in difesa della campagna circostante (green belt) ne
impedм l'ulteriore sviluppo; entro questi limiti si raccoglie ora la Grande Londra. Dopo il 1945
l'espansione di L. и stata caratterizzata dalla proliferazione delle sue undici nuove cittа e
dall'intenso sviluppo di numerose cittadine al di lа della cintura verde, sino a 60 km dal centro;
questa grande regione urbana (London Planning Region) copre 11 427 km2 e conta oltre 12,5
milioni di abitanti. Il cuore della cittа и rappresentato dalla City, sede di uffici, banche, compagnie
assicuratrici e commerciali e sempre meno di case per abitazioni: infatti, vi risiedono appena
5100 ab., mentre quotidianamente vi lavorano 350.000 persone. Grande nodo stradale e
ferroviario, servita dalla prima metropolitana del mondo e dai due aeroporti internazionali di
Heathrow e Gatwick, L. и il maggior centro finanziario e commerciale del Paese, sede della Borsa
e delle piщ importanti banche nazionali (la Bank of England risale al 1694) e uno dei principali
scali portuali d'Europa per movimento mercantile (nel 1989 sono state sbarcate e imbarcate
merci per 54 milioni di t). Il porto, amministrato dalla Port of London Authority, si estende lungo il
Tamigi (fin qui accessibile da navi oceaniche con l'alta marea) fino a Tilbury ed и costituito da un
vasto e complesso sistema di bacini e di docks, in genere ciascuno adibito a determinate merci.
Ma non tutti i numerosissimi docks, che si estendono prevalentemente sulla riva sinistra del
Tamigi, a valle del Tower Bridge , vengono utilizzati in funzione del porto; di conseguenza,
nel 1981, и stato avviato un vasto programma volto alla loro riconversione e, in dieci anni di
febbrile attivitа edilizia, sono stati da essi ricavati 15.000 alloggi oltre a uffici e spazi industriali,
provvedendo alla realizzazione di efficienti infrastrutture che integrano quest'area nel sistema
dei trasporti londinese. L. и poi molto importante sotto il profilo industriale: sono rappresentate
quasi tutte le branche, ma particolarmente fiorenti si mostrano i settori metalmeccanico, tessile,
dell'abbigliamento, grafico-editoriale, alimentare, chimico, petrolchimico, elettronico,
automobilistico, conciario, cartario, del cemento, del vetro, della porcellana. La localizzazione
delle industrie dipende dalle loro dimensioni, dal loro impatto sull'ambiente e, non da ultimo, dai
rischi di inquinamento che possono presentare. Di conseguenza, industrie leggere sono ancora
disseminate nel tessuto urbano, soprattutto a N e a E, oppure anche a W e a NW nei pressi delle
principali vie di comunicazione stradali e ferroviarie, mentre industrie pesanti e che richiedono
grandi infrastrutture sorgono presso il porto e le vie d'acqua. Infine, un altro tipo di industrie
(automobili, macchine fotografiche, ecc.) si и sviluppato nella periferia occidentale. L. и
un'interessantissima cittа d'arte e un vivace centro culturale, sede di universitа e di teatri, musei,
biblioteche e gallerie d'arte di fama mondiale. Nel 1982 и stato inaugurato il grande e articolato
complesso culturale del Barbican Arts Centre, che ha sede nella City. In ingl., LondonStoriaSebbene i reperti archeologici denuncino la presenza di precedenti insediamenti umani nella
zona, la storia di L. comincia con la conquista romana (Claudio, 43 d. C.). Per la sua posizione
geografica, sulla riva sinistra del Tamigi, in un punto del fiume anticamente guadabile
(Westminster), l'antica Londinium divenne presto un fiorente centro di commercio, un porto
movimentato e un importante nodo di comunicazioni con l'interno dell'isola. Dopo la rivolta di
Boudicca (61), la cittа, sembra, fu ricostruita e fortificata. I resti dell'epoca romana sono
comunque pochi. Si sa che a L. c'era una zecca e la presenza del suo vescovo al Concilio di
Arles (314) dimostra che la cittа era sede episcopale. Nel sec. IV ricevette il titolo di "Augusta".
Dopo la partenza delle legioni romane (410) nella sua storia c'и un vuoto di circa due secoli.
Durante quel tormentato periodo la sua importanza decadde, ma si suppone che, essendo
fortificata, offrisse un rifugio ai Britanni sconfitti dai Sassoni nel 457. Non и noto quando L. sia
caduta nelle mani dei Sassoni, ma nel 604 era occupata da loro e aveva di nuovo un vescovo e
una zecca. Nell'800 fu assalita piщ volte dai Vichinghi. Alfredo il Grande la conquistт nell'886 e ne
fece una solida base di difesa contro i Danesi.
L. infatti fu l'ultima cittа dell'isola che si arrese a Canuto, nel 1016. Con Guglielmo, duca di
Normandia e vincitore di Hastings (1066), cominciт il periodo normanno. Incoronato a
Westminster, il duca lasciт una certa autonomia amministrativa a L.; costruм, sugli avanzi delle
fortificazioni romane, la White Tower (poi ampliata da Guglielmo II, che edificт anche la
Westminster Hall). Il suo fu un regno di prosperitа e di pace; ma nel 1087 la cittа subм un violento
incendio. L., che sotto Enrico I aveva giа il carattere di capitale politica, lo divenne di fatto quando
Enrico II istituм un tribunale permanente a Westminster. Nel 1193 ebbe il suo primo mayor
(sindaco), eletto annualmente dai cittadini. Si sviluppavano intanto le grandi comunitа religiose, il
commercio prosperava (nel 1176 si cominciт a costruire un nuovo ponte di pietra) e l'importanza
della City cresceva, anche perchй le lunghe guerre che travagliarono il Paese sotto i Plantageneti
richiedevano molto danaro, che soltanto la ricchezza di L. poteva fornire, mentre per raggiungere
i loro scopi i vari pretendenti al trono dovevano ricorrere all'appoggio dei notabili. Le prime guilds
(corporazioni) sorsero nel sec. XIV. Nel 1348 in Inghilterra scoppiт una tremenda epidemia di
peste; la popolazione, decimata dal male e dalle guerre e oppressa dalle tasse, si agitava; fra le
molte rivolte, si ricorda quella di Wat Tyler, in cui i ribelli invasero e saccheggiarono L. per
qualche giorno (1381). Sotto i Tudor, L. continuт ad affermarsi come capitale e centro dinamico
dello Stato unitario. Il periodo elisabettiano vide L. diventare uno dei principali centri di cultura
d'Europa: vi fiorirono tutte le arti. Durante la prima rivoluzione inglese L. assistette
all'esecuzione di Carlo I (1649). Si ebbe poi la Repubblica di Cromwell (Commonwealth) seguita
dalla restaurazione, con Carlo II. Durante il suo regno, il potere del Parlamento crebbe, e con
esso il peso politico di L.; ma il grande evento fu la peste (Great Plague), seguita da un terribile
incendio (Great Fire), che durт alcuni giorni e distrusse quasi totalmente la City, danneggiando in
modo irreparabile la L. medievale e rinascimentale (1666). Nel Settecento cominciт la grande
espansione coloniale. L., divenuta il centro della vita sociale inglese, seguitava a svilupparsi.
Sorsero le grandi compagnie, si costruirono nuovi ponti; nel 1753 venne fondato il British
Museum. L'Ottocento, il secolo della maggior potenza economica, politica e marittima dell'impero
britannico, fu caratterizzato dalla rivoluzione industriale e dall'ascesa della media borghesia. Il
porto di L., ormai insufficiente al traffico, fu ampliato a piщ riprese e divenne uno dei piщ grandi
del mondo; la potenza delle banche londinesi si affermт dovunque, mentre era la Borsa di L. a
stabilire i costi delle principali materie prime. La prima ferrovia sotterranea del mondo fu
inaugurata a L. nel 1863. Nel 1888 fu costituita la Contea di L., composta dalla City e dai
cosiddetti "borghi metropolitani", da allora in continua espansione. Durante la II guerra mondiale
L. subм gravissimi danni per i bombardamenti tedeschi, ma fu ricostruita con moderni criteri
urbanistici e, passati gli anni del dopoguerra, ebbe notevole ripresa in ogni campo.ArteDell'antica Londinium restano tracce del foro, della basilica, del teatro, e sono stati identificati
edifici termali e case con mosaici. Quando i Romani abbandonarono il Paese (410), L. decadde,
ma ben presto ricominciт a crescere e prosperare; alla fine del regno di Enrico II (1154-89) L.
possedeva un importante sistema difensivo (torre palatina, castelli, mura), mentre appariva giа
evidente l'articolazione intorno ai due nuclei di Westminster, residenza reale ed ecclesiastica, e
della City, sviluppatasi sul sito di Londinium. Questi due nuclei si fusero nei secoli successivi,
collegandosi a un terzo, sorto sulla riva destra del Tamigi e dovuto allo sviluppo commerciale del
porto. I piщ antichi monumenti medievali sono la White Tower, eretta nel 1078 da Guglielmo il
Conquistatore e nucleo centrale della Torre di Londra , e la chiesa di St. Bartholomew-the-
Great (fondata nel 1123). Dallo stile tardo-normanno della chiesa circolare dei Templari (Temple
Church, ca. 1160-85) si passa allo stile gotico primitivo della cattedrale di Southwark, sulla riva
sinistra del Tamigi (1207). Il piщ importante complesso medievale di L. и l'abbazia di
Westminster . La chiesa, iniziata nel 1245 da Enrico III in stile primitivo inglese fortemente
influenzato dal gotico francese, и opera di Henry of Reyns. Al suo interno si trovano numerose
tombe gotiche, tardogotiche, rinascimentali (tomba di Enrico VII di P. Torrigiani, 1518) e barocche.
L'abbazia comprende il Capitolo, ottagonale con pilastro centrale, e i chiostri, tutti del sec. XIII. Il
Westminster Palace conserva dell'antico Parlamento la Westminster Hall, ampia aula di H.
Yevele (1394-1402) con splendido soffitto ligneo a capriate. Altri notevoli edifici tardogotici sono
la Guildhall (ca. 1411-40), nella City, e St. Margaret (compiuta nel 1532). I primi esempi di stile
classico sono la Banqueting House a Whitehall (1619-22) e la Lindsay House in Lincoln's Inn
Fields, dell'architetto Inigo Jones, a cui si deve anche il progetto di Covent Garden, la prima
piazza di L. con tracciato regolare. Delle caratteristiche piazze o squares, costruite a L. nel tardo
Seicento e nel Settecento, resta ben poco (Bedford Square, 1777, и la meglio conservata). Dopo
l'incendio del 1666 la struttura base degli antichi quartieri non fu cambiata; tuttavia, nella
ricostruzione che seguм, vi furono interventi, i piщ importanti dei quali portarono alla costruzione
di nuove abitazioni e piazze (tra le piazze, St. James, Soho, Hannover, Cavendish).
Sir Christopher Wren ricostruм le chiese della City; la cattedrale di S. Paolo (1675-1710) con la
caratteristica cupola a colonne domina ancora oggi il profilo della cittа . Di Wren sono pure il
monumento commemorativo dell'incendio e il Kensington Palace. Altri edifici barocchi sono opera
del suo discepolo N. Hawksmoor (St. Mary Woolnoth, St. George a Bloomsbury, Christ Church a
Spitalfields) e di J. Gibbs (St. Mary-le-Strand). In seguito, sullo stile barocco prevalse un
classicismo neopalladiano di cui sono tipica espressione le architetture di lord Burlington (casa
dell'architetto a Piccadilly; villa di Chiswick), C. Campbell (Bridgewater House a Piccadilly, 1715-
16), W. Kent (Palazzo delle Guardie a cavallo). Alla fine del sec. XVIII la struttura urbana appare
giа divisa in tre grandi settori (West-End, nobile e alto-borghese; East-End, operaio; zona a sud
del fiume, commerciale), articolati intorno alla City, centro amministrativo e finanziario. Tale
struttura и rimasta pressochй immutata fino al 1900, modificandosi solo quantitativamente con lo
sviluppo di L. a vera e propria megalopoli . Sempre alla fine del sec. XVIII i fratelli Adam
adottarono uno stile neoromano pittoresco e aggraziato (edifici di Portman Square; Apsley House
a Hyde Park, 1771-78; il quartiere Adelphi, demolito dopo l'ultima guerra) mentre nelle opere di J.
Soane si manifestano tendenze romantiche ed eclettiche (Banca di Inghilterra, 1788; Casa Soane
in Lincoln's Inn Fields, 1812-13). Durante la Reggenza dominт l'architetto J. Nash, autore di
grandiose sistemazioni urbanistiche (Regent Street, Regent's Park, Trafalgar Square) in cui
blocchi uniformi di edifici (terraces) si connettono strettamente con gli spazi verdi (Carlton House
Terrace, 1831; Buckingham Palace, ecc.). Formalmente lo stile di Nash и neogreco, come quello
di sir R. Smirke (British Museum, dal 1823) e di W. Wilkins (National Gallery). Ma ben presto, in
epoca vittoriana, si diffuse lo stile neogotico, il cui piщ celebre esempio и dato dalla House of
Parliament a Westminster, di Ch. Barry e W. A. Pugin (1836-1860). Verso il 1830 Ch. Barry
cominciт a usare, nell'architettura dei clubs (Travellers' Club, 1829; Reform Club, 1837), lo stile
rinascimentale italiano, che insieme alneogotico dominт l'epoca vittoriana. Dopo il 1900 si
verificт un accostamento al neoclassicismo americano (Magazzini Selfridge's). Questo stile piщ
sobrio ma pesante, tipico dell'epoca di re Edoardo, durт a lungo: solo dopo il 1930 giunse a L. lo
stile razionale (stazioni della metropolitana, di Ch. Holden, dal 1932). L'architettura del secondo
dopoguerra, caratterizzata da un'alta qualitа e soprattutto da una spiccata sensibilitа ambientale
e paesistica, ha dato i suoi migliori risultati nell'edilizia scolastica e nei nuovi quartieri-satelliti
(Rochampton, di sir Leslie Martin, dopo il 1950). Molto energica и stata la pianificazione statale
per la risoluzione dei problemi della cittа, sviluppatasi a dismisura a partire dalla seconda metа
del sec. XIX. Giа nel 1938 lo sviluppo dei sobborghi di L. (che contava ormai piщ di 4 milioni e
mezzo di abitanti) fu bloccato dal Green Belt Act, con la creazione di una fascia permanente di
verde intorno all'area urbana esistente. Nel dopoguerra la pianificazione di L. и stata impostata
da tre grandi piani (della City, della Contea, della Regione). Abercrombie ha progettato il Greater
London Region Plan, approvato nel 1946, per l'intera area della Grande L., per la quale
prevedeva una struttura nucleare a 4 zone concentriche: anello interno comprendente la City;
zona suburbana da ristrutturare; cintura verde, larga 5 miglia, con ampi spazi liberi da
salvaguardare; anello esterno per nuovi insediamenti e industrie. Negli anni Sessanta и stato
elaborato il Piano per il Sud-Est (South-East Study, 1961-81) che perseguiva i seguenti scopi:
l'affermazione del ruolo specializzato del centro di L.; l'allontanamento da L. delle industrie; il
miglioramento di abitazioni e servizi per i residenti nell'Inner London; lo sviluppo dei maggiori
centri regionali di tutto il Sud-Est; la preservazione dell'ambiente; il miglioramento della rete
stradale, ferroviaria e aerea. Negli anni Ottanta-Novanta la L. post-industriale si и trovata a
ripianificare se stessa con uno slittamento strategico-politico da un forte controllo centrale a una
intraprendente politica imprenditoriale.. Vengono realizzati e presentati progetti entro il
tessuto urbano esistente: dalla centralissima City ai Docklands. Cosм nel cuore della City и stato
costruito il complesso della Lloyd's Bank di Richard Rogers (1979-84), и stata sopraelevata
Victoria Station, si и pensato alla ristrutturazione del quartiere di Aldgate e dell'area di
Spitalfields su modello del Covent Garden. Alla fine degli anni Ottanta Robert Venturi si и
occupato dell'ampliamento della National Gallery e James Stirling della Tate Gallery;
contemporaneamente и stata portata a termine la sistemazione del complesso di Broadgate.
Interventi piщ consistenti riguardano l'ambito della British Rail, in particolare Liverpool Station, e
l'area fra le stazioni di King's Cross e St. Pancras. Le parti urbane in via di trasformazione che
piщ segnano il nuovo assetto della cittа sono la zona di Euston Road, l'Isle of Dogs e l'area dei
Docklands, sia per la loro localizzazione centrale sia per la vastitа di superficie che occupano.
Sono proprio questi i nuclei urbani che determineranno il futuro della capitale e che detteranno la
qualitа urbanistico-architettonica della Grande Londra
MuseiL. possiede tre musei che sono tra i maggiori del mondo: il British Museum, che contiene raccolte
archeologiche, medievali e di arte orientale e primitiva; la National Gallery in Trafalgar Square,
eccezionale pinacoteca di dipinti europei dal Medioevo all'Ottocento; il Victoria and Albert
Museum, che и una delle maggiori raccolte di opere d'arte applicata del mondo. Numerose sono
poi le raccolte minori. La Courtauld Collection del Courtauld Institute of Art dell'Universitа di L.
(fondato nel 1932) и stata trasferita nel 1990 dalla sede di Woburn Square alla nuova sede di
Somerset House, palazzo settecentesco progettato da W. Chambers. Le collezioni raccolgono
numerosi dipinti di arte italiana (Lorenzo Monaco, Bernardo Daddi, Botticelli) e fiamminga
(Rubens, Van Dyck), ma sono soprattutto notevoli le opere degli impressionisti e
postimpressionisti: Manet (Bar alle Folies Bergиres), Pissarro, Renoir (La loge), Monet, Van
Gogh, Gauguin, Cйzanne (Giocatori di carte, La Montagna St.- Victoire). Particolarmente
importante и la collezione Witt di disegni di antichi maestri. La Tate Gallery comprende opere di
pittori inglesi dal Seicento a oggi e degli impressionisti francesi. La Dulwich College Picture
Gallery a Dulwich (fondata nel 1814) conserva dipinti di maestri olandesi e fiamminghi
(Rembrandt, Van Dyck, Rubens), inglesi del sec. XVIII (Gainsborugh, Reynolds, Romney, ecc.),
francesi e italiani. La National Portrait Gallery (1856) espone in ordine cronologico oltre 4000
ritratti di personalitа della storia, della cultura e dell'arte inglesi dal Cinquecento a oggi (opere di
Van Dyck, Rubens, Coello, Hogarth, Romney, Gainsborough, Reynolds, Copley, ecc.). La Queen's
Gallery a Buckingham Palace и dedicata a mostre di pezzi delle collezioni reali inglesi
(porcellane, argenti, arazzi, armi e armature, mobili, ecc.). Il Sir John Soane's Museum nella casa
di Soane a Lincoln's Inn Fields (1812) conserva le raccolte di questo singolare architetto inglese:
vi si trovano copie di statue romane, sarcofagi egizi, frammenti scultorei e architettonici gotici,
dipinti di Watteau, Canaletto, Turner e due celebri serie di Hogarth: la Carriera del libertino e la
Elezione. Completa le raccolte un complesso imponente di disegni architettonici (oltre 20.000) di
Wren, Chambers, Dance, Adam, ecc. La Wallace Collection, donata nel 1898, conserva armi,
armature, mobili (soprattutto francesi del Sei-Settecento), ceramiche italiane, porcellane di
Sиvres, sculture e dipinti (Bronzino, Poussin, Rembrandt, Rubens, Watteau, Fragonard, Guardi,
Reynolds). Il City Museum, nel quale sono confluite le raccolte del London Museum, museo
storico della cittа, raccoglie stampe topografiche, libri, costumi, documenti di ogni genere.BibliotecheL. vanta uno dei piщ ricchi ed efficienti sistemi di biblioteche esistenti: oltre alla British Library,
che dal 1972 riunisce le preesistenti biblioteche del British Museum, Nazionale Centrale,
Nazionale di Scienza e Tecnologia, Bibliografia Nazionale Britannica (la biblioteca, che ha
superato ormai i 16 milioni di volumi, sarа trasferita nella nuova sede di St. Pancras); oltre alle
biblioteche di istituti di cultura e musei (in particolare il Victoria and Albert) e a quelle legate al
passato imperiale della Gran Bretagna (come le biblioteche della Royal Commonwealth Society,
del Colonial Office e dell'India Office, con oltre mezzo milione di volumi ciascuna), vi sono
importanti biblioteche che fanno capo a scuole, colleges e universitа: tra le maggiori, la King's
College, la School of Economics Library, la University College Library (ca. un milione di volumi
ognuna). Vi и poi un sistema urbano di pubblica lettura basato oltre che sulla London Library
(circa un milione di volumi) sulle Public Libraries o sui Library Services delle circoscrizioni
cittadine, circa venti organismi con una dotazione che in media supera il mezzo milione di volumi.
SpettacoloNell'etа elisabettiana L. diventa l'incontestata capitale del teatro inglese. Prima c'erano state, sin
dal sec. XII, rappresentazioni di "miracoli" e di "moralitа" ed elaborati pageants che
accompagnavano le grandi occasioni della vita pubblica (ne rimane traccia nell'annuale
processione per l'insediamento del lord Mayor), nonchй, dalla fine del Quattrocento, "interludi"
presentati da compagnie professionali, a corte, nei palazzi nobiliari e anche in cortili di taverne.
Questi ultimi divennero la sede abituale del teatro pubblico e tali rimasero sino al 1577 quando
James Burbage fece costruire il primo teatro permanente, The Theatre, sorto sulla riva merid. del
Tamigi (cioи, per ragioni di moralitа ufficiale, fuori della City), dove nel ventennio seguente si
aprirono altri cinque teatri, tutti scoperti, frequentati da un pubblico straordinariamente
appassionato. Il primo teatro coperto fu il Blackfriars, che ospitт compagnie di bambini dal 1597 e
attori professionali dal 1608. Altri se ne aggiunsero, pressappoco nello stesso periodo, riflettendo
un'evoluzione in senso aristocratico del teatro che trovт soprattutto espressione nei masques,
destinati principalmente alla corte. Ci fu poi l'interruzione dovuta al veto del Parlamento puritano
per qualunque forma di spettacolo teatrale (1642) e alla Restaurazione il panorama venne
radicalmente modificato.
Il privilegio di recitare nella capitale venne concesso a due sole compagnie, una delle quali si
stabilм al Drury Lane, primo "teatro reale" (tuttora esistente), inaugurato nel 1662. A esso
s'aggiunse nel 1732 il Covent Garden (che dalla seconda metа del sec. XIX ospitava quasi
soltanto opere liriche), mentre alcuni teatri minori, come l'Haymarket, cercavano di approfittare
del periodo in cui l'applicazione della legge sul monopolio teatrale veniva un po' trascurata. La
liberalizzazione dell'esercizio teatrale avvenne nel 1843 e provocт l'apertura di molti nuovi
teatri, soprattutto intorno a Leicester Square: erano sale per la borghesia vittoriana gestite da
attori-impresari di grande fama. Per il popolo c'era invece l'onnipresente music-hall, cioи lo
spettacolo di varietа passato gradatamente dalle taverne a vere e proprie sale teatrali. E c'era
l'Old Vic, nato nel 1816 come Royal Coburg e diretto dal 1880 da Emma Cons con l'intento di
fornire onesti intrattenimenti a un proletariato eccessivamente affezionato ai pubs. Nel 1912 ne
assunse la direzione Lilian Baylis che ne fece, soprattutto nel periodo tra le due guerre, la sede
delle piщ importanti riprese shakespeariane a L. (oltre a dare spazio alla rinascita del balletto
inglese avvenuta per merito precipuo di Ninette de Valois). Sul finire del secolo sorsero poi alcuni
teatri d'alternativa, come l'Indipendent di J. T. Grein e il New Century di W. Archer, mentre tra il
1904 e il 1907 fu importante l'attivitа della gestione Barker-Vedrenneal Royal Court. Ma per una
vera contrapposizione al teatro commerciale bisognт aspettare il secondo dopoguerra, con
iniziative come la English Stage Company di G. Devine (al Royal Court dal 1956) e il Theatre
Workshop di Joan Littlewood (al Royal nel sobborgo di Stratford dal 1953) che vararono una
nuova drammaturgia; e con la nascita di due organismi con repertorio d'arte e sovvenzioni
governative: la Royal Shakespeare Company, che copre il Festival shakespeariano di Stratford-
on-Avon e dispone dal 1960 dell'Aldwych Theatre, e il National Theatre.DanzaMaestri di ballo italiani e francesi operarono nella capitale inglese nei sec. XVII e XVIII e vi
introdussero il gusto per questa nuova forma di spettacolo che avrebbe poi trovato, nei secoli
successivi, nel pubblico londinese unodei suoi piщ appassionati sostenitori. Nel 1725 Marie Sallй
fece la sua apparizione al Theatre of Lincoln's Inn su invito di John Rich, popolarissimo su quelle
scene per la sua abilitа di mimo. John Weaver, maestro di ballo e teorico della danza operт a
Londra in quegli stessi anni. Sia A. Vиstris sia J.-G. Noverre furono accolti con successo dal
pubblico della capitale e il King's Theatre si assicurт dal 1776 al 1800 i servigi, come maestro
del ballo, del grande Didelot. Il King's Theatre assistette anche, in quello stesso periodo, a un
primo tentativo fallito di istituire a L. un'accademia per la formazione di ballerini professionisti.
Blasis vi fu direttore del ballo dal 1830 al 1840. L'esordio della Taglioni (1830) segnт anche il
trionfo sulla scena londinese del balletto romantico e Londra divenne, in quel periodo, con Parigi
e Pietroburgo, una delle capitali europee del balletto. Dal 1842 al 1848 J. Perrot fu direttore del
ballo dell'Her Majesty's Theatre, e nel 1845 vi mise in scena il suo celeberrimo Pas de quatre,
che riuniva sulla scena, per la prima volta, le quattro maggiori ballerine dell'epoca (la Taglioni, la
Grisi, la Cerrito e la Graham) e che fece sensazione in tutta Europa. Nella seconda metа del
secolo e fino all'arrivo di Sergej Pavlovic Djagilev (1911), il balletto attraversт un periodo di
progressiva decadenza e subм una certa disaffezione da parte del pubblico. All'Alhambra e
all'Empire trionfava il varietа con qualche numero o intermezzo di danza o qualche serata
affidata a stelle molto popolari come Ketti Lanner e Adeline Genйe. L'arrivo dei Ballets Russes di
Djagilev e le successive regolari apparizioni della compagnia nella capitale britannica
suscitarono una nuova ondata di entusiasmo per il balletto nel pubblico e fra gli addetti ai lavori.
Nuove scuole (quella di Marie Rambert e quella di Ninette de Valois, in particolare) e nuovi
maestri (Cecchetti, la Pavlova) posero le basi per la rinascita del professionismo e si formarono
nuove compagnie che avrebbero dato vita, ben presto, a una stagione particolarmente felice nella
storia del balletto inglese (v. Gran Bretagna). Nella seconda metа del sec. XX, oltre al
moltiplicarsi di festival, compagnie e iniziative che hanno per soggetto la danza, quest'ultima и
stata introdotta come materia di studio in alcune universitа ed и entrata a far parte del piano di
studi di molte scuole secondarie superiori. Inoltre, la danza ha allargato la propria presenza nella
societа londinese attraverso l'introduzione di corsi per bambini e adulti non professionisti,
gratuiti o semigratuiti, presso molti centri culturali delle diverse comunitа municipali che
compongono la Grande Londra. Tutto questo fervore di attivitа ha dato vita a un movimento,
Dance in the Community, che pubblica un proprio bollettino DICE.
MusicaL. costituisce uno dei principali centri dell'attivitа musicale internazionale, punto di riferimento
dell'attivitа discografica ed editoriale, e sede di numerose istituzioni. Il Covent Garden ospita, dal
1946, la Royal Opera e il Royal Ballet, mentre l'English National Opera (attiva al Coliseum) si
dedica all'attivitа operistica in lingua inglese. Inoltre la cittа puт vantare cinque grandi orchestre
sinfoniche professionistiche: la Royal Philharmonic, la London Philharmonic, la London
Symphony, la Philharmonia, la B.B.C. Symphony, oltre a un alto numero di organismi minori.
Trattati e conferenze di LondraL. и stata sede di numerose conferenze internazionali e di trattati; se ne ricordano i piщ importanti
in ordine cronologico: § 1518: Francesco I ed Enrico VIII concludono un trattato di "pace, alleanza,
lega e confederazione". § 2 agosto 1718: viene firmato il Patto della "quadruplice alleanza". §
1815: conferenza di ambasciatori per decidere misure contro il commercio degli schiavi e la
pirateria. § 1827-32: Francia, Gran Bretagna e Russia regolano i rapporti tra Turchia e Grecia,
stabiliscono il Regno di Grecia con il principe Ottone di Baviera come re. § 4 novembre 1830:
inizia una conferenza per riconoscere l'indipendenza del Belgio dall'Olanda, con Leopoldo di
Coburgo re (1831). La decisione fu contestata dall'Olanda fino al 1839. § 22 aprile 1834: si
costituisce una "quadruplice alleanza" fra Gran Bretagna, Francia, Spagna e Portogallo contro le
pretese di Don Carlos al trono di Spagna e di Don Miguel a quello di Portogallo. § 13 luglio 1841:
firma della Convenzione sugli Stretti, i Dardanelli vengono chiusi alle navi da guerra straniere. §
29 maggio 1845: Francia e Gran Bretagna firmano un trattato contro la tratta degli schiavi. § 8
maggio 1852: Austria, Francia, Gran Bretagna, Prussia, Russia, Svezia, Danimarca e Norvegia si
accordano sulla successione al trono di Danimarca a favore dei duchi di Schleswig-Holstein. § 11
maggio 1867: le maggiori potenze europee riconoscono e garantiscono la neutralitа del
Lussemburgo. § 13 marzo 1871: Gran Bretagna, Germania del Nord, Austria-Ungheria, Francia,
Italia, Russia e Turchia si accordano per rivedere il Trattato di Parigi del 1856 sulla navigazione
nel Mare del Nord, nei Dardanelli e Bosforo e sul Danubio. § Febbraio-marzo 1883: i Paesi
interessati alla navigazione sul Danubio convengono sulla relativa regolamentazione. § 27
febbraio 1884: firma di un accordo tra Gran Bretagna e Rep. del Sudafrica, cui si garantisce
autonomia nella politica interna. §
1885: regolamento sull'amministrazione finanziaria dell'Egitto. § 21 marzo 1899: delimitazione
degli interessi coloniali inglesi (Nilo) da quelli francesi (Niger). Si chiude cosм l'incidente di
Fashoda. § 1908-09: conferenza navale per i problemi della navigazione in guerra (v.
dichiarazione). § 3 dicembre 1912-30 maggio 1913: dopo la I guerra dei Balcani la Turchia
abbandona i territori sul continente europeo, eccetto Costantinopoli e retroterra. Sospesa e poi
riconvocata, lo scoppio della II guerra dei Balcani (29 giugno 1913) annulla gli accordi. § 26 aprile
1915: viene stipulato un trattato segreto tra Gran Bretagna, Francia, Russia e Italia con cui
quest'ultima si impegnava a entrare in guerra entro un mese a fianco delle potenze dell'Intesa. In
forza di esso l'Italia avrebbe avuto alla fine della guerra il Trentino, il Tirolo austriaco sino al
confine alpino, Trieste, la Dalmazia sett. (eccettuata Fiume), le isole di Lussino, Lagosa e Cherso,
una parte del territorio albanese attorno a Valona, la zona di Adalia in Asia Minore, alcune
rettifiche di possedimenti in Africa ed eventuali territori coloniali sottratti alla Germania. Il trattato
stabiliva inoltre che la Santa Sede sarebbe stata esclusa dalla futura conferenza di pace. § 1921-
22: si tengono a L. quattro conferenze consecutive per risolvere i problemi economici e finanziari
lasciati dalla I guerra mondiale. § 22 aprile 1930: un trattato navale stabilisce limitazioni al
tonnellaggio da guerra. Gran Bretagna, Stati Uniti e Giappone accettano la limitazione nelle
proporzioni 10-10-7; Francia e Italia rifiutano di firmare. § 1933: inconclusiva conferenza
economica dei Paesi della Societа delle Nazioni. § 25 marzo 1936: Stati Uniti, Gran Bretagna e
Francia si accordano per una limitazione qualitativa delle costruzioni navali belliche. § 12 giugno
1946: apertura della prima sessione delle Nazioni Unite; Trygve Lie и eletto segretario generale.
Iniziano i lavori del Consiglio di Sicurezza e di quello per gli Affari Economici e Sociali.
§ 28 settembre-3 ottobre 1954: le nove potenze interessate decidono la fine del regime di
occupazione della Germania Ovest e l'ammissione di questa e dell'Italia al Trattato di Bruxelles.
La Gran Bretagna si impegna a mantenere 4 divisioni sul continente (per 44 anni) e la Germania a
non tentare con la forza la riunificazione del Paese. § 16-23 agosto 1956: dopo la
nazionalizzazione del Canale di Suez ventidue nazioni offrono all'Egitto (che rifiuta) garanzie
internazionali per l'uso del canale. Una seconda conferenza (settembre) propone
un'associazione dei Paesi interessati, ma lo scoppio della guerra con Israele annulla ogni
possibilitа di ulteriori trattative. § 19 febbraio 1959: accordo sottoscritto dai primi ministri
britannico, turco, greco, e dai rappresentanti delle due comunitа cipriote. L'accordo, che recepisce
il testo siglato a Zurigo l'11 febbraio, prevede la tutela degli interessi inglesi a Cipro, la rinuncia
dei governi greco e turco a qualsiasi pretesa sull'isola, l'auspicio della formazione di uno Stato
indipendente rispettoso dell'identitа delle due comunitа.Scuola di LondraCon questo nome R. B. Kitaj nel 1976 identificт il fenomeno pittorico cui egli stesso apparteneva:
L. era stata il luogo di incontro di tale gruppo decisamente cosmopolita, i cui membri (americani,
tedeschi, irlandesi, portoghesi, ecc.), sradicati dalle loro origini, ricercavano un'espressione
fortemente individuale e soggettiva, accomunati perт dalla strenua fedeltа alla tradizione
figurativa (in polemica quindi con New York, il piщ grande centro di pittura internazionale del
secondo dopoguerra). Li avvicinavano, inoltre, le modalitа con cui affrontavano il tema dell'uomo,
che traevano origine dalla filosofia dell'esistenzialismo, cui tutti gli artisti erano debitori. Il nucleo
centrale della Scuola era formato da F. Bacon, L. Freud, L. Kossoff e F. Auerbach, che negli anni
Cinquanta formarono un gruppo ben affiatato. Tra gli altri rappresentanti, D. Hockney, A. Jones e,
in parte, anche P. Blake esemplificano i legami con la pop art, di cui costituiscono l'ala europea. BibliografiaPer la geografia: M. J. Wise, The London Region. Great Britain Geographical Essays,
Cambridge, 1962; R. Clayton, The Geography of Greater London, Londra, 1964; T. S. Chandler,
The Climate of London, Londra, 1965; J. E. Marten, Greater London, An Industrial Geography,
Londra, 1966; D. Thomas, London's Green Belt, Londra, 1970; G. Gardiner, The Changing Life of
London, Londra, 1973; K. Barish, P. Sahla, Londra, Roma, 1990. Per la storia: C. L. Kingsford,
The Early History of Piccadilly, Cambridge (Massachusetts), 1925; G. M. Trevelyan, English
Social History, Londra, 1947; R. J. Mitchell, M. D. R. Leys, A History of London Life, Londra, 1958;
J. Chastenet, La vie quotidienne en Angleterre au dйbut du rиgne de Victoria, Parigi, 1961; V.
Pearl, London and the Outbreak of the Puritan Revolution, Oxford, 1961; P. G. Hall, The Industries
of London since 1861, Londra, 1962; M. D. George, London Life in the Eighteenth Century, Londra,
1963; G. E. Eades, Historic London. The Story of a City and Its People, Londra, 1966; A. Parreaux,
La vie quotidienne en Angleterre au temps de George III, Parigi, 1966; C. Hibbert, Londra,
Biografia di una cittа, Milano, 1987. Per l'arte: T. F. Bumpus, London Churches, Ancient and
Modern, 2 voll., Londra, 1908; W. H. Godfrey, A History of Architecture in London, Londra, 1911; A.
E. Richardson, C. L. Gill, London Houses from 1660 to 1820, Londra, 1911; H. Clifford-Smith, C.
Hussey, Buckingham Palace, Londra, 1931; S. E. Rasmussen, London: the Unique City, Londra,
1937; J. Summerson, Georgian London, Londra, 1945; N. Pevsner, The Buildings of England,
Harmondsworth, 1952-57; O. Millar, English Art 1625-1714, Oxford, 1957. Per l'archeologia:
G. Home, Roman London A. D. 43-457, Londra, 1948; G. I. Copley, An Archaeology of South-East
England, Londra, 1958; R. Merrifield, The Roman City of London, Londra, 1965; W. F. Grimes, The
Escavations of Roman and Medieval London, Londra, 1968. Per lo spettacolo: G. Lunari,
L'Old Vic di Londra, Bologna, 1959; R. Mander, J. Mitchenson, The Theatres of London, Londra,
1961; T. Duncan, The St. James Theatre, 1835-1957, Londra, 1964; R. Mander, J. Mitchenson, The
Lost Theatres of London, Londra, 1968; W. J. Pearl, Old Vic and Royal Drury Lane, Londra, 1985.

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