Le religioni nel mondo: tesina di geografia

Materie:Tesina
Categoria:Geografia
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Testo

La religione è un insieme di culti e credenze che esprime il rapporto tra l’uomo e il sacro e la divinità. L’uomo ha da sempre cercato questo rapporto e già le pitture rupestri rappresentano rituali magico-propiziatori: in una grotta vicino a Tolosa è stata trovata dipinta una divinità che aveva un corpo umano, zampe di orso, corna di cervo, occhi di gufo e una lunga barba. Circa 90mila anni fa l’uomo iniziò a seppellire i propri morti e l’uomo di Neanderthal, credendo nell’esistenza di un’altra vita dopo la morte, lasciava accanto al corpo del defunto un corredo di utensili che gli sarebbero serviti nell’aldilà.
Molte religioni “primitive” (animiste), che venerano gli elementi della natura, sono sopravvissute fino ad oggi, ma le religioni più diffuse hanno un’origine recente:
• Il Buddismo e il Confucianesimo risalgono al VI sec. a.C.;
• l’Induismo si è sviluppato tra il 1000 a.C. e il 1000 d.C.;
• l’Ebraismo risale al VI sec. a.C.;
• il Cristianesimo è nato in seguito alla predicazione di Cristo ma si innesta sull’Ebraismo;
• l’Islamismo ha avuto origine dalla predicazione di Maometto intorno al 610 d.C.
Inizialmente queste religioni furono diffuse da apostoli e seguaci, in seguito la loro diffusione fu frutto delle conquiste e quindi dell’imposizione della religione del popolo vincitore su quello vinto.
Oggi le religioni nel mondo sono distribuite in questo modo:
• il Cristianesimo, nelle sue forme cattolica, ortodossa e protestante è diffuso in Europa, Russia, America e Australia;
• l’Islamismo è praticato in un’area che comprende il Nordafrica, il Medio Oriente, l’Asia Occidentale e l’Insulindia. Le sue due correnti principali sono quella sunnita e quella sciita;
• l’Induismo è diffuso solo in India e nel nord di Ceylon;
• il Buddismo è la religione prevalente in Oriente e si articola in tre grandi scuole di pensiero:
a) la Scuola del Sud, o Hinayana (Piccolo veicolo), diffusa a Ceylon, in Birmania e in Thailandia;
b) la Scuola del Nord, o Mahayana (Grande Veicolo), diffusa in Nepal, Cina e Giappone;
c) il Lamaismo è una branca del Buddismo Mahayana diffusa in Tibet, Bhutan, Sikkim e Mongolia.
• in Giappone, insieme al Buddismo è praticato lo Scintoismo, religione ufficiale; molti giapponesi seguono, a seconda dell’occasione, il rito buddista o quello scintoista;
• l’Ebraismo è la religione prevalente in Israele, ma ha fedeli distribuiti in tutto il mondo, specie in Occidente.
Le religioni e i problemi attuali
RUOLO DELLA DONNA
ABORTO
SUICIDIO EUTANASIA
MATRIMONI MISTI
CRISTIANESIMO
Cattolici ed ortodossi danno uguale dignità e responsabilità a uomo e donna, anche se alla donna si predilige la figure materna e familiare della donna. I protestanti danno alla donna l’accesso a tutti i ministeri ecclesiastici.
Per il cattolicesimo è una colpa gravissima, che porta alla scomunica sia per la madre sia per chi lo pratica o lo favorisce.
La Chiesa ortodossa lo considera peccato mortale e lo ammette solo per salvare la vita della madre.
È ammesso o tollerato da battisti, episcopali, luterani, presbiteriani, avventisti, metodisti.
Per il cattolicesimo il suicidio va contro l’amore di Dio, l’eutanasia è disumana e moralmente inaccettabile.
La Chiesa ortodossa equipara eutanasia, suicidio ed omicidio, peccati mortali.
I protestanti non condannano formalmente il suicidio.
Per i valdesi l’eutanasia è un atto di rispetto verso la vita.
Cattolici e ortodossi non li ostacolano, purché i figli siano educati alla religione di appartenenza.
Alle confessioni evangeliche importa che il figlio riceva un’educazione religiosa.
EBRAISMO
La donna è considerata dalle sacre scritture la colonna portante della famiglia e ha il compito di dare un’educazione religiosa ai figli, anche se le mansioni di rilievo sono affidate agli uomini.
L’ebraismo non esclude l’aborto nelle prime settimane di vita (fino al 40° giorno). Più in là l’aborto terapeutico deve essere autorizzato caso per caso. In pericolo di vita si privilegia la salvezza della madre.
L’ebraismo condanna il suicidio come affronto dell’amore che Dio ha mostrato alle proprie creature, e l’eutanasia, anche se non c’è speranza di vita. Sono ammessi farmaci antidolorifici, purché non abbiano lo scopo di accelerare la morte.
La Torah non vieta i matrimoni misti, ma anche gli ebrei più liberali preferiscono i pericoli dell’ateismo ad un matrimonio misto; un ebreo ateo è preferibile ad un gentile (non ebreo) che crede nella Bibbia.
ISLAM
Spiritualmente la donna è pari all’uomo ma il Corano assegna all’uomo un ruolo dominante, col privilegio del ripudio unilaterale e vantaggi nell’eredità. La dignità della donna consiste nel “non aver altro padrone che il suo Creatore” e si realizza nel rispetto del Corano e della Sunna (consuetudine)
L’aborto è generalmente scoraggiato ma è consentito entro il 120° giorno, momento in cui riceve lo spirito e può essere considerato persona umana.
Il Corano ordina di non mettere a repentaglio la propria e l’altrui vita percui entrambi gli atti sono peccati mortali da inferno.
Per i fondamentalisti morire per Allah è un gesto degno di onore e prosperità nell’aldilà.
Il musulmano può sposare una donna cristiana o ebrea (donne della gente del Libro) purché il rito avvenga secondo il Libro di Allah e sia garantita ai figli un’educazione islamica.
INDUISMO
Nell’Induismo la donna è considerata incarnazione della divinità quindi gode di un’altissima considerazione. Non tutte le correnti concordano nel dare alla donna pari dignità. A volte è confinata al ruolo di madre ed educatrice.
In genere l’aborto non viene condannato ma viene sconsigliato in caso di figli maschi, per tradizione privilegiati rispetto alle femmine.
L’Induismo rispetta molto la vita umana, quindi in genere è contrario all’eutanasia ma lascia liberi di scegliere secondo coscienza. Il suicidio, invece, è visto come un atto che causa impedimento alla liberazione finale.
Prima non venivano permessi matrimoni misti neanche tra persone appartenenti a caste diverse. Oggi, invece, è una delle religioni con meno riserve nei confronti dei matrimoni misti.
BUDDISMO
Secondo la tradizione, prima della predicazione del Buddha la donna non poteva progredire e dimostrare creatività e capacità. Buddha aprì le porte della vita monastica anche alle donne, che ottennero la stessa considerazione degli uomini a patto che eliminassero tutto ciò che avevano di femminile. Alcune correnti buddiste non consentono alle donne di accedere alla vita monastica.
L’aborto, considerato un omicidio, non è ammesso in nessun caso, eccetto quando è a rischio la vita sia della madre che del bambino. Se è a rischio solo quella della madre, partorire il bambino è un atto che porterà ad una più felice reincarnazione. Per i buddisti tibetani, chi abortisce rinasce per 500 volte come un feto che verrà a sua volta abortito.
Suicidio ed eutanasia possono essere ammessi se le motivazioni che portano a questi atti non nascondono odio verso se stessi o gli altri. Il Dalai Lama recentemente si è espresso a favore dell’eutanasia.
Generalmente i matrimoni misti sono permessi e non ci sono preconcetti a riguardo anche se dev’essere rispettata la libertà di educazione dei figli e una convivenza all’insegna della concordia e armonia reciproca.

DIVORZIO
MANIPOLAZIONI GENETICHE
PENA DI MORTE
CRISTIANESIMO
La Chiesa cattolica non ammette il divorzio. La comunione ai risposati può essere data solo se si impegnano ad astenersi dai rapporti sessuali.
Per i protestanti il divorzio è un fatto personale che non riguarda la comunità, quindi i matrimoni tra divorziati sono concessi.
La Chiesa ortodossa accetta il divorzio e autorizza le seconde nozze.
I cattolici si oppongono fermamente alla clonazione umana e anche alle sperimentazioni genetiche (uso di cellule staminali embrionali, fecondazione eterologa).
La Chiesa ortodossa ritiene la clonazione un attacco all’immagine di Dio di cui si è portatori.
I protestanti sono aperti verso clonazione e OGM basta che sia garantita la sicurezza per l’uomo.
Al contrario della maggior parte delle Chiese protestanti, le Chiese cattolica e ortodossa non condannano formalmente la pena capitale. Da tempo il magistero papale è orientato però verso una ferma condanna.
EBRAISMO
L’ebraismo riconosce il divorzio senza alcuna restrizione. Per risposarsi con rito religioso è però necessario richiedere l’autorizzazione al partner dal quale ci si è separati. Il divorzio religioso dev’essere accordato dal tribunale ebraico e per il secondo matrimonio si devono aspettare almeno 90 giorni dalla sentenza.
La Torah comanda: . In base a ciò cìè chi ritiene che le manipolazioni genetiche siano del tutto lecite, altri che lo siano solo in parte, altri ancora che non lo siano per nulla.
La legge della Torah legittima la pena capitale, e per gli ebrei ortodossi è ancora oggi in vigore ma con condizioni molto restrittive.
ISLAM
Il Corano prevede la rottura del matrimonio, ma il divorzio è biasimato da tutta la società. È previsto come rimedio all’impossibilità di realizzare i fini del matrimonio: amore e comprensione tra i coniugi, clima familiare armonioso per la crescita dei figli.
Le biotecnologie sono generalmente lecite, eccetto quando i loro risultati vengono usati per ledere la dignità umana e quando portano a conseguenze dannose per se stessi o per gli altri. Negli Stati islamici non c’è una legislazione ben definita.
Il Corano riconosce fondamentalmente l’uso della pena di morte per la difesa della società, specie come punizione di chi commette un omicidio. Il Corano indica tre soli motivi per uccidere: l’adulterio, la difesa della vita di un musulmano e l’apostasia (rinnegare la religione islamica).
INDUISMO
Il divorzio non è contemplato dalla religione induista, ma nell’India di oggi c’è questa possibilità, anche se teorica perché ostacolata dalla legislazione: alle donne divorziate è proibito risposarsi e ciò toglie loro ogni riconoscimento sociale.
In linea generale, l’Induismo è favorevole alle biotecnologie, purché ogni ricerca sia sostenuta da principi etici morali e spirituali, fondamentali per uno sviluppo del benessere dell’uomo.
Per gli induisti più riformisti la pena di morte è assolutamente inaccettabile, per altri è ammissibile sol in caso di gravi colpe, in quanto il castigo rappresenterebbe una sorta di purificazione per il peccatore che sta per passare ad altra vita.
BUDDISMO
Le regole matrimoniali del buddismo si basano sul buon senso reciproco. I testi sacri sanciscono la fedeltà nei confronti del coniuge. Il divorzio è ammesso solo in gravi casi di disaccordo.
Non c’è una teoria unanime riguardo le biotecnologie; la legge buddista dell’”eterno mutare” viene spesso interpretata a favore dell’ingegneria genetica, ma su casi specifici alcuni pongono dei veti.
L’omicidio è una delle colpe più gravi e comporta diversi stadi di purificazione. Secondo la dottrina, gli uomini non sbagliano mai per cattiveria, ma per ignoranza, quindi la pena di morte viene rifiutata categoricamente ed incondizionatamente.

Paola Fara V C

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