Le 5 Ere geologiche

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Categoria:Geografia

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Testo

ARCHEOZOICO
termine impiegato da alcuni autori per indicare l'intervallo di tempo precedente il Paleozoico (in tal caso è equivalente a Precambriano), mentre per altri è più limitato e rappresenta solo una suddivisione dello stesso (è detto allora anche Eozoico o Proterozoico e segue l'Azoico). La suddivisione dell'Archeozoico in due periodi, Archeano, con rocce esclusivamente eruttive e metamorfiche, e Algonchiano, comprendente anche terreni sedimentari non metamorfosati, ha perso valore dopo l'attribuzione del rango di eone al termine Archeano.
PALEOZOICO
una delle ere geologiche, compresa fra il Precambriano e il Mesozoico, caratterizzata dalle prime sicure tracce di vita. I terreni del Paleozoico sono estesi su vaste aree continentali. Durante tutta l'era vi furono intensi fenomeni vulcanici e orogenetici (corrugamenti caledoniano ed ercinico). Il clima prevalentemente caldo-umido favorì lo sviluppo di crittogame vascolari (felci, equiseti, licopodi); la fauna, già ricca di molte forme (spugne, coralli, brachiopodi, molluschi, crostacei ecc.), presenta fossili esclusivi e persistenti per tutta l'era: le trilobiti. Compaiono anche i primi Vertebrati: i Placodermi, strani pesci corazzati, e gli Anfibi Stegocefali. Il Paleozoico è stato diviso in 5 periodi: Cambriano, Siluriano, Devoniano, Carbonifero e Permiano.
PALEOZOICA
Al contrario dell’ERA precedente (la Paleozoica), quella Mesozoica rappresenta un periodo di relativa calma sotto il profilo prettamente orogenetico e dell’attività vulcanica. Antiche terre furono sommerse dai mari e si formarono immensi sedimenti anche di natura organogena. Il clima era di tipi caldo umido ed abbastanza uniforme.

CENOZOICO
Era geologica successiva al Mesozoico, che trae il nome dalla netta variazione paleontologica verificatasi con la scomparsa o la rarefazione di importanti gruppi che avevano caratterizzato l'era precedente, come Ammoniti, Belemniti, Rudiste e grandi Rettili, e con l'affermarsi prepotente dei Mammiferi, al punto che per il Cenozoico fu proposta anche la denominazione di era dei Mammiferi. Recentemente, è sempre più accettato il criterio, sostenuto dagli autori di scuola inglese e americana, di far rientrare nel Cenozoico anche il Quaternario, non più considerato quindi era, ma sub-era terminale del Cenozoico. Di conseguenza, non è più valido considerare il termine Terziario come sinonimo di Cenozoico, perché anche il Terziario diventa sub-era, quella iniziale, del Cenozoico. Il Cenozoico ha una durata di ca. 67 milioni di anni, caratterizzata da un'intensa attività orogenetica e da una notevole ricchezza paleontologica, che si riflettono nella complessa e controversa terminologia stratigrafica. Questa era come accennato, viene diviso in due sub-ere, Terziario e Quaternario. Il Terziario viene suddiviso da molti autori in due periodi: inferiore, denominato anche Paleogene o Nummulitico o Eogene, e distinto in tre sottoperiodi, Paleocene, Eocene e Oligocene; e superiore o Neogene, comprendente Miocene e Pliocene. Altri autori non riconoscono valore sistematico ai termini Paleogene e Neogene e dividono il Cenozoico in quattro periodi, Eocene, Oligocene, Miocene e Pliocene, o in cinque se si considera come a sé stante la parte basale dell'era denominata Paleocene. Il Cenozoico ha conosciuto una notevole attività orogenetica, responsabile sia della formazione o dell'assetto finale delle maggiori catene montuose attuali lungo le due fasce orogenetiche già ben delineatesi nel Mesozoico, quella peripacifica e quella della Tetide, sia del manifestarsi del sistema di fratture dell'Africa orientale. I fenomeni orogenetici sono stati accompagnati da un'intensa attività magmatica, come testimoniano tanto le imponenti effusioni laviche traboccate dalle fratture dell'Africa orientale e le manifestazioni vulcaniche nell'America Settentrionale, lungo la cordigliera andina, nella Nuova Zelanda, in Giappone, nelle Indie orientali, in Asia Minore, nell'Egeo e in Europa (Massiccio Centrale francese, Carpazi, Colli Euganei, regione flegrea, Roccamonfina, monti Ernici e Sardegna), quanto la messa in posto di batoliti come nelle Ande meridionali e nell'America Settentrionale, e in Italia lungo il cosiddetto arco eruttivo periadriatico. In campo biologico significativa è la rapida evoluzione dei Mammiferi, i quali, pur essendo già comparsi verso la fine del Triassico, non avevano mostrato apprezzabili variazioni evolutive. Anche gli Uccelli, prima scarsamente rappresentati, assumono nel Cenozoico una notevole diffusione. Nel Cenozoico in conseguenza dell'isolamento di alcune aree continentali e delle precarie comunicazioni tra altre, l'evoluzione biologica è stata particolarmente complessa; di notevole importanza ai fini della comprensione dell'attuale distribuzione della fauna sono state alcune imponenti migrazioni come quelle dei Proboscidati dall'Africa all'Europa e all'Asia, dei Bovidi e dei Proboscidati dall'Asia all'America e degli Equidi, Rinocerontidi e Camelidi dall'America all'Europa. Per quanto concerne la flora, le mutate condizioni ambientali produssero profondi cambiamenti, con sviluppo delle Angiosperme, soprattutto delle Dicotiledoni gamopetale.
NEOZOICO
agg. e sm. (pl. m. -ci) [sec. XIX; neo-+-zoico]. Era geologica così denominata in quanto la flora e la fauna vi sono rappresentate da specie tuttora viventi o dai loro immediati progenitori. Altra denominazione proposta, anche se meno comune, è quella di era antropozoica o Antropozoico, dato che il più importante avvenimento biologico è se non la comparsa, l'esplosiva diffusione dell'uomo. Nell'uso internazionale il termine N. non è praticamente usato in quanto sempre più si va diffondendo il concetto, sostenuto soprattutto dagli autori di lingua inglese, di non considerare il N. come era a sé, ma come sub-era superiore del Cenozoico, da indicarsi col nome di Quaternario o Pleistogene, riservandosi quello di Terziario alla sub-era inferiore.
Geologia. Lo Scudo Canadese rappresenta il nucleo geologico più antico del continente nordamericano: esso è costituito da rocce archeozoiche che vennero interessate dall'orogenesi huroniana, la più antica di cui si abbia traccia. Successivamente, gli agenti meteorici esterni e l'azione modellatrice dei ghiacciai quaternari hanno agito su questi terreni riducendoli a un penepiano. Le due successive orogenesi, la caledoniana e l'ercinica, portarono al sollevamento delle montagne orientali, che costituiscono gli Appalachi. Anche qui le forme sono state sensibilmente arrotondate dall'erosione. Più aspre sono invece le forme delle cordigliere occidentali, che si sono formate in epoca molto più recente, durante il Cenozoico, a opera dell'orogenesi alpina. Anche le terre del Messico, dell'America Centrale e delle Antille sono state plasmate da corrugamenti recenti, ascrivibili all'orogenesi alpina: la frequenza di terremoti, la continua presenza di apparati vulcanici ancora in attività e l'estrema giovinezza del rilievo indicano, peraltro, che ci si trova di fronte a una regione della crosta terrestre ancora in assestamento.

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