Itinerario In Lombardia

Materie:Altro
Categoria:Geografia

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Testo

La Lombardia occupa il settore centrale della Pianura Padana e dell’arco alpino, ed è la quarta regione italiana per superficie.
La parte montuosa è estesa su più del 40% del territorio; la pianura è costituita dal settore centrale della Pianura Padana sulla sinistra orografica del Po e si divide in alta e bassa pianura.
L’intera regione è ricchissima di acque costituite da numerosi affluenti del Po e dei laghi prealpini. Presenta climi e paesaggi differenti caratterizzati dalla lontananza del mare.
La Lombardia è una delle regioni italiane più ricche di testimonianze preistoriche.
Tipo di viaggio: turismo culturale.
Località visitate: Pavia, Voghera, Varzi, Lomello.
Durata: tre giorni
Mezzi di trasporto utilizzati: Autobus

1° Giorno
Mattinata a Pavia con arrivo in piazza Castello e visita al centro storico; nel pomeriggio visita alla Certosa.
L'itinerario nell'antica Ticinum, capitale d'Italia, inizia dalla chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro, uno degli esempi più eclatanti del romanico lombardo, vi sono conservate le spoglie di Sant'Agostino. Si prosegue alla volta del Castello Visconteo, fatto costruire da Galeazzo Il Visconti, a partire dal 1360, ed ora sede di importanti musei ed esposizioni permanenti (Pinacoteca, Museo del Risorgimento, Museo Archeologico). Di fronte sbocca la centralissima Strada Nuova col Palazzo Centrale dell'Università, le cui costruzioni originarie risalgono al sec. XV. L'Università di Pavia è tra le più antiche d'Italia, fu istituita ufficialmente nel 1361 dall'imperatore Carlo IV. Dietro il Cortile Principale si trova Piazza Leonardo da Vinci, con le sue tre Torri Medievali e la Cripta di Sant'Eusehio. La via che attraversa perpendicolarmente Strada Nuova è Corso Cavour, la via Montenapoleone dei pavesi; nel suo primo tratto, il corso, taglia esattamente a metà piazza della Vittoria. Sullo sfondo, a sinistra, si trova il palazzo del Broletto, antica sede del Comune di Pavia, dove inizia il caratteristico porticato che circonda tutta la piazza. Poco oltre sorge il Duomo, capolavoro del rinascimento lombardo, la cui cupola, terza d'Italia per dimensioni, domina tutta la città.
Tornando in Strada Nuova, si prosegue verso il Lungoticino, che il Ponte Coperto, di trecentesca memoria, collega con Borgo Ticino.
Sulla sinistra si incrocia corso Garibaldi, una delle strade più vecchie e popolose. All'incrocio tra via Scarpa e via Paolo Diacono si apre la prospettiva alla piazzetta di San Michele Maggiore (sec. XII su fondamenta del sec. VII), documento più prezioso nella storia dell'architettura romanica dell'Italia del nord.
La più celebre attrattiva di Pavia è comunque la famosa Certosa che, fondata nel 1396 da Galeazzo Visconti, è, per le sue superbe architetture e per gli innumerevoli capolavori di scultura e pittura, uno dei più splendidi complessi monumentali d'Italia, museo vivo di quattro secoli di arte lombarda, spaziante dalle timide grazie svettanti del gotico al trionfo del barocco.
Da qui si prosegue verso Voghera dove si pernotta.
2° Giorno
Itinerario con partenza da Voghera. Sosta per il pranzo a Varzi.
Sulle verdi colline che salgono dolcemente dalla pianura per inasprirsi sui primi contrafforti appenninici, sorgono antichi borghi, castelli e chiese di millenaria memoria. L'itinerario in Oltrepò prende avvio da Voghera, lungo la valle del torrente Staffora, si raggiunge la suggestiva Abbazia di Sant'Alberto da Butrio, isolata su di un poggio, fra folti boschi, nel luogo dove si ritirò il santo eremita nel secolo dell'anno mille. Famosa e potente per tutto il medioevo, l'abbazia ospitò il Barbarossa ed Edoardo II d'Inghilterra che, pare, sia qui sepolto; ora conserva la torre, il chiostro e tre chiesette ricche di suggestivi affreschi. Lasciata Sant'Alberto la visita prosegue a Varzi, antico borgo medievale oggi nota per la produzione di ottimi salami. All'epoca dei Malaspina (XII sec) la cittadina controllava i traffici di merci lungo la via del sale, la strada appenninica che collegava Genova a Milano.
Il nucleo medievale ricorda ancora quegli anni di commercio e traffici: sulle strette vie si affacciano i caratteristici portici sotto i quali venivano esposte le merci, due torri delimitano l'antica cinta fortificata mentre l'antico castello dei Malaspina domina l'abitato. L'Oltrepò è anche famoso per le sue terme ed appunto la stazione di Salice Terme, nota fin dai tempi dei romani, costituisce una tappa del nostro itinerario. Il centro sorge in una delle zone più verdi della regione: è piacevole una passeggiata fra gli alberi che ombreggiano i viali ed i parchi ad ammirare gli alberghi, le caratteristiche ville ed il rinomato stabilimento termale. Ma il momento da non perdere assolutamente è quello della visita ad una cantina, dove oltre a fare scorta dei famosi vini DOC, è possibile assistere alle varie fasi della vinificazione e coglierne così gli antichi segreti.
Si trascorre qui anche la seconda notte.
3° Giorno
Partenza per Vigevano, visita esterna a Valeggio e Scaldasole, visita di Lomello (Castello e Basilica), soste per il pranzo, visite a Sertirana e Cozzo.
La Lomellina, delimitata geograficamente dal corso dei tre fiumi Sesia, Po e Ticino, costituì in ogni tempo una terra di confine di grande importanza strategica, teatro di lotte intestine ed aspre battaglie fin dai tempi più antichi. L'organizzazione feudale del medioevo fu la causa prima della nascita di numerosi castelli, torri e case forti di cui il territorio lomellino è costellato. Essi resistettero per secoli ai numerosi attacchi, risorsero dopo le distruzioni, ed, infine, in età rinascimentale e barocca, furono trasformate in comode ville di campagna dalle più nobili famiglie milanesi. Questa è la realtà che offrono i fortilizi della zona, da Scaldasole, con il più organico e maestoso complesso della regione, già definito "magnifico" nel sec. XV quando fu riedificato attorno al mastio di età longobarda, alla massiccia rocca di Lomello (sec. XV) affiancata dal complesso pre-romanico di Santa Maria Maggiore (sec. XI) e San Giovanni ad Fontes (sec. V-VIII), dal duecentesco castello Gallarati di Cozzo, interamente visitabile grazie alla comunità Mondo X Eco Base che lo tiene in affitto, al maniero di Sartirana, dalla caratteristica torre circolare (sec. XIV) ed il notevole cortile decorato in cotto. Per completare il quadro non possiamo dimenticare i fortilizi di Valeggio (sec. XIII), Olevano (sec. XII-XV), Frascarolo (sec. XV), Tortorolo e Villanova di Cassolnovo, dalla grande importanza storico-artistica, ma non visitabili.
Partenza e ritorno a casa.

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