Il Giappone.

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Testo

IL GIAPPONE
Caratteristiche fisiche
Al largo delle coste orientali del continente asiatico si estende per un totale di 377.708 Kmq l’arcipelago del Giappone. Il territorio si sviluppa su un fronte di oltre 2.000 Km, tra la latitudine di circa 45° 30’ e 31° nord, escluse le isolette minori che lo accompagnano e gli archi insulari delle Curili e delle Ryukyu che lo determinano alle due estremità, come diretto proseguimento verso sud dell’isola di Sakhalin, da cui è separato dallo stretto di La Pèrouse; l’ampio bacino del mar del Giappone lo separa dalle coste della Corea, mentre le sue due estremità settentrionale e meridionale sono rispettivamente affacciate sul mare di Okohotsk e sul mar Cinese Orientale. Il suo fronte orientale è infine aperto al flusso dell’oceano Pacifico, qui interessato dal gioco opposto delle due correnti del Kuro-Shivo e dell’Onia-Shivo.
Nel complesso l’Arcipelago giapponese è costituito da quattro grandi isole, allineate, rispettivamente da nord-est a sud-ovest: Hokkaido, Honshu, Shikoku, e Kyushu.
Del Giappone fanno politicamente parte anche alcuni gruppi di isolette situate nel Pacifico: Bonin e Volcano, Rosario, Parecevela e Marcus, restituite degli U.S.A. nel 1969.
Fisicamente l’arcipelago giapponese, nei suoi caratteri essenziali, è formato da un sistema montuoso parzialmente sommerso, provocato dall’orogenesi alpina in cui prevalgono formazioni rocciose sedimentarie di varie età. A queste si sono sovrapposte numerose e intense fenomenologie vulcaniche le quali, con la loro passata e presente attività, hanno spesso fornito un’inconfondibile impronta a paesaggio naturale del Giappone il cui territorio, per via della sua relativa gioventù geologica presenta un rilievo sezionato in numerose unità orografiche tra loro separate da zone di frattura nel complesso spesso interessate da una notevole e spesso catastrofica attività sismica.
Tra numerose decine di apparati vulcani ancora in fase di attività, il più importante e anche il più alto (3776 m) è sicuramente il Fujiyama.
L’intensità e il regime delle precipitazioni giustifica anche lo sviluppo della rete idrografica, particolarmente fissa, anche se i corsi d’acqua sono generalmente a carattere breve, infatti solo pochi superano i 300 Km, mentre sono abbastanza numerosi i bacini lacustri.
Al pari del rilievo, assai articolato in cui sono piuttosto scarse le aree pianeggianti, anche la morfologia costiera si presenta al quanto frastagliata, con frequente alternarsi di aggetti peninsulari, baie, golfi e veri e propri mari interni, come quello compreso tra l’isola di Honshu e l’isola di Shikoku.
Condizioni climatiche
A motivo della sua posizione geografica, più che per il suo aspetto fisico, il Giappone è caratterizzato da condizioni climatiche del tutto peculiari: l’arcipelago è in generale, sotto l’influenza dei monsoni di sud-ovest a cui si sovrappone quella de venti provenienti dal Pacifico. Di conseguenza, mentre le regioni meridionali hanno un clima tendenzialmente subtropicale, con estati calde e piovose, le regioni centro settentrionali hanno un clima più spiccatamente oceanico con precipitazioni a carattere più costante. Gli inverni non sono mai eccessivamente freddi, salvo che nella settentrionale isola di Hokkaido dove il clima tende ad acquistare caratteri più continentali e gli inverni sono particolarmente rigidi e le estati fresche e piovose.

Flora e Fauna
Il mantello vegetale è costituito dalla prevalenza di boschi misti di latifoglie e conifere ai quali si sostituiscono verso sud formazioni sempreverdi con predominio delle lauracee; nel complesso l’estensione delle foreste è ancora notevole, pari a circa due terzi del territorio nazionale.
La fauna giapponese non è particolarmente ricca né per specie né per individui, che sono tutti confinati nelle zone montuose boschive, non poche volte protette da speciali disposizioni.
I mammiferi tipici del territorio sono rappresentati da una specie di scimmia (Inuus speciosus), il canide Nyctereutes viverrinus, una specie di tarsio, i cinghiali e il cervide giapponese.
Più abbondanti sono gli uccelli, tra cui spiccano i fagiani. I rettili rappresentano il genere più esiguo; tra gli anfibi si distingue solo la salamandra gigante dei torrenti e dei laghi. Molto variati sono invece gli insetti: tra essi le caratteristiche farfalle.
Questa povertà generale della fauna terrestre è compensata dall’esuberanza di quella marittima, che comprende un elevato numero di pesci molluschi e crostacei. Sono anche numerose le ostriche perlifere, tipica è anche la spugna cristallina.
Popolazione
Per arrivare ai 123 milioni di abitanti odierni il Giappone ha fatto un grande salto dall’Ottocento. Il primo censimento fu effettuato nel 1872 e registrò 34,8 milioni di abitanti, che si raddoppiarono nei primi 10 anni del Novecento e che, nonostante le notevoli perdite provocate dalla II guerra mondiale e dalla forte emigrazione, salirono a 83,2 milioni di abitanti nel 1950 e ai 103,7 milioni nel 1970. L’indice attuale di accrescimento è in continua crescita. Il coefficiente annuo di natalità è del 15,4% e quello di mortalità del 6,1%. Il tasso di mortalità infantile e tra i più bassi del mondo raggiunge infatti solo il 5%.
La densità media è di 331 abitanti/Kmq, ma la distribuzione della popolazione sul territorio è molto disuguale. Le concentrazioni maggiori si hanno nelle zone costiere orientali delle isole principali, mentre è più bassa su quelle occidentali e nettamente inferiore nell’interno montuoso e poco accessibile.
Si stima che al giorno d’oggi la popolazione urbana sovrappassi il 75% del totale complessivo, ma oltre i ¾ di questa cifra si distribuisce negli agglomerati e città con più di 500.000 abitanti.
Inoltre, queste vaste concentrazioni sono molto vicine tra loro e formano conurbazioni o in alcuni casi vere e proprie megalopoli.
Sicuramente la più famosa di esse è senz’altro la megalopoli Tokyo-Yokoama che conta nel suo agglomerato urbano oltre 40 milioni di abitanti. Ciò è dovuto non solo al fatto che Tokyo è la capitale del paese, ma anche, e soprattutto, alla loro situazione geografica.
Qui si trova, infatti, una piana costiera abbastanza ampia e la baia si è prestata sempre alla costruzione di piattaforme artificiali.
Sempre nell’isola di Honshu altre conurbazioni sono formate dalla megalopoli Osaka-Kobe-Kyoto. Nell’isola di Kyushu le conurbazioni principali sono quelle di Ktakyu-Fukuoka, di Nagasaki-Sasabo, di Kumamoto e di Kagoshima.
Etnologia
La popolazione del Giappone è abbastanza omogenea, in quanto costituita da Giapponesi, appartenenti alla razza sinica con influssi indonesiani. Alcuni studiosi distinguono in Giappone due tipi antropologici: il tipo giapponese di Okayama abitante il Giappone occidentale e centrale, e il tipo giapponese di Ishikawa, di statura più piccola e presente nelle regioni centro-settentrionali, un cenno particolare meritano gli Ainu, discendenti dagli abitatori originali dell’arcipelago, con tratti europoidi e di lingua paleoasiatica, che abitano all’estremità settentrionale dell’isola di Hokkaido.
Economia
Il Giappone è passato nell’arco di cento anni da un’economia di tipo feudale ad essere tra i paesi più industrializzati del mondo. Ciò è stato possibile grazie a una grande disponibilità di forza-lavoro con un buon patrimonio di capacità artigianali., inoltre il rapporto di forte dipendenza e sottomissione tra operaio e padrone ha contribuito a mantenere basso il costo della manodopera e quindi ha rendere molto competitivi i prodotti sui mercati esteri.
A questi elementi si è aggiunta anche la capacità di saper attingere efficacemente alla tecnologia occidentale, riproducendola spesso con maggiore abilità.
Le attività industriali si svolgono principalmente sulla base di materie prime importate e sono principalmente quelle di tipo tecnologico avanzato, come ad esempio meccaniche, elettromeccaniche, chimiche ed informatiche, che coprono più della metà della produzione complessiva.
Sono noti a tutti i principali prodotti, quali automobili, motociclette, apparecchi fotografici, televisori ed apparecchi elettrodomestici in generale, ma sono anche rinomati gli strumenti ottici e medici, nonché le costruzioni navali.
Il modello giapponese ha comunque avuto nel corso degli anni più recenti notevoli modificazioni tanto rapide quanto incisive.
Mentre negli anni settanta aveva raggiunto la massima espansione nei settori di base, quali la siderurgia e i trasporti marittimi, essenziali per il necessario approvvigionamento delle materie prime di cui il paese è scarsamente dotato, dagli anni ottanta ha sviluppato fortemente il settore finanziario, approfittando della globalizzazione dell’economia e della liberalizzazione dei mercati.
Il Giappone ha in qualche modo ereditato il ruolo che era stato della Gran Bretagna nel XIX secolo e poi degli Stati Uniti, diventando il primo fornitore di capitali in campo mondiale.
Negli anni novanta tuttavia molti elementi sono intervenuti a turbare gli equilibri che si erano fino ad allora delineati, non ultimo il desiderio da parte delle altre potenze economiche, quali Europa e USA di frenare l’invasione dei prodotti giapponesi, la cui esportazione verso tali aree aveva raggiunto quasi l’ottanta per cento.
Altro elemento importante è l’aumentata concorrenza dei paesi asiatici emergenti, quali Taiwan, Corea e Cina, che hanno fortemente migliorato la qualità tecnologica dei loro prodotti, mantenendo la competitività, avendo a loro favore anche un minore costo della manodopera.
Inoltre, nonostante tentazioni di tipo protezionistico tesi a mantenere l’integrità del mercato interno, il Giappone lo ha dovuto aprire, sotto la pressione degli U.S.A e dei paesi aderenti alla C.E.E.
La crisi economica presentava già sintomi congiunturali preoccupanti: nel 1993, il tasso di crescita del prodotto lordo giapponese risultava del – 0,5%, a fronte di una media di + 4,4% nel periodo 1985-92. Il valore è tornato positivo solo nel 1995 anno in cui a giocare a sfavore dell’economia giapponese ci si mise il disastroso terremoto di Kobe che, oltre ad arrecare gravissimi danni economici nel cuore portuale della megalopoli giapponese, circa 5000 morti, 280000 senza tetto e il 90% delle attrezzature danneggiate, ha fatto emergere inefficienza, corruzione latenti e disoccupazione, fattore prima pressoché sconosciuto nel paese, con effetti psicologici non meno pesanti di quelli materiali.
Nonostante tutto il Giappone rimane una grande potenza economica mondiale, che con la riconversione sia della produzione che delle risorse umane nella direzione della ricerca e dello sviluppo, può mantenere il ruolo di nazione predominante nell’area Asiatica, dove ancora la quantità prevale sulla qualità del lavoro.
Agricoltura e pesca
Le zone a maggiore vocazione agricola sono quella centrale, costituita dalle coste orientali del mare Interno, dalle pianure dello Honshu meridionale e del Kyushu settentrionale, i distretti circostanti, comprendenti le zone a nord del mare di Honshu e le zone occidentali e meridionali di Kyushu, e la zona pioniera settentrionale, di cui fa parte il settentrione di Honshu.
Nella prima zona si coltiva il riso durante tutto l’anno, grazie al clima mite dell’inverno; scendendo verso sud si coltivano frumento, orzo, patate e patate dolci: Nelle zone collinari costiere, grazie alle colture arboree terrazzate si coltivano fragole, ortaggi, mandarini e loti, mentre nell’entroterra prevale la coltivazione del tè.
La coltivazione del riso, a base dell’alimentazione, occupa il 40% delle superfici coltivate.
Per quanto riguarda l’allevamento si trovano solo poche aziende per i bovini da carne negli altopiani vulcanici.
Il pesce fornisce alla popolazione il maggior apporto di calorie e copre l’85% del fabbisogno di proteine animale, grazie alla grande pescosità delle acque dell’Oceano Pacifico, per effetto della combinazione di acqua calda e fredda che avviene in quel tratto di mare, favorendo lo sviluppo del plancton, che a sua volta determina lo sviluppo del patrimonio ittico.
Cenni storici
La storia del Giappone è stata fin dall’inizio caratterizzata da un forte nazionalismo, che ha spesso guardato con sospetto agli stranieri ed ha facilitato la formazione di un regime feudale, con a capo un imperatore considerato sacro, che ha retto fino alla fine del XIX secolo.
Successivamente il paese ha avuto un rapido sviluppo che lo ha portato ad essere la maggiore potenza asiatica, ma che ha contribuito anche ad alimentare le mire espansionistiche, sviluppate in una serie di guerre, per lungo tempo vittoriose, ma concluse con la tremenda sconfitta nella seconda guerra mondiale, dopo lo scoppio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
Dopo la seconda guerra mondiale il Giappone divenne una nazione democratica, fortemente legata ai paesi occidentali.
Alla fine degli anni ’80 il paese fu scosso da una profonda crisi politica, causata dalla dilagante corruzione del partito socialdemocratico al governo, che portò ad un profondo rinnovamento della classe politica, con alterne vicissitudini, che hanno provocato una profonda disaffezione nell’elettorato, registrando nel 1997 un’affluenza alle urne da record negativo (59%).
Nel 1989 morì l’anziano Imperatore Hiroito, a cui succedette il figlio Akihto, ma ormai la dinastia imperiale più duratura del mondo, risalente al 600 a.c., ha solo una funzione rappresentativa.
Folclore
Più nelle campagne che nelle città del Giappone sussistono tradizioni popolari, usi e costumi, che l’era della grande industrializzazione tendono a cancellare.
Le feste principali sono quelle degli equinozi (21 Marzo e 23 Settembre), la festa dei bambini (5 Maggio) e quella delle bambine (3 Marzo), nelle quali si canta e si danza inneggiando alla natura e alla giovinezza.
Altre feste particolari sono quella del nutrimento, che si celebra 120 dopo il parto, nella casa dove la madre ha dato alla luce il figlio e quella per l’inaugurazione della nuova casa. Il matrimonio, che in principio non aveva significato religioso, attualmente viene celebrato secondo il cerimoniale scintoista.
Il popolo giapponese possiede uno spiccato senso del bello e dell’armonia, per cui il canto e la danza accompagnano sempre le feste.
In Giappone vi è anche una particolare attenzione alle buone maniere, che si può notare durante ogni momento della vita quotidiana, ma soprattutto nella cerimonia del tè, durante la quale il tè viene servito secondo un rigido rituale tra familiari ed invitati.
Sono ormai poche le case tradizionali giapponesi, tappezzate con la carta di riso, con scarso mobilio, con i cuscini al posto delle sedie e sul pavimento l’immancabile stuoia.
Non può mancarvi inoltre il sacrario domestico, una nicchia dove accanto a oggetti preziosi e fiori disposti secondo le rigide leggi dell’ikebana, si trovano le tavolette con i nomi degli antenati.
Intorno alla casa si trova il giardino tradizionale, essenza della raffinatezza giapponese, che sotto l’influsso della filosofia zen, proprio nella spontaneità della natura individua il simbolo della perfetta unione della natura con lo spirito.
La veste classica femminile è il kimono, ampia vestaglia con larga cintura di stoffa, che avvolge i fianchi e presenta un grosso nodo sulla schiena, attualmente utilizzato solo durante le feste.
Tra le discipline sportive quella più caratteristica e popolare è senz’altro il sumo, accanto ad altre discipline che richiedono una notevole concentrazione e destrezza, quali il judo, kendo e karate.
Feste nazionali
• 1 gennaio: Capodanno
• 15 gennaio: Festa degli adulti
• 11 febbraio: Festa della fondazione dello Stato
• 20 o 21 marzo: Equinozio di primavera
• 29 aprile: Festa del verde
• 3 maggio: Festa della Costituzione
• 5 maggio: Festa dei bambini
• 20 luglio: Festa del mare
• 15 settembre: Festa degli anziani
• 23 o 24 settembre: Equinozio d'autunno
• 10 ottobre: Festa dello sport
• 3 novembre: Festa della cultura
• 23 novembre: Festa del lavoro
• 23 dicembre: Genetliaco dell'Imperatore
Curiosità
Banzai_ Significa “Moltissimi anni” ed è un augurio che di solito si grida, alla fine di una festa o di una cerimonia, alzando le braccia dopo aver battuto le mani tre volte e ripetendo il tutto per altre due volte.
Geisha_ Letteralmente significa “persona di talento” ed è praticamente un’animatrice, con il compito di intrattenere gli ospiti maschili durante feste o cene di lavoro.
Hinomaru_ La bandiera giapponese bianca con un cerchio rosso in mezzo si chiama Hinomaru che significa cerchio del sole.
Hotel_ In Giappone si possono trovare hotel a tariffa oraria, spesso con ambientazioni a tema, dove le coppie sposate cercano quella intimità che non trovano nelle loro case, piccole ed affollate. Ci sono anche hotel a loculi, frequentati da impiegati che, lavorando fino a casa, non se la sentono di farsi ore di viaggio per tornare a casa.
Matrimonio_ I giapponesi credono contemporaneamente in due religioni diverse: lo shintoismo ed il buddismo.
Mentre per i funerali ci si rivolge al buddismo, il matrimonio è celebrato con il rito scintoista.
Alcuni giapponesi però, pur non essendo cristiani, si sposano con il rito protestante perché considerano la cerimonia più bella e le spose non sanno resistere al fascino dell’abito bianco con il velo.
Nihon_ Il termine Nihon per indicare il nome del Giappone, entrò in uso nel 670 d.C. Prima il Giappone veniva chiamato akitsushima (isola della libellula) oppure yamato (terra delle montagne); i cinesi invece, all’epoca lo chiamavano “terra dei wa” ovvero terra dei nani.
Occhi_ A molti giapponesi, soprattutto alle donne, non piacciono i propri occhi “a mandorla”. Alcune donne infatti, si fanno un’operazione estetica per avere le palpebre come le occidentali.
Per questo nei fumetti giapponesi gli occhi vengono disegnati grossi, tondi e spesso di colore azzurro.
Ofuru_ Il bagno è un rito che si ripete ogni giorno: viene nominato ofuru e consiste nello spogliarsi in un locale apposito del bagno, insaponarsi e sciacquarsi stando seduti su uno sgabello ed infine immergersi nella vasca con l’acqua calda. A turo nella stessa acqua, entreranno u membri della famiglia, ma è consuetudine che i bimbi piccoli entrino insieme ai genitori.
Qualsiasi cosa accada durante la giornata i giapponesi non rinunceranno mai al loro momento “sacro” del bagno purificatore della mente più che del corpo.
Per questo i bagni pubblici sono molto diffusi e frequentati da tutti.
Oshiya_ Un Oshiya, “butta-dentro” delle ferrovie nazionali , risolve un problema giapponese di etichetta : il passeggero è determinato ad entrare per raggiungere in orario il posto di lavoro, ma le porte della vettura non chiudono finche non è entrato o non è uscito. Gli altri passeggeri sono troppo educati per interferire, così con, perfetti guanti bianchi, lo si aiuta a decidersi.
Raffreddore_ E’ un gesto di estrema maleducazione starnutire o soffiarsi il naso in pubblico. I giapponesi infatti, quando sono raffreddati, nascondono il naso sotto ad una mascherina, come quelle dei medici. Quindi se in Giappone vedete qualcuno così mascherato non è per il troppo inquinamento.
Scuola_ Nelle scuole giapponesi non esiste personale addetto alle pulizie: sono gli studenti insieme agli insegnanti a riordinare e pulire le aule.
Le scuole non hanno cancelli e per i bambini andarci è molto divertente: arrivano prima dell’inizio delle lezioni e si fermano anche nel dopo scuola.
Ricerca curata da:
(Lorenzo Rocchi)

SOMMARIO
Caratteristiche fisiche 1
Condizioni climatiche 2
Flora e Fauna 2
Popolazione 3
Etnologia 4
Economia 4
Agricoltura e pesca 5
Cenni storici 5
Folclore 6
Feste nazionali 7
Curiosità 7
1
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