Il Canada

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Testo

CANADA
C CAPITALE: Ottawa DISTR. DEL TERRITORIO:
S SUPERFICIE: 9.976.139kmq 1)arativo: 4,6%
L LINGUA: inglese, francese 2)pascoli: 2,8%
R RELIGIONE: cattolica, protestante 3)boschi: 49,5%
MONETA: dollaro canadese 4)incolto: 43,1%
O POPOLAZIONE: 29.610.000 abitanti
DENSITA’: 3abitanti/kmq DISTR. DEGLI ADDETTI:
INCREMENTO ANNUO: 1,17% 1)agricoltura: 5%
MORTALITA’ INFANTILE: 7% 2)industria: 23%
G GOVERNO:stato federale nell'ambito 3)terziario: 72%
del Commonwealth sul totale della popolazione: 49%
PNL PRO CAPITE:19.570 $
Il Canada è uno stato dell'America del Nord, , costituito da una federazione di dieci province: Nuova Scozia, Nuovo Brunswick, Quebec, Ontario, Manitoba, Columbia Britannica, Isola Principe Edoardo, Alberta, Saskatchewan, Terranova e Labrador.
Le città principali sono: Montreal, Toronto, Vancouver, Winnipeg, Hamilton, Quebec, Windsor, Edmonton, Calgary, London, Halifax.
Il rilievo
Il Canada si può dividere in quattro grandi zone:
1. L'Est, formato dall'estremità settentrionale del sistema appalachiano, costituita da montagne dalle caratteristiche forme arrotondate (monte Jacques-Cartier, 1.268 m), risalenti all'ultimo periodo dell'era paleozoica.
2. Lo scudo canadese, un vastissimo scudo di origine archeozoica che attualmente presenta l'aspetto di una superficie montonata in cui abbondano laghi e paludi, e la cui rete idrografica, sconvolta dalle glaciazioni, è formata da fiumi dal corso a più rami variamente intersecantisi. Ai margini le forme del rilievo risultano addolcite da un rivestimento ineguale di morene.
3. Le pianure delle Prairies (Praterie), che si incuneano tra lo scudo e le Montagne Rocciose.Alte 230 m a Winnipeg, si elevano a 1.000 m nella parte occidentale e sono costituite da sedimenti articolati in rilievi ricoperti in misura variabile da depositi glaciali. Ai margini dello scudo si estende la pianura del Manitoba, o Bassa Prairie
4. Le montagne dell'Ovest, che si allungano in direzione SSE-NNO, costituiscono una fascia larga circa 700 km, caratterizzata da due cordigliere parallele: quella delle Montagne Rocciose, a est, e quella della Catena Costiera, a ovest. Le Montagne Rocciose, mostrano profili arditi con creste e picchi scoscesi (monte Robson, 3.954 m, nella Columbia Britannica).
La Catena Costiera precipita rigida sul litorale del Pacifico che risulta frastagliato da numerosi fiordi e frammenti insulari, residui di una catena montuosa parzialmente sommersa.
Tra le due cordigliere si estende un altopiano che è inciso profondamente da numerosi corsi d'acqua (Yukon e affluenti, Stikine, Finlay e Fraser) e la cui altitudine media si aggira sui 1.000 m.
Clima, vegetazione e fauna
Il clima del Canada è di tipo continentale, ma tutte le regioni settentrionali, in cui l'isoterma di luglio è inferiore ai 10 ºC, appartengono al dominio artico: per sette o otto mesi consecutivi la temperatura media non raggiunge infatti gli 0 ºC. Le medie di gennaio, che superano 0 ºC soltanto sulla costa del Pacifico, si abbassano in misura notevole nell'interno (-10 ºC all'altezza del Lago Superiore e -30 ºC sulle coste della baia di Hudson), per risalire leggermente in prossimità della costa atlantica (da 0 ºC a -5 ºC nella Nuova Scozia). Una notevole influenza sul clima canadese è esercitata, sulle coste orientali, dalla corrente del Labrador, che determina condizioni climatiche quasi polari a latitudini situate non più a nord di quelle di Londra o Parigi. Analoga influenza hanno sul clima canadese nel suo complesso le gelide acque della baia di Hudson, che si addentra fin nel cuore del paese.
A sud delle regioni artiche, nelle zone in cui, nel mese di luglio, si ha almeno una temperatura media di 10 ºC, cresce rigogliosa la foresta di conifere, i cui confini, che a ovest oltrepassano il circolo polare, ridiscendono fino alle sponde meridionali della baia di Hudson, per risalire nuovamente a est attraverso il Labrador. A nord prevale invece la tundra. Verso SE, alle conifere subentrano le latifoglie, grazie al clima più mite; verso SO invece, nelle Prairies, a causa della siccità le foreste sono sostituite da una vegetazione di tipo steppico. Il versante oceanico delle montagne dell'ovest, caratterizzato da un clima mite, riceve piogge abbondanti ed è ammantato di magnifiche foreste di conifere (abeti Douglas, cedri rossi, ecc.); gli aridi altipiani dell'interno sono ricoperti da una magra vegetazione.
La fauna del Canada è presente soprattutto nella zona che si estende dalle foreste a conifere alla tundra artica, fino alle coste del Mar Glaciale. Nelle regioni più settentrionali sono comuni mammiferi di grande taglia. Nella zona delle foreste vivono l'istrice americano, lo scoiattolo volante, il procione e molti animali da pelliccia tra cui in gran numero il castoro e, in misura minore, la lince, lo zibellino e il visone americano.
Nelle montagne della Columbia Britannica sono comuni l'orso grigio, l'orso nero americano, il puma e l'antilope bianca. Lungo le coste del Mar Glaciale, poi, si trova l'orso bianco e, in mare, il narvalo e la balena bianca; nelle pianure non mancano i coyote.
Tra gli uccelli, particolarmente abbondanti sono le specie migratorie come l'oca del Canada e l'oca artica, alcune specie di rapaci come l'aquila reale, il falco e lo sparviero, e, lungo le coste, molte specie acquatiche. Dalle pianure degli Stati Uniti si spingono nel Canada piccoli gruppi di bisonti.
Geografia umana
I primi colonizzatori francesi si stabilirono, nel 1604, in Acadia (od. Nuova Scozia) e, in piccola parte, nel Nuovo Brunswick, e nel 1608 lungo il San Lorenzo.
Sulle rive del San Lorenzo la colonizzazione fu lenta, ma si rivelò più durevole e più feconda che in Acadia. Nel 1651 gli abitanti erano solo 680. Nel 1713 ebbe inizio la colonizzazione inglese: coloni della Nuova Inghilterra si stabilirono nelle Province Marittime e nel 1774 erano 17.000.
Per lungo tempo si ebbe una massiccia immigrazione e dopo il 1880, numerosi Canadesi si trasferirono negli Stati Uniti, allora in pieno sviluppo economico e bisognosi di manodopera.
Interrotta temporaneamente dalla prima guerra mondiale, l'immigrazione riprese dopo il conflitto, ma, nel 1929, scoppiò la crisi economica e si dovette porre un freno all'afflusso di stranieri nel paese. Al termine della seconda guerra mondiale fu nuovamente incoraggiata l'immigrazione, soprattutto verso la Columbia Britannica e l'Alberta. Tale fenomeno ha contribuito certamente all'aumento generale della popolazione.
Geografia economica
Nel corso di questo secolo il Canada ha subito una profonda metamorfosi: da fornitore di prodotti grezzi (legname, frumento, ecc.) si è trasformato infatti in un paese fortemente industrializzato, che però esporta ancora prodotti grezzi o semilavorati (minerali, cereali, pasta di legno e carta).
Agricoltura
L'economia del Canada è stata per lungo tempo basata sull'agricoltura e, nonostante la grande importanza assunta dall'industria nell'ambito dell'economia del paese, l'agricoltura rimane tuttora una delle sue risorse fondamentali. Essa concorre per circa il 3% alla formazione del PNL e impiega circa il 2,7% della popolazione attiva. La superficie coltivata, pari al 4,6% dell'intero territorio, è leggermente diminuita rispetto al passato. Coltura predominante è il frumento, di cui il Canada è uno dei maggiori produttori del mondo. Coltivato estensivamente nelle Prairies il frumento rappresenta una delle voci essenziali del commercio canadese ma, per scongiurare il rischio della sovrapproduzione, sono state sviluppate anche altre colture: cereali (avena, orzo, segale e mais), frutta (mele, pere, pesche, uva) e legumi, tabacco, barbabietola da zucchero, lino, soia, ecc.
L'allevamento è praticato soprattutto nelle Province Marittime in cui predomina l'allevamento di bestiame da latte (Ontario e Quebec sono diventati grandi produttori di latte, burro e formaggio) e quello dei suini e dei volatili, mentre nelle Prairies e nell'interno della Columbia Britannica prevale l'allevamento del bestiame da carne.
Un cenno a parte merita, data la sua importanza per l'esportazione, l'allevamento degli animali da pelliccia.
Pesca
La pesca è una risorsa complementare di grande importanza ed è attiva sia sulle coste dell'Atlantico, sia su quelle del Pacifico, dove sorgono grandi industrie conserviere del pesce. La pesca nelle acque interne rappresenta una risorsa importante delle regioni subartiche.
Foreste
Circa il 49,9% del territorio del Canada è ricoperto da foreste, il cui sfruttamento è di grande importanza economica, nonostante impieghi una frazione minima della popolazione attiva. La parte del patrimonio forestale sfruttata a fini industriali è poca cosa rispetto alle sue potenzialità; anche così la produzione annua di legname, si aggira sui 179 milioni di m³, la maggior parte dei quali viene usata per ottenere cellulosa, pasta di legno, di cui il Canada è il secondo produttore mondiale con oltre 20 milioni di t all'anno, e di carta da giornali, di cui il Canada è il massimo produttore mondiale con oltre 9 milioni di t all'anno, che rappresentano oltre un terzo dell'intera produzione mondiale.
Risorse energetiche
La costruzione di centrali termoelettriche (e l'esportazione del minerale) hanno dato nuovo impulso all'estrazione del carbone, un tempo di secondaria importanza. La produzione annua raggiunge i 69 milioni di t (tra carbone e lignite): i giacimenti del Nuovo Brunswick e della Nuova Scozia vengono sfruttati da tempo, ma non coprono il fabbisogno dell'industria metallurgica; d'altro canto i grandi giacimenti dell'Alberta e quelli della Columbia Britannica e del Saskatchewan sono molto distanti dai principali centri industriali, situati nelle province del Quebec e dell'Ontario, che preferiscono perciò importare il minerale dagli Stati Uniti attraverso i Grandi laghi. Minori problemi pone invece, grazie alla poderosa rete di oleodotti il trasporto del petrolio, di cui sono note consistenti riserve e la cui produzione è in costante aumento (quasi 90 milioni di t all'anno). I grandi giacimenti sono concentrati nelle Prairies, nell'Alberta principalmente, nel Saskatchewan e nella Columbia Britannica. Le zone petrolifere danno anche gas naturale (oltre 146.574 milioni di m³ nel 1993), soprattutto Medicine Hat, nell'Alberta, soprannominata «Natural Gas City». Assai promettenti si prospettano infine le ricerche di petrolio e di gas naturale nel mare di Beaufort, di petrolio a Norman Wells nei Territori del Nord-Ovest e al largo delle coste di Terranova e di gas naturale al largo della Nuova Scozia.
La principale fonte di energia rimane però tuttora il carbone bianco; l'irregolarità del rilievo con i suoi forti dislivelli, conseguenza dell'erosione glaciale, ha favorito, nonostante le difficoltà tecniche derivanti dai rigori del clima e dalle enormi distanze, la costruzione di grandi centrali idroelettriche. Queste forniscono oltre il 60% dell'elettricità prodotta (oltre 690 milioni di kWh). Con i grandi impianti sul San Lorenzo, sul Saguenay, sul Manicouagan e sul La Grande, il Quebec è di gran lunga in testa alla produzione di energia elettrica, seguito dalla Columbia Britannica e dall'Ontario, dove anche le cascate del Niagara sono sfruttate a questo scopo. Accanto a quelle idroelettriche sono sorte varie centrali termoelettriche, alcune centrali termonucleari ed elettronucleari.
Risorse minerarie
Altro settore fondamentale per l'economia del paese è quello dell'industria estrattiva: il Canada è infatti uno dei paesi più ricchi di risorse minerarie del mondo e questo nonostante vasti territori non siano ancora stati esplorati. È ai primissimi posti nella produzione mondiale di nichel, amianto, uranio e radio, oro, argento, platino, rame, zinco, potassio, ferro, piombo e zolfo. Vengono inoltre estratti in notevoli quantità cobalto, stagno, mercurio, molibdeno, tungsteno, titanio, ecc.
In via generale, prescindendo dagli idrocarburi, la provincia più importante dal punto di vista minerario è l'Ontario, seguito da Columbia Britannica, Quebec e Terranova.
Industrie di trasformazione
L'ampia disponibilità di risorse agricole, forestali e minerarie e di fonti di energia, il rapido allargamento del mercato interno, la concentrazione urbana, le due guerre, che hanno fatto del Canada un arsenale, il peso dei vicini Stati Uniti, che forniscono capitale, tecnologia e mercato, hanno favorito lo sviluppo industriale del Canada. Fra le industrie che rappresentano una elevata valorizzazione delle materie prime figurano le industrie del legno, con le segherie e, soprattutto, gli impianti per la fabbricazione della pasta di legno e della carta. Il Quebec è in testa per quanto riguarda la pasta di legno e la carta, la cui principale destinazione sono gli Stati Uniti.
Le industrie alimentari offrono una vasta gamma di prodotti: latte e formaggi nelle regioni di allevamento dell'Est (Ontario, Quebec), farine, conserve di frutta, pesce, crostacei e frutti di mare nei porti pescherecci e carne nelle Prairies.
La grande disponibilità di energia elettrica a basso costo ha fatto del Canada il terzo produttore mondiale di alluminio (oltre 2 milione di t all'anno di metallo di prima fusione), ottenuto da bauxite e allumina d'importazione.
Grande importanza hanno quindi assunto le industrie meccaniche: costruzioni ferroviarie, macchine agricole, costruzioni aeronautiche e navali.
Le industrie tradizionali di beni di consumo (tessili, confezione, caucciù, cuoio) attraversano una fase di stagnazione o si convertono ai prodotti sintetici.
Di recente sviluppo e di grande importanza sono le industrie del petrolio e quelle chimiche.
In espansione sono anche le industrie d'avanguardia: elettromeccanica, materiale per telecomunicazioni, elettronica militare e per la navigazione aerea, ottica e strumenti di precisione.
Settore terziario
Commercio, trasporti, amministrazioni e servizi impiegano oltre la metà della popolazione attiva. Lo sviluppo delle funzioni finanziarie è legato a quello delle industrie e delle città: Montreal e Toronto si contendono il primato in campo bancario e in quelli della borsa, delle assicurazioni e delle sedi sociali; Vancouver comincia a svolgere tali funzioni.
Comunicazioni
Il popolamento e la valorizzazione economica delle varie regioni hanno proceduto di pari passo con l'estendersi della rete di comunicazioni: i 6.500 km che separano la Nuova Scozia dalla Columbia Britannica avrebbero potuto costituire un ostacolo all'unità politica ed economica del paese. Per questa ragione la Columbia Britannica pose come condizione alla sua entrata nella Confederazione, nel 1871, la costruzione di una ferrovia transcontinentale. Nel 1886, il primo treno attraversava le Prairies. Un'altra compagnia, la Canadian Northern, costruì parecchie linee attraverso le Prairies in direzione della Columbia Britannica, dell'Ontario e del Quebec. Nel 1928 la ferrovia della baia di Hudson completò in sostanza la rete canadese, una delle prime del mondo per lunghezza (71.000 km). Inoltre numerose vie d'acqua sono state rese navigabili. Il San Lorenzo è stato canalizzato a monte di Montreal in modo da permettere alle navi di grande tonnellaggio di risalire attraverso i Grandi laghi fino al centro del continente americano («Via marittima del San Lorenzo», una delle più importanti del mondo, inaugurata nel 1959). Lungo tutto il San Lorenzo e sulle rive di questi laghi si trovano porti ben attrezzati (Montreal, Quebec, Thunder Bay, Toronto, ecc.), collegati ai porti dell'Atlantico e del Pacifico.
La rete stradale (884.249 km, l'81% dei quali asfaltati) è stata migliorata ed estesa a regioni rimaste per lungo tempo inaccessibili (Yukon, Mackenzie, Ungava). Di particolare importanza sono l'autostrada Transcanadiana (Trans-Canada- Highway), lunga 7.820 km, che corre da Saint John's (Terranova) a Victoria (Columbia Britannica), e l'austostrada dell'Alasca (Alaska Highway), che unisce Dawson Creek (Columbia Britannica) a Fairbanks (Alaska). Assai sviluppate e di fondamentale importanza per le comunicazioni con le regioni artiche e le relazioni tra le principali città sono infine le linee aeree.
La flotta mercantile del Canada è relativamente modesta (4 milioni di t di stazza lorda), ma i suoi porti, dei quali Vancouver è il più importante, sono in rapporto con il mondo intero.
Commercio estero
Il commercio con l'estero ha un'importanza fondamentale per l'economia canadese, sul cui sviluppo ha avuto un'influenza molto più forte di quanto non sia avvenuto nella maggioranza dei paesi sviluppati. Circa il 65% delle importazioni e l'80% delle esportazioni canadesi sono con gli Stati Uniti. Altri paesi che importano ed esportano merce dal Canada sono il Giappone, la Gran Bretagna, l’Austalia e la Cina. Principali voci dell'esportazione sono: frumento, veicoli e loro parti, carta da giornali, pasta di legno, legname, nichel, rame, alluminio, amianto, ferro e acciaio, gas naturale, prodotti chimici, ecc.; dell'importazione: materiale da trasporto, materiale elettrico, petrolio, metalli non ferrosi, prodotti chimici, materie plastiche, derrate alimentari, tessili, ecc. La bilancia commerciale è generalmente in attivo.
Livello di vita e sviluppo economico
Il Canada è, dopo Stati Uniti e Svizzera, uno dei paesi a più alto tenore di vita. Il tasso di disoccupazione è in via di diminuzione (10,5%). Il livello di istruzione è elevato e l'analfabetismo praticamente inesistente. Buono è anche il servizio sanitario. Lo sviluppo economico è stato promosso da tre successive ondate di massicci investimenti di capitali, dall'afflusso di immigrati, soprattutto di origine britannica, e dalla forte richiesta in tutto il mondo di prodotti agricoli e forestali. In seguito alla prima ondata di investimenti dall'estero (in particolare dalla Gran Bretagna), l'agricoltura poté estendersi verso ovest senza difficoltà, approfittando dell'aumentata richiesta di prodotti alimentari. La prosperità dell'agricoltura favorì, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, in conseguenza del diminuito afflusso dai paesi dell'Europa occidentale di certi beni di consumo, il primo sviluppo industriale del Canada. In questo periodo si ebbe uno sviluppo della produzione, soprattutto dei prodotti agricoli e forestali (pasta da carta), della lavorazione dei metalli non ferrosi, delle costruzioni navali e delle macchine agricole.
A partire dal 1920, la seconda ondata di investimenti contribuì soprattutto a consolidare i risultati dell'espansione precedente, anche se la crisi e la depressione del 1929 rallentarono lo sviluppo dell'economia canadese. La ripresa, iniziatasi nel 1935, non fu caratterizzata da investimenti notevoli. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, il Canada rimaneva uno Stato economicamente giovane, fornitore in prevalenza di prodotti grezzi e semilavorati e importatore di prodotti lavorati.
La seconda guerra mondiale fu all'origine della terza ondata di investimenti, molto superiore alle precedenti. In pochi anni essa diede all'industria canadese uno sviluppo prodigioso; sorsero industrie di nuovo genere (gomma sintetica, vetro e strumenti ottici, specialità farmaceutiche, ecc.) e si consolidarono quelle già esistenti, che sfruttavano e utilizzavano le materie prime locali (cellulosa, pasta da carta). Diverse circostanze favorirono questo sviluppo: nuovi sbocchi commerciali, minore incidenza dei prezzi di costo, possibilità per il Canada, grazie agli accordi di Hyde Park, di importare dagli Stati Uniti le attrezzature e le materie prime necessarie. Nei rapporti con l'estero, il Canada trasse vantaggio da un insieme di circostanze favorevoli: la ricostruzione dei paesi europei devastati dalla guerra; l'enorme fabbisogno di prodotti alimentari; la politica attuata dagli Stati Uniti; l'instabilità politica di altri paesi, che spinse gli Stati Uniti a dirottare capitali verso il Canada.
Tuttavia, appunto perché così rapido, tale sviluppo economico creò seri problemi. La forte richiesta di prodotti canadesi in tutto il mondo intensificò infatti le esportazioni, provocando un rialzo dei prezzi. Il reddito degli agricoltori diminuì in seguito a un ribasso dei prezzi dei prodotti agricoli, conseguenza della diminuzione della richiesta di prodotti alimentari. L'aumento dei salari ebbe conseguenze negative dal punto di vista della concorrenza sul piano internazionale, per alcune industrie come quelle delle costruzioni navali o le industrie tessili, costrette a sostenere la fortissima concorrenza delle industrie statunitensi.
Lo sviluppo accelerato del Canada dopo il 1945 mise infine in luce l'insufficienza del risparmio disponibile.Si dovette perciò lasciar entrare capitali capitali stranieri, in gran parte statunitensi, che sono stati impiegati soprattutto per incrementare lo sfruttamento delle grandi risorse minerarie (petrolio, rame, zinco, piombo) e delle industrie-chiave.
Ciò si dimostrò una delle peggiori crisi del paese ed ha avuto la conseguenza di creare una preoccupante dipendenza del Canada dagli Stati Uniti, tanto nel campo del commercio estero quanto in quello della produzione, dato che ormai le grandi multinazionali americane controllano buona parte delle ricchezze e delle potenzialità produttive del paese: l'industria dell'alluminio, quella petrolifera, quella automobilistica, quella della gomma e quella chimica sono infatti interamente o in gran parte in mano a società statunitensi.
Storia
La prima popolazione del Canada era costituita da tribù venute dall'Asia attraverso lo stretto di Bering, 20.000 anni prima di Cristo. Agli inizi dell'XI sec. approdarono, probabilmente sulle coste di Terranova e del Labrador, alcuni Islandesi, provenienti dalla Groenlandia, i quali, però, non lasciarono tracce di alcun genere. Il primo esploratore fu Giovanni Caboto, il quale, battendo bandiera inglese, costeggiò nel 1497 il litorale di Terranova fino al Capo Bretone. Navigatori portoghesi, spagnoli, inglesi e francesi si avvicendarono negli anni del XV e XVI sec. in questa zona dell'Atlantico alla ricerca di un passaggio verso il Pacifico. Nel 1524 il fiorentino Giovanni da Verrazzano, al comando di una spedizione francese, alla ricerca del passaggio di Nord-Ovest, esplorò le coste fino alla Nuova Scozia e diede alle terre d'America che si affacciano sull'Atlantico settentrionale il nome di Nuova Francia. Jacques Cartier infine, nell'intento di trovare non solo il passaggio di Nord-Ovest, ma anche regioni ricche d'oro, scoprì l'isola Principe Edoardo e, risalendo il corso del San Lorenzo fino al villaggio indiano di Hochelaga, dove sarebbe in seguito sorta Montreal, scoprì il «paese del Canada» (1534-1536), che, secondo una tradizione poco attendibile, avrebbe preso il nome da una parola indigena che significava “villaggio”.Port Royal (od. Annapolis Royal), in Acadia (od. Nuova Scozia), fu il primo insediamento francese (1604-1605). Nel 1608 Samuel de Champlain fondò Quebec e nel 1627 fu creata dal Richelieu la Compagnia della Nuova Francia. Dopo il 1632, il Quebec, che era stato per qualche tempo occupato dagli Inglesi, venne restituito alla Francia (trattato di Saint-Germain-en-Laye). Sorsero nel contempo nuovi insediamenti: nel 1634 Trois-Rivières, nel 1642 Ville-Marie (od. Montreal). Il commercio delle pellicce provocò inoltre una lunga e logorante guerriglia, che gli Irochesi, appoggiati dall'Olanda, condussero contro i Francesi e i loro alleati Huroni.
Religione
La popolazione del Canada si divide in vari gruppi religiosi. I più numerosi sono i cattolici (47,3%) seguiti dai protestanti, i cui due nuclei principali sono costituiti dagli anglicani e dai membri della Chiesa unita del Canada, sorta nel 1925 dall'unione delle Chiese congregazionaliste, metodista e presbiteriana. Vi sono poi cospicue minoranze rappresentate dalla Chiesa greco-ortodossa, dagli israeliti, ecc.
Letteratura
La coesistenza di due lingue nel Canada ha dato origine a due letterature che, pur completamente autonome, riflettono entrambe le vicende storiche del paese. Sia la letteratura franco-canadese sia quella anglo-canadese sono state condizionate dai seguenti eventi storici: la cessione del Canada all'Inghilterra (trattato di Parigi, 1763), la Rivoluzione americana e la Rivoluzione francese.
Letteratura in lingua francese
La condizione d'inferiorità dei coloni francesi alla madrepatria ebbe un lungo periodo di sterilità intellettuale. L'apparizione nel 1845 della Storia del Canada di François-Xavier Garneau (1809-1866) segnò una svolta importante perché Garneau, risvegliando il senso della nazionalità e della tradizione francese, ispirò numerosi poeti, romanzieri e storiografi. Fra questi ultimi ricordiamo l'abate J. B. A. Ferland (1805-1865), Antoine Gérin-Lajoie (1824-1882) e specialmente Raymond Casgrain (1831-1904), che nelle sue opere, sempre rigorosamente documentate, fece rivivere in uno stile vivace numerosi episodi della vita nazionale. Nel 1860 si costituì a Quebec un movimento letterario di giovani intellettuali, ardenti promotori di una letteratura nazionale in lingua francese. Fra essi si distinse Octave Crémazie (1827-1879), le cui poesie, dettate da un sincero slancio patriottico, godettero di una lunga popolarità. Dopo la prima guerra mondiale si affermarono due correnti: quella tradizionalista e quella simbolista che si volsero a una poesia più astratta. Nei romanzi dei giovani autori, si nota un rifiuto di memoria e progettualità e l'esiguità della trama cede il passo, spesso, a innovazioni linguistiche. Prosegue una ricerca d'impronta femminista rivolta a estrarre dalla realtà i dolori e le deviazioni del quotidiano, mentre Montreal è sempre la grande protagonista della narrazione come investigazione di uno spazio continuamente rivissuto o come luogo di conflittualità familiare. La narrativa affronta anche temi barocchi con una scrittura semplicissima, l'integrazione della fantascienza alla letteratura tradizionale e la rivalutazione della novella. Ultime realizzazioni sono state: Due settimane in settembre (1991), di A. Girard, sui problemi di un uomo alla ricerca della giovinezza perduta; La Traversée(1992), di P. Zumthor, che trae ispirazione dal diario di bordo di Colombo e Il bambino carico di pensieri di A. Hébert (1992), che riprende il tema del passaggio dall'adolescenza all'età adulta già trattato nel racconto Il torrente (1950).
Letteratura contemporanea
• Il fenomeno più frequentemente rilevabile nella letteratura contemporanea è un vago senso d'isolamento, e la coscienza di quanto sia difficile, per autori ormai staccati dalla remota matrice coloniale e immersi nella vita sociale ed economica americana, comunicare con immediatezza in una lingua che ambisce a mantenersi nel solco della tradizione letteraria francese, rifiutando commistioni con il dialetto locale. A questo problema di “incomunicabilità” espressiva hanno dedicato lucidi saggi alcuni dei più noti critici letterari.
• Il campo poetico manifesta sperimentazioni ermetiche e le crisi dell'uomo contemporaneo, rivelate dalle difficoltà di comunicazione espressiva. Molti scrittori si riuniscono attorno alle testate delle riviste e alle piccole case editrici, fondandone e animandone di persona: L'Hexagone, L'Etincelle e VLB.
• La narrativa, il cui filone regionalista è andato lentamente esaurendosi, affronta l'analisi della società urbana e dei conflitti in cui si dibatte l'uomo moderno o evade nei modi del racconto fantastico, di tono umoristico o spaventoso. Rilevante nella narrativa di lingua francese è la presenza femminile, che assume maggiore consapevolezza con il movimento femminista e con la riflessione sulla scrittura. Oltre ad Anne Hébert, che ha al suo attivo anche opere di poesia e di teatro e alla quale si devono numerosi romanzi (Le camere di legno, 1958; Kamouraska, 1970; I fanciulli del sabba, 1975; Héloise, 1980), assai interessante appare la produttrice Marie Claire Blais, che traduce in forme beffarde e grottesche la sua critica al mondo borghese. L'impegno verso la conoscenza della problematica realtà del Quebec è testimoniato da André Langevin e Jacques Godbout, che hanno documentato attraverso i loro scritti l'epoca della «Révolution tranquille» (1960-1968), mentre il già ricordato Victor Lévy Beaulieu spicca con la sua attività di polemista. Réjean Ducharme acquista fama di autore difficile, per il carattere sperimentale della sua scrittura e l'uso del joual. Questo termine (deformazione fonetica di cheval) compare per la prima volta nel 1959 a opera del giornalista Laurendeau, per indicare il linguaggio usato nei quartieri operai di Montreal. Servirsi del joual nelle creazioni letterarie può essere quindi un gesto di denuncia delle condizioni di vita del proletariato urbano, una forma di rivolta contro la cultura ufficiale, accademica. Romanzi di successo ha scritto Michel Tremblay (La grossa donna accanto è incinta, 1979; Thérèse, 1980; Pierrette alla scuola dei Santi Angeli, 1980) che è soprattutto autore di teatro.
• Il teatro ha rivelato autori originali, come Paul Toupin, Marcel Dubé e Hubert Aquin (suicidatosi nel 1977), offrendo, soprattutto dagli anni Settanta, lo spazio più aperto alle possibilità di sperimentazione e di creazione; dominante è l'opera del rivoluzionario Michel Tremblay, già ricordato per i romanzi, che ha sollevato polemiche per l'uso del joual e per il contenuto scandaloso dei suoi lavori, in cui viene presentato in tutta la sua cruda tragicità il mondo delle trasgressioni. Anche Antonine Maillet, già ricordata per i suoi romanzi, ha usato per il teatro un linguaggio particolare, nel quale arcaismi, espressioni tipiche, ritmi e sonorità sono propri della sua terra, il Nuovo Brunswick, l'antica Acadia.
Letteratura in lingua inglese
Il sorgere della letteratura canadese in lingua inglese si può fare coincidere con la guerra d'Indipendenza americana. I lealisti fedeli alla Corona britannica, emigrando nelle colonie del Nord, vi recarono un notevole apporto culturale, ma ne determinarono l'isolamento dagli Stati Uniti. D'altra parte, dai contatti con la madrepatria vennero gli impulsi per le prime manifestazioni letterarie, il che accentuò il carattere coloniale della letteratura. La prima opera narrativa di qualche importanza, Wacousta, fu pubblicata solo nel 1832; in essa John Richardson (1796-1852) descrisse la guerra del 1812 contro gli Stati Uniti. Thomas Chandler Haliburton (1796-1865), creatore della gustosa figura di Sam Slick nell'Orologiaio, non ebbe continuatori, e solo più tardi con Stephen Leacock (1868-1944) si ebbe una ripresa del romanzo umoristico. Catherine Parr Traill (1802-1899) e Susanna Moodie (1803- 1885), benché autrici di numerosi romanzi e poesie, meritano di essere ricordate solo per i loro scritti a carattere autobiografico. La poesia anglo-canadese ebbe inizio con Oliver Goldsmith (1794-1861), pronipote dell'autore del Deserted Village (Il villaggio abbandonato), che egli imitò nel Rising Village (1825). Tre poeti la cui opera è caratterizzata da una più genuina originalità sono: Charles Sangster (1822-1893), Isabella Valancy Crawford (1850-1887) e soprattutto William Drummond (1854-1907), autore di brevi e suggestive poesie sulla vita dei campi. Archibald Lampman (1861-1899), William Bliss Carman (1861-1929) e Duncan Campbell Scott (1862-1947) sono i migliori poeti canadesi prima del 1920.
Letteratura contemporanea
• Dall'inizio del Novecento la narrativa si caratterizza con romanzi a sfondo sociale che ritraggono la vita e le caratteristiche regionali. È frequente nella narrativa di lingua inglese il desiderio di misurarsi con lo spazio delimitato a nord dai ghiacci e dalla neve e a sud dall'imperialismo americano: una ricerca continua di una propria identità espressa con una ricca simbologia spesso recuperata da un passato remoto quasi fino a ora sconosciuto alla civiltà bianca. Alcuni scrittori riscoprono il racconto breve come via di approccio al romanzo. Nel genere dei racconti brevi si segnala la raccolta di Mavis Gallant dal titolo “Verità domestiche: racconti canadesi” (1981), in cui vengono ripresi i temi tradizionali della terra e delle tradizioni del popolo canadese. Un genere ben coltivato è quello del romanzo satirico e allegorico, di cui sono esempi La resurrezione di Joseph Bourne (1979), di Jack Hodgins, in cui la vita dell'isola Vancouver diventa una parodia popolata di personaggi inverosimili, e Prendere accordi (1979), di Robert Harlow, una metafora della società canadese condotta attraverso il punto d'osservazione di un cavallo di razza.
• Notevole lo sviluppo della saggistica (scienze politiche, sociologiche, storiche).
• Nel Novecento ebbe grande sviluppo la poesia, che ebbe il suo riferimento attorno a vivaci riviste d'avanguardia (Canadian Mercury, New Providence). La contemporanea poesia canadese ha una delle sue più originali correnti nella scuola mitopoetica promossa da Jay Macpherson, che si rifà alla visionarietà mistica ed ermetica di W. Blake. Oltre a questi si sta affermando una folta schiera di poeti indissolubilmente legati da una coscienza della terra, ancor più di quanto non accada per i narratori, resa con un linguaggio incredibilmente canadese, fatto di tradizioni, mitologie, civiltà, memorie.
Una tendenza che si riscontra nella poesia canadese contemporanea è la ricerca di una scrittura sperimentale, come testimonia l' Antologia di poesia concreta (1979), che raccoglie tutti i tentativi di dar vita a una poesia visiva e materiale.
• Il genere meno ricco e più recente è il teatro. Oltre a Earle Birney e James Reaney, più noti come poeti, si stanno affermando in questi ultimi anni George Ryga i cui drammi trattano particolarmente degli oppressi e degli emarginati nella società canadese; Michael Cook che descrive i pescatori della Terranova, il loro isolamento e l'inutile lotta con la natura ed infine Beverly Simons, autrice di atti unici che portano sulla scena la problematica femminile nella società contemporanea.
Arte
Periodo delle scoperte
Dopo la sua scoperta, il Canada ispirò i disegnatori di carte geografiche, gli incisori e gli illustratori di racconti di viaggi,. Gli stessi esploratori forniscono carte e disegni agli incisori professionali europei. Si forma così una prima immagine del paese e dei suoi abitanti, piuttosto travisata dai preconcetti sugli «uomini selvaggi» che abitavano «ai confini del mondo conosciuto». Il contributo maggiore alla conoscenza del paese è costituito probabilmente dai disegni del Codex canadiensis, destinati a illustrare l'Historie naturelle e che danno una visione d'insieme degli abitanti, della fauna e della flora della Nuova Francia.
Periodo francese
Fondata nel 1608, la città di Quebec acquista una sua propria fisionomia già alla fine DEL XVII sec. Montreal, fondata più tardi (1642), si sviluppa allo stesso modo. Dapprima limitata a un forte, la città poi si amplia e viene fortificata.
Periodo inglese
La conquista inglese non apportò subito cambiamenti profondi nello sviluppo dell'arte canadese. Furono piuttosto incisioni e disegni a riflettere questo mutamento.
Le cose cominciarono a cambiare con l'afflusso dei coloni inglesi. Fondata nel 1749, York riceve questo nome nel 1793 e nel 1796 diventa la capitale dell'Alto Canada. Ma solo nel 1834 assume il nome di Toronto, quando diventa città..
In questo periodo si registra uno sviluppo senza precedenti nella pittura, soprattutto nella ritrattistica..
Epoca moderna
L'architettura moderna canadese sperimenta nuove forme e nuovi spazi grazie all'uso di materiali come il ferro e il vetro prima, poi il cemento. Notevole è l'evoluzione della pittura. Influenzati dai paesaggisti americani, alcuni pittori di Toronto scoprono la maestosità del paesaggio canadese e specialmente delle Montagne Rocciose. L'influenza francese prevale in William Brymner, suggestionato dall'impressionismo e James Wilson Morrice, maggiormente attratto dai simbolisti e dai Nabis. Per reazione contro questo entusiasmo per i modelli europei, un gruppo di pittori di Toronto tentò di creare attorno agli anni Venti una scuola canadese, il «gruppo dei Sette», dipingendo in maniera originale i grandi paesaggi del paese. La pittrice Emily Carr (1871-1945), che dipinge il West canadese, pur essendo attratta dal gruppo dei Sette, propone un'interpretazione più audace del fauvismo. La reazione contro il regionalismo dei Sette si fa sentire ben presto a Montreal: John Lyman (1886-1967) fonda la Società d'arte contemporanea (1939- 1948) per riunire tutti coloro che credono nel modernismo. Alfred Pellan (n. 1906) e Paul Emile Borduas (1905-1960), ciascuno a suo modo, adattano in forme canadesi il surrealismo francese. La scultura contemporanea è più lenta ad affermarsi: Louis Archambault (n. 1915) tenta un'espressione postcubista; Armand Vaillancourt (n. 1929) e Robert Roussil (n. 1925) esplorano forme più contemporanee. Si interessano infine ai nuovi mezzi d'espressione dell'avanguardia internazionale artisti
Musica
La presenza francese e poi quella britannica hanno lentamente formato la vita musicale nel Canada. Particolarmente nel Quebec, l'insediamento dei Francesi procede con una diffusione della musica dell'epoca di Luigi XIV. Nel XIX sec. il Canada conosce le sue prime manifestazioni di musica nazionale, il cui stile rimane ancora legato alle norme fissate dai conservatori europei. A partire dal 1940 si è verificata una rapida espansione di quest'arte che si vuole sempre più libera dalle tradizioni europee, pur accettando le tendenze più varie di stile ed espressione.
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