Il Brasile

Materie:Riassunto
Categoria:Geografia

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Testo

IL BRASILE
Il Brasile è il territorio più esteso e popolato dell’America Latina, è una potenza economica emergente grazie all’intervento dello Stato nell’economia, dalle iniziative delle imprese locali e straniere che hanno permesso di valorizzare le sue risorse (minerarie e le terre fertili). Le attività tradizionali sono alcune di sussistenza e altre moderne. Il territorio presenta squilibri: Sud Est, l’area forte, le altre zone costiere, di buon sviluppo, e l’interno poco popolato.
1) Le dimensioni di un continente.
Il Brasile è grande 28 volte l’Italia, occupa nella America Meridionale la metà del territorio, è il paese più popolato, è compreso tra l’Equatore Nord e il Tropico del Cancro a sud e presenta vari ambienti naturali.
- Il Nord Ovest comprende la foresta Amazzonica, attraversata dal Rio delle Amazzoni, il fiume che ha la maggiore portata.
- A Nord, tra il Rio Negro e l’Oceano Atlantico, il territorio comprende alcuni rilievi antichi e altopiani che dividono il Brasile dalla Guyana, dal Suriname e dalla Guyana Francese.
- Al Centro si estende l’altopiano del Mato Grosso, che scende gradualmente a sud ovest verso l’ampia palude del Pantal.
- A Sud Est si estende l’altopiano del Brasile formato da rocce antiche, si alternano ambienti di savana arida e aree di boscaglia la caatinga, inoltre l’altopiano è inciso dall’erosione di alcuni fiumi come il Rio San Francisco, che irriga da sud est a nord est, un territorio molto arido. Lungo le coste sud – orientali, l’altopiano ha un bordo rialzato verso il mare con pendii irregolari.
- A sud Ovest l’altopiano scende gradualmente verso piani rocciosi e bassorilievi, attraversati dai fiumi Paranà, Uruguay e Paraguay. Per scendere da queste zone, i fiumi formano grandi cascate.
Il clima è prevalentemente caldo tropicale.
- Il Nord Est ha maggiori problemi, poiché si alternano 2 stagioni, una secca (causa gravi danni all’agricoltura) e una umida.
- A Sud il clima è temperato, con inverni miti per favorire l’influenza del mare.
2) L’eredità del colonialismo.
Il Brasile è una repubblica presidenziale federale composta da 26 stati. Ottenne l’indipendenza nel 1822 e nel 1891 fu proclamata la repubblica, ma gran parte dei rappresentanti politici provenivano da famiglie benestanti. Nel corso della storia lo sviluppo economico è passato dalla dipendenza del periodo coloniale allo sviluppo nazionale:
- Nei primi secoli di colonizzazione, il territorio è stato sfruttato per produrre merci ed esportarle: i cicli monoproduttivi.
- Fino al 700 la colonizzazione e le produzioni erano limitate nella regione costiera, in seguito l’aumento della popolazione spinse i coloni verso l’interno e nella regione San Paolo si diffusero le piantagioni di caffé e iniziò lo sfruttamento intensivo dei suoli, ma dopo alcuni anni i terreni s’impoverivano le piantagioni dovevano essere spostate su nuovi appezzamenti.
- Nella seconda metà dell’800 il Brasile deteneva il monopolio della gomma naturale, questa attività attirò immigrati del Nord Est e si diede vita a stabilimenti in Amazzonia.
- Alla fine dell’800 giunsero europei e forti investimenti avviarono l’economia del paese. Tra la fine dell’800 e inizi del 900, si cercò di sviluppare l’industria nazionale ed erano favorite le industrie private (tessili e alimentari) in cui sono stati impiegati i capitali ricavati dalla coltura del caffé dei grandi imprenditori della regione di San Paolo. Ma è stato trascurato il settore agricolo, infatti gli Enti di Stato hanno favorito il rafforzamento delle colture tradizionali (caffé e canna da zucchero), protette dal sistema di ritiro delle eccedenze per mantenere un prezzo elevato sui mercati di vendita.
- Dal 1964 al 1978 una dittatura militare ha aperto il paese ai capitali e alle multinazionali, ma ha anche favorito grandi progetti come centrali idroelettriche, strade in Amazzonia e nuove miniere.
- Negli ultimi 30 anni, le imprese europee, statunitensi e giapponesi, hanno potuto disporre di materie prime di terreni e spesso sono state fondate società in collaborazione con i singoli Stati Federali. Inoltre le imprese hanno avuto il vantaggio di retribuire salari bassi e poco tutelati.

Scheda. I cicli monoproduttivi.
Durante la colonizzazione spagnola e portoghese, l’economia di alcune regioni dell’America latina si specializzò in produzioni d’esportazione. Le attività agricole e minerarie avevano un andamento a fasi alterne (periodi di espansione di un prodotto e rapidi abbandoni o scelta di nuove attività più redditizie).
- Per i prodotti agricoli s’iniziò nel 1500 con la raccolta dei prodotti della foresta pluviale e poi con la diffusione della canna da zucchero, seguì l’indaco. Nell’ 800 iniziò il successo del caffé, del cotone e del caucciù. Nell’ultimo secolo si sono diffuse colture di frutta tropicale, a cui seguirono il cotone altre fibre tessili, l’allevamento bovino e le piante da olio (soia ora principale prodotto). L’indaco e il caucciù hanno avuto un ciclo di sfruttamento breve. Il caucciù., sfruttato in Amazzonia nella seconda metà dell’800, fu dopo il 1910 diffuso da parte degli inglesi in Asia e da allora la produzione di gomma naturale avviene nel Sud Est asiatico e in quantità minima in Brasile, dove la pianta cresce spontanea, ma la coltura di piantagione è difficile e costosa. Nel caso del caffé, esso ha avuto un ciclo di sfruttamento creando gravi conseguenze sul territorio: la pianta impoverisce il suolo fertile e quindi dopo pochi decenni le piantagioni devono spostarsi su altri terreni. A partire dall’800 si è continuato a espandere il caffé su nuovi terreni, dopo aver impoverito il suole d’intere regioni del Sud – Est.
- Nelle attività minerarie, i cicli monoproduttivi sono stati realizzati nei primi secoli coloniali: nel 1500 il ciclo dell’oro, tra il 1600 e 1700 il ciclo dell’argento e del rame. Nell’ultimo secolo è cresciuta la richiesta di minerali di ferro, bauxite (alluminio), rame, petrolio e pietre preziose.
3) Il popolamento e l’assetto urbano.
Il Brasile è il 5° paese nel mondo per il n° d’abitanti. La popolazione è molto giovane e la composizione etnica è caratterizzata da una grande varietà.
- Gli amerindi, discendenti delle civiltà precolombiane, sono isolati e poco numerosi, meno di 500 mila vivono distribuiti in piccole comunità nella foresta Amazzonica e nel Mato Grosso, ma molte tribù isolate non si sono integrate nel sistema produttivo brasiliano e sono state emarginate e talvolta sterminate.
- 55 % della popolazione è composta da bianchi discendenti degli immigrati europei, poi ci sono i meticci o i mulatti.
- Gli afroamericani sono numerosi, sono situati nelle regioni costiere del Nord Est (da sud Recife verso nord Salvador de Bahia), ma sono emigrati nei centri industriali del Minas e a Rio de Janeiro (Sud Est), ma rappresentato uno dei gruppi più poveri del paese.
- Limitato gruppo d’arabi del Medio Oriente, giapponesi riuniti nello Stato di San Paulo, arrivati nel 1908.
La distribuzione della popolazione è diseguale:è più concentrata a Sud Est, dove l’industria offre posti di lavoro, negli Stati agricoli si hanno valori medi (da 20 a 50 ab / km2), mentre gran parte del territorio interno ha una densità abitativa del 1 – 2 ab / km2. In passato la popolazione è migrata dal Nord Est verso le zone interne (Brasialia e Amazzonia), ma le difficoltà dell’ambiente e la scarsità dei mezzi hanno costretto molti coloni ad abbandonare le terre e a emigrare nelle favelas, che circondano le città. Nove sono le aree metropolitane che superano 1 milione di abitanti in cui si concentrano 1/3 di tutta la popolazione.
Scheda. Le migrazioni interne del Brasile.
1 brasiliano su 3 vive nel suo paese nativo, questo perché avvengono molte migrazioni nelle varie parti del paese, provocate dalla disponibilità di posti di lavoro e dalle attività produttive che durano poco e in seguito sono abbandonate.
- 1950 – 1960 = Braccianti e contadini migrarono dal Nord Est verso: il Nord e verso il Sud / Sud Est (industria), perché un gran numero dei contadini era costretto ad andarsene per i soprusi dei latifondisti che espandono le piantagioni e allevamenti o per le carestie dovute alla siccità.
- 1960 – 1970 = Gli enti statali hanno incoraggiato le migrazioni delle ragioni più popolate del Nord Est a colonizzare l’interno, cioè verso il Mato Grosso (Centro Ovest) , interno della Foresta Amazzonia (Nord), il Sud / Sud Est (Capitale spostata da Nord a Sud = Brasilia). In Amazzonia spesso i lavoratori erano impiegati nel disboscamento e ai contadini emigrati erano concessi campi lungo le strade.
- 1970 – 2000 = Le migrazioni erano indirizzate verso le città, nelle quali i contadini senza terra cercano un lavoro temporaneo o piccole occupazioni (mal pagati), questo flusso favorisce: il Sud / Sud Est, dove le industrie crescono utilizzando manodopera a bassi costi, il Centro e il Nord, in particolare la zona della Foresta Amazzonica (sfruttamento del legname con tecniche modernissime, legno più pregiato è il mogano).
4) Un sistema economico con forti squilibri.
Il Brasile si basava su un’economia mista: le imprese erano a capitale privato e il resto a partecipazione statale. Recentemente è stata avviata la privatizzazione delle attività controllate dallo Stato (produzione energia e di acciaio, delle miniere, di alcune attività bancarie e dei trasporti aerei). Nel settore agricolo permangono interventi statali per il ritiro delle eccedenze o per il sostegno alle esportazioni; esistono enti pubblici che coordinano i piani di sviluppo regionali o lo sviluppo dei settori più svantaggiati. Il sistema economico cerca di modernizzarsi, ma in parte mantiene i caratteri del colonialismo.
- L’industria è l’attività prevalente: occupa il 20 % degli addetti e fornisce la maggior parte delle esportazioni. Vi sono due tipi d’industria da quella di base a quelle d’avanguardia. Le aree industriali sono concentrate nel Sud Est, ma l’industrializzazione presenta problemi:
° debito estero e predominanza delle grandi imprese multinazionali. Infatti, il Brasile ottiene dai paesi ricchi grandi presti e negli decenni è divenuto uno dei paesi più indebitati del mondo. Molte delle sue produzioni sono esportate per ottenere valuta con cui pagare gli interessi sul debito accumulato. I credito sono impegnati in pini d’industrializzazione e nel sostegno d’imprese formate da società a capitale misto, in parte pubblico e in parte privato. I profitti ottenuti non sempre riescono ad estinguere i debiti. Il mercato interno si è incrementato di meno, poiché la maggior parte dei lavoratori ha salari ridotti e può consumare una piccola parte di ciò che produce il paese.
° protezione dell’ambiente, l’inquieto nelle aree urbane è ai massimi livelli,l’energia è prodotta attraverso dei grandi laghi artificiali che hanno sommerso le vaste aree; le attività minerarie sconvolgono sempre di più l’Amazzonia , dove in mancanza di carbone è impiegato come combustibile il legname della foresta.
- L’agricoltura dà lavoro al 26 % della popolazione attiva rinforza le esportazioni, dall’agricoltura si ottiene solo una minima parte del reddito dei brasiliani, infatti, al contrario dei prodotti industriali, i prodotti agricoli hanno un basso valore sui mercati internazionali e consentono buoni profitti solo alle grandi imprese.
5) L’agricoltura.
Le produzioni agricole si distinguono in 2 settori:
- le colture per l’alimentazione, che sono il mais, il riso, i fagioli, la manioca e il frumento. Queste colture sono diffuse un po’ ovunque, tranne il frumento che si coltiva a Sud. Queste coltivazioni sono prodotti da piccoli e medi proprietarie e anche da braccianti che coltivano campi per la loro famiglia. In passato queste colture erano state trascurate perché erano poco redditizie e il Brasile tendeva ad importare cereali.
- le colture di piantagione, che sono state e sono le più redditizie e sono la canna da zucchero, il caffé, la soia, le banane, il cacao, gli agrumi e il cotone. Esse sono diffuse nel Sud – Est, lungo le coste dell’Est e in alcune regioni interne ma messe a coltura recentemente. Le piantagioni sono attuate da medie grandi imprese con sistemi moderni e queste colture hanno ricevuto aiuti e incentivi dallo Stato (per aumentare le esportazioni) e si sono espanse fino ad avere problemi di sovrapproduzione, per rimediare le eccedenze di produzione di canna da zucchero furono trasformati in combustibili (alcool) per le auto ad opera dello Stato tramite finanziamenti alle industrie.
Un terzo settore è rappresentato dall’allevamento, la carne e la lana sono destinate all’esportazione e in piccola parte al consumo. L’allevamento si pratica su vasti pascoli recitati di proprietà di grandi imprese e di latifondisti. I piccoli contadini sono costretti ad abbandonare le proprie terre a causa delle pressioni dei grandi allevatori o per la carenza di attrezzature e investimenti.
Scheda. Il Nord – Est: un ambiente difficile.
La regione si trova tra l’Amazzonia e le coste dello stato di Bahia, presenta rilievi poco elevati e da sud – ovest a nord – est scorre il fiume San Francisco. Gli abitanti sono continuamente discoccupati e le ineguaglianze sociali sono molto forti. Si riscontrano malattie epidemiche, fame e sottoalimentazione durante i periodi di siccità ed è elevata la mortalità infantile. La crescita urbana è forte, i maggiori centri e le città più grandi (Salvador, Recife e Fortaleza) sono circondate da favelas.
Lo spazio agricolo favorevole è lungo la costa ed è destinato alle piantagioni.
Le zone del quadrilatero della fame, in cui i contadini emigrano verso regioni più sviluppate, sono:
- La fascia interna AGRESTE presenta colture lungo i corsi dei fiumi (cotone e agavi).
- La zona del SERTAO, tra il fiume San Fransisco e la costa nord, dove il clima è tropicale diventa secco con una stagione umida, mentre le piogge e lunghi periodi di siccità provocano carestie.
Nelle zone del SERTAO il possesso della terra è tutto e c’è una picco,a scala sociale:
- fazendeiros, dispongono di terre grandi quanto una regione italiana e tendono ad ampliare le loro aziende;
- posseiros, sono coloro che hanno acquistato, grazie al loro lavoro di 5 anni, un’area. Dedicano il lavoro per la coltivazione di fagioli, cereali e tabacco, ma ciò che li rende proprietari sono le piante da frutta, se ne fanno crescere numerose hanno il diritto di proprietà riconosciuto dallo Stato, ma i diritti non sono sempre tutelati;
- assaloriados, svolgono lavori agricoli per conti dei latifondisti, i quali con cedono una casa e un sacco di fagioli o altri prodotti.
- vaqueiros, che sono i cowboy brasiliani, altri lavoratori che controllano il bestiame dei grandi allevamenti, le loro paghe sono alte, ma il lavoro è più duro.
6) I settori e le regioni industriali.
Le risorse minerarie sono abbondanti sul territorio brasiliano:
- minerali metallici (ferro, bauxite, stagno, rame e nichel) e si estraggono negli Stati del Minas Gerais, Mato Grosso e Parà.
Le fonti energetiche sono meno abbondanti:
- il petrolio è estratto lungo la costa orientale presso Salvador Bahia, ma non basta per soddisfare i consumi interni. Per risolvere il problema energetico il Brasile si è rivolto verso l’energia nucleare e alle centrali idriche, che da sole producono più del 90 % dell’energia elettrica.
Il Brasile dispone di un apparato industriale vario e articolato. Le imprese hanno sede nel Sud – Est, intorno alle maggior città industriali: San Paolo, Rio e Belo Horizonte, dove si hanno le principali produzioni di base: siderurgia, chimica e raffinerie. Le industrie di consumo hanno avuto recente sviluppo nei settori meccanico, automobilistico, tessile e alimentare. Nel Sud – Est sono sorte alcune industrie d’avanguardia: elettronica, aeronautica, biotecnologie.
Altri centri industriali sono sorti in città del Nord – Est, altri nei pressi delle zone minerarie dell’Amazzonia dove si producono alluminio, acciaio e rame per l’esportazione con lavorazioni tradizionali.
Scheda. Il Sud – Est: un Brasile urbano e industriale.
Il Sud Est comprende la parte meridionale dell’Altopiano del Brasile con alcune catene montuoso poco elevate interrotte da valli. La regione si distingue per l’importanza delle sue funzioni direzionali e produttive: più del 70 % delle imprese industriali e terziarie sono situate qui. Una forte concentrazione di attività economiche si ha nel triangolo utile formato da:
- San Paolo. Sono localizzate attività favorite per la produzione del caffé e dagli investimenti industriali. Accentra la maggior parte della produzione industriale e del reddito nazionale. Supera i 15 milioni di abitanti e si trova poco distante dal porto di Santos, centro d’imbarco del caffé. Si riscontrano problemi nella circolazione, forte inquinamento , mancanza i spazi verdi e sviluppo incontrollato delle zone periferiche, ma anche la mancanza di alloggi, sovraffollamento, crescita con ritmo notevole della popolazione, insufficienza dei trasporti, contrasti tra quartieri ricchi e poveri, emarginazione.
- Rio de Janeiro. Sono localizzate le attività direzionali e politiche. Capitale dal 1763 – 1960, importante centro per lo sviluppo direzionale , culturale e turistico. Oltre 200 favelas occupano gli spazi meno accessibili. Ai amrgini interni sorgono zone industriali (raffinerie di petrolio, cantieri e industrie meccaniche).
- Belo Horizonte. Sono localizzate le attività d’industria di base e le imprese straniere nelle produzioni di beni di consumo. Sorge all’interno nello Stato del Minas e deve la sua crescita alle industrie minerarie (ferro e magnese), siderurgiche, metalmeccaniche, chimiche e tessili.
7) Il terziario e le comunicazioni.
Le attività terziarie offrono il maggior numero di posti di lavoro. Gli impiegati statali sono numerosi negli enti con varie finalità, ma i servizi sono carenti e l’analfabetismo è diffuso nelle zone rurali. Le maggiori città presentano 2 tipi di terziario:
- uno simile a quello dei paesi del Nord del mondo con professioni ben pagate nelle banche, negli uffici di commercio, nelle università e nelle grandi imprese;
- un altro è fatto di piccoli mestieri e occupazioni precarie che danno redditi bassissimi alle famiglie delle favelas.
Il turismo è molto importante, il Brasile propone molte tradizioni. Le strutture turistiche sono poco sviluppate e si concentrano lungo costa ed è frequentata da europei e nordamericani.
Le comunicazioni sono un problema: in passato la mancanza di comunicazioni verso l’interno ha isolato per secoli le regioni. Le ferrovie sono antiquate e inefficienti, prevale il trasporto su gomme. Le strade raggiungono tutti gli Stati, anche con la cattiva stagione sono difficili da percorrere poiché spesso diventano fangose. Negli’ultimi 20 anni si è attuata una rete di strade transamazzoniche realizzate per motivi militari e per attirare gli investimenti delle grandi imprese minerarie e agricolo – allevatrici.
Il commercio con l’estero del Brasile condiziona l’economia. Le esportazioni di materie prime minerarie e agricole non riescono più a compensare le importazioni di prodotti industriali, tecnologie e cereali. Ma questo si è modificato con uno sviluppo delle esportazioni. Le multinazionali esportano prodotti manifatturieri verso i paesi dell’America Latina, Europa e Usa. Il Governo Brasiliano incentiva le relazioni commerciali anche con i paesi africani e asiatici.
Il Brasile è il principale paese del Mercours, un mercato comune con il Paraguay, Argentina e Uruguay per favorire una migliore integrazione economica tra questi paesi.
Esempio regionale. Le strade transmazzoniche: una ferita nel “cuore verde”. Il Rio delle Amazzoni, con i suoi affluenti, è stato per alcuni secoli il principale asse comunicazione verso l’interno. L’insediamento europeo e le attività economiche sono state basate sullo sfruttamento limitato a poche aree e bastato sulla raccolta di prodotti forestali, che hanno favorito lo sviluppo di 2 città portuali: Manaus e Belem. La regione è cambiata quando si sono realizzati i paini d’utilizzazione delle risorse forestali, minerarie e agricole ed è iniziata la costruzione di una rete di strade transamazzoniche. La costruzione di queste reti stradali hanno un significato strategico, cioè di controllo e organizzazione del territorio; ma nell’economia delle regioni interne ha favorito solo allo sfruttamento in modo distruttivo delle aree forestali o per accedere ai giacimenti minerari collegarli con i porti o con il Sud industrializzato. Le zone a sud sono state disboscate per espandere le attività d’allevamento e di nuovi insediamenti agricoli. In Amazzonia vivono 2000 gruppi di Indios, ma molte tribù sono state costrette a ritirarsi in riserve isolate. I ritrovamenti di giacimenti di rame, oro, nichel, ferro e stagno hanno incentivato iniziative minerarie e industriali nella regione a sud di Belem, dove sono sorti impianti industriali per la lavorazione del rame e centri siderurgici.

Esempio



  


  1. giovanni

    il petrolio in brasile