Cause ed effetti del sottosviluppo

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CAPITOLO 5: Cause ed effetti del sottosviluppo

Alcuni paesi che hanno subito a lungo la dominazione o l’influenza straniera, e se ne sono emancipati solo in tempi piuttosto recenti, sono riusciti infatti a conseguire ottimi livelli di sviluppo (Australia e Nuova Zelanda), mentre altri che pure non hanno subito tale dominio (Afghanistan e Thailandia) appartengono alla fascia dei paesi poveri.
Il sottosviluppo si caratterizza in generale per la presenza di:
- Incremento demografico;
- Inadeguatezza delle strutture produttive;
- Squilibri sociali, politici e territoriali;
- Indebitamento estero;
- Scambio ineguale.

CRESCITA DEMOGRAFICA
In molte aree in via di sviluppo la crescita demografica dopo il 1950 è raddoppiata.
A questo punto l’esistenza di un rilevante incremento demografico deve venir considerata oggi più una conseguenza che una causa del mancato sviluppo. Da una parte l’esperienza dei paesi avanzati mostra che la diffusione del benessere agisce da freno rispetto alla procreazione indiscriminata, dall’altra la densità di popolazione ancora modesta nei paesi arretrati indica il problema fondamentale: La differente possibilità di accesso alle risorse.
Il fenomeno dell’elevato incremento demografico è causato dal mantenimento di un elevato tasso di natalità e dalla riduzione drastica della mortalità dovuta alla diffusione delle cure mediche in questi ultimi anni.

STRUTTURE PRODUTTIVE
Il sottosviluppo si caratterizza soprattutto per l’impossibilità di sfruttare in modo adeguato le risorse di cui queste regioni talvolta abbondano.
Agricoltura: nei paesi sottosviluppati la percentuale di addetti è molto rilevante ed è praticata con metodi tradizionali e attrezzi primitivi, richiede molta manodopera e quindi una prole numerosa. E’ molto diffusa l’agricoltura di sussistenza, è contraddistinta dal fatto che i contadini non riescono a trarre nemmeno il minimo vitale e quindi non possono portare miglioramenti ai terreni anche perché si devono accontentare di sementi non selezionate e non possono ricorrere a fertilizzanti.
L’agricoltura di piantagione si è sostituita a quella di sussistenza in molte zone, è un’attività speculativa che sfrutta i modesti costi della terra, un altro fatto che contribuisce a mantenere i costi bassi è la monocultura che semplifica molte operazioni; gli inconvenienti di quest’agricoltura sono: questo tipo di azienda appartiene a società straniere, i paesi esportatori risultano sfavoriti negli scambi internazionali, perché dipendenti da un mercato esterno le cui fluttuazioni non possono essere controllate.
Industria: non è sviluppata in questi paesi per la mancanza di mezzi finanziari, bassa tecnologia ed insufficienti competenze in materia di gestione finanziaria e tecnica. Non tutti i paesi del Sud sono molto arretrati, in alcuni infatti c’è stata la promozione industriale da parte di borghesie nazionali, dallo Stato ma soprattutto dal capitale straniero, i gruppi di potere economico del Nord infatti attuano strategie che tendono a trasferire nei paesi in via di sviluppo le attività economiche.
Si tende anche a decentrare le attività più inquinanti e con elevati livelli di nocività, come ad esempio la raffinazione del petrolio. Ciò non toglie che alcuni paesi che hanno scelto questa politica stiano avendo dei buoni risultati, come ad esempio Singapore ed Hong Kong.
Terziario: un altro sintomo di malessere economico è costituito dal non-sviluppo del terziario, nel terzo mondo tranne nei NIC e nei paesi del medio-oriente ci sono attività irrilevanti: servizi qualificati per la popolazione e servizi avanzati per le imprese.

SITUAZIONE SOCIALE
2 miliardi di abitanti del pianeta soffrono di denutrizione per un apporto calorico inferiore a 2000, con carenza di proteine, vitamine, zuccheri e grassi per l’elevato costo degli alimenti di origine animale.
Il tasso d’istruzione è molto basso, ad esempio circa il 20% delle persone sono analfabete, addirittura si arriva al 60% per le donne.
Molto elevato è il tasso di mortalità infantile con ben 112 morti ogni 1000. In sostanza la sanità è incapace di fronteggiare con successo molte delle più elementari necessità. Inoltre 1,7 miliardi di persone non hanno ancora la possibilità di utilizzare acqua potabile e 1,5 miliardi non dispongono di impianti igienici.

SITUAZIONE POLITICA
Le difficoltà di ordine economico risultano aggravate dall’inefficienza del sistema politico-sociale e dell’amministrazione. Infatti quasi tutti questi stati hanno dovuto sopportare lunghi periodi di violenze e di guerre, o comunque non hanno mai conosciuto regimi democratici.
Molti stati sono dipendenti da altri paesi o da grandi multinazionali, nei quali , come anche nei paesi indipendenti è diffusa la corruzione e in generale l’inefficienza. Quasi ovunque ristrette oligarchie gestiscono il potere e la ricchezza è fortemente concentrata nelle mani di pochi privilegiati.

SQUILIBRI TERRITORIALI
C’è un’area centrale del paese, di solito coincidente con la capitale, nella quale i segni del progresso appaiono evidenti, solitamente il centro è moderno, con grattacieli, strade, uffici e negozi; ma è sufficiente allontanarsi di qualche chilometro per trovarsi di fronte ad un paesaggio agrario desolato ed arcaico. Nonostante ciò anche nelle zone del centro è facile trovare baraccopoli e quartieri invivibili. In definitiva si può affermare che nei paesi sottosviluppati gli enormi squilibri tra le diverse aree sono la rappresentazione geografica di un’integrazione economica nazionale del tutto inconsistente.
Per concludere l’analisi del sottosviluppo non può venire trascurato un accenno a due elementi fondamentali quali il forte indebitamento economico che caratterizza i paesi del sud del mondo nei confronti degli stati industrializzati, e la questione dello scambio ineguale, che penalizza i paesi del primo gruppo e contribuisce al continuo accrescimento del loro deficit finanziario.

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