Animali da allevamento.

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Testo

Le forme di allevamento
12.1
Gli animali addomesticati:
da strumenti di lavoro a fornitori di cibo

Le origini dell’allevamento si confondono con la storia dell’umanità, poiché il passaggio dell’uomo dallo stadio della caccia a quello dell’agricoltura è stato accompagnato dal tentativo di addomesticare tutti gli animali che presentavano una utilità come fornitori di lavoro e di cibo. Gli animali che oggi costituiscono oggetto di allevamento sono stati addomesticati, per la maggior parte, già 2ooo anni a.C. Tuttavia, in contrasto con il gran numero di specie vegetali selezionate e coltivate, le specie animali addomesticate per scopi utilitari sono complessivamente poche rispetto a quelle che erano a disposizione:
appena una trentina.
Nell’antichità l’allevamento ha interessato soprattutto gli animali di grossa taglia, come gli equini e i bovini, che per molti secoli sono stati i soli compagni dei contadini nelle fatiche dei campi e hanno fornito Ionico tipo di concime usato per fertilizzare la terra: il letame. Poi, con il progressivo aumento della popolazione locale, hanno acquistato molta importanza anche gli animali di piccola taglia che forniscono prodotti alimentari o materie prime all’industria: dagli ovini ai suini, dagli animali da pelliccia ai volatili da cortile (polli, tacchini, oche ecc.). D’altronde, con lo sviluppo della meccanizzazione agricola, gli stessi bovini vengono allevati prevalentemente per produrre carne e latte e non per essere impiegati nel lavoro dei campi, mentre hanno perso importanza gli animali da tiro (cavalli, asini, muli).

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