L'amico ritrovato, Fred Ulhman

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Testo

L’AMICO RITROVATO
Autore: L’autore del libro “L’amico ritrovato” è lo scrittore Fred Uhlman. Egli nacque nel 1901 a Stoccarda, capitale del Wurttemberg, nella Germania sud-occidentale. Frequentò a Stoccarda un liceo classico di gloriose tradizioni e in seguito, dopo la prima guerra mondiale, si laureò in legge. Fred Uhlman non era uno scrittore di professione, faceva l'avvocato ed inoltre era pittore. Ha lasciato pochi esperimenti letterari, fra cui solo L'amico ritrovato era stato da lui destinato alla pubblicazione. Ma non potè esercitare a lungo in patria la professione di avvocato che aveva intrapreso. Fu costretto ad interromperla nel 1933, quando in Germania iniziò la dittatura nazista di Hitler. Uhlman era un ebreo democratico ed il regime nazista negava ogni diritto di esprimersi agli oppositori. Agli ebrei poi negava anche il diritto di esistere e di vivere. Così, Uhlman lasciò la Germania nel 1933 e non vi fece più ritorno. Trascorse l'ultima parte della sua vita in Inghilterra,a Londra, dove morì nel 1983.
Durante la sua vita, sotto i suoi occhi, erano scorsi gli anni di scuola, la nascita del nazismo, l’esilio in Francia e in Spagna, l’arrivo in Inghilterra, l’internamento durante la guerra, ecc…, tutte cose che influenzarono la sua narrativa.
Ha lasciato anche un’autobiografia intitolata Storia di un uomo ed altri testi brevi. Leggendo la sua autobiografia si capisce che egli ha ispirato L'amico ritrovato ai luoghi e all'ambiente della sua adolescenza.
Titolo: Il titolo è “L’amico Ritrovato”, che già ci dà un’idea di quale possa essere la storia narrata nel romanzo. Il titolo originale è Reunion.
Casa editrice: Feltrinelli/Loescher editore
Anno pubblicazione: E’ stato pubblicato a Milano e a Torino, nel 1986. A Torino per l’edizione scolastica.
Riassunto: Questa novella contiene la storia di due ragazzi e della loro grande amicizia, nata, cresciuta e sfiorita nell'arco di un anno. Il narratore, di nome Hans Schwarz, é uno dei due protagonisti: figlio di ricchi borghesi, ebreo tedesco di diciasette anni che frequenta il liceo classico Karl Alexander Gymnasium di Stoccarda; é legato da un fortissimo affetto al suo compagno di scuola Konradin von Hohenfels, figlio di nobili protestanti che detestano gli ebrei ed aderiscono alle idee naziste.
Hans lo incontrò per la prima volta nel febbraio del 1932 e decise che sarebbe dovuto diventare suo amico, perché non c'era niente in lui che non gli piacesse. Riuscì ad attirare la sua attenzione, così una sera di primavera capì che la vita non sarebbe più stata vuota e triste, considerato che non aveva veri amici, ma ricca e piena di speranza per entrambi. Da quel momento Konradin divenne fonte della sua più grande felicità, ma anche della sua più totale disperazione. Passarono giorni e mesi e nulla turbò la loro amicizia, ma un giorno, dopo la morte dei figli dei vicini di Hans, la famiglia Bauer, i due amici si chiesero il perché della presenza del dolore e del male nel mondo e come fosse possibile che Dio li permettesse. Essi giunsero a conclusioni del tutto diverse, dovute all'educazione che essi avevano ricevuto.
Durante la loro amicizia si scambiarono visite e la presenza di Konradin in casa di Hans diventò una consuetudine, così egli si rese conto del bel rapporto che Hans aveva con i genitori: con la madre un rapporto affettivo, con il padre un rapporto intellettuale. Un giorno Konradin con sorpresa di Hans, lo invitò ad entrare nella sua casa, cosa che non era mai accaduta. I genitori di Konradin erano assenti; Hans passando vicino alla camera della madre intravide una fotografia di un tipo che somigliava tanto ad Hitler.
Hans fu invitato altre volte, ma i genitori di Konradin erano sempre assenti; egli cominciò a sospettare che avessero rapporti con Hitler, e un giorno si rese conto che i suoi dubbi non erano infondati. Questo fu l'inizio della fine, per la loro amicizia e per la loro adolescenza. Nel 1933 le leggi razziali cominciarono a sconvolgere la vita di Hans: a scuola veniva umiliato dai compagni e dai professori e il legame con Konradin veniva travolto dal clima di intolleranza. Fu costretto ad andare in America. Frattanto in patria i suoi genitori si tolsero la vita per non subire gli orrori del nazismo. Hans visse in America e ormai vecchio venne a conoscenza che la sua città era stata in gran parte distrutta e anche la sua scuola era divenuta un cumulo di macerie. Un giorno gli giunse una richiesta di fondi da parte del suo vecchio liceo, il Karl Alexander Gimnasyum, accompagnata da un libretto contenente una lista di nomi per l'erezione di un monumento funebre alla memoria degli allievi caduti durante la guerra; fu tentato di cestinare la richiesta, ma si fece forza e tremando passò ai nomi inizianti con la lettera H, che prima aveva volutamente saltato, e lesse:''VON HOHENFELS Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato''.
Ambiente e tempo della narrazione: La storia é ambientata nella Germania degli anni trenta, dove vi furono grandi cambiamenti politici e precisamente a Stoccarda (per buona parte del racconto). La storia di amicizia dei due ragazzi si è sviluppata nell’arco di un anno, dal 1932 al 1933, anno in cui il loro legame viene spezzato.
Hans è figlio di un medico ebreo; sua madre invece veniva da Norimberga, dove era nato anche suo padre, avvocato. Faceva parte di una famiglia benestante.
La famiglia Hohenfels era una delle più importanti e famose della Germania in quel periodo, gente di aristocratici. Facendo un resoconto generale, tutte e due le famiglie stavano economicamente bene. Forse l’unica leggera differenza economica consisteva nel fatto che Konradin e la sua parentela appartenevano ad un rango alto della società tedesca, mentre Hans e i suoi genitori erano posizionati in un rango medio alto della società.
Personaggi:
PERSONAGGI PRINCIPALI: Hans e Konradin.
PERSONAGGI SECONDARI: I genitori di Hans e quelli di Konradin.
PERSONAGGI DI SFONDO: I signori Bauer e i loro tre figli, Herr Pompetzki (il nuovo professore di storia).
COMPARSE: Il preside della scuola, “La banda del Caviale”, Herr Zimmermann, Bollacher, Schulz.
NOMI: Cameriera dei Bauer, Max Loher (Max Muscolo), Hitler, Adalbert Fritz, Frank Kurt, Behrens Karl, Müller Hugo.
HANS: E’ un ragazzo sedicenne proveniente da una famiglia benestante, che frequenta il liceo “Karl Alexander Gymnasium” di Stoccarda. È un ragazzo timido e riservato che non ha amici prima dell’arrivo di Konradin. Era abituato a stare con i compagni di classe, ma un po’ forzatamente. Con Konradin invece trova la sicurezza che aveva cercato perchè assieme possono parlare dei loro segreti, di argomenti che coinvolgono la vita di ogni giorno, dai più banali a quelli invece più seri.
KONRADIN: Anch’egli, è un ragazzo sedicenne, figlio di importanti aristocratici, persona raffinata, elegante e timida. Come quanto scritto nel libro, Hans capì che Konradin era bisognoso di amicizia.
FAM. BAUER: I vicini di casa di Hans. Non notevolmente presenti all’interno della storia ma ad un certo punto rivestono un ruolo importante per lo stato d’animo dei due inseparabili amici e per l’approfondimento del tema del dolore e della morte.
HERR POMPETZKI: Il nuovo professore di storia della classe del protagonista di notevole importanza, perché con la sua politica nazista e non tollerante fu “la goccia che fa traboccare il vaso”. Da quella circostanza in poi Hans interruppe gradualmente ogni contatto con la Germania e “i suoi abitanti”.
GENITORI DI HANS: Il padre è un famoso medico di origini ebraiche, orgoglioso del suo sangue tedesco, convinto che il nazismo fosse una malattia passeggera. È dunque ottimo medico ma, nel corso degli anni, si era fatto conoscere anche come un ottimo soldato (era un ufficiale e ricevette la Croce di Ferro e la spada da ufficiale).
Sua madre invece veniva da Norimberga, dove era nato anche suo padre, avvocato.
Una volta alla settimana si incontrava con le amiche, per la maggior parte mogli di medici, avvocati e banchieri (persone importanti dunque), andava all’Opera e a teatro.
GENITORI DI KONRADIN: La madre era una donna che odiava gli ebrei ed evitava qualsiasi contatto con loro. Forse il suo odio era nato dal fatto che proveniva da una importante famiglia polacca di origine reale che da tempo disprezzava quel popolo. L’unico desiderio di suo padre invece, era quello di sentire grande il nome della sua dinastia, quella degli Hohenfels perché per lui non era importante quali persone gli stavano intorno.
Lingua e stile di narrazione: Il libro “L’amico ritrovato” scritto da Fred Uhlman é una lunga novella, per la sua dimensione viene considerata un capolavoro minore.
In questo libro vi è una prevalenza di parti dialogiche e riflessive. Inoltre vi è una prevalenza del presente e del passato nella costruzione delle frasi. E’ un romanzo drammatico e narrativo-autobiografico, perché narra una storia che potrebbe essere la sua. Inoltre è anche un romanzo storico perché si riferisce a un periodo storico ben definito, quale quello della diffusione del “nazismo”, e fa cenni su date e fatti veramente accaduti.
Commento: È un libro molto intenso e molto bello. Si dirama in un tempo relativamente breve, ma pieno di fatti che possono cambiare la vita di ognuno.
Tre momenti mi hanno colpito maggiormente: il primo è stato l’episodio dei Bauer e la reazione dei due amici.
Il secondo momento è quello del distacco di Hans dalle proprie origini, per raggiungere la terra della speranza, e in quel caso l’America. Ho trovato saggia la decisione dei suoi genitori di far partire il figlio per non rischiare guai peggiori. D’altronde Hans non sacrificava la propria esistenza poiché aveva già dovuto chiudere ogni legame con quell’unico amico, con il quale aveva un’amicizia che avrebbe potuto renderli inseparabili, ma che così non è potuto essere.
Il terzo momento, quello che mi ha colpito di più, è proprio l’ultima frase del libro, dove si intuisce quanto il legame dei due ragazzi, anche se si sono frequentati solo un anno, ha influito sul loro carattere e sulla loro vita, in special modo per Konradin.
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  1. tonia

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