"Excalibur" di Bernard Cornwell

Materie:Scheda libro
Categoria:Generale

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Testo

EXCALIBUR
Autore: Bernard Cornwell
Genere: romanzo
Periodo Storico: 480 d.C.
PREFAZIONE STORICA
La Britannia del quinto e del sesto secolo era un posto orribile. I Romani che l’avevano colonizzata e protetta la abbandonarono e i britanni romanizzati dovettero affrontare un gran numero di nemici. Da ovest venivano i pirati irlandesi. A nord c’erano incursioni distruttive da parte delle tribù scozzesi; i più temibili nemici erano gli odiati sassoni, che prima saccheggiarono, poi colonizzarono e assoggettarono la Britannia orientale e infine conquistarono il centro dell’isola e la chiamarono Inghilterra.
I britanni che affrontavano quei nemici erano tutt’altro che uniti. I loro re passavano più tempo a combattersi l’un l’altro che a respingere gli invasori, e senza dubbio c’erano tra loro anche divisioni religiose, infatti, nella Britannia postromana il cristianesimo era già forte, ma il paganesimo era ancora molto diffuso, soprattutto nelle campagne, e quando i romani se ne andarono lasciando allo sbando la popolazione, la gente si rivolse al sovrannaturale e alla superstizione.
RIASSUNTO (Vol. 1, 2, 3, 4, 5)
La storia di Excalibur, di Artù e dei suoi cavalieri è narrata da Derfel, un vecchio monaco ex guerriero di Artù. Derfel, pur essendo di razza sassone, era stato allevato da Merlino, druido dell’antica religione celtica, ed era cresciuto con Nimue, giovane sacerdotessa di Merlino, e Morgana, profetessa e sorella di Artù, nel castello dell’isola di Cristallo.
La vicenda ebbe inizio nell’anno 480 d.C., allorché i popoli di razza celtica della Britannia, dopo quattro secoli di dominio romano divennero indipendenti. Con la libertà, però, la Britannia non ottenne la pace: i contrasti interni, infatti, erano forti e a questo si aggiunse l’invasione dei sassoni, tribù di origine germanica che si erano già impadronite della parte orientale dell’isola.
In passato, i sassoni erano stati sconfitti dal grande re Uther, ma il sovrano era vecchio e ormai prossimo alla morte, e il suo unico erede legittimo era Mordred un bambino di pochi mesi. Uther decise di lasciare temporaneamente il trono ad Artù, suo figlio illegittimo, finché Mordred non fosse abbastanza cresciuto da assumere il comando. Artù accettò di proteggere Mordred e di ristabilire la pace tra i regni della Britannia, ci sarebbe riuscito facilmente sposando Ceinwyn la principessa del Poyws, il regno nemico. Artù però si innamorò di Ginevra una principessa povera e, disdicendo il matrimonio tra i due regni ripresero le ostilità.
Nel frattempo, il castello di Merlino venne distrutto da un’incursione di soldati nemici, Derfel fuggì con il piccolo Mordred portandolo in salvo, e in breve tempo diventò uno dei più fidati guerrieri al servizio di Artù.
Costretto a respingere l’assalto alla Dumnonia da parte dei sovrani confinanti, Artù incaricò Derfel di prendere il suo posto a fianco del re Ban, che stava difendendo il regno d’oltre mare dall’attacco dei Franchi. Derfel e i suoi uomini si batterono eroicamente, ma dopo una sofferta resistenza dovettero abbandonare Trebes, la capitale, e far ritorno in patria, insieme al figlio di Ban, Lancillotto.
La situazione in Dumnonia era sempre più grave e Artù, dopo aver negoziato una breve tregua con il re dei sassoni Aelle, decise di rischiare le forze residue in una disperata battaglia nella valle di Lugg.
La lunga e sanguinosa battaglia si concluse con il trionfo di Artù, che decise di coronare la nuova unione dei britanni con il matrimonio di Ceinwyn, principessa del Powys, e Lancillotto. Anche questa volta, il matrimonio non ebbe luogo: durante la cerimonia di fidanzamento, Ceinwyn abbandonò il promesso sposo e fugge con Derfel, di cui si era innamorata.
Dopo poco la coppia si unì a Merlino e alla sacerdotessa Nimue che, con alcuni uomini armati stavano partendo per l’isola di Mon. Scopo della spedizione era recuperare il più grande tesoro della Britannia:il calderone magico donato agli uomini dagli dei.La missione, in territorio occupato dagli irlandesi, si risolse in un successo. Trovato il prezioso simbolo, il gruppo sfuggì all’assedio dei nemici, protetto da una magica e fitta nebbia evocata da Merlino.
Al Loro ritorno, appresero che la torre del mago era stata distrutta e i tesori della Britannia, precedentemente recuperati erano andati perduti. Nel frattempo, Artù aveva sconfitto i sassoni di Aelle e accettato la pace concordata con l’altro sovrano sassone Cerdic. Può quindi dedicare tutto il suo impegno allo sviluppo pacifico della Britannia fino al giorno, ormai prossimo, dell’incoronazione di Mordred.
Il primo atto del nuovo re e però quello di tendere un’imboscata a Derfel e Artù che, furono spediti nel Powys per delle scorrerie fasulle e, attaccati da un’orda di eremiti cristiani inferociti. Durante la loro assenza, si sparse la voce che Mordred sia stato assassinato e Lancillotto approfittò del momento per impadronirsi del trono, la vendetta di Lancillotto comincia…………… a voi come ebbe fine.
PERSONAGGI
Derfel Cadarn:il narratore, sassone per nascita, allevato da Merlino e poi guerriero di Artù. Quando era ancora molto piccolo, c’era stata un’incursione dove sua madre, sassone, era tenuta in schiavitù. L’incursione era guidata da Gundleus,re di Siluria; mentre la madre veniva violentata, Derfel veniva tenuto buono per i festeggiamenti.
Lo destinarono al pozzo della morte, assieme ad un’altra dozzina prigionieri; il sacrificio per il dio Bel venne eseguito da Tanabrus il druido antagonista di Merlino, ma Derfel dopo essere stato gettato nel pozzo in fondo al quale era impiantata una lancia aguzza, sopravvisse e ne uscì senza un graffio. Quando Merlino lo seppe, proclamò Derfel figlio di Bel, padrone dell’anima di Tanabrus, e quindi libero di ucciderlo.
Derfel in seguito vive al castello di Merlino con Nimue, sua amica d’infanzia, e altri trovatelli figli degli dei; Intraprende la carriera delle armi, presto diventa un guerriero valoroso, saggio e astuto. Consce Artù, e gli diventa amico carissimo combattono fianco a fianco lui da terra e il compagno in sella alla propria giumenta. Derfel sposa Ceinwyn principessa del Poyws di una bellezza rara e, da lei ha tre bellissime figlie. Derfel è un personaggio “nuovo” che compare per la prima volta nelle narrazioni delle vicende di Artù, è di origine sassone, biondo, capelli lunghi e barba incolta, alto e di corporazione robusta da un’impressione terrificante guardandolo in battaglia,ma in realtà è dolce e affabile. E’ il comandante della truppa delle code di lupo con l’insegna della stella a cinque punte, i soldati che scortarono Merlino nel recuperare il calderone magico, donato dagli dei, nell’isola di Mon. Il suo carattere è estroverso, è coraggioso ma, le sue doti sono la dolcezza e il rispetto.
Artù: Il più grande guerriero della Britannia, condottiero terribile per chi lo affronta, con la sua cavalleria pesante è invincibile. Figliastro cadetto del grande re Uther, fratello di Morgana e protetto di Merlino, possessore di Caledfwylch (Excalibur) spada degli dei, forgiata dal dio fabbro, negli inferi e, donatagli dal Druido. Artù viene esiliato in Boroceilande (attuale Normandia) nella quale svolge studi di tattica militare e ben presto diventa uno stratega infallibile; viaggia raduna il proprio esercito per l’Europa e per l’Africa.
E’ richiamato in Britannia dal padre morente per reggere al trono finché il legittimo sovrano potrà prenderne possesso. E’ un uomo saggio, coraggioso, astuto e prudente; Alto, magro, i capelli raccolti, la barba intrecciata, un uomo dall’aspetto curato e dal portamento fiero è orgoglioso delle azioni che compie e dei giuramenti che fa.
E’ Artù che con il suo formidabile coraggio e la sua generosità, deve tenere alta la spada e con essa la Britannia.
Merlino: druido più potente e uomo più saggio dell’intera Britannia, signore del feudo di Avalon. Merlino viaggia per anni alla ricerca d’antichi oggetti appartenuti all’antica religione degli alberi sacri visita le biblioteche di tutto il mondo (conosciuto allora) il suo scopo vitale è riportare lo sguardo degli dei verso la Britannia, annientare i cristiani, far risorgere l’antica religione dei boschi sacri della magia. Merlino era un uomo alto dal naso arcuato, dal viso rugoso; Il corpo magro ma vigoroso dai muscoli giovanili. Aveva ottant’anni in quella Britannia dove la vita media era di cinquanta.Il suo carattere era sarcastico nei confronti di tutti, degli uomini astiosi e sicuri di se sapeva di essere il più potente dell’isola, conosceva le arti della magia e della guarigione, prevedeva il futuro, interpretava i sogni. Il druido era diventato una cosa con la natura poteva attingere potere dalla terra e restituirlo qualora fosse necessario.
COMMENTO: Questi cinque volumi contengono il più bel romanzo da me letto fin ora. Narrano la vita di Artù, di Derfel, della Britannia. E’ un’excalibur diversa dal solito, non è la solita spada conficcata in masso a rendere speciale questo racconto, ma la lotta di un popolo contro un altro, la guerra civile che scoppia tra pagani e cristiani, la forza di un uomo che risolleva un regno, la forza di Artù.
E’ avvincente, intrigante, misterioso in ogni pagina ce una sorpresa, un tradimento, una battaglia o una storia d’amore.Le descrizioni sono molto curate ma non complicate, si capisce al volo lo spirito di un personaggio, e credo che questo sia una finezza dell’autore verso i più giovani ma, ciò non vuol dire che siano semplici o meccaniche. I periodi sono brevi e il racconto in terza persona non è pesante da leggere, il lessico è appropriato e non troppo specifico, riesce a catturare l’attenzione del lettore e ne diventa padrone.
Il racconto ti travolge mentre leggi e t’immedesimi immediatamente nei protagonisti, io personalmente mi rivedo in Gwydre il figlio di Artù e Ginevra, perché è impulsivo come la madre ma ha la tenacia e la testardaggine del padre questo rispecchia un po’il mio carattere e il mio modo di affrontare la vita; mi ha colpito subito questo personaggio, anche se non è uno dei principali visto che compare solo nel terzo volume.
PASSO PREFERITO:
Battaglia nella valle di Lugg: La Dumnonia è ormai perduta, l’esercito del Powys continua ad avanzare, solo un uomo può salvarla Artù. Il grande stratega, il feroce condottiero, studia il territorio e decide il campo di battaglia: la valle di Lugg, una valle stretta con i fianchi scoscesi. Artù espone il suo piano: bisogna incanalare il nemico nella valle, tenerlo a bada con un muro di scudi di fanteria mentre la cavalleria pesante di Artù coglie alle spalle la retroguardia nemica, aggirando la valle, la devasta fino ad arrivare al nucleo principale dell’esercito nemico e, chiuderlo in una morsa mortale. La Dumnonia trionfa contro un esercito più numeroso, e tutto per la tattica e l’ingegno d'Artù che era stato dichiarato pazzo dagli altri sovrani per un piano così folle da salvare un regno.
Questo brano per me è il punto più bello del romanzo, infatti è il primo passo che Artù compie verso il potere, verso la Dumnonia e lo fa dimostrando pienamente il proprio valore a tutta la Britannia.
La battaglia è descritta con passione, come una leggenda tramandata di padre in figlio; tutto il romanzo si sviluppa dopo questo passo, tutti i personaggi fanno la loro entrata in scena qui. Da qui tutto ha inizio.

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